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  1. #1
    Super Troll
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    Predefinito Guido Ceronetti: citazioni vegetariane-animaliste

    * Da molti anni sono vegetariano e posso dire di averci guadagnato in salute fisica e mentale. Non ho perduto che le macabre catene del conformismo onnivorista.
    Dati i prezzi del mercato delle carni, una famiglia volontariamente vegetariana galleggia meglio, può spendere in raffinatezze quel che risparmia in pezzi di cadavere, ha un bilancio meno pesante e lo stomaco meno guasto. Meglio sia un'intera famiglia a nutrirsi vegetarianamente, e non un solo componente, perché così non c'è separazione a tavola, tutti unisce in un magico circolo l'ideale comune. Siate diversi, sostanzialmente diversi da come vi vogliono, da come vi fanno essere! E per esserlo infallibilmente, bisogna cominciare dal nutrimento, tutto è lì. Il vegetarianismo familiare è un'incrinatura sensibile dell'uniformità sociale, una piccola porta chiusa al male, in questa universale condanna a essere tutti uguali a servirlo. I bambini non sono un problema: quasi tutti sono, spontaneamente, vegetariani, e un vegetariano avveduto non li priva certo di proteina. La carne gli viene imposta dall'idiozia carnivorista degli adulti. (La carta è stanca)

    * L'allevamento industriale, col suo commercio mondiale, è una planetaria camera di tortura: i lunghi viaggi strazianti per mare e ferrovia, le isterectomie per mettere i feti nelle incubatrici, le continue iniezioni, le fecondazioni artificiali, le nutrizioni intensive, impregnate di orrore chimico, nel buio e nella semiparalisi, per fare lombi più grassi e carni più anemiche, i terrori, le catene, le mutilazioni, ne sono i principali strumenti. L'allevamento all'aria aperta è quasi scomparso, e l'animale nasce e muore in una prigione perpetua. (ibidem)

    *È più che legittimo che il Papa pensi alla sua Polonia. Ma anche un pappagallo è Polonia. Anche un agnello trascinato al mattatoio è disperata Polonia. Anche una piccola foca bianca del Labrador è Polonia, e addirittura più Polonia della patria polacca che anche noi amiamo. E verso le povere bestie, l'uomo è cento volte Unione Sovietica! Guai a esaltarne la sinistra potenza! La compassione non è divisibile. (Il telegramma dell'anno)

    Il silenzio del corpo

    *Il diluvio di carni macellate che cade ogni giorno sulle città dell'Occidente annuncia stragi, malattia, pazzia collettiva, perdita d'anima, oscuramento e imbrattamento mentale. Più energie malsane per teste da sbatacchiare nel buio. C'è dentro la maledizione delle quaglie alle tombe dell'Ingordigia.

    *Se un bambino maltratta un animale, anche grosso, bisogna picchiarlo, perché il più forte e il più cattivo è lui.

    *È l'interdetto sacro che protegge la natura, non la buona educazione, non la legge civile. Se l'ulivo è sacro a un Dio, l'ulivo non sarà tagliato. Se il maiale è sacro, nessuno lo mangerà.

    *E dicono di avere abolito i sacrifici animali! Soltanto il rito hanno abolito: li sterminano ininterrottamente, illimitatamente, senza bisogno.

    *I prodotti farmaceutici per cani e gatti dovrebbero essere prima sperimentati sull'uomo, tenuto in appositi stabulari.

    *Per quanta giustizia possa esserci in una città, basta la presenza del mattatoio a farne una figlia della maledizione. Per quanto nobile possa essere una ricerca di medicina, la sperimentazione su esseri viventi ne farà sempre una figlia della maledizione.

    *Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una «bara di latta»; un mangiatore di carne (non mi sento di scrivere «un carnivoro» perché l'uomo non è un carnivoro) neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati. C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce.

    *Sapere vegetariani Leonardo e Kafka, sopratutto, mi dà frescura: si muovono, nel mondo contaminato, incontaminati, portando una luce non mescolata alle candele piene di lamento, alle lampadine fosche del mattatoio e della stalla sacrificale

    *Fissiamo un attimo l'attenzione su un punto: delle sole pene che costiamo agli animali usati per gli esperimenti si compone una catena di Ibris (che sento esclusivamente come peccato di oltrepassamento della legge morale sovrastante e non rivelata) da coprire di gelido pallore tutte le grecità di questo e di altri mondi. La medicina, in tutto il suo vocabolarificarsi di greco fino all'invasione delle sigle americane, non ha trovato il modo di annettersi Ibris, la sua malattia fondamentale, la sua colpa di potenza che rifiuta il Limite. Quando la terra vomiterà le sue storie tutti quegli occhi di deboli sacrificati li rivedremo.

    Insetti senza frontiere


    *Mi stupisco, quando vedo gente giovane mangiare carne. Mi sembra talmente cosa d'altre epoche! La gioventù carnivora non è coi tempi, ha uno stomaco da secolo XIX, che carnivorizzò l'Europa... Cibarsi di pezzi di animali macellati è un'anomalia, fuori della dieta vegetariana non c'è giovinezza vera. La carne è per lo più un'angosciata abitudine dei vecchi. Richiedere piatti di carne, parlarne, ricordarli è cosa da vecchi, e da vecchi incapaci di svecchiarsi con una dieta decisamente alternativa.

    *Voi mangiate il vostro foie gras insieme ai chiodi di Gesù Cristo.

    *Spia dell'autenticità della Compassione, la tenerezza ne restringe il campo. La compassione buddhista per tutti gli esseri viventi ne fa una pura dichiarazione di principio, è astratta come l'universale amore cristiano. La tenerezza non va oltre i pochi e qualche animale, si piglia cura di un solo angelo ferito. Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana: dunque tutti i preti fuori.

    La pazienza dell'arrostito

    *L'animale torturato, straziato e svaginato del proprio essere naturale, in ogni momento di tutti i secoli del predominio umano.
    Il suo grande urlo dal neolitico attraversa tutto l'arco sgocciolante sangue e lacrime della nostra maledizione in terra... Per chi abbia un cuore che abbia orecchi non è un silenzio, è veramente un urlo spaventoso, che si avvinghia ai lobi, che ci preme il petto con ginocchio di ferro...
    Ogni atto di tenerezza e di pietà, anche minimissimo, è infinitamente prezioso nella straziante giostra cosmica perché la storia non dà primati che alla martellante brutalità della Tenebra, non ha da esibire che strepiti e cori di vigliaccherie di forti calpestanti le debolezze...
    Chi tirerà fuori anche un solo topo da una gabbia sperimentale sarà scritto nei libri delle Sibille angeliche.

    *Non mangiare carne è un'etica assoluta: per chi sia cosciente di quel che significa allevare-macellare-trafficare carni, e non è disposto ad approvare tutto, e tuttavia non si astenga, non ci sarà perdono.

    *È in uso ormai negli allevamenti l'Ingozzatrice Meccanica (regolata da calcolatore...) che ingozza oche ed anatre [...] attraverso un tubo piantato in permanenza nell'esofago della vittima: gli entra mais cotto e salato tre volte al giorno per tre settimane, in tutto quindici chilogrammi di mais, col martirio supplementare di quattordici ore di bombardamento luminoso ogni giorno, in stabulari stipatissimi. [...] L'unica punizione per chi a sua volta s'ingozzerà di quel fegato, i residui chimici del trattamento... Un sistema naturale è invece di lasciare senza cibo le neonate all'uscita dalle immense covate artificiali: con quel ricordo in corpo l'animale adulto avrà una fame insaziabile e collaborerà con entusiasmo all'industria del foie gras. (p. 179)

    *[Gli allevamenti] sono una parte del dolore della storia, eterna crocifissione di un Servo del Signore agli orrori della Materia, e non tenerne conto è da storiografia amputata e complice delle tenebre

    *Tracce d'impurità carnivora mi restavano e ogni tanto, ancora, ordinavo della carne con un po' di cipolla, cessai del tutto ogni necrofagia soltanto nel Settanta, mi pare, da allora non ho più toccato nutrimento cadaverico, qualunque fosse la tecnica o il rituale di strage. Se si voglia vivere secondo un codice etico decente non dovrà esserci sulla via che percorriamo nessuna ombra di mattatoio.

    Meditazione vegetariana

    *La mia grande buonasorte è di essere diventato [...] un avversario dell'alimentazione onnivora, cancro dell'Occidente, vizio di mente. Non sposate una donna onnivora, prima o poi divorerà anche voi, cannibalico è l'onnivorismo.

  2. #2
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    Predefinito Re: Guido Ceronetti: citazioni vegetariane-animaliste

    *La mia grande buonasorte è di essere diventato [...] un avversario dell'alimentazione onnivora, cancro dell'Occidente, vizio di mente. Non sposate una donna onnivora, prima o poi divorerà anche voi, cannibalico è l'onnivorismo.

    quante stronzate...
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    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
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  3. #3
    Super Troll
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    Predefinito Re: Guido Ceronetti: citazioni vegetariane-animaliste

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    *La mia grande buonasorte è di essere diventato [...] un avversario dell'alimentazione onnivora, cancro dell'Occidente, vizio di mente. Non sposate una donna onnivora, prima o poi divorerà anche voi, cannibalico è l'onnivorismo.

    quante stronzate...
    Era un poeta, i poeti non devono giustificarsi, dicono quello che vogliono, come vogliono, quando vogliono, come si sentono.

    Non come il sommo vate(r) Fusaro, che in quanto filosofo dovrebbe dire cose sensate e razionali.

    Perché "libertà per sentenza"? Sentenza prende ban perché è un maleducato e volgare che non prova alcun rispetto e si diverte a offendere gratuitamente.
    Quanto a visioni manichee e dogmatiche non scherzi, eh (Israele=male assoluto, Iran=bene )

 

 

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