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    nafplio,golfo di nauplia
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    Predefinito Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    Il disastro di Genova - Ponte Morandi, l?incidente probatorio nell?aula bunker. Demolizione dopo dicembre | Liguria | Genova | Il Secolo XIX

    Ponte Morandi, l’incidente probatorio nell’aula bunker. Demolizione dopo dicembre
    T.Freg.
    A.Col.
    redazione Web XIX
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    Ponte Morandi, «mio fratello credeva nell’Italia»

    Manuel Diaz ha perso il fratello Henry nel crollo di ponte Morandi: «Era un uomo buono e credeva profondamente nell’Italia. Ora chiedo giustizia e coerenza»

    APPROFONDIMENTI
    Da «lo rifacciamo in 5 mesi» a «pronto in 15 mesi»: tutte le promesse sulla ricostruzione di ponte Morandi
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    Stefano Marigliani (a sinistra, attuale direttore tronco) col legale Davide Sangiorgio Silenzi e scaricabarile, così i primi indagati dribblano le accuse Il disegno di uno dei bambini colpiti dalla tragedia Mattarella e i disegni degli studenti che hanno visto il ponte crollare Uno dei due “monconi” del Morandi (foto Fornetti) Da «lo rifacciamo in 5 mesi» a «pronto in 15 mesi»: tutte le promesse sulla ricostruzione di ponte Morandi
    Ecco i vip con cui nessuno vuole lavorare! (Alfemminile)
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    Genova - Si è svolto questa mattina, nel tribunale del capoluogo ligure, il cosiddetto “incidente probatorio”, prima udienza del processo sul crollo di ponte Morandi .

    È stato deciso che i periti nominati dal giudice per le indagini preliminari, Giampaolo Rosati (Milano), Massimo Losa (Pisa) e Bernhard Elsener (Zurigo) avranno 60 giorni di tempo per le operazioni di sopralluogo, repertazione e catalogazione dei resti dei monconi del ponte Morandi: il loro primo sopralluogo, insieme con i consulenti dei 20 indagati e dei familiari delle vittime, è stato fissato per il 2 ottobre.

    Al termine dei 60 giorni (che scadono dunque il 2 dicembre), i tecnici discuteranno le conclusioni della perizia in un’udienza fissata per il 17-18 dicembre.

    | Scheda: giorno per giorno, tutte le promesse sulla ricostruzione del ponte |

    Salvo sorprese, dunque, non sarà possibile pensare alla demolizione prima di dicembre, come ha indirettamente confermato l’avvocato Andrea Martini, difensore della famiglia Robbiano (il piccolo Samuele e i genitori sono morti nel crollo), che ha spiegato che «salvo eventuali proroghe (che sposterebbero i termini ancora più avanti, ndr) la demolizione potrà partire solo dopo che le prove saranno assicurate, quindi non prima di dicembre».

    Ponte Morandi: «Demolizione non prima di dicembre»


    La commissione dell’Mit: «Aspi conosceva lo stato di accentuato degrado»
    Il crollo del ponte Morandi a Genova di mistra che «questo sistema di gestione dell’infrastruttura pubblica, sul piano economico e gestionale non ha funzionato e in particolare non ha garantiro la sicurezza degli utenti». Lo scrive la Commissione ispettiva del Mit nella relazione sul crollo del ponte di Genova. «Le misure adottate da Aspi ai fini della prevenzione» sul viadotto Morandi si sono dimostrate «inappropriate e insufficienti considerata la gravità del problema». «Aspi, pur a conoscenza di un accentuato degrado del viadotto e in particolare delle parti orizzontali di esso che appalesavano deficit strutturali, come rilevato nel corpo della relazione, non ha ritenuto di provvedere, come avrebbe dovuto, al loro immediato ripristino e per di più non ha adottato alcuna misura precauzionale a tutela dell’utenza». La commissione sottolinea che è rimasto «in sostanza» inattuato «il principio di coerenza nella messa in sicurezza di trati omogenei di opere d’arta auspicato dal Consiglio superiore nel già citato voto relativo alla messa in sicurezza di viadotti autostradali». aggiunge la Commissione. La valutazione di sicurezza del viadotto Polcevera richiesta ad Autostrade per l’Italia «non è stata effettuata»: lo scrive la Commissione ispettiva del Mit nella relazione sul crollo del ponte di Genova. Aspi, si legge nella relazione, «era tenuta entro il marzo 2013 a effettuare le valutazioni di sicurezza del viadotto Polcevera (e di tutte le opere d’arte strategiche o rilevanti). Da questa valutazione, se effettuata correttamente, sarebbe scaturita la (miglior possibile) stima della sicurezza strutturale rispetto al rischio crollo. nella corrispondenza tra la Dgvca e Aspi quest’ultima afferma in data 23 giugno 2017 di aver effettuati tale valutazione. Nei documenti richiesti e acquisiti da questa Commissione, tale valutazione non è, alla data di consegna della presente relazione, invece stata effettuata». «La procedura di controllo della sicurezza strutturale delle opere d’arte documentata da Aspi, basata sulle ispezioni, è stata in passato, ed è tuttora inadatta al fine di prevenire crolli e del tutto insufficiente per la stima della sicurezza nei confronti del collasso» scrive la commissione nella relazione.

    La commissione dell’Mit: «Da Aspi celati i segnali di criticità»
    Aspi ha minimizzato o celato lo stato in cui era il viadotto Polcevera, impedendo di fatto una corretta vigilanza sull’operato del concessionario: lo scrive la Commissione ispettiva del Mit nella relazione sul crollo del ponte di Genova. «L’esame di tutta la documentazione reperita sulla gestione delle attività comunque connesse al viadotto Polcevera da parte degli uffici della Direzione generale per la vigilanza autostradale e dall’ufficio territoriale competente - si legge nella relazione - porta a ritenere che, quantunque non si possa affermare che la vigilanza segna un automatico schema del tipo input-output, ma debba svolgersi officiosamente senza soggiacere a una preventiva allerta evidenziata dal soggetto controllato, un normale principio di leale collaborazione improntato all«intuitus fiducia è sotteso a qualunque rapporto di concessione, implica che il concessionario non debba minimizzare o celare, come avvenuto nel caso in ispecie, gli elementi conoscitivi indispensabili che consentano al concedente di dare compiutezza sostanziale ai suoi compiti di vigilanza”. «Per quanto riguarda infine le funzioni consultive svolte dal Comitato tecnico del provveditorato - si legge - emerge, nel caso concreto, che esse non si sono potute espletare in modo compiuto a causa della omissione della segnalazione delle criticità non riportate con la dovuta evidenza negli elaborati progettuali presentati da Aspi».

    Autostrade: «Nostre responsabilità? Solo mere ipotesi»
    Le responsabilità del crollo del ponte Morandi attribuite dalla Commissione del Ministero ad Austrade per l’Italia «non possono che ritenersi mere ipotesi ancora integralmente da verificare e da dimostrare, considerando peraltro che il comportamento della Concessionaria è stato sempre pienamente rispettoso della legge e totalmente trasparente nei confronti del Concedente». Lo precisa in una nota la società, in merito alla relazione della Commissione del Mit. Relazione che, sostiene Autostrade, «non tiene in alcun conto gli elementi di chiarimento forniti dai tecnici della Concessionaria nel corso delle Audizioni rese su richiesta della Commissione. Inoltre i tecnici della società non hanno avuto finora la possibilità di accedere ai luoghi sottoposti a sequestro da parte della Procura di Genova e quindi di svolgere le analisi e le indagini necessarie per ipotizzare dinamiche e cause del crollo, che peraltro non vengono chiarite neanche dalla Commissione (i cui membri hanno avuto, invece, libero accesso ai luoghi)». Autostrade chiarisce punto per punto tutti gli aspetti evidenziati dalla Relazione. Rispetto alla contestata assenza del documento sulla valutazione della sicurezza, la società sottolinea che tale documento è prescritto soltanto per infrastrutture situate nelle zone sismiche 1 e 2, mentre non è prescritto nelle zone 3 e 4 al cui interno è collocato il Ponte Morandi. È importante precisare anche che la comunicazione inviata dalla società al Ministero il 23 giugno 2017, citata dalla relazione come addebito omissivo, «aveva tutt’altro oggetto riguardando i criteri di monitoraggio e non la valutazione della sicurezza». Per quanto riguarda la mancanza di interventi di manutenzione contestata alla società, Autostrade per l’Italia ricorda di aver speso circa 9 milioni di euro negli ultimi 3 anni e mezzo per aumentare la sicurezza del ponte e che nel periodo 2015-2018 sono stati realizzati sul ponte ben 926 giorni-cantiere, pari ad una media settimanale di 5 giorni-cantiere su 7. Circa la contestata interruzione di interventi strutturali sul viadotto dopo il 1994, a seguito della realizzazione di interventi molto importanti negli anni precedenti, la società ricorda - sulla base delle informazioni fornite dalle strutture tecniche - che gli interventi effettuati prima del 1994 erano essenzialmente correttivi di errori di progettazione e di costruzione del Ponte Morandi, superati appunto con l’intervento del 1994. Da allora la situazione è stata costantemente monitorata dalle strutture tecniche ed ha portato nel 2015 alla decisione di realizzare l’intervento di retrofitfing del ponte. Per quanto concerne le accuse della relazione relativamente ai tempi di progettazione dell’intervento di retrofitting troppo lunghi, alla gestazione esclusivamente interna del progetto e alla non accuratezza della programmazione dei lavori, Autostrade per l’Italia ricorda che allo sviluppo del complesso progetto hanno contribuito - oltre a SPEA - il Politecnico di Milano e la società EDIN. Nessun elemento di rischio e urgenza è emerso dai progettisti, né dalla Commissione del Provveditorato alle Opere Pubbliche che ha valutato e approvato il progetto. Per quanto riguarda la contestazione di mancata accuratezza del progettista nel valutare lo stato di conservazione degli stralli, che sarebbe stata frutto di una valutazione ottimistica e non basata su un’analisi diretta della riduzione della sezione, le strutture tecniche della società ricordano che le analisi sugli stralli affogati nel calcestruzzo erano possibili solo per via indiretta attraverso le prove riflettometriche. Le analisi diagnostiche erano allegate al progetto ed hanno avuto una valutazione di non pericolosità da parte di tutti i tecnici, interni ed esterni alla società, che hanno potuto realizzarle ed esaminarle. Circa la contestata scelta - contenuta nel progetto - di eseguire i lavori in costanza di traffico, la società ricorda che le modalità operative previste dal progetto approvato dal Ministero nel 2018 erano analoghe a quelle seguite negli anni 1991-1993 per interventi analoghi e mai contestate, e che queste comunque prevedevano varie fasi di chiusura del ponte al traffico. Tutto questo in assenza di elementi di urgenza e di rischio. È importante aggiungere inoltre che il Provveditorato aveva valutato il progetto di retrofitting. Circa invece la contestata decisione di non chiudere al traffico il ponte, si ricorda che tale decisione non è stata assunta dal Direttore di Tronco di Genova, non sussistendo allo stato le condizioni di rischio che la giustificassero sulla base delle analisi e dei monitoraggi eseguiti. Inoltre sono integralmente rigettate dalla società le contestazioni sull’inadeguatezza delle procedure di controllo da sempre applicate, attraverso il contratto di convenzione con SPEA attivo dal 1985. Il sistema di controllo, sottoposto all’esame del Concedente ancora nel 2017, è totalmente conforme con gli obblighi di legge e non è mai stato oggetto di alcun rilievo da parte del Concedente.

    Assemblea pubblica per il futuro della Valpolcevera del “dopo Morandi”

    Toninelli: «Online la relazione della commissione del Mit»
    Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha messo online la relazione integrale della Commissione Ispettiva del Mit sul crollo del ponte Morandi a Genova. Ne dà notizia su Twitter il ministro Danilo Toninelli: «Subito dopo il crollo del Ponte Morandi - scrive - abbiamo deciso di fare chiarezza il prima possibile sulle cause della tragedia. In massima trasparenza, ecco ora la relazione integrale della Commissione ispettiva Mit. Giudicate voi ».

    Toninelli: «Il Mit si costituirà parte civile»
    «Ci costituiremo parte civile appena ne avremo facoltà, ossia in sede di udienza preliminare, dopo che la Procura avrà esercitato l’azione penale mediante la formulazione dei capi di imputazione». Lo afferma il ministro Danilo Toninelli in una nota del Mit. Quest’ultimo precisa che nell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi «nella fase dell’incidente probatorio non è tecnicamente possibile per il Ministero costituirsi quale parte offesa». Il Mit, nella nota, chiarisce inoltre che soltanto l’architetto Roberto Ferrazza si è avvalso della difesa da parte dall’Avvocatura dello Stato, tutela che sarà revocata in caso di rinvio a giudizio. «Stiamo collaborando pienamente con i magistrati per l’accertamento delle responsabilità - aggiunge Toninelli -. Abbiamo messo la relazione della Commissione ispettiva a disposizione dell’autorità giudiziaria e faremo di tutto per rispettare il diritto dei genovesi e di tutti gli italiani di ottenere verità e giustizia sulla tragedia del 14 agosto».

    Ferrazza: «Le vittime nel mio cuore dal 14 agosto»


    Toti: «Il decreto arriverà, l’importante è il contenuto»
    «Non so a che punto sia il Decreto. Un giorno più o in meno non importa, conta quello che c’è dentro». Lo ha detto il commissario per l’emergenza e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti oggi a Genova. «Nessuno ha detto che Aspi non ha responsabilità: siamo i primi a chiedere verità e giustizia e nessuno dice che il Ministero delle infrastrutture non abbia responsabilità. Il principio è che se mi tamponano a un incrocio l’assicurazione mi deve pagare la macchina. Poi chiederò se chi l’ha fatto ha violato le leggi perché magari era ubriaco e quindi ne risponderà alla giustizia e se l’incrocio è sbagliato chiederò al Comune di cambiare la viabilità. Ma non aspetto che il Comune cambi la viabilità per avere un’auto che funzioni. E questo è quello che chiede Genova» ah poi aggiunto Toti.

    Toti: «Dopo il dissequestro subito la demolizione»
    «In punta di teoria, non appena il ponte sarà dissequestrato, ci sono le condizioni per intimare a tutti i soggetti di procedere alla demolizione e alla ricostruzione». Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sui ritardi della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Genova, a margine della conferenza stampa di chiusura del 58esimo Salone nautico. E sull’affidamento dei lavori per la ricostruzione, Toti aggiunge: «Ogni altra strada è più tortuosa rispetto a quella prevista al momento dalle leggi vigenti. Il governo ha comunque la legittimità di dire la sua, ma lo faccia in un ambito di accelerazione dei tempi e non di ritardo. Qualsiasi cosa allunghi tempi è intollerabile» ha detto Toti. «Genova è una città che ha molta pazienza, ha molta consapevolezza del ruolo che le è toccato in questa tragedia, ha voglia di ripartire. È una città abituata a lavorare e collaborare, ma non è una città abituata a subire, per conto di altri ritardi, insensatezze, strani e tortuosi percorsi che non la riguardano» ha concluso il governatore.

    «Ho perso i genitori, ora pene severe e senza sconti»


    Ultimata la prima fase di installazione dei sensori
    La prima fase di installazione dei sensori, che dovranno monitorare la stabilità dei monconi del ponte Morandi, è terminata. Lo rende noto la struttura commissariale per l’emergenza. Completato da parte dei vigili del fuoco il posizionamento dei primi prismi ottici, ora si procederà con l’installazione delle strumentazioni più sofisticate, quelle che potranno dare il via libera o meno a chi dovrà lavorare alle opere propedeutiche al piano di demolizione e stabilire le modalità e i tempi con cui gli sfollati potranno fare rientro nelle loro case per recuperare alcuni oggetti personali. In Consiglio comunale, intanto, oggi l’assessore alla Mobilità e vicesindaco Stefano Balleari, rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata di Luca Pirondini (M5S), ha affermato che, purtroppo, la presenza dei sensori non consente ancora di fornire una data precisa per la riapertura di via 30 giugno, sul lungo Polcevera, strada che potrebbe liberare in parte la direttrice di Borzoli da nord a sud.

    La mattina a palazzo di giustizia

    Gente comune fuori dalla Procura: «Vogliamo rispetto»
    «Io vivo in Valpolcevera. Sento il dovere di essere qui in rappresentanza di tutte quelle persone alle quali viene impedito di parlare o convinte a non parlare o comunque a soggiacere alle questioni che le istituzioni stanno ponendo in maniera non chiara». Ci sono anche tanti genovesi, cittadini comuni, fuori dal tribunale di Genova dove si sta svolgendo l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi. «La gente comune chiede di non dovere più subire, chiede chiarezza, onestà, correttezza e rispetto umano», spiega fuori da palazzo una signora.

    «Il ponte non è caduto per fatalità, vogliamo giustizia»


    Legali delle famiglie delle vittime: «Vogliamo la verità»
    «Vogliamo la verità». Così Antonio Cirillo, legale dei Battiloro, che nel crollo del ponte Morandi hanno perso il 30enne Giovanni, videomaker di Torre del Greco, davanti al tribunale di Genova. «Sarà difficile, è una lotta contro i poteri forti - dice -. Ci sono state troppe omissioni, anche in fase di realizzazione del ponte, ma abbiamo fiducia; la Procura sta facendo un ottimo lavoro». «Vanno individuati i colpevoli», aggiunge Andrea Martini, legale della famiglia Robbiano, il piccolo Samuele e i genitori morti nel crollo. «L’incidente probatorio non sarà semplice - aggiunge l’avvocato Martini -, sarà lungo perché quello di oggi è il primo. Poi ce ne sarà un altro che riguarderà la predisposizione del protocollo operativo per repertare le prove e procedere allo smantellamento del ponte».

    Lunghe file per accedere a Palazzo di Giustizia
    Lunghe code a palazzo di giustizia per l’incidente probatorio del crollo del viadotto. In fila per entrare all’interno dell’aula magna di palazzo di giustizia ci sono avvocati, parenti e periti delle 145 parti offese


    molte persone in fila, davanti al Tribunale, per accedere all’udienza (foto Gentile)
    Codacons ammesso all’incidente probatorio come parte lesa
    All’incidente probatorio sul crollo del Ponte Morandi parteciperà anche il Codacons, parte offesa in rappresentanza della collettività. Lo rende noto l’associazione dei consumatori, la cui costituzione è stata ammessa dal gip del Tribunale di Genova, Angela Maria Nutini.

    «Si tratta di un provvedimento particolarmente importante - osserva il presidente del Codacons, Carlo Rienzi -, perché il Codacons è stata l’unica associazione di utenti ad essere ammessa al procedimento sul crollo del viadotto. Tale decisione permetterà ai periti nominati dal Codacons di seguire tutti gli accertamenti e le verifiche tecniche, e apportare un contributo utile allo scopo di ricercare la verità e tutte le cause che hanno determinato la tragedia, comprese le ipotesi di eventuali difetti di fabbricazione o eventi imprevedibili come il fulmine che, secondo alcuni, avrebbe colpito la base del pilone poco prima del crollo».

    | Silenzi e scaricabarile, così i primi indagati dribblano le accuse |

    «Massima collaborazione con la magistratura». A poche ore dal crollo del Ponte Morandi l’avevano assicurata tutti. E però gli interrogatori si sono trasformati in una sequenza di scene mute, sebbene il silenzio non sia stato proprio assoluto.

    | Speciale Il crollo di ponte Morandi |

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    i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;

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    nafplio,golfo di nauplia
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    Predefinito re: Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    https://genova.repubblica.it/cronaca...nni-207187231/

    Crollo ponte: nessuno studio sul Morandi in 14 anni
    Dal 2000 al 2014, escludendo le ispezioni di routine.Nel 2009 un articolo sulla rivista degli ingeneri parlava di “vulnerabilità congenita”. Ma non fu considerato

    di GIUSEPPE FILETTO e MARCO PREVE
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    24 settembre 2018
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    Crollo ponte: nessuno studio sul Morandi in 14 anni
    Per quattordici anni, dal 2000 al 2014, Autostrade non ritenne di dover sottoporre il viadotto Polcevera ad alcuno studio o analisi più approfondita rispetto alle ispezioni di routine svolte dai tecnici di Spea, e alle prove riflettometriche ogni due anni.
    È un ulteriore elemento che emerge dalle indagini che la procura ha affidato ai finanzieri del Primo gruppo Genova guidati dai colonnelli Ivan Bixio e Giampaolo Lo Turco. Gli investigatori stanno ripercorrendo a ritroso tutta la documentazione relativa a ponte Morandi recuperata negli uffici di Autostrade, della società di monitoraggio e progettazione Spea (anch’essa gruppo Atlantia) e presso la Direzione Vigilanza sulle concessioni del Ministero dei trasporti. Mancano ancora alcuni anni precedenti al 2000 ma sembra proprio che dal 1993, anno del primo intervento strutturale di rinforzo alla pila 11, sugli altri due piloni non si nutrisse alcun sospetto. E questo nonostante la relazione sui lavori del 1993 segnalasse comunque problemi di corrosione – non grave - anche nelle pile 9 e 10 che erano state sottoposte a ispezione.
    È dalla fine del 2014 che, all’improvviso, si inizia a pensare al progetto di retrofitting sulle pile 9 (quella crollata) e 10, e si dà il via a una serie di consulenze l’ultima delle quali, siglata a fine luglio di quest’anno, con l’università di Genova, sarebbe dovuta iniziare in questi giorni.
    Sembra, a giudicare dall’iperattività dopo tre lustri di quiete che qualcosa sia successo all’improvviso. Una spiegazione è senz’altro legata ai report delle ispezioni visive di Spea che segnalavano un peggioramento delle condizioni. E forse fra ingegneri e manager della concessionaria inizia a diffondersi una generica preoccupazione per le sorti del ponte.

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    inRead invented by Teads

    Certo è sorprendente come Autostrade, che alle università e a società di ingegneria affiderà negli anni successivi studi e consulenze, non abbia mai degnato di considerazione il dibattito che sul Morandi si andava sviluppando.
    Sulla rivista dell’Ordine degli ingegneri di Genova, nell’aprile del 2009 il professor Antonio Brencich, docente alla facoltà di ingegneria di Genova scriveva a proposito degli stralli, i particolari tiranti che sembrano essere proprio all’origine del cedimento: “Esempio negativo dell’ingegneria strutturale”. E poco più avanti nello stesso articolo, sosteneva che fossero minati da una “vulnerabilità congenita”.
    Segnali che sembravano però non scalfire le sicurezze della società concessionaria dello Stato.
    Certo può apparire paradossale che proprio Brencich, oggi, sia tra gli indagati per la sua partecipazione (gratuita) al Comitato tecnico del Provveditorato che approvò a febbraio il progetto di retrofitting senza però ritenere allarmanti gli allegati che segnalavano criticità relative sia all’acciaio che al calcestruzzo.
    Sul fronte dell’inchiesta oggi si apre una settimana importante. Questa mattina in procura sono in programma gli interrogatori di Stefano Marigliani e Riccardo Rigacci, il primo direttore e il secondo dirigente del Primo Tronco genovese. Non è escluso che come hanno già fatto altri indagati, davanti ai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno si avvalgano della facoltà di non rispondere. Molto delicata la posizione di Marigliani dopo che alcuni comunicati ufficiali di Aspi sembrano voler circoscrivere agli uffici genovesi le scelte riguardanti ponte Morandi.
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  3. #3
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    Predefinito re: Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    strano che ai pidditi siano sfuggite queste gravissime notizie,chissà forse erano troppo impegnati a a coprirle, con la questione del decreto e delle sue coperture ancora da individuare
    i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;

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    Predefinito re: Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    Citazione Originariamente Scritto da nafplio Visualizza Messaggio
    strano che ai pidditi siano sfuggite queste gravissime notizie,chissà forse erano troppo impegnati a a coprirle, con la questione del decreto e delle sue coperture ancora da individuare
    lo già scritto da altre parti,io metterei in galera del rio e butterei via la chiave ma non solo lui,anche quelli che hanno regalato l'affare alla benetton,ovvero il kazzaro di firenze
    Maestrale " il Brighton è più squadra della Roma in tutti i reparti " " Il Villareal passeggia sul Marsiglia"

  5. #5
    nafplio,golfo di nauplia
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    Predefinito re: Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    opps, guarda caso i pidditi se ne stanno ben lontani da queste notizie gravissime , preferiscono darsi da fare sulla questione coperture del ponte
    i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;

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    Predefinito re: Gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte morandi

    Citazione Originariamente Scritto da nafplio Visualizza Messaggio
    opps, guarda caso i pidditi se ne stanno ben lontani da queste notizie gravissime , preferiscono darsi da fare sulla questione coperture del ponte
    tu speri che i pidioti rispondano? ce ne è uno, edit di reggio emilia, che qui dentro ha postato che del rio è il miglior politico di sempre. fai un po' tu.

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    Predefinito Re: gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte mor

    Citazione Originariamente Scritto da vasconcelos Visualizza Messaggio
    lo già scritto da altre parti,io metterei in galera del rio e butterei via la chiave ma non solo lui,anche quelli che hanno regalato l'affare alla benetton,ovvero il kazzaro di firenze
    Lungi da me la difesa del pessimo governo renzi, ma la concessione è stata rinnovata nel 2008, dal governo del buon silvio, annullando delle clausole, previste dal precedente governo prodi, che subordinavano aumenti dei pedaggi ad aumenti degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture autostradali.
    Il fascismo è morto: Benito La Russa è il nostro nuovo vice Presidente della Repubblica. Wow!
    No banner coockie - Meloni: "no ai fondi europei, meglio l'aiuto del FMI"
    ---------------------------------
    Idioti!!!!!!!!!!!!

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    Predefinito Re: gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte mor

    Citazione Originariamente Scritto da markk Visualizza Messaggio
    Lungi da me la difesa del pessimo governo renzi, ma la concessione è stata rinnovata nel 2008, dal governo del buon silvio, annullando delle clausole, previste dal precedente governo prodi, che subordinavano aumenti dei pedaggi ad aumenti degli investimenti per la manutenzione delle infrastrutture autostradali.
    ... il buon Silvio era a caccia di capitani coraggiosi per la cordata Alitalia, poi, con animo grato, esaminò, le condizioni della concessione ...
    Le plus grand soin d’un bon gouvernement devrait être d’habituer peu à peu les peuples à se passer de lui.

  9. #9
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    Predefinito Re: gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte mor

    https://www.agi.it/cronaca/ponte_gen...ws/2018-09-25/

    Commissione ministero: Autostrade ha nascosto le criticità del Ponte Morandi

  10. #10
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    Predefinito Re: gravissime notizie dalla commissione d'inchiesta del Mit sul crollo del ponte mor

    Vedo che qui si fa confusione. Intanto mi fa piacere che sia partita la commissione, dopo che Tontinullo continuava a infarcirla di indagati. Detto questo c'è un processo ed è del tutto probabile che Autostrade debba rispondere di inadempienze anche gravi. Ciò non toglie che in questa triste storia il governo si sia mosso in modo demagogico, sconclusionato e raffazzonato, guidato solo dalla logica di lucrare facile consenso.
    Fra poco si vedrá cosa resta di tutto il polverone sollevato.

 

 
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