Non so più ormai se su questo forum ci sia ancora qualcuno che abbia a cuore parole come federalismo, autonomismo, indipendentismo ecc. non lo so e non mi interessa, quello che so è che il governo a semi-trazione leghista nel quale Salvini ha un potere enorme, sta oggi tradendo il voto che il nord ha dato alla lega. Il nord ha votato lega semplicemente sperando in una riduzione fiscale, questa non avverrà per il semplice fatto che le risorse per attuarla non ci sono, e non ci sono perchè flat tax e reddito di cittadinanza insieme farebbero fare default all'italia.
Questo aspetto però deve essere spiegato, per spiegarlo è sufficiente una sola parola " residuo fiscale ".
Tre regioni Lombardia Veneto ed Emilia Romagna in un anno smollano allo stato la bellezza di 88 miliardi che non tornano più indietro, altre regioni lasciano allo stato poco o pochissimo, ma la maggioranza è in rosso ed il sud è in profondo profondissimo rosso. Di conseguenza la ricchezza prodotta da poche realtà virtuose non è sufficiente a coprire il baratro finanziario provocato da altre.
Ed il nostro uomo (Salvini) permette ad un premier da lui accettato (da Di Maio imposto) di fare un discorso di presentazione alle camere nel quale non si è detta mezza parola sull'autonomia dei territori (ha parlato del mantenimento delle regioni a statuto speciale) e men che meno della questione settentrionale e del federalismo fiscale, mentre Salvini ha accettato che si facesse un ministero per il sud!
Ora il governo giallo verde può fare quello che vuole, la lega sovranista anche, ma Salvini dovrà prima o poi rendersi conto che se è vice premier e ministro dell'interno lo deve principalmente ai voti dei lombardi dei veneti e degli emiliani, che non amano particolarmente le elargizioni al sud, e si renderà anche conto che con questa organizzazione statale centralista questo paese no andrà da nessuna parte, non dovrà passare molto tempo prima che l'evidenza dei fatti lo dimostri.
L'attuale 25% attribuito oggi dai sondaggi alla lega non significa nulla, in quanto la linea politica ha delle contraddizioni, che nascono dal fatto che un partito nato come autonomista e federalista si è trasformato in un movimento sovranista di destra quasi estrema, che come tutti i centralisti ritiene di poter tenere insieme un popolo che popolo non è.
In ogni caso al nord il sentimento autonomista non solo non è scomparso, ma se possibile è pure aumentato, e la prateria lasciata libera dalla lega sovranista sta già per essere occupata da altre formazioni in grado di riprendere lo spazio politico abbandonato.