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    Predefinito In occasione dell'anniversario della seconda guerra mondiale -

    In occasione dell’anniversario della seconda guerra mondiale: Dietro le quinte della guerra tra la Germania e la Polonia
    :::: 27 Agosto 2009 :::: 3:03 T.U. :::: Analisi :::: Sergej Brezkun
    di Sergej Brezkun*


    La guerra tra la Germania e la Polonia è stata la prima fase della seconda guerra mondiale. In realtà, potrebbe darsi benissimo che l'ultima fase del conflitto che, divenendo in seguito globale, si tramutò nella seconda guerra mondiale, non fu causata dai motivi che resero inevitabili gli sviluppi, ma solo perché tale era l’interesse del mondo anglo-sassone.

    L'Occidente, naturalmente, convenientemente sostiene che l'URSS condivideva la responsabilità della seconda guerra mondiale con la Germania. La famigerata risoluzione del 3 luglio 2009 dell’OCSE riflette il concetto, ma in realtà l'Europa e gli Stati Uniti stanno semplicemente spostando la colpa sugli altri.

    Si dovrebbe tenere a mente che la Gran Bretagna e la Francia estesero le garanzie formali di sicurezza alla Polonia, ma, come è risultato in seguito -, fin dall'inizio non avevano alcuna intenzione di sostenerla con alcuna azione. Washington, nel frattempo, rafforzava l'idea di Varsavia che la Polonia fosse in grado di resistere, senza un più ampio sistema europeo di sicurezza collettiva.

    Essendo in gran parte una formalità, il 3 settembre 1939 la dichiarazione di guerra alla Germania, da parte della Gran Bretagna e della Francia, tuttavia portò la guerra tra la Germania e la Polonia a livello pan-europeo. Gli Stati Uniti spinsero attivamente la Gran Bretagna e la Francia a sfidare la Germania, e quindi la guerra divenne velocemente mondiale.

    Per quanto riguarda l'URSS, la verità è che non aveva niente a che fare con tutta questa storia.

    Il conflitto che alla fine culminò nella seconda guerra mondiale è stato provocato dal disaccordo su Danzica e il corridoio polacco, che era in realtà l'unico grave problema rimasto sul panorama politico in Europa, nella primavera del 1939.

    Col trattato di Versailles, Danzica, un’antica città polacco-tedesca la cui popolazione, nel XX secolo, era quasi interamente tedesca da secoli, fu proclamata Città Libera di Danzica, un quasi-stato sotto l'egida della Società delle Nazioni. Il territorio tedesco era attraversato dal Corridoio polacco che collegava la Polonia al mare e separava la Prussia orientale dal resto della Germania. Questa configurazione imposta dagli alleati della prima guerra mondiale era intrinsecamente esplosiva, e non solo violava gli interessi della Germania, ma ha presentato una minaccia per l'Europa e il mondo intero in quanto ha letteralmente programmato il conflitto futuro.

    Lloyd George scrisse nel 25 marzo 1919, nel Memorandum di Fontainebleau:

    "se essa [la Germania] ritiene che sia stata trattata ingiustamente nella pace del 1919, troverà i mezzi per esigere la giusta punizione dai suo conquistatori ... Il mantenimento della pace allora dipenderà dall’inesistenza di cause di esasperazione che attizzino lo spirito di patriottismo, di giustizia o di fair play per ottenere il risarcimento ... Per queste ragioni, pertanto, sono fortemente contrario al trasferimento di tedeschi dal dominio tedesco al controllo di qualche altra nazione, e che eventualmente può essere aiutata. Non riesco a concepire una causa maggiore di una futura guerra, diversa da quella del popolo tedesco, che ha certamente dimostrato di essere una delle razze più vigorose e potenti del mondo, che verrebbe circondato da una serie di piccoli Stati, molti dei quali costituiti da popoli che non hanno mai istituito in precedenza un governo stabile da se stessi [un riferimento implicito alla cechi e polacchi - S. Brezkun], ma ciascuno di essi ospitano grandi masse di tedeschi, che chiedono a gran voce il ricongiungimento con la loro terra natia. La proposta della commissione polacca, che vorrebbe porre 2.100.000 tedeschi sotto il controllo di un popolo di religione diversa e che non ha mai dimostrato una capacità di auto-governo stabile in tutta la sua storia, a mio giudizio, porterà prima o poi a una nuova guerra nell'Europa Orientale".

    La Polonia ha ostinatamente rifiutato di prendere in considerazione eventuali modifiche rispetto allo status quo, e neppure ha cercato di offrire serie garanzie di mantenerle, come per il paese, l'unica garanzia realistica poteva essere basata su un trattato trilaterale che coinvolgeva non solo la Gran Bretagna e Francia, ma anche l'URSS. La Polonia non ha consentito il dispiegamento delle truppe sovietiche nel caso di un attacco tedesco, ed ha anche respinto la richiesta dell'Unione Sovietica, che potenzialmente avrebbe agito come suo alleato, di avere concesso il diritto all’uso di basi aeree. Si può citare come prove documentale il messaggio inviato dal ministro degli Esteri polacco, J. Beck, all’ambasciatore Polacco in Francia, Lukasiewicz, il 20 agosto 1939 (a soli 10 giorni dallo scoppio della guerra), in cui affermava che la Polonia non aveva trattati militari di qualsiasi tipo con l'Unione Sovietica e non aveva alcuna intenzione di firmare dei trattati del genere.

    La posizione di Varsavia paralizzò i colloqui sulle questioni militari tra l'Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia, che si aprirono a Mosca il 12 agosto 1939. In realtà, le posizioni dei partner dell'Unione Sovietica - Gran Bretagna e Francia - non furono molto più costruttive. Gli "Alleati" hanno portato al tavolo delle trattative un'opzione alternativa - una guerra comune contro la Germania - con condizioni tali che l'Unione Sovietica avrebbe dovuto sopportarne circa l’80-90% del peso.

    Nel frattempo la Germania chiese con decisione che Varsavia affrontasse il problema del corridoio polacco senza indugio, per esempio, attraverso un referendum con la supervisione a livello internazionale. Il Piano di Berlino era che la Germania ottenesse il diritto di costruire o una galleria o una strada extraterritoriale che la collegasse alla Prussia orientale, nel caso in cui la maggioranza della popolazione del corridoio avesse preferito rimanere sotto il controllo polacco. In caso contrario, la Polonia avrebbe avuto il diritto alle comunicazioni extraterritoriale con il porto di Gdynia e Danzica, quest'ultima doveva essere annessa alla Germania.

    Guidata da Londra e Parigi - e, indirettamente, da Washington - il governo polacco continuava a respingere l'offerta della Germania. I veri responsabili, che si trovavano dall’altro lato dell'Oceano Atlantico, avevano necessità della guerra, e non della pace. Il loro schema era di lasciare che questa piccola guerra evolvesse in quella tra Germania e Unione Sovietica.

    Nel complesso, né Stalin né l’URSS avevano alcun motivo per abbracciare la guerra, e il 23 agosto 1939 l'Unione Sovietica e la Germania hanno firmato il Patto di non aggressione a Mosca che, tra l'altro, era basato sul Trattato di neutralità sovietico-tedesco del 1926, prorogato da Hitler nel 1933, e ancora efficace nel 1939.

    Vorrei citare due valutazioni del Patto. Il primo di P. N. Miljukov, un membro di spicco del Partito Democratico Costituzionale russo, che aveva prestato servizio nel 1917 come ministro degli Esteri nel periodo del governo provvisorio post-zarista. Disse: "Per quanto riguarda l'accordo tra Hitler e Stalin sulla neutralità della Russia - le democrazie occidentali, qualora decidano di combattere la Germania, prenderanno la decisione su base volontaria già dopo la firma del patto sovietico-tedesco del 23 agosto... È possibile immaginare che un qualsiasi russo voglia che la Russia, non ancora riarmata, accetti l'intero onere della guerra con il potente esercito di Hitler? Qual è la colpa di Stalin in quelle circostanze? Optare per la neutralità, e quindi guadagnare tempo? Ovviamente il patto non era diretto contro le democrazie, e se un giorno la mappa del mondo apparirà molto diverso da quello che ci aspettavamo, dovranno rimproverare se stessi e non l'URSS..."

    Il seguente è un estratto del messaggio cifrato inviato a Parigi dall'ambasciatore francese a Mosca: "L’accordo del 23 agosto non è quel colpo insidioso per la Polonia e per noi, che la Germania spera che sia".

    Quest'ultima era assolutamente vera. È altrettanto vero che il patto tedesco-sovietico ha reso impossibile per la Gran Bretagna e la Francia agire a tradimento nei confronti della Russia e la Polonia fu costretta ad esercitare una misura di realismo. Purtroppo, divenne presto chiaro che la Polonia e il realismo erano fondamentalmente dei fenomeni eterogenei...

    La Polonia indipendente crollò anche prima di quanto chiunque, tra cui Hitler, poteva aver progettato. Dal punto di vista razionale, la sua scomparsa rese la garanzia d’"indipendenza" della Gran Bretagna e della Francia, una volta presentata a quello stato senza speranze, del tutto priva di senso, e sembrò arrivato il momento di iniziare le consultazioni di pace per disinnescare il conflitto. Tuttavia, Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania il 1° settembre 1939.

    L'intera sequenza degli eventi fu accuratamente programmata in anticipo dall’"Elite d'oro" internazionale e, naturalmente, non esisteva alcuna possibilità di pace tra Gran Bretagna e Francia da un lato, e la Germania, dall'altra. Vale la pena notare però, che la guerra che la Gran Bretagna e la Francia combatterono contro la Germania, non aveva praticamente causato alcun decesso fino alla primavera del 1940, e rimase nella storia con il nome de "la strana guerra".

    * Strategic Culture Foundation


    Traduzione di Alessandro Lattanzio.
    Alessandro Lattanzio, redattore di Eurasia, anima i seguenti siti di informazione ed analisi:
    http://www.aurora03.da.ru
    http://www.bollettinoaurora.da.ru
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  2. #2
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    Predefinito Rif: In occasione dell'anniversario della seconda guerra mondiale -

    II Guerra Mondiale,70° anniversario
    Mini vertice europeo a Danzica
    Grande attesa in Polonia per il minivertice europeo in programma a Danzica per commemorare il 70.mo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale. Saranno presenti Angela Merkel, Vladimir Putin, Silvio Berlusconi e il primo ministro svedese Frederik Reinfeldt, presidente di turno dell'Ue. Sarà la prima volta che un leader russo si reca a Westerplatte, la località dove il 1 settembre 1939 furono sparati i primi colpi di artiglieria.

    La cerimonia si svolgerà nella penisola di Westerplatte davanti al monumento che ricorda il deposito di munizioni polacco attaccato dalla marina di Hitler, dove verranno deposte corone di fiori dai partecipanti che comprendono tra gli altri il primo ministro francese Francois Fillon, il ministro degli esteri britannico David Milliband e il primo ministro ucraino Yulia Timoshenko. Quest'ultima avrà un incontro, a margine della cerimonia, con il collega russo Putin per affrontare i nodi delle forti tensioni tra i due paesi.

    La delegazione americana inizialmente avrebbe dovuto essere guidata dal vicepresidente Joe Biden o dal segretario di stato Hillary Clinton ma, dopo una serie di laboriose trattative con il governo polacco, a rappresentare gli Stati Uniti ci saranno William Perry, ex segretario alla difesa nel 1994-1997 e il capo del Consiglio nazionale per la sicurezza nazionale, gen. James Jones. Il Parlamento europeo sarà rappresentato dal presidente polacco Jerzy Buzek.

    Saranno presenti anche i sindaci delle città simbolo della II guerra mondiale che, insieme con le delegazioni governative assisteranno all'atto di fondazione del nuovo museo della seconda guerra mondiale. Le commemorazioni prenderanno il via a Westerplatte alle ore 04.45, la stessa ora in cui 70 ani fa la corazzata tedesca Schleswig-Holstein cominciò a cannonneggiare la base militare polacca. Sarà una cerimonia riservata alle massime autorità polacche, senza le delegazioni degli altri paesi. La parte ufficiale si inaugura alle 15.00 con i discorsi del cancelliere tedesco Merkel, del primo ministro russo Putin e dei dirigenti polacchi.

    Il finale è in programma nella Basilica dedicata alla Madonna di Danzica con un concerto dove verrà eseguito il 'Requiem della guerra' di Beniamin Britten, diretto dal maestro britannico Nevill Marriner che ha 85 anni.



    www.tgcom. 01.09

  3. #3
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    Predefinito Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Breve nota sui Patti dell'agosto 1939
    :::: 4 Settembre 2009 :::: 9:14 T.U. :::: Storia :::: Tiberio Graziani
    BREVE NOTA SUI PATTI DELL'AGOSTO 1939
    (Il Patto di Mutuo Soccorso tra il Regno Unito e la Polonia e il Patto Molotov-Ribbentrop)

    di Tiberio Graziani


    Considerando le alleanze firmate dalla Gran Bretagna insulare nella cornice della sua secolare politica di potenza anti-europea, finalizzate a contenere e scongiurare i propositi di amicizia e / o integrazione tra le nazioni del Continente Europeo, vale la pena ricordare - come esempio illustrativo - il Patto di Mutuo Soccorso fra il Regno Unito e la Polonia, siglato a Londra il 25 agosto 1939.

    Come noto, il trattato di amicizia anglo-polacco sottoscritto da Lord Halifax e dal Conte Rczynski, costituì una deliberata violazione (1) del similare trattato che Germania e Polonia firmarono il 26 gennaio 1934, e, soprattutto, un'esplicita interferenza nelle delicate relazioni tra il Reich nazionalsocialista e l'URSS; Berlino e Mosca, infatti, appena due giorni prima, il 23 agosto, avevano stipulato un trattato di non aggressione, passato alla storia come patto Molotov-Ribbentrop, dal nome dei rispettivi ministri degli esteri.

    In questo caso, il Regno Unito intendeva utilizzare - come tassello di un dispositivo diplomatico-militare, teoricamente paritario, - la posizione strategica della Polonia quale "cuneo" interposto tra le due potenze continentali, al fine di incidere, contemporaneamente, sia sulla creazione di un potenziale asse Mosca-Berlino, sia sugli accordi tedesco-polacchi, ed eliminare, in tal modo, qualsiasi futura potenziale prospettiva di saldatura / integrazione tra la Penisola Europea e la massa continentale asiatica.

    L'azione di disturbo ideata da Londra, attraverso una sottile trama di attività diplomatiche, nella quale erano coinvolti gli Stati Uniti (2), era perfettamente coerente con la dottrina geopolitica britannica, il cui sfruttamento delle tensioni tra le nazioni continentali costituiva un pilastro fondamentale della sua politica di equilibrio.


    NOTE:

    1. Alcuni mesi prima, il 19 maggio 1939, un accordo di reciproco aiuto tra Francia e Polonia (probabilmente su richiesta degli Stati Uniti e del Regno Unito) fu firmato a Parigi dall'ambasciatore polacco Juliusz Lukasiewicz e dal ministro francese degli Affari Esteri, Georges Bonnet. Per Berlino, e sotto certi aspetti anche per Mosca, i due Patti di Mutuo Soccorso costituivano una sorta di minaccia per la pace continentale.

    2. Ci riferiamo alle riunioni tra l'ambasciatore americano William Christian Bullitt Jr. e gli ambasciatori polacchi Potocki e Lukasiewicz, avvenute in Francia nel novembre 1938 e febbraio 1939; si veda Giselher Wirsing, Roosevelt et l'Europe (Der Kontinent Masslose), Grasset, Paris, 1942, p. 266.

    www.eurasia-rivista-org

  4. #4
    Ghibellino
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Io ho una mia idea sul perchè sia scoppiata la II° Guerra Mondiale.

    Innanzitutto la questione di Danzica non c'entra assolutamente niente, la Guerra ha radici lontane, parte dal crollo di Wall Sreet del 1929, e ha avuto come causa la volontà del capitalismo anglosassone di liberarsi di un pericolo e mortale avversario politico-ideologico che era la Germania Nazionalsocialista.

    Sono convinto che la Guerra fu voluta dagli anglo-americani, la storia di Danzica fu solamente il "casus belli".

    Lo stesso patto Molotov-Ribbentrop, che, secondo me, non fu per niente segreto, fu in realtà una trappola ben congeniata contro Hitler. Questi era convintissimo, dopo la firma del Patto, che Inglesi e Francesi non avrebbero mai potuto mettersi contro la Germania e l'URSS e che quindi non ci sarebbe stata nessuna guerra.

    Errore fatale! Sono convinto che anche Stalin partecipò a questo gioco sporco e il fatto che gli occidentali dichiararono guerra ALLA SOLA GERMANIA e non anche all'URSS, pur essa invasore della Polonia, sta li a dimostrarlo.

    La cessione di metà dell'Europa a Stalin a guerra finita fu la sua ricompensa.

    Probabilmente Hitler capì di essere stato giocato quando Francia e Inghilterra dichiararono guerra solo alla Germania, capì il gioco di Stalin, cercò di anticiparlo con l'invasione del 1941, ma oramai era troppo tardi.

    E pensare che c'è ancora qualcuno che crede che la guerra mondiale sia stata combattura per difendere la libertà e la democrazia. Mah!

  5. #5
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Citazione Originariamente Scritto da ULTIMA LEGIONE Visualizza Messaggio
    Io ho una mia idea sul perchè sia scoppiata la II° Guerra Mondiale.

    Innanzitutto la questione di Danzica non c'entra assolutamente niente, la Guerra ha radici lontane, parte dal crollo di Wall Sreet del 1929, e ha avuto come causa la volontà del capitalismo anglosassone di liberarsi di un pericolo e mortale avversario politico-ideologico che era la Germania Nazionalsocialista.

    Sono convinto che la Guerra fu voluta dagli anglo-americani, la storia di Danzica fu solamente il "casus belli".

    Lo stesso patto Molotov-Ribbentrop, che, secondo me, non fu per niente segreto, fu in realtà una trappola ben congeniata contro Hitler. Questi era convintissimo, dopo la firma del Patto, che Inglesi e Francesi non avrebbero mai potuto mettersi contro la Germania e l'URSS e che quindi non ci sarebbe stata nessuna guerra.

    Errore fatale! Sono convinto che anche Stalin partecipò a questo gioco sporco e il fatto che gli occidentali dichiararono guerra ALLA SOLA GERMANIA e non anche all'URSS, pur essa invasore della Polonia, sta li a dimostrarlo.

    La cessione di metà dell'Europa a Stalin a guerra finita fu la sua ricompensa.

    Probabilmente Hitler capì di essere stato giocato quando Francia e Inghilterra dichiararono guerra solo alla Germania, capì il gioco di Stalin, cercò di anticiparlo con l'invasione del 1941, ma oramai era troppo tardi.

    E pensare che c'è ancora qualcuno che crede che la guerra mondiale sia stata combattura per difendere la libertà e la democrazia. Mah!

    Che Danzica fosse il casus belli di una guerra già decisa da tempo è fuor di dubbio.

    Che Stalin facesse parte di questo piano è assurdo. Quale ricompensa? L'URSS è arrivata a Berlino, mezza Europa l'aveva "liberata/conquistata".

  6. #6
    Ghibellino
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Che Danzica fosse il casus belli di una guerra già decisa da tempo è fuor di dubbio.

    Che Stalin facesse parte di questo piano è assurdo. Quale ricompensa? L'URSS è arrivata a Berlino, mezza Europa l'aveva "liberata/conquistata".
    E allora, perchè gli occidentali non gli hanno dichiarato la guerra all'atto dell'invasione della Polonia? Perchè solo alla Germania?

  7. #7
    Tringeadeuroppa
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Citazione Originariamente Scritto da ULTIMA LEGIONE Visualizza Messaggio
    E allora, perchè gli occidentali non gli hanno dichiarato la guerra all'atto dell'invasione della Polonia? Perchè solo alla Germania?
    Perchè è ovvio che la Germania fosse il "primo nemico" e perchè non fecero l'errore di dichiarare guerra all'Eurasia Unita...
    Ne avevano di fini strateghi gli alleati.

  8. #8
    Ghibellino
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Citazione Originariamente Scritto da Spetaktor Visualizza Messaggio
    Perchè è ovvio che la Germania fosse il "primo nemico" e perchè non fecero l'errore di dichiarare guerra all'Eurasia Unita...
    Ne avevano di fini strateghi gli alleati.
    D'accordo, forse hai ragione tu, forse Stalin non era parte consapevole di questo "piano" ma allora sicuramente, sempre secondo me, era parte inconsapevole del Piano. Non penso ci siano dubbi al proposito.

  9. #9
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    sull'argomento vi segnalo il blog 22 giugno: Lutto Continentale

  10. #10
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    Predefinito Rif: Breve nota sui Patti dell'agosto 1939

    Il Patto di non aggressione tedesco-sovietico

    :::: Redazione :::: 6 ottobre, 2009 ::::

    GLI USA PROGETTANO LA GUERRA INTESTINA DELL’EUROPA

    (…) Sarebbe desiderio degli Stati democratici che là in Oriente scoppiasse un conflitto bellico fra il Reich tedesco e la Russia. Poiché il potenziale delle forze dell’Unione Sovietica non è finora noto, potrebbe avvenire che la Germania, allontanandosi troppo dalla sua base, venisse condannata a una guerra lunga e debilitante. Allora soltanto gli Stati democratici, come opina Bullitt [ambasciatore degli USA in Francia, ndr], attaccherebbero la Germania e la costringerebbero a una capitolazione. Alla mia domanda se gli Stati Uniti prenderebbero parte a una simile guerra, egli mi rispose: “Indubbiamente sì, ma solo quando Inghilterra e Francia avranno attaccato per prime!” Lo stato d’animo negli Stati Uniti è, come disse, di fronte al nazismo e hitlerismo così teso, che già oggi regna fra gli americani una psicosi simile a quella della dichiarazione di guerra dell’America alla Germania nel 1917.

    (Dal Rapporto dell’ambasciatore polacco a Washington, conte Jerzy Potocki, del 21 novembre 1939; cit. secondo Documenti polacchi concernenti la preistoria della guerra. Prima serie, Berlino 1940)

    (…) Dalla conversazione con Bullitt ricavai l’impressione che egli abbia ricevuto dal Presidente Roosevelt una precisa definizione del punto di vista adottato dagli Stati Uniti in considerazione dell’attuale crisi europea. (…) Il contenuto di queste direttive, che Bullitt mi elencò nel corso del colloquio durato mezz’ora, è il seguente:

    1. Un ravvivamento della politica estera sotto la direzione del Presidente Roosevelt, il quale condanna drasticamente e inequivocabilmente gli Stati totalitari. 2. I preparativi della guerra da parte degli Stati Uniti, per mare, per terra e nell’aria, che vengono spinti con ritmo accelerato e ingoiano l’immensa somma di un miliardo e duecentocinquanta milioni di dollari. 3. La risoluta intenzione del Presidente che Francia e Inghilterra pongano fine a qualunque politicadicompromesso con gli Stati totalitari. Non devono entrare con essi in alcuna discussione, che possa avere per scopo un qualunque spostamento territoriale. 4. Una garanzia morale che gli Stati Uniti abbandoneranno la politica isolazionistica e saranno pronti, nel caso di una guerra, a intervenire attivamente a fianco dell’Inghilterra e della Francia. L’America è disposta a mettere a loro disposizione tutte le sue risorse finanziarie e tutte le sue provviste di materie prime.

    (Dal Rapporto dell’ambasciatore polacco a Washington, conte Jerzy Potocki, del 16 gennaio 1939; cit. secondo Documenti polacchi concernenti la preistoria della guerra. Prima serie, Berlino 1940)


    IL PATTO DI NON AGGRESSIONE

    (…) Reali divergenze d’interessi fra la Germania e l’URSS non sussistono. Gli spazi vitali della Germania e dell’URSS si toccano, ma non si urtano nei loro bisogni neutrali. Manca quindi a priori ogni motivo di una tendenza aggressiva di un paese contro l’altro. La Germania non ha mire aggressive di alcun genere contro l’URSS. Il governo del Reich è d’avviso che fra il Mar Baltico e il Mar Nero non esista alcun problema che non possa essere regolato a soddisfazione dei due paesi. Si tratta qui di problemi quali: Mare Baltico, Stati Baltici, Polonia, questioni sud-orientali, ecc. A prescindere da ciò, la collaborazione politica dei due paesi non potrebbe non essere utile. Questo si riferisce anche all’economia tedesca e sovietica che s’integrano a vicenda in ogni senso. (…) L’inasprimento dellerelazioni tedesco-polacche, provocato dalla politica inglese, come altresì l’incitamento inglese alla guerra e le conseguenti ricerche d’alleanza, rendono necessaria una rapida chiarificazione dei rapporti tedesco-russi. (…)

    (Ordine telegrafico di Ribbentrop all’ambasciatore tedesco a Mosca, 14 agosto 1939)

    Al cancelliere del Reich signor A. Hitler.

    Ringrazio per la lettera. Spero che il patto tedesco-sovietico di non aggressione apporterà un serio miglioramento delle relazioni politiche fra i nostri due paesi. I popoli dei nostri paesi hanno bisogno di reciproche relazioni amichevoli. Il proposito del governo tedesco di concludere un patto di non aggressione crea la base per la liquidazione delle tensioni politiche e per il ristabilimento della pace e della collaborazione fra i nostri due paesi. Il governo sovietico mi ha incaricato di comunicarvi che è d’accordo con l’arrivo del signor von Ribbentrop a Mosca il 23 agosto.

    (Lettera di I. V. Stalin ad A. Hitler, 21 agosto 1939)

    VON RIBBENTROP AL CREMLINO

    Ero conscio della particolare responsabilità di quella missione, avendo io stesso proposto al Fuehrer di fare il tentativo di un’intesa con Stalin. Era in genere possibile un compromesso dei mutui interessi? A quel tempo le missioni militari inglese e francese a Mosca trattavano ancora col Cremlino circa l’ideato patto militare. Per quanto stava in me avrei fatto di tutto per conseguire un accordo. Erano questi i pensieri che mi agitavano quando il nostro aereo si stava avvicinando a Mosca, dove accanto alle bandiere dell’Unione Sovietica sventolavano quelle del Reich. Fummo ricevuti dal nostro ambasciatore conte Schulenburg e dall’ambasciatore russo Potemkin. Dopo aver passato in rivista una compagnia d’onore delle forze aeree sovietiche, il cui atteggiamento e aspetto facevano senza dubbio una buona impressione, guidati da un colonnello russo ci recammo all’ex ambasciata austriaca, dove alloggiai durante il mio soggiorno a Mosca. (…) Dopo un breve e formale saluto ci sedemmo in quattro intorno a un tavolo: Stalin, Molotov, Schulenburg ed io. (…) Al principio del colloquio esternai il desiderio della Germania di porre le relazioni tedesco-sovietiche sopra un nuovo piano, e di trovare un accordo degli interessi in tutti i campi, volendo intenderci con la Russia per lunghissimo tempo. Ricordai a tale proposito il discorso di Stalin tenuto in primavera, nel quale a nostro avviso aveva espresso propositi analoghi. (…) Parlò Stalin, breve e conciso, senza spendere molte parole; ma ciò che disse era chiaro, inequivocabile e mostrava, come mi sembrò, pure da parte sua il desiderio di giungere a un compromesso e a un’intesa con la Germania. (…) La risposta di Stalin era tanto positiva che, dopo la prima spiegazione fondamentale, nella quale fu constatata la reciproca buona disposizione a concludere un patto di non aggressione, si poté passare subito alla parte materiale della delimitazione dei mutui interessi ed in ispecie alla crisi polacco-tedesca. Durante le trattative regnò un’atmosfera favorevole, benché i russi fossero conosciuti quali diplomatici duri. Le sfere d’interessi nei paesi situati fra la Germania e l’Unione Sovietica furono circoscritte. La Finlandia, la più gran parte degli Stati baltici, come altresì la Bessarabia, vennero dichiarati appartenenti alla sfera sovietica. Per il caso dello scoppio di un conflitto tedesco-polacco che, data la situazione vigente non sembrava escluso, fu convenuta una linea di demarcazione. (…)

    Stalin si alzò per tenere un breve discorso, nel quale parlò di Hitler come dell’uomo che sempre aveva straordinariamente ammirato. Con parole molto amichevoli espresse la speranza che con i trattati testé conclusi si sarebbe avviata una nuova fase delle relazioni tedesco-sovietiche. (…) Stalin m’avevafatto sin dal primo momento del nostro incontro una forte impressione: era un uomo di grande levatura. Il suo modo d’esprimersi freddo, quasi asciutto, eppure così preciso, e la durezza, ma altresì l’ampiezza di vedute nel condurre le trattative, mostravano che la sua fama non era immeritata. Il corso delle mie discussioni e conversazioni con Stalin mi procurò un chiaro concetto della forzae potenza di quest’uomo, il cui cenno era diventato un ordine fino nel più lontano villaggio dell’immensa Russia, e che era riuscito a fondere i duecento milioni d’individui del suo regno, come nessuno era stato in grado di farlo.

    (Joachim von Ribbentrop, Fra Londra e Mosca, Bocca, Roma 1954, pp. 220-225)

    I RESPONSABILI DELLO SCOPPIO DELLA GUERRA

    (…)
    a) non è stata la Germania ad attaccare la Francia e l’Inghilterra, bensì la Francia e l’Inghilterra hanno attaccato la Germania, assumendosi la responsabilità della guerra in corso;
    b) dopo l’inizio delle ostilità, la Germania si è rivolta alla Francia e all’Inghilterra con proposte di pace, appoggiate dall’Unione Sovietica, perché essa ha sempre ritenuto, e continua a ritenere, che una rapida cessazione della guerra alleggerirebbe in modo radicale la situazione dei popoli e dei paesi tutti;
    c) i circoli governativi dell’Inghilterra e della Francia hanno brutalmente respinto sia le proposte di pace della Germania che i tentativi dell’Unione Sovietica intesi a ottenere quanto prima la cessazione del conflitto.
    Questi sono i fatti.
    Che cosa possono contrapporre a questi fatti i politici da café-chantant dell’agenzia Havas?

    (I. V. Stalin, “Pravda”, 30 novembre 1939)


 

 
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