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Ho chiesto a Fabrizio Ghiro questa intervista, a distanza di quindici giorni dalla conferenza voluta dall’Ass.ne “Luca Coscioni” e dallo stesso Ghiro svolta il 15 marzo presso l’Hotel le Palme e moderata dalla giornalista prof.sta Maria Sole Galeazzi, sia per mettere in evidenza le sue emozioni di vincitore contro il comune di Sabaudia per l’abbattimento delle barriere architettoniche sul litorale, sia per conoscerlo nelle sue emozioni di “essere umano.”
Sentenza storica quella registrata con l“Ordinanza n. cronol. 1293/2018 del 12/03/2018 RG n. 5654/2014” unica nel suo genere in Italia. Nessuno mai sembra aver ottenuto tanto: essere risarcito perché il comune non permette l’accesso alla spiaggia e ad altri servizi della città. Una sentenza che dichiara vincitore UN UOMO PORTATORE DI HANDICAP risarcendolo con somme di denaro pari a 18.000,00 euro, più 5.000,00 euro all’Ass.ne “Luca Coscioni” per aver svolto la libera ricerca scientifica, più 4.000,00 euro per compensi spese legali, più 145,50 euro per esborsi.
Tutto perché un sindaco “spregiudicato” non è riuscito nel suo compito primario: tutelare la comunità tutta.
Fabrizio Ghiro mi racconta che lui e sua moglie Silvia si sono imbattuti molto spesso nelle solite barriere: architettoniche e mentali, ma una più di tutte li ha impegnati al punto tale da creare l’Ass.ne “Beatrice”, che prende il nome da una delle loro figlie e di cui lo statuto è stato redatto dal giurista Antonio Ciriello, finalizzata alla gestione di una spiaggia a Sabaudia per diversamente abili.
“Inseguivamo un sogno, io e mia moglie, quello di creare una struttura atta alla fruizione del mare e della spiaggia anche da persone disabili. Ma per colpa di un ex Sindaco: Maurizio Lucci, a volte spregiudicato e assoldato al Dio denaro, si è trasformato in un incubo. Ci sono voluti circa quattro anni per avere giustizia in Tribunale, e l’abbiamo ottenuta grazie al sostegno legale della Ass.ne “Luca Coscioni” e del prezioso Avv.to Gerardi. Abbiamo raggiunto un grande traguardo.”
Sono rimasto di sale per come Fabrizio Ghiro si è espresso nei riguardi dell’ex sindaco, ma la sentenza parla addirittura di come l’ex sindaco non abbia portato nessuna prova valida in suo favore, e che tutti gli accessi da lui indicati non fossero a norma: Saporetti, L’Oasi di Kufra, Le Dune, Kamping Sabaudia, Le Sirene.
L’esempio di Fabrizio Ghiro va al di là di una sentenza vinta, lui è la dimostrazione che tutti possono avere la vita che vogliono se lottano come tutte le presone non disabili: “ho preteso una vita normale ed ora devo violentare la mia testa, ragionare in simbiosi con mia moglie e pensare alle mie speranze di vita: Beatrice e Domitilla.”
Queste le domande.
1. Quando hai scoperto di avere la SM (sclerosi multipla) quanti anni avevi?
“Caro Gianluca questa devastante malattia me l’hanno diagnosticata circa ventisette anni fa. Avevo appena ventuno anni, però si suppone che già l’avessi contratta verso i diciotto anni. Però anche io ho avuto il mio excursus giovanile prima di “carrozzarmi” : militare, universitario, fancazzista, velista, motociclista, legale, ecc. Anche se oggi ho quarantasei anni la mia vita si è fermata quindici anni fa.”
2. Da quanto tempo sei sulla carrozzina, e cosa comporta questo per te e per chi ti vive affianco?
“Sono tetraplegico con grave compromissione ai nervi ottici; malato di Sclerosi Multipla costretto su una sedia a rotelle da quindici anni. Comporta un grosso capovolgimento nelle mia abitudini quotidiane; non posso più vivere la mia vita in prima persona e sopravvivo costretto a chiedere per fare ogni cosa.
Ho dovuto pensare a come rendere la mia vita più leggera. Avevo trentuno anni.
Solo mia moglie sa cosa vuol dire vivere al mio fianco. Lei dedica tutta la sua vita a me, non può lavorare per accudirmi e non sarebbe giusto lavorare per pagare qualcuno che mi accudisca; viviamo in simbiosi come in un unico corpo, e anche se lei dice che è fortunata a vivere due vite in una, sento di pesarle.“
3. Se te le ricordi comunicaci le tue prime emozioni, i tuoi primi pensieri.
“Inizialmente non avevo ben capito, poi quando ho realizzato ho pianto per non so quanto tempo, ma mi sono rimboccato le maniche e sono andato avanti. È stata dura anche perché pensavo di aver provato la felicità e la speranza ogni volta che mi venivano somministrati interferoni; cortisoni e chemioterapici vari; ma dopo la fine dell’effetto delle terapie mi ritrovavo sempre più frustrato. Oggi cerco di organizzare la mia vita per quel poco di cui ancora sono padrone cercando di non dare fastidio a chi mi vive affianco.”
4. Quante persone tra familiari ed amici ti sono rimasti affianco?
“Quando mi sono ammalato i cugini che invadevano casa all’improvviso sono spariti, idem gli amici, ma non so dirti quanto sia dipeso da me o da loro. Quando ho sposato Silvia amici e cugini si sono palesati grazie ai social: per caso. Quello che più mi infastidisce è che mio fratello ha preferito abbandonarmi e a dire il vero non si è mai interessato alla mia patologia.”
5. Cosa hai pensato/detto di chi ti ha lasciato?
“Ci sono due categorie di persone: A) quella di chi si è allontanata perché la vita ha preso strade diverse, per cui posso capire ma non giustificare; B) quella cui appartiene mio fratello… quell’unico fratello che ha preferito inseguire il denaro piuttosto che farsi trasportare dal sentimento di dovere verso un fratello disabile; costringendomi ad utilizzare vie legali, anche in questo caso, per ritrovare una tranquillità (beni immobili) che avrei per diritto dovuto ereditare da mio padre e che dalla quale invece sono stato volutamente estromesso da lui. Parenti serpenti.”
6. Che lavoro facevi quando ti hanno diagnosticato la malattia?
“Mi ero appena diplomato e provai la carriera all’Accademia di Modena, ma la malattia ebbe il sopravvento.”
7. Che lavoro fai adesso?
“Pensionato INPS, non collocabile causa la SM. Non posso essere collocato in nessun ambito lavorativo mi sono dovuto adoperare per affermare i miei diritti di malato e sono sostenuto da mamma INPS.”
8. Cosa pensi della tua vita?
“Sono appagato dal punto di vista familiare, cerco di costruire sulle macerie della mia vita qualcosa per le mie figlie. Ho incontrato Silvia, mia moglie, nel 2003 e ci siamo sposati nel 2015. La vita mi ha regalato una speranza facendomela incontrare. Silvia mi ha preso per mano facendomi apprezzare di nuovo la vita, e dalla nostra unione sono nate le nostre bambine: Beatrice e Domitilla. Credimi, Gianluca, sono angosciato e mi rendo conto che ognuno è artefice del proprio destino ed il solo modo per sopravvivere è pensare al fabbisogno delle mie bambine. Come fanno tutte le persone: vivono nella consapevolezza di fare qualcosa di giusto per i loro figli/e.”
9. Cosa pensi della tua vittoria in merito alle barriere architettoniche presenti nel comune di Sabaudia e che sta facendo scuola in tutto il territorio nazionale? Ordinanza n. cronol. 1293/2018 del 12/03/2018 RG n. 5654/2014.
“Comincio a credere nella giustizia, è credo sia giunto il momento di dare la sveglia a tutti coloro che hanno paura di intraprendere dei discorsi spinosi come la disabilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche.“
10. L’amministrazione attuale, guidata dalla sindaca Giada Gervasi, riuscirà ad ottemperare alla sentenza entro 4 mesi?
“Si certo Gianluca. E’ stato un enorme sollievo ricevere la sentenza durante il mandato di Giada Gervasi. L’attuale Sindaca ha da parte mia il massimo rispetto. Giovedì 29 marzo 2018 abbiamo parlato di un accordo tra: Rappresentanti Balneari, Ente Parco, Giunta Comunale, e vari altri consulenti tecnici. Questi ultimi negli anni passati sotto il mandato di Maurizio Lucci sostenevano teorie burocratiche troppo legate a meccanismi arrugginiti, ma adesso magicamente dimostrano di avere come priorità la L. 104 e relegano alla salvaguardia della duna qualsivoglia vincolo o restrizione. Da quell’incontro in sostanza è scaturito un “crono-impegno” a breve, medio e lungo termine, di lavori attuabili sul lungomare di Sabaudia che andranno a soddisfare la sentenza. Ma finché non iniziano i lavori rimane una chiacchierata amichevole.”
11. Ghiro vince contro Lucci, ma paga Gervasi?
“Ho vinto contro l’ignoranza, e la cosa assurda è che non pagano né Lucci né Gervasi. Il salatissimo conto di questa mia vittoria giusta lo pagheranno i sabaudiani, me compreso, sotto forma di tasse. Questa assurda causa, che è durata circa quattro anni solo perché l’ex sindaco Lucci non volle verificare le condizioni reali degli accessi alla spiaggia e di altre barriere architettoniche sul comune, poteva essere evitata riconoscendo subito i diritti delle persone disabili: quello di godere delle cose comuni.“
12. Parlaci delle emozioni che hai provato appena hai saputo della tua vittoria?
“La sentenza mi ha regalato una gioia infinita. E scriverà un po’ della storia di Sabaudia e farà giurisprudenza per tutte quelle battaglie che dovranno ancora essere vinte altrove.”
Ringrazio e abbraccio sentitamente il mio amico che mi ha fatto rituffare nel mondo dei disabili dopo una esperienza in una Coop. Sociale: Eidos, fatta tra il 1995 ed il 1997. All’epoca c’era il progetto Helios che parlava di abbattimento delle barriere architettoniche in tutta Europa. Oggi c’è Fabrizio Ghiro che ha vinto per tutti: disabili e non.
Intervista a cura di Gianluca Calagna, pubblicato su Periodico Daily il giorno 02.04.2018