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    Thumbs up "Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano"

    Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano - La Stampa

    I segnali di un’operazione in corso per influenzare le elezioni italiane del 4 marzo ci sono. «La Stampa» li ha raccolti attraverso questa inchiesta che indirizza verso il coinvolgimento di elementi favorevoli alla Russia.



    Ma si ferma sulla soglia che solo le autorità giudiziarie possono superare.

    Nelle settimane scorse un’autorevole fonte internazionale, che ha seguito professionalmente le interferenze di Mosca nei processi politici delle democrazie occidentali, ci ha segnalato cinque account di Twitter. Un campione che ha particolari caratteristiche già riscontrate nelle inchieste di intelligence in altri Paesi, e in questo caso sta facendo campagna di disinformazione e propaganda sulla politica italiana. Gli account erano @doctorwho744, @corryLoddo, @Lucamedico, @Outis2000, @FrancoSuSarellu. Osservandoli, prima di entrare nelle analisi tecniche, le loro posizioni politiche sono facili da verificare: appoggio alla Russia, Movimento 5 Stelle, Lega. Dunque un «sample» da investigare, perché temi e modalità somigliano a quelli di operazioni precedenti.



    Persone a conoscenza della materia affermano che gli account presi in esame hanno caratteristiche che non rientrano nelle attività di normali utenti dei social. Uno di questi, ad esempio, è passato da una media di 13 tweet al giorno del 2015, a oltre 105 tweet al giorno nel 2016. Nei primi giorni del 2017 ha tenuto una media di oltre 125 tweet quotidiani. Tra i suoi oltre 65.000 messaggi, la parola Russia appare oltre 4.700 volte, Putin 1.465, Grillo 966, Renzi oltre 4.000, Berlusconi 475 e Salvini 570. Di particolare interesse è la menzione dei media: l’account ha avuto 735 interazioni (tweet, RT) verso l’account de «Il Fatto Quotidiano»; oltre 13.000 con Sputnik (la versione Internazionale e quella italiana); oltre 1.100 con Wikileaks. I cinguettii vengono fatti a qualunque ora del giorno: dalle 5 di mattino fino alle 2 di notte.



    Le interazioni con account personali sono nel network dei pro-M5S e della destra. Passano da 180, tra retweet e tweet con un noto account pro-M5S, fino a raggiungere i 1.800 con un altro account pro-M5S, per arrivare verso i 2.000 con un account che appoggia temi di partiti come la Lega: immigrazione, sicurezza.

    Il titolare, la cui identità abbiamo deciso di non rivelare, ha due account di Facebook con differenti funzioni: uno riporta solo i tweet dal suo account Twitter (un feed automatico); l’altro è un profilo sempre di propaganda, ma con testi e condivisioni relative solo a pagine e gruppi Facebook. Sul profilo si dichiara un sostenitore del Movimento Cinque Stelle. Ha una compagna russa.



    Secondo una fonte che ha deciso di parlare a condizione di restare anonima, da una ricerca più approfondita potrebbe emergere che dall’account sono stati cancellati tutti i log di accesso, cioè da dove si è collegato e con quali dispositivi. Un’attenta pulizia per non lasciare tracce, che potrebbe nascondere una persona molto gelosa della sua privacy, o altro. L’attività della casella e-mail sarebbe molto limitata: riceverebbe molta posta di spam, compresi tentativi di phishing, ma si limiterebbe ad inviare pochi messaggi all’anno. L’account avrebbe messaggiato privatamente con meno di 10 persone negli ultimi 4 anni, tra Twitter e Facebook. Anche in questo caso, o i messaggi sarebbero stati cancellati, oppure le poche interazioni private farebbero pensare che siamo di fronte ad una persona che cinguetta e scrive su Facebook per lavoro e non per svago. È altrettanto chiaro che non si tratta di un semplice attivista, ma di qualcuno che impiega ore della sua giornata in attività di digital propaganda.



    Un altro account del sample rispecchierebbe di più il profilo dei troll, ma con caratteristiche curiose. Ad esempio nasconderebbe spesso le proprie tracce (il suo Ip). Darebbe l’impressione di essere in Sardegna, scrivendo di vivere sull’isola nella sua bio, ma quando entra sui social il suo Ip corrisponderebbe ad altri luogi, come ad esempio Torino. Potrebbe trattarsi di una persona che viaggia molto, oppure di accessi attraverso Vpn per mascherare e proteggere la privacy, come facevano nelle «troll factory» russe, documentate non solo da inchieste di intelligence, ma anche dal racconto di un ex dipendente con il quotidiano «The Guardian».



    Ovviamente non c’è una prova definitiva del rapporto organico tra gli account e un’operazione per influenzare le nostre elezioni, ma collegando i puntini si viene messi in questa direzione, dove forse potrebbero arrivare agenzie attrezzate e autorizzate a farlo. Anche la dimensione dello sforzo non deve trarre in inganno, perché in altri Paesi è stato condotto alla stessa maniera, con piccole operazioni insospettabili. Il costo è basso, e qualunque risultato destabilizzante è utile. Basti pensare che questi soli 5 account hanno «scritto» oltre 160.000 tweet. Durante le elezioni americane del 2016, i tweet fatti dagli account russi hanno avuto oltre 450 milioni di «impression», e questo dato è ancora oggi parziale. Senza dimenticarci di Facebook, dove le varie operazioni di disinformazione hanno raggiunto centinaia di milioni di americani. Per l’Italia sarebbe importante appurare se una potenza straniera sta cercando di interferire con le nostre elezioni, a qualunque livello. Siamo un Paese democratico e i partiti hanno il diritto di scegliere i programmi che preferiscono. Se però collaborano con altre nazioni, o hanno intenzione di cambiare le alleanze internazionali dell’Italia, gli elettori hanno il diritto di saperlo e questo punto dovrebbe fare parte del dibattito politico.

  2. #2
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    Predefinito Re: "Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano"

    #iovotono, #Consip e #Bastaimmigrati. Le operazioni social in Italia dei troll di San Pietroburgo - La Stampa

    La troll factory di San Pietroburgo spingeva e ritwittava anche, attraverso profili finto-americani, tweet in italiano, di account «italiani»: tutti anti-migranti, anti-casta, anti-Renzi. Una scoperta che illustra un altro tassello delle operazioni di attori russi in Occidente.



    Nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio appena trascorso, Twitter ha cancellato improvvisamente più di 200 mila tweet che l’azienda - come anche le indagini federali americane, del procuratore speciale Mueller e del Congresso - ritiene con certezza legati ad attività della troll factory di San Pietroburgo, la Internet Research Agency (l’agenzia messa su dall’ex cuoco di Putin; verso tredici dei suoi affiliati ieri è stata formalizzata l’accusa federale americana di frode). Purtroppo, cancellando messaggi, Twitter di fatto rende ancora più difficile a osservatori e informatici analizzarne contenuti ed eventuali network. «Quello che fa Twitter è cancellare la storia, in una maniera quasi orwelliana», ha detto David Carroll, professore di media design, uno dei massimi esperti di dati al mondo. Ma c’è un ma, che ci porta dritti a un chiaro collegamento fattuale – che conferma quanto La Stampa scrisse nell’ottobre 2016 - tra la troll factory russa e azioni nei social in lingua italiana. Proviamo a spiegare come.



    Il network americano Nbcnews ha potuto scaricare questo primo, parziale elenco di tweet cancellati, mettendolo a disposizione degli analisti. Chi si è preso la briga di leggere 230 mila tweet, ha scoperto cose interessanti anche per l’Italia. Il set di dati è molto piccolo, non ci aiuta a quantificare l’entità del fenomeno, ma è il primo che Twitter collega con certezza alle inchieste federali (dopo aver quest’autunno fornito a Mueller un elenco di 2752 account della troll factory). Bene: i quattro quinti di questi tweet riguardano azioni a favore della campagna di Donald Trump, soprattutto nel 2016. Gli altri temi che questi account russi incendiano negli Stati Uniti sono xenofobia, attacchi sessisti a Hillary Clinton, disinformation pesante contro i musulmani, cospirazionismo, suprematismo bianco. Si spacciano ovviamente per americani. La sorpresa è però il resto dei tweet di questo pacchetto: riguarda la Brexit, ma spunta anche l’Italia.



    Alcuni tweet hanno a oggetto la campagna elettorale per il referendum in Italia nel 2016, o i mesi immediatamente successivi. Puntano a fomentare sentimenti anti-migranti. Xenofobia. Ritwittano, inserendoli nel network della troll factory russa, alcuni account «italiani», legati a tre mondi: mondo pro M5S, mondo leghista, mondo della destra. Proviamo a fare qualche esempio di tweet, e hashtag, che sono stati spinti da account russi secondo questo dataset Nbc compreso nell’inchiesta Mueller. L’account «finto americano», in realtà russo, @Patriotblake (oggi sospeso da Twitter) il 10 marzo 2017 ritwitta un profilo «italiano» (@Penelopy2000), che naturalmente potrebbe essere non consapevole, di essere spinto dai russi. Il tweet italiano recita: «Se a decidere fossero gli italiani Lotti sarebbe già a casa». L’account fin dalla schermata e dal logo della biografia mostra di sostenere il M5S e Luigi Di Maio premier, e odiare la Boschi. Il network dei suoi retweet è eloquentemente grillino.



    Il 9 dicembre 2016 l’account finto-americano, in realtà russo, WesternWindWes, incrementa questo tweet di @tizioGiusto: «Basta con gli africani clandestini e islamici, proteggere gli italiani». Nella catena sono taggati altri account in italiano, @donninimario, @faticoniPiero @lilysei, @Leonemaschio: tutti possono esserne ignari, tutti fortemente antirenziani. Il 31 dicembre 2016 l’account troll russo, finto-americano, @LazyKStafford (ovviamente sospeso) si mette a ritwittare uno scambio tra @Marcymerc e @elena07617349: «Renzi ha potuto fare, indisturbato, di tutto e di più, danni a ripetizione».



    Altro esempio: l’account russo (finto-americano) @jeanneMccarthy0 ritwitta l’account italiano @Danilosantini65, apparentemente molto di destra, che scrive: «Governo, non era facile trovare uno più rincoglionito di Renzi. L’emozione tradisce Gentiloni, che dopo il discorso...». O ancora: l’account russo dorothiebell ritwitta tale @Rodolfo80838139 e altri (@italians4trump, @donninimario, @andfranchini). Altri esempi: account russi ritwittano anche @Piovegogernoladro, @andfranchini, @Peppelogiudice1. Sono tutti account o anti casta, o pro M5S o di destra. Nella sfera non ufficiale, attori russi usano e sposano attori italiani per seminare discordia, e minare i governi democratici.



    Chi viene spinto da questi network della troll factory russa può certo non esserne al corrente; ma entra in dei cluster che fanno apparire il suo messaggio estremamente più potente e virale di quello che sarebbe altrimenti. Ben Popken, analista di Nbc con cui abbiamo riscontrato tutti questi dati (che, ripetiamolo, stanno nelle indagini Usa) conviene circa la loro «assoluta rilevanza» per lo scenario italiano. È preoccupante, a poche settimane dal voto del 4 marzo, vedere che i troll russi non si dedicavano solo a Trump ma – sia pure in misura molto minore – a spingere hashtag come #Consip, #tizianorenzi, #referendum, #iovotono.

  3. #3
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    Predefinito Re: "Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano"

    confermo tutto!!!!!!!!

    l'obbiettivo che ci siamo dati è il 20% del PD
    ci stiamo divertendo!!!

    @Iacoboni @Mastrolilli
    premio pulitzer subito!!!!!

  4. #4
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    Predefinito Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    Cinque account, dormienti fino al 2015, hanno pubblicato 160 mila tweet. Sui profili messaggi a favore di Cremlino, Lega e Movimento 5 Stelle

    Pubblicato il 17/02/2018
    Ultima modifica il 17/02/2018 alle ore 11:23
    PAOLO MASTROLILLI
    INVIATO A NEW YORK

    I segnali di un’operazione in corso per influenzare le elezioni italiane del 4 marzo ci sono. «La Stampa» li ha raccolti attraverso questa inchiesta che indirizza verso il coinvolgimento di elementi favorevoli alla Russia.



    Ma si ferma sulla soglia che solo le autorità giudiziarie possono superare.

    Nelle settimane scorse un’autorevole fonte internazionale, che ha seguito professionalmente le interferenze di Mosca nei processi politici delle democrazie occidentali, ci ha segnalato cinque account di Twitter. Un campione che ha particolari caratteristiche già riscontrate nelle inchieste di intelligence in altri Paesi, e in questo caso sta facendo campagna di disinformazione e propaganda sulla politica italiana. Gli account erano @DoctorWho744, @CorryLoddo, @lucamedico, @Outis2000, @FrancoSuSarellu. Osservandoli, prima di entrare nelle analisi tecniche, le loro posizioni politiche sono facili da verificare: appoggio alla Russia, Movimento 5 Stelle, Lega. Dunque un «sample» da investigare, perché temi e modalità somigliano a quelli di operazioni precedenti.



    Persone a conoscenza della materia affermano che gli account presi in esame hanno caratteristiche che non rientrano nelle attività di normali utenti dei social. Uno di questi, ad esempio, è passato da una media di 13 tweet al giorno del 2015, a oltre 105 tweet al giorno nel 2016. Nei primi giorni del 2017 ha tenuto una media di oltre 125 tweet quotidiani. Tra i suoi oltre 65.000 messaggi, la parola Russia appare oltre 4.700 volte, Putin 1.465, Grillo 966, Renzi oltre 4.000, Berlusconi 475 e Salvini 570. Di particolare interesse è la menzione dei media: l’account ha avuto 735 interazioni (tweet, RT) verso l’account de «Il Fatto Quotidiano»; oltre 13.000 con Sputnik (la versione Internazionale e quella italiana); oltre 1.100 con Wikileaks. I cinguettii vengono fatti a qualunque ora del giorno: dalle 5 di mattino fino alle 2 di notte.



    Le interazioni con account personali sono nel network dei pro-M5S e della destra. Passano da 180, tra retweet e tweet con un noto account pro-M5S, fino a raggiungere i 1.800 con un altro account pro-M5S, per arrivare verso i 2.000 con un account che appoggia temi di partiti come la Lega: immigrazione, sicurezza.

    Il titolare, la cui identità abbiamo deciso di non rivelare, ha due account di Facebook con differenti funzioni: uno riporta solo i tweet dal suo account Twitter (un feed automatico); l’altro è un profilo sempre di propaganda, ma con testi e condivisioni relative solo a pagine e gruppi Facebook. Sul profilo si dichiara un sostenitore del Movimento Cinque Stelle. Ha una compagna russa.



    Secondo una fonte che ha deciso di parlare a condizione di restare anonima, da una ricerca più approfondita potrebbe emergere che dall’account sono stati cancellati tutti i log di accesso, cioè da dove si è collegato e con quali dispositivi. Un’attenta pulizia per non lasciare tracce, che potrebbe nascondere una persona molto gelosa della sua privacy, o altro. L’attività della casella e-mail sarebbe molto limitata: riceverebbe molta posta di spam, compresi tentativi di phishing, ma si limiterebbe ad inviare pochi messaggi all’anno. L’account avrebbe messaggiato privatamente con meno di 10 persone negli ultimi 4 anni, tra Twitter e Facebook. Anche in questo caso, o i messaggi sarebbero stati cancellati, oppure le poche interazioni private farebbero pensare che siamo di fronte ad una persona che cinguetta e scrive su Facebook per lavoro e non per svago. È altrettanto chiaro che non si tratta di un semplice attivista, ma di qualcuno che impiega ore della sua giornata in attività di digital propaganda.



    Un altro account del sample rispecchierebbe di più il profilo dei troll, ma con caratteristiche curiose. Ad esempio nasconderebbe spesso le proprie tracce (il suo Ip). Darebbe l’impressione di essere in Sardegna, scrivendo di vivere sull’isola nella sua bio, ma quando entra sui social il suo Ip corrisponderebbe ad altri luogi, come ad esempio Torino. Potrebbe trattarsi di una persona che viaggia molto, oppure di accessi attraverso Vpn per mascherare e proteggere la privacy, come facevano nelle «troll factory» russe, documentate non solo da inchieste di intelligence, ma anche dal racconto di un ex dipendente con il quotidiano «The Guardian».



    Ovviamente non c’è una prova definitiva del rapporto organico tra gli account e un’operazione per influenzare le nostre elezioni, ma collegando i puntini si viene messi in questa direzione, dove forse potrebbero arrivare agenzie attrezzate e autorizzate a farlo. Anche la dimensione dello sforzo non deve trarre in inganno, perché in altri Paesi è stato condotto alla stessa maniera, con piccole operazioni insospettabili. Il costo è basso, e qualunque risultato destabilizzante è utile. Basti pensare che questi soli 5 account hanno «scritto» oltre 160.000 tweet. Durante le elezioni americane del 2016, i tweet fatti dagli account russi hanno avuto oltre 450 milioni di «impression», e questo dato è ancora oggi parziale. Senza dimenticarci di Facebook, dove le varie operazioni di disinformazione hanno raggiunto centinaia di milioni di americani. Per l’Italia sarebbe importante appurare se una potenza straniera sta cercando di interferire con le nostre elezioni, a qualunque livello. Siamo un Paese democratico e i partiti hanno il diritto di scegliere i programmi che preferiscono. Se però collaborano con altre nazioni, o hanno intenzione di cambiare le alleanze internazionali dell’Italia, gli elettori hanno il diritto di saperlo e questo punto dovrebbe fare parte del dibattito politico.
    Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano - La Stampa
    Matsudaira Izu no Kami disse al Maestro Mizuno Kenmotsu: "Voi siete un uomo di grande valore, peccato siate così basso".

    Kenmotsu gli rispose: "E' vero. A volte in questo mondo non tutto va come si desidera. Ora, se io vi tagliassi la testa e l'attaccassi sotto i miei piedi, sarei più alto. Ma è qualcosa che non si potrebbe fare".

  5. #5
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    Certo che ce ne sono di imbriachi su questo forum...


    Dott. Kobra (Democritico)
    Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
    preferisci chi striscia.
    E se ti serve un amico, trovati un cane.

  6. #6
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    Citazione Originariamente Scritto da Kobra Visualizza Messaggio
    Certo che ce ne sono di imbriachi su questo forum...


    Dott. Kobra (Democritico)
    se esci dalla vineria vedrai che li trovi per strada
    Matsudaira Izu no Kami disse al Maestro Mizuno Kenmotsu: "Voi siete un uomo di grande valore, peccato siate così basso".

    Kenmotsu gli rispose: "E' vero. A volte in questo mondo non tutto va come si desidera. Ora, se io vi tagliassi la testa e l'attaccassi sotto i miei piedi, sarei più alto. Ma è qualcosa che non si potrebbe fare".

  7. #7
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    Chi. Quelli dei Cessi Sociali?


    Dott. Kobra (Democritico)
    Se hai la necessità di scegliere tra un uomo e un Kobra,
    preferisci chi striscia.
    E se ti serve un amico, trovati un cane.

  8. #8
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    battuta moscia... era migliore la mia
    Matsudaira Izu no Kami disse al Maestro Mizuno Kenmotsu: "Voi siete un uomo di grande valore, peccato siate così basso".

    Kenmotsu gli rispose: "E' vero. A volte in questo mondo non tutto va come si desidera. Ora, se io vi tagliassi la testa e l'attaccassi sotto i miei piedi, sarei più alto. Ma è qualcosa che non si potrebbe fare".

  9. #9
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano



    Speriamo sia vero ..

    Noi bianchi non dapremmo a chi rivolgerci altrimenti!!!!!

  10. #10
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    Predefinito Re: Così la propaganda social filorussa prova a influenzare il voto italiano

    ... I segnali di un’operazione in corso per influenzare le elezioni italiane del 4 marzo ci sono. «La Stampa» li ha raccolti attraverso questa inchiesta che indirizza verso il coinvolgimento di elementi favorevoli alla Russia.

    Ma si ferma sulla soglia che solo le autorità giudiziarie possono superare.

    Nelle settimane scorse un’autorevole fonte internazionale, che ha seguito professionalmente le interferenze di Mosca nei processi politici delle democrazie occidentali, ci ha segnalato cinque account di Twitter...
    Francamente un pò fa ridere pensare che degli account russi di Twitter possano influenzare gli elettori Italiani, visto che li si può...Mandare a...Con un Vaffa in pieno stile Grillo!
    Di tutte le possibili reazioni ad un insulto, la più efficace è il silenzio - Santiago Ramòn y Cajal
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    Segretaria liquidatrice di Italia Morta

 

 
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