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Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Essendo ciascuna persona sessualmente maschio o femmina (si consideri che la cosiddetta "transessualità" è soltanto l'eccezione di fase non ultimata nella formazione fisica e in ogni caso soltanto maschio o femmina è la differenza), essendo omosessualità, bisessualità ed eterosessualità potenzialità di ciascun sesso e secondo occasioni variamente attuate, i diritti e le parità sono attribuibili alle persone considerandone eventi, accadimenti, casi, secondo attuazioni e unica differenza sostanziale di maschi e femmine.
    Ovviamente le persone non sono soggette a reali giudizi di immoralità, la persona è manifestazione di natura innanzitutto, da cui indirettamente si fanno deduzioni cui possibile aggiungere giudizi morali non sulle persone stesse, ma deducendo attraverso personalità la loro condotta; e procedere così non è compito degli psicologi né degli psichiatri ma di chi applica l'etica, fosse filosofo, insegnante, magistrato, sacerdote, ed altro così.

    Inoltre il termine "gay" è subculturale oltre che gergale, quello "lesbo" è culturale e non di immediato senso, il termine "trans" non significa alcunché oggettivamente e soggettivamente corrisponde a sviluppi oggettivi di medesime cose per cui non si attraversano generi ma periodi. Resta la significanza del termine "bisexual", cioè in italiano bisessuale, bisessualità ("sex" dal latino in inglese è semanticamente etimo assai concreto), che viene usato per definire la totalità delle potenzialità sessuali, in ciò pur sempre generalissimo ed astratto, tranne che non sia usato per indicare rapporti sessuali di gruppo e concomitanti in medesimo tempo, detti anche imprecisamente ma non erroneamente orge, ma secondo espressione aggiunta oltre al solo termine illustrato.

    Riferendosi a ilarità e raffinatezza e diritto e parità e sesso, si può specificare... ma non è tutto!... che esiste un fondamentale diritto umano e maschio a ridere e umano e femminile ai modi raffinati, sia facendo sesso che no. Dell'altre combinazioni, che appunto non era tutto menzionato, di anche modi raffinati maschili e ridanciani femminili con ovvio diritto, e del resto cioè far sesso con altra tristezza contemporaneamente o al contempo senza modi raffinati, l'argomento "gay e lesbiche", non tratta, d'altronde non è specificamente sessuale: conviti selvaggi di indiani di America di lingua inglese e di scuole greche ed ellene dell'antichità dedite alla scrittura creativa non sono abbastanza per iniziare seria discussione sulla sessualità e sulle leggi; allora data anche la lontananza spaziale e temporale dei mondi che potrebbero esserne ulteriore decisivo viatico, bisogna identificare la reale discussione odiernamente diffusa in Europa sotto sigla "LGBT" in un malcelato, costretto o non costretto, teatro della sessuofobia e su diritti e parità inerenti alle manifestazioni di recite a soggetto che resta non del tutto definito e non bene precisato, dato che gli altri due restanti argomenti sono del tutto non decisivi: l'uno quello del "trans", pone il pensiero di ritardati e ritardate cioè neppure di malattie ma di drammatici o del tutto eccezionali postecipi; l'altro "bisexual" è tanto onnicomprensivo ma praticamente da non dare nessun completo adito all'argomento specifico, dato pure che bisessuale è ad esempio anche qualunque discorso non specificamente sessuale tra persone di sesso diverso, anche senza attrazioni né atti, essendovi in tal ultimo caso persone appunto di sesso diverso che discorrono.

    In fondo la sentenza sui bagni femminili o maschili frequentabili in via eccezionale anche da altro sesso, è vecchia, ovvia, ed in forma aggiornata "LGBT" è imperniata sulla necessità ad una particolarmente assurda teatralità senza scopo di ipocrisia, una recita anche supportabile se senza torto anche da tattiche di vestiti, mimi, posizionamenti; infatti resta che destinazioni d'uso di cose e di ambienti sono da rispettare quando richiesto e non solo in Italia.

    La cosiddetta "macchina giudiziaria" è avanti, ma non per confondere: dai bagni parlamentari a Roma alle specificazioni per gli uffici del Friuli, la finzione ha avuto sentenze aggiornate alla teatralità "LGBT", ma senza nessuna novità ed è ovvio per chi sapeva o voleva sapere libertà politiche italiane già esistenti anche se spesso ignorate, fraintese o non rispettate.
    Certo a pensare che sia stato l'aggiornamento ispirato ad un solenne e sacrosanto stato di fermo in Russia per un cittadino italiano dichiarantesi e pubblicamente e notoriamente quale "Vladimir Luxuria", accompagnato da stuolo di programmisti, quelli dette "le iene", vien da pensare alla protesta antitotalitaria di D'annunzio per Fiume in Dalmazia.

    (Io son felice che fui l'informatore dell'opportunità per le autorità russe, italiane ed europee.)

  2. #2
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    I due versi, intuibili anche senza accapo, del titolo sono miei estemporanei, per l'occasione della comunicazione di oggi.

  3. #3
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    È notizia recentissima dell'annuncio del presidente Trump di ottenere condizioni di garanzia e chiarezza quando e ove necessaria la esplicitazione della appartenenza sessuale reale. Ciò dopo che il presidente Obama si era occupato dei casi ove necessario rispetto di riservatezza oppure accettazione di non informazioni e di affermazioni non fuorvianti ma non significanti.

    Purtroppo tale annuncio lo si trova descritto da chi giornalista anche in modi fiabeschi, con riferimenti alla realtà sessuale confusi con riferimenti a fantasie sessuali irreali. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/10/21/trump-prepara-stretta-su-transgender_3ae991d8-5386-4b0b-83cb-50fd11a2e7e4.html)

  4. #4
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Citazione Originariamente Scritto da PhyroSphera Visualizza Messaggio
    Essendo ciascuna persona sessualmente maschio o femmina (si consideri che la cosiddetta "transessualità" è soltanto l'eccezione di fase non ultimata nella formazione fisica e in ogni caso soltanto maschio o femmina è la differenza), essendo omosessualità, bisessualità ed eterosessualità potenzialità di ciascun sesso e secondo occasioni variamente attuate, i diritti e le parità sono attribuibili alle persone considerandone eventi, accadimenti, casi, secondo attuazioni e unica differenza sostanziale di maschi e femmine.
    Ovviamente le persone non sono soggette a reali giudizi di immoralità, la persona è manifestazione di natura innanzitutto, da cui indirettamente si fanno deduzioni cui possibile aggiungere giudizi morali non sulle persone stesse, ma deducendo attraverso personalità la loro condotta; e procedere così non è compito degli psicologi né degli psichiatri ma di chi applica l'etica, fosse filosofo, insegnante, magistrato, sacerdote, ed altro così.

    Inoltre il termine "gay" è subculturale oltre che gergale, quello "lesbo" è culturale e non di immediato senso, il termine "trans" non significa alcunché oggettivamente e soggettivamente corrisponde a sviluppi oggettivi di medesime cose per cui non si attraversano generi ma periodi. Resta la significanza del termine "bisexual", cioè in italiano bisessuale, bisessualità ("sex" dal latino in inglese è semanticamente etimo assai concreto), che viene usato per definire la totalità delle potenzialità sessuali, in ciò pur sempre generalissimo ed astratto, tranne che non sia usato per indicare rapporti sessuali di gruppo e concomitanti in medesimo tempo, detti anche imprecisamente ma non erroneamente orge, ma secondo espressione aggiunta oltre al solo termine illustrato.

    Riferendosi a ilarità e raffinatezza e diritto e parità e sesso, si può specificare... ma non è tutto!... che esiste un fondamentale diritto umano e maschio a ridere e umano e femminile ai modi raffinati, sia facendo sesso che no. Dell'altre combinazioni, che appunto non era tutto menzionato, di anche modi raffinati maschili e ridanciani femminili con ovvio diritto, e del resto cioè far sesso con altra tristezza contemporaneamente o al contempo senza modi raffinati, l'argomento "gay e lesbiche", non tratta, d'altronde non è specificamente sessuale: conviti selvaggi di indiani di America di lingua inglese e di scuole greche ed ellene dell'antichità dedite alla scrittura creativa non sono abbastanza per iniziare seria discussione sulla sessualità e sulle leggi; allora data anche la lontananza spaziale e temporale dei mondi che potrebbero esserne ulteriore decisivo viatico, bisogna identificare la reale discussione odiernamente diffusa in Europa sotto sigla "LGBT" in un malcelato, costretto o non costretto, teatro della sessuofobia e su diritti e parità inerenti alle manifestazioni di recite a soggetto che resta non del tutto definito e non bene precisato, dato che gli altri due restanti argomenti sono del tutto non decisivi: l'uno quello del "trans", pone il pensiero di ritardati e ritardate cioè neppure di malattie ma di drammatici o del tutto eccezionali postecipi; l'altro "bisexual" è tanto onnicomprensivo ma praticamente da non dare nessun completo adito all'argomento specifico, dato pure che bisessuale è ad esempio anche qualunque discorso non specificamente sessuale tra persone di sesso diverso, anche senza attrazioni né atti, essendovi in tal ultimo caso persone appunto di sesso diverso che discorrono.

    In fondo la sentenza sui bagni femminili o maschili frequentabili in via eccezionale anche da altro sesso, è vecchia, ovvia, ed in forma aggiornata "LGBT" è imperniata sulla necessità ad una particolarmente assurda teatralità senza scopo di ipocrisia, una recita anche supportabile se senza torto anche da tattiche di vestiti, mimi, posizionamenti; infatti resta che destinazioni d'uso di cose e di ambienti sono da rispettare quando richiesto e non solo in Italia.

    La cosiddetta "macchina giudiziaria" è avanti, ma non per confondere: dai bagni parlamentari a Roma alle specificazioni per gli uffici del Friuli, la finzione ha avuto sentenze aggiornate alla teatralità "LGBT", ma senza nessuna novità ed è ovvio per chi sapeva o voleva sapere libertà politiche italiane già esistenti anche se spesso ignorate, fraintese o non rispettate.
    Certo a pensare che sia stato l'aggiornamento ispirato ad un solenne e sacrosanto stato di fermo in Russia per un cittadino italiano dichiarantesi e pubblicamente e notoriamente quale "Vladimir Luxuria", accompagnato da stuolo di programmisti, quelli dette "le iene", vien da pensare alla protesta antitotalitaria di D'annunzio per Fiume in Dalmazia.

    (Io son felice che fui l'informatore dell'opportunità per le autorità russe, italiane ed europee.)
    Sei il figlio dell'architetto?


  5. #5
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Citazione Originariamente Scritto da GILANICO Visualizza Messaggio
    Sei il figlio dell'architetto?

    Chi confonde fede con sacerdozi e vorrebbe imporne resta senza aver fede e senza capir sacerdozio.

    Ma la natura non richiede tutto ciò per essere intesa né per essere conosciuta né per essere manifestata.

  6. #6
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Cosa affermano le scienze psicologiche sulla cosiddetta "transessualità"?
    Affermano...

    (1)
    Che umanamente è impossibile dato che corrisponde ad archetipicità non attivabile per mente umana. C. G. Jung analizzò la distinzione tra fantasia dell'ermafrodito e immaginazione innata dell'altro sesso, riferendosi agli archetipi della distinzione, in umanità maschile e femminile orientati verso polarità opposte: il maschio umano orientato verso la cosiddetta Anima dal cosiddetto Animus; la femmina umana orientata verso il cosiddetto Animus dalla cosiddetta Anima; ma non essendo possibile in ciò per menti umane la conversione degli opposti e neppure per gli animali più simili agli umani e neanche per numerosi animali assai diversi o diversi dagli umani.

    (2)
    Che i due sessi nella umanità non sono due polarità inconciliabili e dunque esiste un ambito di neutralità sessuale per entrambi, dunque rivelandosi il fantasticare sulla transessualità una elucubrazione possibile in forza della neutralità comune in entrambi i sessi e non per altro. (J. Hillman si occupò di tale questione psicologica scientificamente.)
    Quindi gli errori relativi ad umanità su sessualità di umanità non dimostrano trasformazioni possibili né mancanze tragiche di pensiero ma solo confusione, che non è mai eccessiva in forza di comune veto istintivo e che origina da sfondo archetipico neutrale e che non è mai dunque per essa stessa condizione di disagio.

    MAURO PASTORE

  7. #7
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Citazione Originariamente Scritto da PhyroSphera Visualizza Messaggio
    Cosa affermano le scienze psicologiche sulla cosiddetta "transessualità"?
    Affermano...

    (1)
    Che umanamente è impossibile dato che corrisponde ad archetipicità non attivabile per mente umana. C. G. Jung analizzò la distinzione tra fantasia dell'ermafrodito e immaginazione innata dell'altro sesso, riferendosi agli archetipi della distinzione, in umanità maschile e femminile orientati verso polarità opposte: il maschio umano orientato verso la cosiddetta Anima dal cosiddetto Animus; la femmina umana orientata verso il cosiddetto Animus dalla cosiddetta Anima; ma non essendo possibile in ciò per menti umane la conversione degli opposti e neppure per gli animali più simili agli umani e neanche per numerosi animali assai diversi o diversi dagli umani.

    (2)
    Che i due sessi nella umanità non sono due polarità inconciliabili e dunque esiste un ambito di neutralità sessuale per entrambi, dunque rivelandosi il fantasticare sulla transessualità una elucubrazione possibile in forza della neutralità comune in entrambi i sessi e non per altro. (J. Hillman si occupò di tale questione psicologica scientificamente.)
    Quindi gli errori relativi ad umanità su sessualità di umanità non dimostrano trasformazioni possibili né mancanze tragiche di pensiero ma solo confusione, che non è mai eccessiva in forza di comune veto istintivo e che origina da sfondo archetipico neutrale e che non è mai dunque per essa stessa condizione di disagio.

    MAURO PASTORE
    Io non sono professionista psicologo né consulente psicologo; ho svolto e svolgo attività di referente psicologo, per la quale non sono richiesti né esigiti diplomi né lauree. Cosa è questa attività? La stessa che potete constatare qui su questo forum in questa discussione con questa notazione di psicologia. Ovviamente chi realmente con professionalità assuma riferimenti e chi realmente per consulenza consideri riferimenti e chiunque altro variamente possa usare riferimenti, io non lo ho obbligato né potrei mai obbligarlo coi miei riferimenti.
    MAURO PASTORE

  8. #8
    Banzai
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Gay? E' solo uno dei tanti effetti della ipocrisia del 68 ... leggi e guarda bene le date ... When did the word gay start referring to same-sex attraction?

    Before the word gay, the more common term to describe people who enjoy same-sex relationships and experience same-sex attraction was homosexual. This began in the 19th century. But, as the video describes, the term was linked to the common belief at the time that same-sex attraction was a psychological disorder that could be treated and cured. This also led to many anti-gay (sodomy) laws that sough to criminalize same-sex relationships.

    “The practice of considering queer desire and illness has been denounced by the American Psychological Association and the American Psychiatric Association since 1973 and 1975 respectively,” Bainbridge explains. “However, the shift to using gay in the common language took a bit longer. The New York Times didn’t adopt the use of gay until 1987, although it still doesn’t use it in all contexts. But now GLAAD lists homosexual as an offensive term in their media reference guide supplementing gay as the appropriate stand-in.”

    Around the mid-20th century, use of the word gay to describe homosexuality primarily for men became more common practice.

    The word began to be used as a way for queer people to communicate with each other without having to use the word homosexual or any other word that listeners or straight people may be able to interpret.

    https://hornet.com/stories/the-word-gay-sexuality-two/

  9. #9
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Citazione Originariamente Scritto da Saburosakai Visualizza Messaggio
    Gay? E' solo uno dei tanti effetti della ipocrisia del 68 ... leggi e guarda bene le date ... When did the word gay start referring to same-sex attraction?

    Before the word gay, the more common term to describe people who enjoy same-sex relationships and experience same-sex attraction was homosexual. This began in the 19th century. But, as the video describes, the term was linked to the common belief at the time that same-sex attraction was a psychological disorder that could be treated and cured. This also led to many anti-gay (sodomy) laws that sough to criminalize same-sex relationships.

    “The practice of considering queer desire and illness has been denounced by the American Psychological Association and the American Psychiatric Association since 1973 and 1975 respectively,” Bainbridge explains. “However, the shift to using gay in the common language took a bit longer. The New York Times didn’t adopt the use of gay until 1987, although it still doesn’t use it in all contexts. But now GLAAD lists homosexual as an offensive term in their media reference guide supplementing gay as the appropriate stand-in.”

    Around the mid-20th century, use of the word gay to describe homosexuality primarily for men became more common practice.

    The word began to be used as a way for queer people to communicate with each other without having to use the word homosexual or any other word that listeners or straight people may be able to interpret.

    https://hornet.com/stories/the-word-gay-sexuality-two/
    Tal utente inizia con domanda ambigua e continuando con affermazioni senza senso completo poi ne acclude di ambigue e fuorvianti.
    Avendo io mostrato che "LGBT" è la descrizione di una recita estrema, avendo io detto del diritto di persone a recitare, non ho per questo invitato ad ambiguità inutili né a peggio.

    Le indegnità linguistiche e sociali non sono malattie né sintomi di malattie, chi costrettovi e senza potervi passare degnamente non ha commesso reali indegnità; ma appunto con le indegnità non si scherza anche perché le comunicazioni o non-comunicazioni sessuali sono parte della vita ed il sesso in tutte le sue forme, cioè sessuali, è del tutto necessario alla vita.

  10. #10
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    Predefinito Re: Sì tanto assurdo teatro... ma esiste ancora lo Stato!

    Al seguente link io ho inserito miei validissimi commenti; tra di essi anche un mio piccolo saggio sulla Psicologia Individuale:

    Eterosessualità e omosessualità: gli incerti confini tra norma e devianza ? Umberto Galimberti ? il sito ufficiale

    Riporto qui sotto il testo del mio saggio, tra i segni delle due barre inclinate:

    /

    Il primo vero psicoanalista che studiando disagi e sofferenze inquadrò e descrisse specificamente il fenomeno della omosessualità, sia pure soltanto negando gli errori dei falsi esperti di allora ed escludendo le false teorie in quel periodo purtroppo già assai diffuse, fu Alfred Adler. Contrariamente a quanto si crede o si vorrebbe credere ancora in vasti ambienti della medicina, Adler ritenne ovvio che i rapporti omosessuali fossero cosa naturale, vantaggiosa e sana, limitandosi, dopo aver mostrato i risultati della fisiologia, che già al suo tempo non constatava alcuna anomalia nelle persone dèdite ai rapporti omosessuali, all’interesse verso i casi di chi era forzatamente relegato nei soli rapporti omosessuali a causa di violenze ed emarginazioni psicologiche, e dunque era, con maggiore o minore consapevolezza, in condizioni appunto di disagio e sofferenza. Ovviamente, Adler non si occupò dei casi di semplice penuria di occasioni e di incontri con l’altro sesso, preoccupandosi di escludere la possibilità che l’omosessualità fosse una malattia o un malessere psicologico e mostrando che le reazioni di inibizione e sfiducia delle vittime di quelle violenze ed emarginazioni sono le uniche possibili per chiunque, cioè sono del tutto naturali. Adler dunque descrivendo la psiche ed i limiti delle facoltà di questa intuiva e riportava negli studi scientifici la dinamica fondamentale del desiderio e del potere, ovvero identificava la cosiddetta volontà di potenza, in se stessa priva di conoscenza e nelle vicende della vita soggetta al rischio dell’inganno o dell’illusione o del fallimento, mai del tutto impossibili ad accadere a causa dei limiti della facoltà conoscitiva, sottoposta a fattori indipendenti dalla medesima psiche, tutto ciò che accadendo per causa d’altri e d’altro ed essendo non affine od opposto potrebbe costituire impedimento, offesa, scontro, anche oltre le capacità di ciascun vivente, necessariamente non privo di limiti propri. Adler seppe anche redarre una vera e propria criminologia, che descriveva appunto i casi più comuni di sopraffazione ai danni della libera sessualità, secondo le leggi dello Stato tedesco ancora libero dai soprusi crescenti del nazismo, ma in aggiunta a questo ed al di là di questo offrì un quadro molto preciso di alcune dinamiche psicologiche di massa assai diffuse al suo tempo, dominate da distrazione, ignoranza, indifferenza verso alcuni ma non sempre pochi e non sempre a motivo della diversità anzi a volte a motivo proprio della uguaglianza; quindi potendo comprendere l’esistenza anche di una analoga condizione nella Antica Grecia, di grandi proporzioni anche allora, dovuta principalmente ad un dissidio tra moltissime donne e moltissimi uomini, impossibilitati per vari motivi a reciproche relazioni tranquille e serene, notò più generalmente che l’età contemporanea, in Germania ed in molti luoghi europei, viveva una condizione ancora più difficile ma assai simile: come tra molti antichi greci, notava, anche tra molti europei contemporanei era assai diffusa una protesta soprattutto femminile, spesso degenerante in costrizioni di ogni genere e di vari gradi, occulte o nascoste, ancora più gravi se mosse indirettamente, ai danni soprattutto di ignari o di estranei alla stessa protesta, quasi tutti maschi; e notava pure che dai tempi antichi ai moderni tali costrizioni erano state mosse con puntuale e speciale accanimento contro la religione cristiana ed ai suoi appartenenti, nella Germania di allora quasi tutti o tutti vittime o potenziali vittime delle degenerazioni di quella protesta.
    Alla precisa identificazione del principio di realtà, sempre connaturato alla mente in tutte le evenienze possibili, e alla corretta descrizione dell’altro principio, del desiderio, quindi con la conseguente esclusione di molte patologie dall’ambito di interesse medico, Adler aggiungeva precisazioni preziose sulla natura non sempre negativa della patologia e sulla natura positiva dei sintomi, in quanto tali distinti da ciò di cui sono avvertimento, ed in quanto tali, avvertimenti cioè, elementi preziosi sempre maggiormente compresi da chi li prova, abbia o non abbia costui miglior rimedio per condizioni o situazioni. Per questo motivo la scorretta definizione delle nevrosi e in genere delle malattie mentali data da Freud e dai freudiani a lui più fedeli seguaci, furono da Adler e dai suoi allievi solennemente messe al bando presso tutti i veri studiosi e professionisti. Infatti desiderio e realtà compongono un dramma del tutto naturale, nessun conflitto nevrotico o psicotico si basa su tale dramma e neppure ne è costituito. Il conflitto descritto da Sigmund Freud e freudiani “ortodossi” non rappresenta una vera definizione, ma soltanto una descrizione, peraltro assai confusionaria, di un àmbito mentale proprio di tantissimi e diversissimi eventi (mentali e della mente). L’abitudine, irriflessiva, a volte violenta oltremodo, dello stesso Freud e dei suoi fedelissimi, era invece quella di considerare i rapporti omosessuali sempre problematici e di tentare continuamente di risolvere i presunti problemi cercando di produrre, spesso finanche con minacce di costrizioni o tentativi di costrizione, cambiamenti caratteriali negli sventurati pazienti che incappavano nelle loro davvero demenziali elucubrazioni, sto dicendo delle elucubrazioni proprio di Freud e di moltissimi freudiani sulla psicologia della omosessualità, che, per così dire, si facevano forti degli studi sulla coscienza e sull’inconscio, studi ai quali Freud stesso aveva dato contribùto ma in sola qualità di ricercatore aggiunto: infatti era stata la psichiatria svizzera a produrre le preventive e corrette definizioni e inoltre senza gli studi di psicologia analitica, provenienti sempre dallo stesso ambiente (ovvero la psichiatria svizzera) le ricerche di Freud non sarebbero valse a nulla, in quanto monche, prive cioè di premesse psicologiche valide e di rigorosità metodologiche successive. Insomma il neurologo Freud non aveva competenza per esser da solo vero scienziato, proprio perché neurologo, appartenente cioè ad altri studi non del tutto pertinenti o non pertinenti, nonostante tentasse ripetutamente di considerare le psicosi dei disturbi organici cercando di ignorare la differenza tra due concetti, di coinvolgimento e appartenenza, cercando di profittare di quanto lui stesso aveva effettivamente notato, cioè che le nevrosi non hanno reale base organica pur potendosi manifestare organicamente, e senza mai volersi convincere che le psicosi coinvolgono il funzionamento degli organi senza disturbare gli organi stessi ma solo recando disturbi ad alcune dinamiche non fondamentali del funzionamento stesso. Per tale cocciutaggine, contro la evidenza di fatti necessariamente uguali sempre perché dovuti alla natura della mente e del corpo, Freud si rifiutò sempre di comprendere i principi della psicologia analitica e volle sempre ignorare molti casi di guarigione da gravi o gravissime psicosi sparite col solo aiuto della psicoterapia. L’atteggiamento di Freud nei confronti della omosessualità era stato influenzato dai suoi rifiuti di capire in tutto la vera patologia delle psicosi, cosa che lo induceva spesso ad ipotizzarle o ritenerle del tutto a sproposito. Va precisato che Freud ed i suoi fedelissimi, i cosiddetti “freudiani ortodossi”, muovevano le loro obiezioni da una propria soggettività particolare, coinvolta in imbarazzi volontari e volontarie intolleranze, sulla sessualità ed ai danni della libertà della sessualità. Contrariamente a quanto si pensa comunemente, Freud era paternalista fino ad una insensata sacralità, maschilista fino al fanatismo, oltremodo arretrato culturalmente e puritano fino alla dissennatezza, qualche volta fino ad un improbabile ridicolo. La psicologia analitica invece, avviata da Carl Gustav Jung e continuata da altri, fece proprie le ricerche e le conclusioni di Adler, che invece aveva avviato per parte propria la psicologia individuale.
    La questione attuale riguardante l’omosessualità è dovuta a cieche ed impulsive ignoranze da parte di coloro che si rifiutano di considerare l’istinto comune a tutti, ma anche ad ignoranze negli studi, come quelle dello stesso Sigmund Freud; non fosse questo, non ci sarebbe realmente questione, ed il restante è materia per chi vuol contribuire a felicità, benessere e libertà, sia anche costui un politico, sia pure un giudice od un agente dell’ordine. Gli istinti non sbagliano, la repressione sessuale fa male alla vita, la sessualità non è mai malata, è un bisogno innocente, che gli stupratori, i molesti e gli importuni cercano di violare con avversione anche alla propria stessa vita. Infatti inopportunità, molestie, stupri, non sono motivati mai da reali bisogni e sono atti violenti anche contro gli stessi autori di essi, deprecabili anche perché violano se stessi per offendere gli altri. L’omosessualità, anche la stessa bisessualità, mi sto riferendo con questo ultimo termine agli amplessi di più di due persone non tutte dello stesso sesso, sono invece atti del tutto naturali e necessari, che concorrono, anche per gli stessi che li attuano, alla stessa soddisfazione, successiva o concomitante, dei bisogni eterosessuali.
    Il mondo degli studi ha fatto e fa fatica ad affermare questa spontanea verità, non perché manchi una cultura adeguata a disposizione, ma per la violenza mossa contro la cultura adeguata, oltre che per il diffuso disamore per la vita, fenomeno di competenza ed interesse della filosofia, non soltanto psicologica, o, al limite e non oltre, della psicologia filosofica, ma non della medicina. Si badi, a questo.

    MAURO PASTORE

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    ( Io non sono professionista psicologo né consulente psicologo; ho svolto e svolgo attività di referente psicologo, per la quale non sono richiesti né esigiti diplomi né lauree. Cosa è questa attività? La stessa che potete constatare qui su questo forum in questa discussione con questa notazione di psicologia. Ovviamente chi realmente con professionalità assuma riferimenti e chi realmente per consulenza consideri riferimenti e chiunque altro variamente possa usare riferimenti, io non lo ho obbligato né potrei mai obbligarlo coi miei riferimenti. )

    MAURO PASTORE

 

 

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