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Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Blue
    Ospite

    Predefinito Amedeo Modigliani alla Tate Modern (23 novembre 2017 - 2 aprile 2018)

    Vorrei segnalare questa grande mostra dfi Modigliani, che è stata appena inaugurata alla Tate Modern di Londra:





    Modigliani, Modì, Maudit, l’ultimo dei maledetti. L’arrivo da Livorno a Parigi nel 1906 ha segnato il suo destino. Qui ha sviluppato il genio creativo che l’ha reso una delle icone del XX secolo, con le sue donne dai colli allungati. Accanito pittore, nonostante la sua breve vita stroncata a soli 35 anni da alcol, oppio e tubercolosi, ci ha lasciato un incredibile numero di tele e la Tate Modern, partendo proprio dal periodo parigino, ha raccolto più di 100 opere dell'artista italiano, molte delle quali mai esposte prima nel Regno Unito.



    Si tratta della più grande e complessa retrospettiva su Modigliani, che nella prima sala vediamo sotto le sembianze della maschera tragicomica di Pierrot (Self portrait as Pierrot, 1915, sopra), rivelandoci già dall’inizio il suo carattere tormentato, la malinconia che accompagnerà sempre la sua irrequieta voglia di vivere, in bilico tra romanticismo e depressione, trasgressione e ansia febbrile di creare. Percorrendo le sale della Tate dalle pareti turchesi, si possono ammirare i ritratti di alcuni dei grandi protagonisti del ‘900, amici o nemici di Modì, tutti caratterizzati dai forti colori e dalle tipiche figure affusolate: Picasso, Diego Rivera, Jean Cocteau, Juan Gris (ritratto nel 1915, immagine sotto), Max Jacob... con i quali si trovava a bere, a discutere di arte o a litigare tra i tavolini di Montmartre e Montparnasse.



    Una sala speciale è dedicata alle sculture, teste femminili dalle sembianze tribali, dai volti affusolati con gli occhi a mandorla. Lo spazio più ampio è riservato ai soggetti preferiti di Modì: le tante donne della sua vita (per alcune delle quali, tra le più importanti, vedere qui). I ritratti di Beatrice Hastings, scrittrice inglese e sua storica amante. Quelli di Jeanne Hebuterne, giovanissima moglie e madre della sua unica figlia, il grande amore che concluse tragicamente a un giorno di distanza dalla morte di Amedeo anche la sua esistenza (e quella del bambino che aveva in grembo, al nono mese di gravidanza), unita per sempre a lui oltre la morte. E ancora, i seducenti nudi di lavoratrici e prostitute, giovani e bellissime, dal fascino irresistibile e provocante.


    Nu couché au coussin bleu, 1916

    Il gruppo di dodici nudi, che costò a Modigliani l’arresto per indecenza nel 1917 durante la sua unica mostra personale, è esposto nella galleria principale per la prima volta in terra britannica. A concludere il percorso sono i dipinti del periodo trascorso nel Sud della Francia, dove Modigliani si rifugiò dalla Grande Guerra insieme con gli amici pittori e la moglie. I colori e i soggetti cambiano: le tonalità assumono le sfumature dolci e chiare del Mediterraneo e i protagonisti dei quadri diventano paesani e giovani ragazzi, tra cui il famoso ritratto "Boy in short pants", probabilmente raffigurante il figlio del suo caro amico pittore franco-svizzero Anders Osterlind. Prima della morte precoce, Modigliani ci lascia un ultimo autoritratto, il “Self portrait” del 1919, che occupa la sala finale della retrospettiva. Ormai visibilmente malato, il volto scavato come una maschera africana, gli occhi a forma di mandorla vuoti, la sua bellezza, il suo fascino da pierrot con cappello a falda larga e mantello scomparsi, nonostante tutto, Modigliani si dipinge ancora come un artista determinato e sicuro di sé, che stringe in mano la tavolozza dei colori, pronto ad entrare nel mito, nella leggenda (qui sotto).




    Il momento culminante della mostra, assolutamente da non perdere, è a sala “The Ochre Atelier”. Grazie alla tecnologia Virtual Reality, è possibile entrare ed immergersi nello studio del pittore così com’era in Rue de la Grand Chaumiere, a Montparnasse, ed esplorare da vicino gli oggetti che lo circondavano, tra disegni, candele, pennelli e sigarette. Emozionante.

  2. #2
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: Amedeo Modigliani alla Tate Modern (23 novembre 2017 - 2 aprile 2018)

    Dal sito della Tate Modern: Cinque cose da sapere su Amedeo Modigliani




    1. I suoi nudi erano molto controversi. Per la sua prima e unica mostra personale, quando era ancora in vita, Modigliani dipinse una serie di nudi che sono ora tra i suoi dipinti più famosi. La leggenda narra che i nudi attirarono una tale folla attorno alla galleria da catturare l'attenzione di un agente di polizia. Il poliziotto era offeso non tanto per la loro nudità, quanto per il fatto che mostravano peli pubici, quindi ordinò immediatamente che venissero tolti. Che il fatto sia accaduto o meno, la mostra contribuì - presso i suoi contemporanei e anche dopo la sua morte - a rafforzare la convinzione che Modigliani fosse uno scandaloso playboy. Inoltre, le "donne moderne" di Modigliani rappresentano un simbolo di sessualità e di sfida. I loro sguardi e le pose impenitenti trasmettono a chi guarda il controllo del proprio corpo e dei mezzi di sostentamento (le modelle, all'epoca, guadagnavano abbastanza bene).



    Nudo biondo in piedi, 1917


    2. Era amante della poesia. Si racconta che Modigliani recitasse regolarmente Dante e altri poeti a memoria. Fece anche il ritratto a numerosi poeti e scrittori contemporanei famosi, come Blaise Cendrars, Guillaume Apollinaire e Jean Cocteau. Il suo libro preferito era Les Chants de Maldoror del Conte di Lautréamont (Isidore-Lucien Ducasse, 1846 – 1870), che portava sempre in tasca. La ragione della sua ossessione per questo particolare testo potrebbe essere dovuta ai numerosi collegamenti con la sua stessa vita. Ducasse è ricordato come "genio malato" e come un "solitario". Modigliani potrebbe aver sentito che questo poeta rifletteva i suoi stessi imprevedibili stati d'animo e tutte le implicazioni del suo status di ebreo italiano a Parigi.



    Ritratto di Jean Cocteau, 1916


    3. Dipingeva senza sosta. Modigliani amava dipingere soggetti vivi; infatti, diceva: «Per fare qualsiasi opera devo avere davanti una persona vivente, devo vederla di fronte a me». Può darsi che in alcune occasioni abbia fatto riferimento a qualche foto per i suoi dipinti, ma quasi sempre i suoi quadri sono stati realizzati avendo di fronte modelli in carne ed ossa. Era un disegnatore ossessivo: ovunque si trovasse, nei caffè o per strada, prendeva carta e matita e si metteva a disegnare. Una sorta di esercizio che è stato descritto come "ginnastica grafica". Questi disegni costituivano abbozzi preliminari cruciali per i suoi dipinti e gli servivano anche per raggranellare qualche soldo vendendoli, per procurarsi qualche genere di prima necessità quando era a corto di denaro.



    Testa di cariatide, 1913


    4. Le sue sculture potrebbero essere state realizzate con pietre rubate. Per alcuni anni della sua vita Modigliani trascurò la pittura per concentrarsi sulla scultura. Sette sue sculture furono persino scelte ed esposte al Salon d'Automne del 1912, un grande onore per un giovane artista all'epoca. Tuttavia, date le sue difficoltà finanziarie, i biografi si sono chiesti come Modigliani potesse permettersi dei materiali costosi, necessari per realizzare queste opere. Può darsi che, come molti altri scultori dell'epoca, Modì abbia "preso a prestito" in varie occasioni la materia prima per realizzare le sue sculture. Montparnasse, il quartiere dove visse, fu una delle ultime zone di Parigi ad essere ristrutturata, con una grande abbondanza di pietra calcarea destinata ai numerosi cantieri aperti all'epoca. Forse, non è un caso che la serie di teste di Modigliani sia stata scolpita proprio con questo tipo di pietra.



    Testa di donna, 1912


    5. Non si faceva scrupoli a dire quello che pensava. Mentre vivevano in Costa Azzurra, nel 1918, Modigliani e la sua compagna Jeanne Hébuterne fecero visita al famoso pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir. Probabilmente convinto che Modigliani sarebbe stato complice della sua battuta misogina, Renoir confidò a Modì che non credeva che un dipinto di nudo fosse veramente finché non avesse soddisfatto il bisogno di schiaffeggiare il sedere della modella (lo stalking esisteva anche allora, dunque! n.d.B. ). Anziché mettersi a ridere, Modigliani rispose senza mezzi termini: «Non mi piacciono i glutei». Fu una reazione inaspettata da parte di un uomo ben noto per la sua vita amorosa molto attiva e per i tanti dipinti di nudi sfacciati. La sua presunta risposta è un esempio di come, spesso, Modigliani fosse in grado di sorprendere i suoi spettatori, sfidandone le aspettative. Osservando i numerosi ritratti che ha creato nel corso della sua breve vita, è facile credere che Modigliani li abbia dipinti con empatia e rispetto.



    Nudo sdraiato sul fianco sinistro, 1917

  3. #3
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    Predefinito Re: Amedeo Modigliani alla Tate Modern (23 novembre 2017 - 2 aprile 2018)

    Citazione Originariamente Scritto da Blue Visualizza Messaggio
    Vorrei segnalare questa grande mostra dfi Modigliani, che è stata appena inaugurata alla Tate Modern di Londra:





    Modigliani, Modì, Maudit, l’ultimo dei maledetti. L’arrivo da Livorno a Parigi nel 1906 ha segnato il suo destino. Qui ha sviluppato il genio creativo che l’ha reso una delle icone del XX secolo, con le sue donne dai colli allungati. Accanito pittore, nonostante la sua breve vita stroncata a soli 35 anni da alcol, oppio e tubercolosi, ci ha lasciato un incredibile numero di tele e la Tate Modern, partendo proprio dal periodo parigino, ha raccolto più di 100 opere dell'artista italiano, molte delle quali mai esposte prima nel Regno Unito.



    Si tratta della più grande e complessa retrospettiva su Modigliani, che nella prima sala vediamo sotto le sembianze della maschera tragicomica di Pierrot (Self portrait as Pierrot, 1915, sopra), rivelandoci già dall’inizio il suo carattere tormentato, la malinconia che accompagnerà sempre la sua irrequieta voglia di vivere, in bilico tra romanticismo e depressione, trasgressione e ansia febbrile di creare. Percorrendo le sale della Tate dalle pareti turchesi, si possono ammirare i ritratti di alcuni dei grandi protagonisti del ‘900, amici o nemici di Modì, tutti caratterizzati dai forti colori e dalle tipiche figure affusolate: Picasso, Diego Rivera, Jean Cocteau, Juan Gris (ritratto nel 1915, immagine sotto), Max Jacob... con i quali si trovava a bere, a discutere di arte o a litigare tra i tavolini di Montmartre e Montparnasse.



    Una sala speciale è dedicata alle sculture, teste femminili dalle sembianze tribali, dai volti affusolati con gli occhi a mandorla. Lo spazio più ampio è riservato ai soggetti preferiti di Modì: le tante donne della sua vita (per alcune delle quali, tra le più importanti, vedere qui). I ritratti di Beatrice Hastings, scrittrice inglese e sua storica amante. Quelli di Jeanne Hebuterne, giovanissima moglie e madre della sua unica figlia, il grande amore che concluse tragicamente a un giorno di distanza dalla morte di Amedeo anche la sua esistenza (e quella del bambino che aveva in grembo, al nono mese di gravidanza), unita per sempre a lui oltre la morte. E ancora, i seducenti nudi di lavoratrici e prostitute, giovani e bellissime, dal fascino irresistibile e provocante.


    Nu couché au coussin bleu, 1916

    Il gruppo di dodici nudi, che costò a Modigliani l’arresto per indecenza nel 1917 durante la sua unica mostra personale, è esposto nella galleria principale per la prima volta in terra britannica. A concludere il percorso sono i dipinti del periodo trascorso nel Sud della Francia, dove Modigliani si rifugiò dalla Grande Guerra insieme con gli amici pittori e la moglie. I colori e i soggetti cambiano: le tonalità assumono le sfumature dolci e chiare del Mediterraneo e i protagonisti dei quadri diventano paesani e giovani ragazzi, tra cui il famoso ritratto "Boy in short pants", probabilmente raffigurante il figlio del suo caro amico pittore franco-svizzero Anders Osterlind. Prima della morte precoce, Modigliani ci lascia un ultimo thai lottery result autoritratto, il “Self portrait” del 1919, che occupa la sala finale della retrospettiva. Ormai visibilmente malato, il volto scavato come una maschera africana, gli occhi a forma di mandorla vuoti, la sua bellezza, il suo fascino da pierrot con cappello a falda larga e mantello scomparsi, nonostante tutto, Modigliani si dipinge ancora come un artista determinato e sicuro di sé, che stringe in mano la tavolozza dei colori, pronto ad entrare nel mito, nella leggenda (qui sotto).




    Il momento culminante della mostra, assolutamente da non perdere, è a sala “The Ochre Atelier”. Grazie alla tecnologia Virtual Reality, è possibile entrare ed immergersi nello studio del pittore così com’era in Rue de la Grand Chaumiere, a Montparnasse, ed esplorare da vicino gli oggetti che lo circondavano, tra disegni, candele, pennelli e sigarette. Emozionante.
    Wawooooo what a paintings.... just amazing

 

 

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