Il santo VERO, quello che ha raggiunto certi traguardi precisi nella sua vita spirituale, non i santi finti proclamati a tonnellate tanto per guarnire di orpelli una Chiesa ormai decaduta, i santi veri dicevo giungono alla loro condizione seguendo NON le regolette pedisseque insegnate dalla madre Chiesa, ma le regole ascetiche severe e coinvolgenti che sono proprie dei santi di ogni credo religioso e che solo nei ritiri solitari s'insegnano.
Colgo l'occasione per sottolineare che anche la santità ha le sue regole e i suoi canoni per essere riconosciuta e non consistono di certo nella voce popolare o nella vita sociale apparente come edificante se non coesistono elementi precisi che la connotino.
Ma se diamo per acquisita la vera santità...quei VERI SANTI che dovessero ipoteticamente incontrarsi in un luogo sottile attinente alla santità, si riconoscerebbero l'un l'altro per lo splendore dell'esperienza estatica conosciuta e per i carismi conferita dall'esperienza stessa, qualunque sia stata la via religiosa percorsa e che a quel punto non interessa più. Dunque le tue obiezioni non hanno senso.
Come non ha senso il tuo discorso sulle "astrazioni". E' del tutto ovvio che la teoria rappresenta solo il dito che indica la luna, chè poi alla luna ci devi arrivare. ma senza quel dito non vai da nessuna parte. Anzi...puoi spesso credere di viaggiare nel senso giusto mentre stai andando a sbattere oppore a ritrovarti al punto di partenza.
Devo declinare...sono sempre a dieta...