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Risultati da 1 a 10 di 44
  1. #1
    Blue
    Ospite

    Predefinito I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone

    La notizia - vera, verissima - ha quasi dell'incredibile. Questi i fatti, in breve...

    La città di Treviso è stata scelta dal Musée Rodin di Parigi per accogliere la mostra conclusiva delle celebrazioni per il primo centenario della scomparsa dello scultore Auguste Rodin (1840 – 1917), con una serie di eventi che ha già coinvolto, fra gli altri, il Grand Palais di Parigi e il Metropolitan Museum di New York. La mostra si terrà presso il museo di Santa Caterina, dal 24 febbraio al 3 giugno 2018. La promozione pubblicitaria è stata affidata a Linea d'Ombra, studio trevigiano specializzato in grandi mostre d'arte, che ha deciso di fare pubblicità su Facebook inviando un post con l'immagine della scultura forse più famosa di Rodin (insieme a "Il pensatore"): "Il bacio" (1881-82), che illustra l'episodio di Paolo e Francesca nel Canto V dell'Inferno di Dante; questa:




    Facebook ha però rifiutato di promuovere la mostra, perché «mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi», come riporta la nota inviata agli organizzatori, ai quali è stato anche suggerito «di utilizzare contenuti che si concentrano sul prodotto o servizio, evitando allusioni di natura sessuale». «Più prodotto di così - ha replicato indignato il responsabile di Linea d'Ombra, Marco Goldin - Può un'immagine simbolo della storia dell'arte, vera e propria icona di bellezza senza tempo, essere paragonata a una qualsiasi immagine di carattere sessualmente esplicito? In una Rete invasa da contenuti di orribile pornografia - ha proseguito Goldin - vogliamo davvero equiparare i nudi rinascimentali, o in questo caso "Il Bacio" di Rodin, a immagini che invece circolano liberamente? È certamente il caso di riflettere sul fatto che l'arte, nei suoi esiti alti, proponga il canone della bellezza universale che nulla ha a che fare con la contingenza dell'allusione di natura sessuale».

    Lo sconcerto degli organizzatori della mostra è rientrato dopo qualche ora, quando su Facebook devono essersi accorti della terribile gaffe e hanno scaricato la responsabilità della figuraccia sul solito algoritmo un po' ottuso, chiamato anche a "censurare" immagini dal contenuto troppo esplicito o pornografico. Dopo la segnalazione dei proprietari, che hanno visto sparire il post dalla pagina, il team del popolare social network ha verificato manualmente il contenuto dell'immagine, riabilitandola subito.
    Sarà che a pensar male si fa peccato, ma non è la prima volta che su Facebook si verificano censure paradossali come questa.

    Come tremenda punizione inflitta a Facebook (di cui non faccio né farò mai parte!), dedico questo topic ai baci nell'arte, con la tiepida speranza che venga notato da qualcuno degli ottusi moderatori.

  2. #2
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Antonio Canova, Amore e Psiche, 1787-1793


    L'artista veneziano Antonio Canova è stato a lungo cosiderato il maggiore scultore europeo del periodo neoclassico, poiché nelle sue opere è riuscito a trasmettere con la fredda pietra il calore della carne. Questo suo capolavoro scultoreo, Cupido che risveglia Psiche dall'incoscienza, mostra la sua tipica eleganza: un'emulazione cosciente di esempi dell'arte classica greco-romana nell'età dell'illuminismo.
    La scultura di Canova è ispirata ad uno dei momenti più lirici de L'asino d'oro di Lucio Apuleio (II secolo d.C.), dove è narrata la storia di Amore e Psiche; eccola, in breve...

    Psiche, una bella e seducente fanciulla, scatenò suo malgrado la gelosia della dea Venere che, invidiosa della bellezza di quella giovane mortale, decise di vendicarsi con l'aiuto del figlio Amore, il quale avrebbe dovuto farla innamorare di un uomo rozzo che non la ricambiasse. Tuttavia, appena Amore si trovò di fronte alla bellezza celestiale di Psiche, se ne invaghì perdutamente e decise, con l'aiuto di Zefiro, di trasportarla nel proprio palazzo. Lì Psiche trascorse con Amore notti infuocate di passione, senza poter mai guardare il volto dell'amante: Amore, infatti, non rivelò mai la propria identità a Psiche, per evitare l'ira furibonda della madre Venere. Ma, spinta dalla curiosità e incitata dalle sorelle, Psiche venne meno al patto e guardò il volto dell'uomo che le travolgeva i sensi. In seguito a ciò Amore, al colmo dell'indignazione, si allontanò da Psiche, lasciandola nello sconforto totale.

    Pur di poter riavere Amore, Psiche si dichiarò disposta ad affrontare una serie di prove per ottenere l'immortalità e le superò brillantemente, malgrado la loro estrema difficoltà. Le aveva infatti organizzate Venere, che - presa dall'ira - decise di sottoporre la fanciulla alla prova più difficile: discendere negli Inferi e chiedere alla dea Proserpina di concederle un po' della sua bellezza. Fu così che Psiche ricevette da Proserpina un'ampolla. Ma, ancora una volta, la curiosità le fu fatale: la aprì e vide che l'ampolla non conteneva bellezza, bensì un sonno infernale che la fece addormentare profondamente. Appena amore venne a conoscenza del tragico destino dell'amante, raggiunse Psiche e la risvegliò con un bacio. Ed è proprio questo l'attimo che Canova ha voluto immortalare nel marmo.




    Fauno e baccante, dagli scavi di Ercolano





    Gaspare Landi, Amore e Psiche, 1785
    Ultima modifica di Blue; 29-10-20 alle 18:49

  3. #3
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    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Il più dolce dei baci - Federico Seneca, cartacromolitografia, 1922

  4. #4
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    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone

    III COMANDAMENTO

    Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità
      

  5. #5
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Francesco Hayez, Il bacio, 1890
    Milano, Pinacoteca di Brera


    E' da questo quadro che ha preso ispirazione l'autore dell'immagine sulla scatola dei Baci Perugina...
    Ultima modifica di Blue; 29-10-20 alle 19:01

  6. #6
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Pietro Torrini, Bacio allo specchio, c. 1920

  7. #7
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Jean-Léon Gérôme, Pigmalione e Galatea, 1890


    Questo famoso dipinto riprende il mito di Pigmalione (dal greco pygmalion, 'nano'), che si sarebbe innamorato di una statua della dea Afrodite conservata dai cretesi da lungo tempo. La storia viene ripresa da Ovidio, che la racconta così...

    Nelle "Metamorfosi" (X, 243-297) si narra di uno scultore, Pigmalione, che aveva modellato una statua femminile d'avorio, nuda, di cui si si era perdutamente innamorato, perché fatta ad immagine e somiglianza del suo ideale femminile; quindi, di bellezza e perfezione superiori a qualsiasi donna anche in carne e ossa. Pigmalione si invaghì della statua a tal punto da portarla con sé a letto, nella speranza che un giorno la fredda statua si animasse.

    Con questa speranza, in occasione delle feste rituali in onore di Afrodite, lo scultore si recò presso il tempio della dea e la pregò accoratamente di concedergli in sposa la scultura creata con le sue mani, rendendola una creatura umana. La dea, commossa da tanto fervore, acconsentì... e Pigmalione, tornato a casa, vide che la statua lentamente si animava, respirava, apriva gli occhi e si muoveva. Felice, Pigmalione sposò la sua statua e dall'unione nacque una figlia, Pafo, che diede successivamente il suo nome all'omonima città di Cipro, famosa per un tempio dedicato ad Afrodite.

    Alla statua, che nel mito era priva di nome, fu dato il nome di Galatea solo in tempi moderni (a partire dal XVIII secolo in poi). Nell'uso comune, si definisce "pigmalione" chi assume il ruolo di maestro nei confronti di una persona incolta, specialmente donna, plasmandone la personalità e sviluppandone le doti naturali.
    Ultima modifica di Blue; 29-10-20 alle 18:52

  8. #8
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone

    Qualcosa di completamente diverso dal romanticismo del post precedente...




    Utamaro Kitagawa, da "Poesia del cuscino", 1788


    L'erotismo fu un tema fondamentale nelle stampa giapponese del periodo Edo e Utamaro Kitagawa, nella sua arte, si concentrò specificamente sulle raffigurazioni dell'amore e del sesso. Questa è una delle immagini più cortesi e 'innocenti' della sua "Poesia del cuscino", un ciclo di dodici stampe di intensità sessuale quasi ineguagliabile. Successivamente, numerosi artisti occidentali (in particolare Édouard Manet e Henri de Toulouse-Lautre) si rivolsero a questi esempi dell'arte giapponese per le proprie rappresentazioni esplicite di amanti e cortigiane.

  9. #9
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Jean-Auguste-Dominique Ingres, Paolo e Francesca, 1819

  10. #10
    Blue
    Ospite

    Predefinito Re: I baci nell'arte, dopo un increscioso scivolone



    Ferdinand Georg Waldmüller, Gli innamorati spiati, 1858

 

 
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