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  1. #21
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, sciopero nell’acciaieria di Taranto: produzione ferma. “Assenza totale di manutenzione, garantire la sicurezza”


    Scontro con l'azienda sulla percentuale di adesione. Il 2 maggio consiglio di fabbrica per nuove iniziative di mobilitazione: sul tavolo anche lo stop alla trattativa con AmInvestco, tornata a parlare di solo 8.500 occupati al termine del piano. Sindacati: "Quello che hanno stabilito col governo per noi può rappresentare solo un punto di partenza su cui trattare"
    di F. Q. | 30 aprile 2018


    Lo sciopero degli operai blocca lo stabilimento Ilva di Taranto. “Registriamo la fermata totale delle acciaierie”, hanno annunciato i coordinatori di fabbrica e le rappresentante di Fim, Fiom e Uilm commentando lo sciopero di 24 ore che si svolge da lunedì mattina per richiamare l’attenzione sulle problematiche della sicurezza legate ai mancati interventi di manutenzione. Anche se è scontro con l’azienda sulla percentuale di adesione, ferma al 34,8% nel primo turno, secondo Ilva, e invece tra il 70 e l’80 per cento ad avviso dei sindacati calcolando i lavoratori in cassa integrazione e coloro che hanno usufruito di ferie o hanno presentato il certificato di malattia. E al di là di numeri, sostengono, “l’obiettivo di fermare la produzione nelle acciaierie nella giornata dello sciopero”.

    Traguardo raggiunto, insomma, e “messaggio chiaro ad Ilva in amministrazione straordinaria e Am InvestCo“. Occupazione, sicurezza, ambiente e salute, spiegano, “sono i temi che il sindacato unitariamente sta affrontando con responsabilità e deve essere chiaro che la stessa Mittal deve rivedere il proprio piano, condizione necessaria per riaprire la trattativa, per la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori anche dell’indotto”. Il 2 maggio si terrà un consiglio di fabbrica unitario con le Rsu e “saranno decise e programmate – concludono le organizzazioni sindacali – assemblee con i lavoratori e nuove iniziative di mobilitazione“.


    Da mesi, dice il segretario provinciale della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Valerio D’Alò, “denunciamo l’assenza totale di manutenzioni ordinarie e straordinarie” e “non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni”. Per D’Alò, “oggi è il giorno in cui la misura è colma sul serio: i lavoratori non possono più aspettare e il sindacato nemmeno. Sono state proclamate queste 24 ore di sciopero proprio perché il segnale che vogliamo dare è che gli impianti, chiunque li debba gestire, questi deve garantire la sicurezza di chi lavora dentro e di chi è fuori in città”.

    Eppure il momento è critico, perché la trattativa tra i sindacati e AmInvestco, la cordata di Mittal, Gruppo Marcegaglia e Banca Intesa che si è aggiudicata l’Ilva, è a un punto morto. Il governo ha deciso di sospendere il tavolo perché gli acquirenti – per la seconda volta – sono tornati a parlare, con “una tattica negoziale fessa” secondo il ministro Carlo Calenda, di 8.500 occupati nel 2023. Cioè 1.500 in meno rispetto agli impegni presi in fase di contrattazione privata e oltre 5mila in meno rispetto alla forza lavoro attuale, che i sindacati vogliono che venga mantenuta.

    Per poter proseguire la trattativa, è la posizione unitaria dei rappresentanti dei lavoratori, è necessario che ArcelorMittal modifichi radicalmente l’impostazione sui numeri. “Quello che loro hanno stabilito col governo (cioè i 10mila riassunti, ndr) per noi può rappresentare soltanto un punto di partenza su cui trattare – aggiunge D’Alò – Noi chiediamo la copertura per tutti i 14mila dipendenti del gruppo e che nessuno perda il posto di lavoro. Copertura che può passare anche dalle uscite volontarie incentivate. È importante quindi che il governo prenda i suoi impegni su quello che dobbiamo fare”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...rezza/4325858/
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  2. #22
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, governo propone trasferimento di 1.500 lavoratori a una società di Invitalia. I sindacati lasciano il tavolo


    Secondo i segretari generali di Fim, Uilm e Fiom "gli esuberi restano" e "Mittal non si è mossa di un millimetro". Calenda: "Fatto tutto il possibile per salvaguardare l'occupazione, gli investimenti ambientali e produttivi anche attraverso un enorme ammontare di risorse pubbliche. Il dossier passa al nuovo governo”


    di F. Q. | 10 maggio 2018

    Nulla di fatto all’ultimo incontro tra governo, sindacati e azienda sul futuro dei lavoratori dell’Ilva dopo la cessione alla cordata guidata da ArcelorMittal. La trattativa sulla nuova bozza di accordo non partirà nemmeno: i segretari generali di Fim, Uilm e Fiom hanno lasciato il tavolo parlando di “testo non condivisibile” perché “gli esuberi restano” e “Mittal non si è mossa di un millimetro”. La nuova proposta del ministero dello Sviluppo guidato dall’uscente Carlo Calenda prevedeva che tutti i dipendenti avessero a fine piano “garanzia di continuità occupazionale a tempo indeterminato“. Ma secondo i sindacati poco sarebbe cambiato rispetto a quanto previsto dal contratto di acquisto siglato da AmInvestco, in base al quale a conclusione del piano industriale solo 8.500 lavoratori sarebbero rimasti alle dirette dipendenze del gruppo.

    Infatti 1.500 addetti a tempo pieno avrebbero dovuto essere trasferiti a una nuova società di servizi denominata “Società per Taranto” costituita da Ilva e Invitalia. Invitalia avrebbe poi dovuto individuare “soluzioni per dare prospettive stabili a tempo indeterminato ai lavoratori rimasti in carico all’amministrazione straordinaria”. Qualora a 12 mesi del termine previsto per la realizzazione del piano ambientale e industriale rimanessero lavoratori senza prospettiva occupazionale stabile, spiegava ancora la bozza, Invitalia attraverso la newco e la società per Cornigliano si sarebbe impegnata “ad individuare le soluzioni in grado di dare prospettive occupazionali stabili a tempo indeterminato ai lavoratori rimasti in carica all’amministrazione straordinaria”. Per altri 2.300 dipendenti era previsto che rimanessero in capo alla vecchia Ilva con 200 milioni di euro stanziati per esodi volontari con doti fino a 100mila euro e 5 anni di cassa integrazione.

    “Nella proposta non ci sono cambiamenti da parte di Mittal – ha detto la leader Fiom Francesca Re David – il problema è che tutto il negoziato è condizionato dal contratto di affitto. La trattativa è bloccata da questo contratto”. Il segretario generale dei metalmeccanici ha anche sottolineato che “Mittal non ha bisogno di un accordo sindacale per acquisire l’Ilva, l’accordo è solo vincolante per averla alle condizioni imposte dalla società. Noi non potremmo mai firmare un accordo che poi ci viene bocciato dai lavoratori”. “Per noi è importante andare avanti”, ha auspicato invece il segretario generale della Uilm Rocco Palombella “ma non si può trattare con i diktat. Gli esuberi vengono confermati a 4000 circa con la creazione di due società più il mantenimento dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Affidiamo alla responsabilità del governo, che per noi è ancora un valido interlocutore, di riconvocare ancora il tavolo”.

    Calenda però ha chiuso alla possibilità di nuovi incontri spiegando che a questo punto “il dossier passa al nuovo governo”. Quello uscente “ritiene di aver messo in campo ogni possibile azione e strumento per salvaguardare l’occupazione, gli investimenti ambientali e produttivi anche attraverso un enorme ammontare di risorse pubbliche”, ha commentato dal canto suo Calenda ricordando come fino ad oggi il governo abbia finanziato l’Ilva in amministrazione straordinaria con circa 900 milioni di euro e come l’offerta di Mittal preveda investimenti per 2,4 miliardi a cui si aggiungono 1,8 miliardi di prezzo “che servono anche a rimborsare lo Stato e l’indotto”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...avolo/4346814/
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  3. #23
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Cgil, Cisl e Uil al futuro capo di governo: "A Genova siamo chiari, precisi e decisi"

    M5s: "Chiudiamo l'Ilva", i sindacati reagiscono: "Pronti ad andare in massa a Sant'Ilario"

    GENOVA - "Sant’Ilario è una bella zona, siamo pronti ad andarci in massa qualora il contratto di programma tra Lega e M5s dovesse confermare la volontà di chiudere l’Ilva". Parole nette e chiare quelle pronunciate da Armando Palombo, delegato Fiom Cgil, su quelle che sono le intenzioni dei sindacati nel caso dell’ipotesi di chiudere lo stabilimento Ilva di Taranto da parte del prossimo governo targato M5s e Lega. Il messaggio diretto a Beppe Grillo, padre del Movimento Cinque Stelle, è evidente e non lascia dubbi di interpretazione.

    "In questo momento ci muoviamo in una direzione chiara, cioè chiusura programmata e riconversione economica dell'Ilva", ha confermato ancora oggi Lorenzo Fioramonti, consulente economico di Luigi Di Maio, indicato quale ministro dell'economia in pectore nella squadra di governo presentata dai Cinque Stelle in campagna elettorale. "Questo va fatto in un periodo di tempo relativamente breve ma non brevissimo. Quindi non pensiamo ai 20 anni o ai 30 anni, non pensiamo nemmeno a un anno o sei mesi".

    Quindi la chiusura, così come annunciata dal blog del Movimento, è uno dei punti su cui si basa il nuovo programma che dovrebbe portare alla nascita nelle prossime ore del governo. Una situazione che inevitalbilmente avrebbe ripercussioni dirette anche sullo stabilimento genovese di Cornigliano, che lavora coi prodotti lavorati a caldo a Taranto.

    “Sono sconcertato – prosegue Palombo - qui parlano persone che non conoscono le reali situazioni. A Genova abbiamo fatto un accorso di programma, non ci fidavamo della politica allora, figuriamoci ora. Siamo pronti a manifestare con tutte le nostre forze".

    Sulla stessa lunghezza d’onda di Palombo anche Antonio Apa, segretario generale Uilm: “Dell’ipotesi chiusura c’è scritto testualmente nel contratto, non solo nel blog del M5s. Lacia perplesso, poi bisogna vedere qual è l’idea di green economy che hanno in mente". Da tempo infatti i Cinque Stelle parlano di "riconversione", parola che a Genova mette i brividi perché, con la chiusura dell'altoforno nel 2005, sono saltati in tutto circa 1.200 posti di lavoro

    Al centro anche la ripresa della trattativa tra sindacati, governo e Mittal auspicata in extremis dall’attuale ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. L’obiettivo è trovare il prima possibile un’intesa capace di salvaguardare il lavoro e la posizione delle migliaia di dipendenti Ilva in Italia. Ora serve un accordo rapido, spiegano i sindacati, il nuovo governo potrebbe essere formalizzato a breve. A quel punto la chiusura dell’Ilva sarebbe vicina visto quanto scritto nero su bianco dal M5s.

    “Le segreterie nazionali sono in discussione con Mittal - prosegue Apa -. E’ chiaro che se ci sfideranno dovranno stare attenti. Non si può mettere l’intera fiera dell’acciaio a rischio. Siamo pronti a difendere il lavoro e i lavoratori scendendo ancora una volta in piazza”.

    “Pensiamo che rispetto alla trattattiva abbiamo ancora dei punti importanti da sciogliere spiega Alessandro Vella, segretario regionale Fim Cisl -. Stiamo lavorando per trovare una soluzione. L’accordo sta maturando ma ci vuole ancora tempo. È possibile ambientalizzare e allo stesso tempo mantenere la sidurergia in Italia. Se il programma del nuovo governo sarà quello prospettato della chiusura, sarà battaglia in piazza”.

    Il messaggio che i sindacati di settore lanciano al futuro capo di governo è perentorio: "A Genova siamo chiari, precisi e decisi, lo aspettiamo".

    https://www.primocanale.it/notizie/m...o--198122.html
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  4. #24
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva: trattativa in stallo, per i sindacati si va avanti


    Lo scoglio nella trattativa per il siderurgico di Taranto è sempre lo stesso: il numero degli esuberi e la discontinuità contrattuale prevista Arcelor Mittal e che i sindacati respingono


    di ALESSANDRA FLAVETTA

    24 Maggio 2018



    ROMA - La trattativa sull’Ilva tra i sindacati e la cordata Am Investco che ha vinto la gara per la cessione dei complessi aziendali del siderurgico è ripresa ieri mattina, in un albergo romano vicino alla sede dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, a Corso Trieste, senza che l’esito del confronto sia stato diverso da quello della notte precedente: una fumata nera. Lo scoglio è sempre lo stesso, il numero degli esuberi e la discontinuità contrattuale prevista dall’azienda capofila, i franco indiani di Arcelor Mitta, per 10mila lavoratori, senza la garanzia che tutti i 14mila dipendenti del gruppo Ilva verranno riassorbiti entro il 2023, quando cesserà l’amministrazione straordinaria ed anche i lavori di bonifica in cui potranno essere utilizzati, a rotazione, gli esuberi dell’acciaieria.

    Le possibili assunzioni da parte di controllate di Mittal per le attività esternalizzate dai nuovi compratori, non sono una garanzia sufficiente, in particolare per la Fiom e le Usb, che ruppero il confronto sull’ultima proposta di mediazione, avanzata dal Ministro dello Sviluppo uscente, Carlo Calenda, il 10 maggio scorso.

    Oggi la Fiom nazionale riferirà l’esito della discussione ai delegati territoriali dell’Ilva, mentre «attendiamo una risposta di Mittal», spiega il segretario Francesca Re David. La trattativa dunque potrebbe riprendere la prossima settimana, a prescindere dalle nuove risorse per l’amministrazione straordinaria che il Ministro uscente dello Sviluppo, Carlo Calenda, durante il suo intervento all’assemblea di Confindustria, ha detto di essere pronto a mettere sul piatto, pur di chiudere la trattativa presto, perché l’azienda “finirà la cassa nel mese di luglio”. Ieri, infatti, il confronto sindacale è ripreso su iniziativa della stessa multinazionale che, a fronte della prospettiva di riconversione dell’Ilva avanzata dal nuovo governo giallo-verde, forse sta rivalutando l’importanza di siglare l’intesa con i sindacati, propedeutica al passaggio degli asset previsto dal contratto di cessione sottoscritto col governo precedente. Per Fiom, Uilm e Usb, però, è inutile riprendere la trattativa al Ministero dello Sviluppo, a prescindere da quale ministro vi siederà, fino a quando considereranno «irricevibile» la proposta di Arcelor Mittal. Mentre la Fim di Marco Bentivogli avverte che «più il tempo passa più le richieste dei sindacati si indeboliscono».

    A surriscaldare i toni di una giornata di lutto cittadino, a Taranto, è l’ennesimo tweet di Calenda, stavolta rilanciato direttamente dal Pd: «#Ilva lasciamo i deliri dei populisti alle vongole, anzi in questi casi direi alle cozze pelose per essere più precisi, fuori dai tavoli sindacali». Un tweet a cui sono seguite polemiche che hanno offuscato il discorso del ministro, apprezzato dalla platea confindustriale: no alla «rinazionalizzazione dell’Ilva» e ad un «sovranismo anarcoide che gioca con i soldi degli italiani come fossero banconote del Monopoli». A dubitare sulla riconversione dell’acciaieria a gas, però, non è solo Calenda: anche Piero Gnudi, Commissario straordinario dell’Ilva, ha espresso perplessità: «Tutto è possibile ma a breve si fa fatica, c’è un problema di sostenibilità economica».

    Ilva: trattativa in stallo, per i sindacati si va avanti - La Gazzetta del Mezzogiorno
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  5. #25
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva: a Genova lavoratori in aula in Comune, sospesa la riunione della commissione



    Genova - Tensioni e polemiche stamattina, nella Sala Rossa di Palazzo Tursi, dove la commissione consiliare dedicata alla situazione dell’Ilva è stata sospesa perché un gruppo di lavoratori dello stabilimento di Cornigliano è entrato in aula, sedendosi nei posti riservati a consiglieri comunali e allo staff della giunta.

    Prima che la presidente della commissione, Marta Brusoni, decidesse di interrompere i lavori, c’è stato un duro botta e risposta fra il consigliere comunale grillino Fabio Ceraudo, dipendente dell’Ilva, e il sindacalista della Fiom Cgil, Armando Palombo.

    Dopo che Ceraudo ha invitato i colleghi a spostarsi negli spalti destinati al pubblico, per evitare la sospensione della commissione, Palombo gli ha rinfacciato che «noi siamo quelli che hanno occupato la fabbrica per sette giorni e tu non c’eri, per noi i politici sono tutti uguali e non ci fidiamo». Ma è evidente che, a far salirei toni e la tensione, c’è l’obiettivo della riconversione dello stabilimento di Ilva di Taranto, indicata nel contratto di Governo fra Lega e M5S, che preoccupa i lavoratori di Cornigliano. «Il primo giorno di governo ha subito fatto venire i nodi al pettine e ha provocato l’ingovernabilità immediata anche in Comune a Genova», l’attacco dei consiglieri comunali del Pd.

    Intanto, i capigruppo di maggioranza in una nota fanno sapere che «confermano l’impegno unitario a favore del mantenimento dell’accordo di programma su Ilva del 2005, così come già espresso nelle sedi competenti dal sindaco Marco Bucci». Nel comunicato si afferma che l’applicazione dell’accordo «può garantire il futuro occupazionale dei lavoratori dello stabilimento di Cornigliano e a tutela delle loro famiglie». I capigruppo «ribadiscono la piena disponibilità ad un confronto con tutti i rappresentanti sindacali dei lavoratori di Ilva, anche in una nuova commissione che verrà riconvocata al più presto».

    La Uilm critica la Fiom: «Commissione impedita da facinorosi»
    «Sono francamente deluso dall’impossibilità di poter discutere in una commissione in cui si doveva parlare dell’Ilva. La complessità della situazione, con un accordo di due forze politiche che tendono a destrutturare l’apparato industriale di questo Paese e quindi in questo caso l’Ilva, non si è potuta affrontare perché ci sono stati alcuni facinorosi che hanno impedito la prosecuzione di questa commissione». Lo afferma il segretario genovese della Uilm Antonio Apa rivolto ai lavoratori della Fiom che questa mattina in commissione a Tursi hanno occupato pacificamente gli spazi dell’emiciclo finché la presidente della commissione non ha chiuso la seduta.

    Nell’occasione la Fiom ha anche polemizzato con il consigliere del M5S e delegato Uilm all’Ilva Fabio Ceraudo: «Un nostro rappresentante sindacale è stato attaccato - ricorda Apa - e penso che in una situazione così complessa serva un grande sforzo unitario mentre non serve additare alcuni lavoratori come nemici del popolo. Questa filosofia non porta da nessuna parte».

    Per il segretario della Fim Liguria Alessandro Vella «c’è un clima difficile e quello che è successo oggi sicuramente non aiuta. È stato un cattivo esempio di democrazia perché bisogna rispettare i regolamenti certo, ma sta di fatto che oggi non abbiamo potuto esprimere la preoccupazione dei lavoratori». Vella auspica che «ci sia presto un’altra occasione per esplicitare le preoccupazioni dei lavoratori e il percorso positivo dell’accordo di programma in un momento in cui c’è la formazione di un nuovo governo in cui si pensa anche alla chiusura di Taranto».

    La replica di Manganaro (Fiom) alla Uilm: «I facinorosi erano tra i consiglieri»
    «Gli unici facinorosi sedevano fra i consiglieri comunali. Noi siamo venuti a un’audizione: c’erano dei banchi liberi, non siamo andati oltre le regole previste dalla normativa sulla sicurezza». Il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro replica così al collega della Uilm Apa che ha definito facinorosi i lavoratori della Fiom.

    «È ridicolo per chi sta perdendo il lavoro discutere se si deve sedere sulla sedia “a” o sulla sedia “b” - aggiunge Manganaro -. Di fronte a questa situazione i lavoratori si arrabbiano e sono più che giustificati». Per il segretario della Fiom «un consiglio comunale dovrebbe discutere sul merito, non sulla forma invece si è persa un’ora per la forma chiamando anche il segretario generale del Comune. Se i consiglieri non sono in grado di mettersi d’accordo come e dove discutere, noi non ci possiamo fare niente: i lavoratori hanno diritto non solo di ascoltare ma anche di parlare. Noi discutiamo: siamo un po’ matti, mica scemi».

    Rispetto alla polemica tra il coordinatore dell’rsu della Fiom Armando Palombo e il delegato Uilm nonché consigliere M5S Fabio Ceraudo, Manganaro attacca: «Se uno è un consigliere comunale fa il consigliere comunale: non è che quando gli va bene è consigliere comunale e quando gli fa più comodo è operaio. Nella vita devi scegliere che cosa vuoi fare».

    Ceraudo (M5S): «Incomprensibile il comportamento della Fiom»
    «Siamo amareggiati e delusi da quanto accaduto, poiché con grande fatica abbiamo ottenuto la convocazione di questa Commissione che riguarda una tematica scomoda alla maggioranza e di cui preferirebbero non parlare. Come MoVimento 5 Stelle abbiamo continuato a portare le istanze dei cittadini e dei lavoratori di Cornigliano e del Ponente per avere la conferma che l’accordo di programma sarebbe stato rispettato dalla giunta Bucci»: è quanto afferma Fabio Ceraudo consigliere comunale M5S, secondo il quale la Commissione di questa mattina «era proprio un passo in questa direzione». Secondo Caraudo è «incomprensibile il comportamento tenuto dagli esponenti della Fiom che, occupando l’Aula Rossa, hanno preferito evidentemente strumentalizzare la situazione per mandare un messaggio politico, mettendo in secondo piano le esigenze dei cittadini e dei lavoratori di Cornigliano e calpestando di fatto il normale iter democratico delle istituzioni». «È stata un’occasione di dialogo persa, ma vorrei ricordare a tutti che i lavoratori e i cittadini non possono più attendere le risposte sull’accordo di programma e non sarà certo con queste forme di sospensione di democrazia che si otterrà alcun risultato in tal senso», afferma il consigliere pentastellato che chiede ai responsabili del sindacato «quale vantaggio ci sia stato questa mattina nel bloccare la discussione democratica e quale fosse il loro vero obiettivo».

    Botta e risposta tra uilm e fiom - Ilva: a Genova lavoratori in aula in Comune, sospesa la riunione della commissione | Liguria | Genova | Il Secolo XIX
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  6. #26
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, Di Maio: “Chiusura? Stiamo studiando il dossier. Qualunque decisione sarà presa con responsabilità”

    di Manolo Lanaro | 7 giugno 2018

    Ilva, Di Maio: "Stiamo studiando il dossier. Prenderemo decisioni con responsabilità senza farci sopra campagna elettorale"

    Luigi Di Maio, dopo aver incontrato al Mise, i dipendenti di Fedex, affronta anche la vertenza più difficile che il neo ministro si troverà ad affrontare, l’Ilva, proprio nel giorno in cui il il sindaco di Taranto scrive al ministro Di Maio: “Il tempo stringe“. “Voglio dare un messaggio chiaro – afferma Di Maio – qualsiasi decisione sarà presa con responsabilità e attenzione, non davanti alle telecamere e non in un’intervista, dobbiamo fare tutti i passaggi istituzionale ed io mi sono insediato lunedì, stiamo studiando tutti i dossier, senza farci campagna elettorale sopra”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...ilita/4411060/
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 24-06-18 alle 10:27

  7. #27
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    Ilva: Rsu, Mise ci convochi


    Rsu dicono no a ingresso ArcelorMittal senza accordo sindacale

    (ANSA) - TARANTO, 23 GIU - No all'ingresso di ArcelorMittal in Ilva senza accordo sindacale: le Rsu di Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto chiedono una convocazione al Mise entro il 26 giugno o decideranno le forme di mobilitazione per scongiurare decisioni unilaterali. "Quanto previsto - spiegano in una nota - all'interno del contratto, in merito alle clausole sospensive per perfezionare la vendita, risulta di fatto ancora inattuato, soprattutto per quanto concerne l'accordo sindacale che per Fim, Fiom, Uilm e Usb rimane un vincolo imprescindibile senza il quale non consentiremo l'ingresso del nuovo acquirente".
    Le organizzazioni sindacali spiegano che "il contratto di aggiudicazione del 5 giugno 2017, sottoscritto dai commissari straordinari e Arcelor Mittal, fissa al prossimo primo luglio la scadenza per la definitiva fase di affitto e acquisizione del gruppo Ilva".

    Ilva: Rsu, Mise ci convochi - Economia - ANSA.it
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  8. #28
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, al ministro Costa piace il piano ambientale. Sindacati e Mittal da Di Maio

    4 luglio 2018Michele Tursi


    Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (ex generale dei Carabinieri, voluto dal Movimento 5 stelle), torna a parlare dell’Ilva di Taranto. Anche questa volta lo fa in un’intervista, come accaduto qualche giorno fa. Il rappresentante del governo gialloverde è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’Io su Radio Uno. Ecco cosa ha risposto, secondo il resoconto diffuso dall’Ansa online. “Alcune bonifiche sono già partite, e poi c’è un Piano ambientale serio. Mi auguro che poi si vada oltre, e se per esempio sono previste 100 cose spero se ne facciano 150; credo che su questo si possano fare dei percorsi. L’Ilva però riguarda tutto il governo e anche altri ministeri. Io posso fare una vigilanza seria e profonda, cosa che mi impegno a fare”.

    Insomma, il nuovo ministro dell’Ambiente non si sbilancia. Assicura il minimo sindacale ma niente di più. Forse perchè la situazione è ancora abbastanza fluida. Il punto di partenza resta quanto previsto nel contratto di Governo tra Lega e M5S: “Concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, salvaguardando i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere a bonificare, e sviluppo della green economy, energie rinnovabili, economia circolare”.


    Come questa enunciazione si tradurrà in fatti concreti resta da vedere. Che ci sia una rinnovata sensibilità sulla problematica ambientale lo ha confermato lo stesso vicepremier Luigi Di Maio che ha detto di voler restituire ai tarantini “il diritto di respirare“. Il Ministro allo Sviluppo economico ieri pomeriggio ha incontrato i commissari straordinari dell’Ilva. Un incontro “proficuo” stando ai succinti resoconti delle agenzie giornalistiche, servito più che altro ad ottenere informazioni sui “profili ambientali ed occupazionali presenti nelle 23mila pagine che stiamo analizzando“.

    Dalla riunione, però, è scaturito un elemento di novità non trascurabile. Lunedì 9 luglio Di Maio incontrerà i sindacati e l’azienda acquirente (Arcelor Mittal). Viene disinnescato l‘ultimatum lanciato da Fim, Fiom, Uilm e Usb che avevano minacciato una marcia sul… Mise in caso di mancata convocazione. Restano da sciogliere nodi importanti, due su tutti: esuberi e trattamenti economici. Non sarà una passeggiata e i sindacati continuano il pressing.

    Il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli chiede a Di Maio di chiarire tre aspetti: “Quale posizione il Governo assume rispetto alla vicenda Ilva e cioè, se perseguire l’idea della chiusura oppure della continuità produttiva con le opere di messa a norma e ambientalizzazione dell’Ilva? Come si vuole gestire la proroga di 90 giorni del commissariamento senza finanziamenti pubblici come annunciato dai Commissari, perché non accetteremo in alcun modo, che i risparmi e i sacrifici, si trasformino in aumento di cassa integrazione per i lavoratori e minori manutenzioni sugli impianti? La riconferma della necessità di garanzie dell’occupazione per tutti i lavoratori, anche a termine del piano industriale”.

    Ilva, al ministro Costa piace il piano ambientale. Sindacati e Mittal da Di Maio | la Ringhiera
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  9. #29
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Ilva, c’è l’interpellanza urgente a Di Maio ma l’Aula sembra già in ferie. Banchi vuoti tra M5s, Lega, Pd e FI


    di Alberto Sofia | 20 luglio 2018

    L’Aula della Camera sembra già in ferie per l’estate. Solo una decina di deputati hanno partecipato alle interpellanze urgenti, in calendario venerdì 20 luglio: tra queste, era prevista anche la risposta del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sul dossier delicato dell’Ilva, dopo le criticità fatte emergere dall’Anac. In Aula, però, il deserto o quasi.
    Il deputato del Pd, Filippo Sensi, ha attaccato i colleghi della maggioranza: “Banchi Lega deserti e due Cinque Stelle per questione Ilva con Luigi Di Maio in aula” ha scritto. Peccato, però, che del Partito democratico ci fossero quattro o cinque deputati (più qualcun altro di Forza Italia). E pochi altri. La Camera è stata ora convocata per martedì 24 luglio, alle ore 11.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/201...-e-fi/4505451/
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  10. #30
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    Predefinito Re: Ilva, previsti 5-6mila esuberi nei piani delle due cordate

    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

 

 
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