1993, la serie. Un anno meraviglioso e confuso | Avanti!


Dopo un’attesa che sembrava interminabile, per chi ha vissuto appieno la prima serie, rimanendone totalmente coinvolto emotivamente, fino a “traslarsi” virtualmente in quell’epoca, ha finalmente avuto inizio la fiction di Sky Atlantic, 1993, secondo capitolo di quella che dovrebbe essere non una semplice trilogia, ma “La Trilogia”. Uno spaccato socio-politico di quegli anni di paurosa cupezza che hanno visto spazzata via un’intera classe politica, i suicidi di personaggi illustri quali Sergio Moroni, Gabriele Cagliari e Raul Gardini, e l’attacco della Mafia allo Stato, culminato nei terrificanti omicidi dei Giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con vere e proprie scene di guerra. A proposito di ciò, in questa seconda serie è stato ricreato un altro attentato che ha segnato il 1993, quello di via Fauro, che doveva compiersi tramite l’esplosione di un’autobomba ai danni del conduttore Maurizio Costanzo, allora impegnato attivamente, assieme a colleghi come Michele Santoro, nella lotta contro la Mafia. Solo per miracolo, Costanzo e la sua compagna di allora Maria De Filippi scamparono a morte sicura. Nella fiction, si è ricostruita alla perfezione la situazione dell’esplosione, che ha coinvolto anche una delle protagoniste, Veronica Castello (Miriam Leone), scaraventata per terra dalla forza d’urto dello scoppio.

Questa prima puntata, inizia con Leo Notte che pronuncia la frase di Danton al patibolo, “Cosa importa se muoio, ho speso bene i miei soldi, ho fatto bene baldoria, ho accarezzato molte donne… Andiamo a dormire”, e con l’iconica immagine di Bettino Craxi che esce dall’Hotel Raphael, mentre viene sommerso dalle monetine lanciate dalla folla inferocita ed urlante. Sono stati tre i personaggi che nella prima puntata, più di tutti si sono presi la scena: Protagonista principale, Leo Notte (Stefano Accorsi), pubblicitario, oramai entrato a far parte del cerchio magico dell’allora giovane imprenditore Silvio Berlusconi, novità di questa serie, interpretato ottimamente da Paolo Pierobon, in maniera realistica. Tale caratteristica è venuta fuori proprio perché l’attore non ha mai scimmiottato un personaggio come il Cavaliere, fin troppo caricaturizzato in questi anni. Tornando a Notte, per lui il difficile compito di convincere “Sua Emittenza”, come veniva chiamato allora il proprietario di Rete 4, Canale 5 e Italia 1, a scendere in politica, perché” bisognava smettere di incassare colpi, reagendo”, e l’unico capace di far ciò è Silvio Berlusconi.

Poi, Luca Pastore (Domenico Diele), un poliziotto coinvolto in una trasfusione di sangue infetto, con la conseguenza di una sieropositività che lo rende tanto più vulnerabile, quanto più voglioso di scoprire il più possibile su questo scandalo sanitario. Questo lo porta ad essere accecato da una sete di verità, da ricercare a tutti i costi, raggiungendo anche compromessi illeciti con il deputato Democristiano Gaetano Nobile, pur di far arrestare il più stretto collaboratore (nella fiction s’intende) dell’allora Ministro della Sanità Gaetano De Lorenzo. Le novità che riguardano Pastore, sono, intanto il rapporto sempre più stretto con Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi), a formare una “inseparabile” coppia che fa dell’odi et amo il trait d’union. Poi l’arrivo nella sua vita di una donna, anche lei sieropositiva, che gli starà sempre vicino nel corso delle puntate.

Infine l’Onorevole leghista Pietro Bosco (Guido Caprino), devastato dopo la traumatica fine del rapporto con Veronica Castello, dovuta alla violenza di questi nei confronti della donna. Un uomo ormai diventato l’ombra di se stesso, quasi sempre ubriaco e in situazioni di continui eccessi, capace di toccare il fondo anche in Parlamento, quando durante una seduta sventola un cappio da impiccagione, urlando contro i socialisti. Quest’azione scatena l’ira dell’Onorevole Formentini, candidato Sindaco a Milano, al quale Bosco chiede di poter lasciare Roma, per andare nella città meneghina ad occuparsi del futuro Consiglio Comunale. Formentini accetta, sotto promessa giurata di un cambiamento delle abitudini di Pietro, ma alla fine sarà Gianni Bortolotti a prendere il suo posto, convinto proprio da Bosco, che lo sostituirà nella Commissione di Vigilanza Rai.

PUNTI DEBOLI:
Storie e dialoghi che si intrecciano in un vorticoso turbinio di situazioni che, se da una parte danno brio, ritmo e quella trepidazione, sale dell’intero prodotto, possono risultare un po’ confuse per chi guarda con leggerezza una serie tv che va vissuta più che guardata.

PUNTI FORTI:
Senza dubbio l’arte di riuscire a riprodurre nei minimi dettagli ogni situazione, che rende la rappresentazione di questa fiction, un capolavoro stilisticamente figlio delle migliori soluzioni scenografiche. Inoltre entusiasmante il richiamo a personaggi del passato, quali Gigi Marzullo e Gad Lerner, nei cui programmi Sottovoce e Milano Italia sono stati ospiti rispettivamente Veronica Castello e l’Onorevole Pietro Bosco. Per un attimo, è come se il tempo si fosse fermato, per un attimo è 1993.