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  1. #1
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    Predefinito Terni tra il rinvio a giudizio del sindaco e il dissesto finanziario

    Terni, arrestati sindaco e assessore ai lavori pubblici Pd. L'accusa: appalti pilotati - Repubblica.it


    Inchiesta della procura per una serie di servizi assegnati a cooperative sociali locali. Entrambi gli amministratori ai domiciliari





    il nuovo PD avanza finalmente la scossa di Renzi ha effetto

  2. #2
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    Predefinito re: Terni tra il rinvio a giudizio del sindaco e il dissesto finanziario

    Nuova clamorosa svolta a cui è arrivata l’Operazione Spada, sfociata il 17 novembre scorso neiSono stati ristretti ai domiciliari nella tarda mattinata di martedì il primo cittadino di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l’assessore Stefano Bucari, con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Nel mirino le manutenzioni del verde pubblico, la gestione dei servizi cimiteriali e quelli turistici della Cascata delle Marmore. In base all’ordinanza di 44 pagine firmata dal gip Federico Bona Galvagno risultano indagati anche il vicesindaco Francesca Malafoglia (facente funzioni di sindaco) e l’assessore Emilio Giacchetti, mentre l’iscrizione al registro dell’assessore Piacenti D’Ubaldi era già emersa nei mesi scorsi. L’unico componente di giunta che non sarebbe coinvolto nell’inchiesta è Tiziana De Angelis, nominata a metà ottobre. In più sono indagati anche altri esponenti della ex giunta Di Girolamo e funzionari di Palazzo Spada.


    Appalti a Terni: sindaco e assessore agli arresti domiciliari Le manette sono scattate dopo la conferenza stampa sull’emergenza idrica, a cui ha partecipato lo stesso sindaco. A sei mesi dal blitz di poliziotti e finanzieri in Comune, è direttamente la procura della Repubblica di Terni con una nota ufficiale a spiegare che, tra le misure scaturite dall’indagine sugli appalti pubblici, nota come Operazione Spada, c’è anche il divieto temporaneo di esercizio dell’attività cooperativa a carico di Sandro Corsi (presidente coop Actl) e Carlo Andreucci (presidente coop Alis). Gli interrogatori di garanzia per sindaco e assessore sono stati fissati per il 4 maggio.


    Procura: «Ecco il meccanismo fraudolento» Nella corposa comunicazione, il procuratore capo Alberto Liguori spiega che «il quadro emerso all’esito degli accertamenti investigativi ha consentito di fare luce sulla gestione illecita della cosa pubblica, negli anni a cavallo tra il 2011 ed il 2016, improntata all’alterazione delle regole di mercato secondo un sistema illegale finalizzato a favorire – è l’accusa degli inquirenti – alcune cooperative sociali di tipo B, operanti a Terni, attraverso l’individuazione e successivo inserimento nei bandi di gara di requisiti spaziali (possesso di un’unità operativa nel territorio) e di requisiti strutturali (inserimento lavorativo di persone svantaggiate)». Quindi nel dettaglio delle contestazioni: «L’amministrazione, al fine di far conseguire l’appalto pubblico sempre allo stesso contraente, in violazione delle prescrizioni dell’Anac (autorità anticorruzione, ndr) e delle annotazioni di alcuni responsabili del settore servizi pubblici del Comune di Terni, ha predisposto gli appalti a importo frazionato (ad esempio se il prezzo di un appalto era 10, è stato frazionato in più tranche) in maniera da evitare l’asta pubblica e assegnare i lavori con la procedura negoziata (consentita solo per lavori di modesto importo) alle cooperative di tipo B preventivamente individuate nel bando con previsioni che solo le stesse avevano»

    Appalti nel mirino E ancora: «Una volta ridotta fraudolentemente la basa d’asta sotto soglia comunitaria, l’amministrazione ternana ha potuto liberamente e in maniera riservata negoziare con le sole cooperative sociali di tipo B operanti a Terni e provincia. Il meccanismo – va avanti il procuratore capo – ha trovato completamento criminale nel senso che l’amministrazione comunale ha favorito sempre le medesime cooperative facendo ricorso, alternativamente e ingiustificatamente, dapprima alla proroga degli appalti di servizio scaduti, cosi come poi alle procedura in economia e dell’affidamento diretto, anziché bandire una gara nuova». Quindi gli appalti finiti nel mirino: «Per il verde pubblico urbano l’appalto è stato gestito senza gara aperta dal 2008 al 2015 per un totale di costi per il Comune di Terni superiori a 2,7 milioni di euro; per l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale, il contratto senza gara aperta ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per un costo totale di oltre 286 mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno le proroghe sono durate dal 2014 al 2016, il costo sopportato di oltre 687 mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno della Cascata delle Marmore, il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 2010 a fine 2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati per un importo di oltre 1,7 milioni».
    Ultima modifica di C@scista; 03-05-17 alle 12:26

  3. #3
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    Predefinito re: Terni tra il rinvio a giudizio del sindaco e il dissesto finanziario

    Quali saranno le conseguenze politiche per il comune di Terni?
    Il sindaco Di Leopoldo ovviamente è sospeso dalle sue funzioni per cui le sue funzioni passano automaticamente alla vice sindaco Francesca Malafoglia.
    Peccato che anche lei sia indagata
    La maggioranza (che fa capo al PD) afferma in queste ore di voler portare a termine come niente fosse successo il mandato ma i dubbi che ci riescano e che non si vada ad elezioni anticipate (invocate ovviamente da tutte le opposizione ternane dalla Lega Nord ai 5 Stelle) sono ormai molti

  4. #4
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    Predefinito Re: Camera dei Deputati di Pol VII seduta - (XVIII Legislatura)

    Mercoledì 3 maggio il Prefetto di Terni ha emanato il decreto di sospensione dalla carica di primo cittadino di Terni Leopoldo Di Girolamo, lo stesso provvedimento è stato adottato nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici, Stefano Bucari. Un atto formale che indica inoltre: «Il vicesindaco sostituisce il sindaco».

    Giovedì 4 maggio il Giudice delle indagini preliminari ha interrogato gli indagati ed ha deciso di confermare gli arresti domiciliari al sindaco Leopoldo Di Girolamo mentre invece li ha revocati all’assessore Stefano Bucari, a cui comunque resta la misura interdittiva a svolgere le funzioni di assessore. Doppia revoca anche per Corsi e Andreucci, i due responsabili delle cooperative che dunque possono tornare a svolgere il proprio ruolo. coi due amministratori pubblici di Terni, ai domiciliari da martedì nell’ambito dell’inchiesta per turbativa d’asta in concorso sugli appalti comunali
    Naturalmente la vicenda ha scatenato le opposizioni che pretendono lo scioglimento del Consiglio comunale: «L’amministrazione – afferma il consigliere comunale di opposizione Paolo Crescimbeni – è paralizzata e Terni ha gravi problemi da risolvere, in corso o da affrontare. Si pensi solo allo stato di predissesto ed al fallimentare bilancio consuntivo. Cosa occorre di più per sciogliere un Consiglio e liberare Terni da questa cappa di malaffare?».Il capogruppo regionale del M5S Andrea Liberati parla a sua volta di"danni cagionati alle città, alla regione, alle famiglie, alle imprese -quelle non di sistema, ossia quasi tutte. Magari un giorno leveranno parola anche associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali? Magari un giorno esisteranno voci critiche che, senza vieti distinguo, diranno sì-sì, no-no non solo sull’accaduto, ma anche su quanto quotidianamente osserviamo e da tempo subiamo?».
    I consiglieri comunali della maggioranza (del PD e delle liste civiche alleate) ovviamente respingono la richiesta e cercano a tutti i costi di arrocarsi evitando di andare ad elezioni anticipate (che sarebbero per loro politicamente catastrofiche)
    «Questo clima è da Corrida, ma se pensate che siamo il toro da prendere per le corna e sacrificare, vi sbagliate di grosso. Saremo col sindaco fin quando vorrà» ha dichiarato Saverio La Manna il Consigliere comunale di "Terni città aperta" (della coalizione di maggioranza)
    Ultima modifica di C@scista; 05-05-17 alle 09:53

  5. #5
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    Predefinito Re: Terni Agli arresti domiciliari sindaco e assessore ai lavori pubblici Pd

    La scandalo ternano sta facendo saltare i nervi al PD regionale
    Ieri la presidente (piddina) della regione Catiuscia Marini ha querelato il consigliere regionale grillino Liberati per aver (mah..) "diffamato" il PD Umbro ternano criticando la storiaccia ternana.

    http://www.umbria24.it/politica/la-p...te-denigratori

  6. #6
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    Predefinito Re: Camera dei Deputati di Pol VIII seduta - (XVIII Legislatura)

    È tornato stamani nel suo studio al primo piano di palazzo Spada, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, da ieri in libertà dopo 21 giorni agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sui gravi e scandalosi illeciti negli appalti comunali.
    Di Girolamo è però in attesa della decisione della prefettura per la (eventuale) reintegra nelle sue funzioni, quindi al momento non ha la possibilità di firmare documenti o compiere qualsiasi atto , per cui le funzioni di sindaco continuano a rimanere in capo al vicesindaco, Francesca Malafoglia.
    Ultima modifica di C@scista; 25-05-17 alle 10:53

  7. #7
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    Predefinito Re: fake news

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    È tornato stamani nel suo studio al primo piano di palazzo Spada, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, da ieri in libertà dopo 21 giorni agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sui gravi e scandalosi illeciti negli appalti comunali.
    Di Girolamo è però in attesa della decisione della prefettura per la (eventuale) reintegra nelle sue funzioni, quindi al momento non ha la possibilità di firmare documenti o compiere qualsiasi atto , per cui le funzioni di sindaco continuano a rimanere in capo al vicesindaco, Francesca Malafoglia.
    Il sindaco Di Leopoldo ha comunque preso tempo per decidere se andare avanti come se nulla fosse nonostante l'inchiesta lo abbia ormai bruciato politicamente o se andare alle elezioni anticipate.Il primo cittadino infatti è atteso questa settimana in consiglio comunale dove dovrà comunicare le sue decisioni .
    Nel frattempo però oggi si è dimesso definitivamente da assessore ai Lavori pubblici Stefano Bucari in seguito allo scandalo sugli appalti.
    Ultima modifica di C@scista; 01-06-17 alle 14:05

  8. #8
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    Predefinito Re: Vi mancherà Alfano?

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Il sindaco Di Leopoldo ha comunque preso tempo per decidere se andare avanti come se nulla fosse nonostante l'inchiesta lo abbia ormai bruciato politicamente o se andare alle elezioni anticipate.Il primo cittadino infatti è atteso questa settimana in consiglio comunale dove dovrà comunicare le sue decisioni .
    Nel frattempo però oggi si è dimesso definitivamente da assessore ai Lavori pubblici Stefano Bucari in seguito allo scandalo sugli appalti.
    Alla fine il sindaco di Terni ha comunicato oggi al consiglio comunale la sua decisione, che poi è una via una via di mezzo: non si dimette subito (ovviamente le opposizioni sono scatenate ed invocano le dimissioni) ma nemmeno resta per l'intero mandato.

    È un incarico ‘a tempo’, dunque, quello del sindaco di Terni. Niente dimissioni, almeno per il momento; le presenterà solo all’indomani dell’approvazione, o il diniego, da parte di ministero dell’Interno e Corte dei conti in merito all’istanza di predissesto. Palazzo Spada, insomma, attende il parere sul piano di riequilibrio ma non è prevedibile quando questo arriverà
    Ultima modifica di C@scista; 01-06-17 alle 22:05

  9. #9
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    Predefinito re: Terni tra il rinvio a giudizio del sindaco e il dissesto finanziario

    Il sindaco Leopoldo di Girolamo (dopo le note vicende del suo arresto ai domiciliari per essere finito nello scandalo degli appalti truccati ) aveva legato la sua permanenza al comune di Terni alla necessità di varare il piano di riequilibrio finanziario della città
    La Corte dei conti dell'Umbria ieri però ha respinto il piano di riequilibrio finanziario presentato dal Comune di Terni per ristrutturare i propri conti. La comunicazione è giunta a palazzo Spada in tarda mattinata, al termine della camera di consiglio del collegio, presieduto dal giudice Fulvio Maria Longavita..
    Il documento finanziario - che ha l'obiettivo di smaltire in cinque anni un disavanzo di 14 milioni 590 mila euro - era stato varato dalla giunta comunale a fine dicembre e poi approvato pochi giorni dopo dal consiglio comunale. A fine giugno il ministero dell'Interno aveva giudicato "fattibile" il piano, esprimendo però alcune perplessità in merito e rinviando il documento - come prevede la normativa - alla Corte dei conti.
    Per coprire gli oltre 14 milioni di disavanzo l'amministrazione ha programmato una serie di alienazioni di beni.
    Il Comune di Terni è pronto a ricorrere contro la decisione della Corte dei conti dell'Umbria: lo ha annunciato il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, che si dice "fiducioso degli sviluppi", in attesa di conoscere le motivazioni della bocciatura.
    Le opposizioni però si sono scatenate (per una volta tutte concordi su un’unica linea: dai grillini del M5S alle liste civiche come “Unione civica per terni” al centrodestra ternano e persino Sinistra Italiana che parla di “situazione insostenibile” )denunciando “l'accanimento terapeutico” (nel voler continuare a mantenere in vita una giunta comunale ormai morta) a cui mettere fine sciogliendo il consiglio comunale
    Ultima modifica di C@scista; 15-07-17 alle 18:56

  10. #10
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    Predefinito Terni

    Citazione Originariamente Scritto da C@scista Visualizza Messaggio
    Il sindaco Leopoldo di Girolamo (dopo le note vicende del suo arresto ai domiciliari per essere finito nello scandalo degli appalti truccati ) aveva aveva legato la sua permanenza al comune di Terni alla necessità di varare il piano di riequilibrio finanziario della città
    La Corte dei conti dell'Umbria ieri però ha respinto il piano di riequilibrio finanziario presentato dal Comune di Terni per ristrutturare i propri conti. La comunicazione è giunta a palazzo Spada in tarda mattinata, al termine della camera di consiglio del collegio, presieduto dal giudice Fulvio Maria Longavita..
    Il documento finanziario - che ha l'obiettivo di smaltire in cinque anni un disavanzo di 14 milioni 590 mila euro - era stato varato dalla giunta comunale a fine dicembre e poi approvato pochi giorni dopo dal consiglio comunale. A fine giugno il ministero dell'Interno aveva giudicato "fattibile" il piano, esprimendo però alcune perplessità in merito e rinviando il documento - come prevede la normativa - alla Corte dei conti.
    Per coprire gli oltre 14 milioni di disavanzo l'amministrazione ha programmato una serie di alienazioni di beni.
    Il Comune di Terni è pronto a ricorrere contro la decisione della Corte dei conti dell'Umbria: lo ha annunciato il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, che si dice "fiducioso degli sviluppi", in attesa di conoscere le motivazioni della bocciatura.
    Le opposizioni però si sono scatenate (per una volta tutte concordi su un’unica linea: dai grillini del M5S alle liste civiche come “Unione civica per terni” al centrodestra ternano e persino Sinistra Italiana che parla di “situazione insostenibile” )denunciando “l'accanimento terapeutico” (nel voler continuare a mantenere in vita una giunta comunale ormai morta) a cui mettere fine sciogliendo il consiglio comunale
    E' stata resa pubblica questa settimana anche la motivazione della bocciatura della Corte dei Conti
    Due i punti chiave: una nuova perizia sul valore delle farmacie e i fondi regionali sbloccati per la questione Ater.
    «I fattori di maggior criticità – si legge – sono: l’ingente mole di debiti fuori bilancio, in particolare con le partecipate; il riaccertamento straordinario dei residui con un disavanzo di 54.914.116,00 euro, da ripianare in 30 anni con quote annuali di 1.830.470,00; il disavanzo dell’esercizio 2015, per 3.445.015,30 euro».

    Secco no I primi punti analizzati sono proprio quelli economici. Ma qui arriva la prima bocciatura. «La sezione ritiene che il piano non possa essere approvato, stante la incongrua ed inattendibile determinazione della massa passiva e l’aleatorietà dei relativi mezzi di copertura. L’effettiva realizzazione di tali mezzi è esposta a numerose variabili, indipendenti dalla volontà dell’ente».

    Cinque o sei anni? Qualcosa non torna nemmeno sulla durata del piano: l’amministrazione ha sempre dichiarato di volere un progetto quinquennale, ma secondo la Corte dei Conti non c’è chiarezza sulla annualità di inizio. «Ulteriore elemento di ordine generale – si legge nel documento – è la scarsa chiarezza sulla durata del piano. L’ente ritiene che esso abbia durata quinquennale con decorrenza dal 2017, la commissione ministeriale invece ritiene che esso debba avere la durata di sei anni ricomprendendo anche il 2016».
    Terni, la Corte dei Conti boccia il piano di rientro: «Passivo inattendibile» Umbria24.it
    A questo punto del resto comincia a scricchiolare anche la maggioranza dei consiglieri comunali del PD schierata ad oltranza in difesa per evitare costi quel che costi le elzioni anticipate . Il sindaco Di Leopoldo ha infatti dichiarato che rimarrà fino all'esito del ricorso contro la bocciatura del piano di salvataggio del comune per poi dimettersi 8in teoria) ma ha aanche preso atto "« che una parte del Pd si sottrae al confronto». Ha detto così il sindaco Leopoldo Di Girolamo davanti a molte sedie vuote, almeno otto si dice e quasi tutte spettanti a consiglieri dem, che alla riunione non si sono presentati.
    Ultima modifica di C@scista; 24-07-17 alle 18:04

 

 
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