Tratte da Riflessioni sull'Islam e sull'Islamofobia 1/2 - ZHISTORICA
“L’Islamofobia non esiste. Naturalmente ci sono il bigottismo e il razzismo, e questi sono dei mali cui le persone di buoni principi devono opporsi. E il pregiudizio verso i Musulmani o gli Arabi, basato solo sul fatto che sono nati tali, è deprecabile. Ma come le altre religioni, l’Islam è un sistema di idee e pratiche. E non è razzismo o bigottismo osservare che la dottrina islamica è un pericolo per la società civile. Né è un segno di intolleranza notare quando le persone non sono oneste relativamente alle loro credenze e a quelle dei loro correligionari. Sam Harris
Doctrina Jacobi Nuper Baptizati (634), scritto greco contro gli ebrei, che dà il primo acconto dell’Islam a poco più di dieci anni dalla morte di Maometto.
“What can you tell me about the prophet who has appeared with the Saracens?” He replied, groaning deeply: “He is false, for the prophets do not come armed with a sword… I fear that the first Christ to come, whom the Christians worship, was the one sent by God and we instead are preparing to receive the Antichrist…” So I, Abraham, inquired and heard from those who had met him that there was no truth to be found in the so-called prophet, only the shedding of men’s blood. He says also that he has the keys of paradise, which is incredible.
[ITA]”Cosa puoi dirmi del profeta che è apparso con i Saraceni” Egli rispose, gemendo profondamente: “E’ falso, poiché i profeti non arrivano armati di spada. Temo che il primo Cristo venuto, quello che adorano i Cristiani, era quello mandato da Dio e noi invece ci stiamo preparando a ricevere l’Anticristo.” Io, Abramo, ho chiesto e sentito da coloro che l’hanno incontrato che non c’era verità nel presunto profeta, ma solo spargimento di sangue umano. Egli dice anche di avere le chiavi del paradiso, che è una cosa incredibile.”
E’ dunque chiaro fin dall’inizio quale sia il modus agendi di Maometto e dei suoi successori: una sequenza di uccidi e converti virtualmente senza fine. Da sottolineare come questa fonte sia stata completamente insabbiata negli scorsi decenni, tanto che solo gli storici amatoriali l’hanno riportata in auge solo di recente.
Muhammad ibn Zakariyā Rāzī (865 – 925 AD), scienziato persiano.
If the people of this religion [Islam] are asked about the proof for the soundness of their religion, they flare up, get angry and spill the blood of whoever confronts them with this question. They forbid rational speculation, and strive to kill their adversaries. This is why truth became thoroughly silenced and concealed.
[ITA]”Se ai musulmani viene chiesto di provare la validità della loro religione, loro si accendono, si incazzano e versano il sangue di chiunque provi a confrontarsi con loro sulla questione. I Musulmani proibiscono la speculazione razionale e cercano di ammazzare i loro avversari. E’ per questo motivo che la verità è stata completamente messa a tacere e nascosta.“
Razi fu un fisico e chimico eccezionale, definito da George Sarton come “il più grande fisico islamico e medievale”. Guardacaso, fu aspramente criticato dai suoi colleghi, soprattutto per la sua posizione sull’Islam e su Maometto. Secondo molti era vicino al Manicheismo e alla cultura greco-romana, persiana e indiana.
Papa Urbano II (1035 – 1099) papa dal 1088 al 1099.
[ITA](1095) I vostri fratelli del medio oriente hanno urgente bisogno del vostro aiuto, che sovente gli è stato promesso. Infatti, come la maggior parte di voi avranno udito, i Turchi e gli Arabi hanno attaccato e conquistato il territorio dell’Impero Romano d’Oriente fino alle sponde del Mediterraneo e all’Ellesponto, chiamato il braccio di San Giorgio. Hanno occupato moltissime terre dei Cristiani, e li hanno battuti in sette battaglie. Ne hanno uccisi e catturati molti, e hanno distrutto chiese e devastato l’Impero. Di conseguenza io, o meglio Dio, vi implora di essere messaggeri di Cristo e di dare notizia di queste mie parole ovunque e di persuadere le persone di ogni rango, fanti e cavalieri, ricchi e poveri, a portare aiuto a questi Cristiani e a spazzare via quella razza vile dalle terre dei nostri amici.
1071. Molti non sono a conoscenza, o hanno difficoltà a connettere gli eventi di quell’anno. Il 1071 è l’anno di Mazinkert, una delle battaglie più importanti nella storia. L’Impero bizantino subisce una sconfitta devastante e perde l’intera Anatolia, il cuore dell’Impero, a favore dell’Islam. Non si trattò di una conquista immediata, ma di un processo lungo venti anni, durante i quali Bisanzio deve anche fronteggiare un imponente attacco Normanno (Roberto il Guiscardo) ai possedimenti nei Balcani, che rimangono territori contesi fino al 1085.
Conquiste arabe dopo Manzikert (1071)
Progressione delle conquiste arabe dopo Manzikert
Nel 1091 i Musulmani tornano ad assediare Costantinopoli. L’Impero cessa di essere il freno all’espansionismo musulmano verso la cristianità europea e non riesce più a garantire i pellegrinaggi europei in Terra Santa. Il grande Alessio Comneno comprende perfettamente che per l’Impero non ci sono alternative alla riconquista dell’Anatolia, ricca di risorse umane e materiali. Parliamo quindi di storia, di fatti reali, di un meccanismo di azione-reazione più semplice di quello che si possa pensare. Nel 1094 Alessio riesce a riprendere le Isole Egee ed il Mar di Marmara. Nello stesso anno, invia una richiesta a Papa Urbano II; gli servono rifornimenti e truppe professioniste. La Prima Crociata è diretta conseguenza di questa richiesta e del discorso di Urbano II.
Alessio, comandante militare di spessore, voleva mercenari. Re, principi, cavalieri e li avrebbe volentieri evitati, ma purtroppo arrivarono in gran copia.
Manuele II Palaiologos or Palaeologus (1350 – 1425) Imperatore Bizantino dal 1391 al 1425, citato di recente da Papa Benedetto XVI.
Show me just what Mohammed brought that was new, and there you will find things only evil and inhuman, such as his command to spread by the sword the faith he preached.
[ITA]”Mostrami cosa ha portato Maometto di nuovo, e troverai solo cose malvagie e disumane, come il suo comando di espandere la sua dottrina per mezzo della spada.”
Una citazione famosa, almeno a partire dal 2006, quando fu ricordata da Benedetto XVI durante una lettura presso l’Università di Ratisbona. Le reazioni del mondo islamico furono belluine, insensate, e il New York Times arrivò a chiedere le scuse del Papa. Quale sia la stortura intellettuale instauratasi per costringere un Pontefice a chiedere scusa per le parole pronunciate da un Imperatore bizantino 600 anni fa, non ci è dato sapere.
Vignetta: il papa e l'estremismo islamico
Vignetta: il papa e l’estremismo islamico
Blaise Pascal (1623 – 1662), matematico e fisico francese.
Mahomet established a religion by putting his enemies to death; Jesus Christ by commanding his followers to lay down their lives.
[ITA]”Maometto ha costruito una religione mettendo a morte i suoi nemici; Gesù Cristo comandando ai suoi seguaci di sacrificare le loro vite.”
A prescindere dalla sua divinità (cui si può credere o meno), Cristo era un ebreo pacifico, dedito alla predicazione dell’amore e della fratellanza. I suoi seguaci e la sua dottrina rivoluzionaria conquistarono un Impero con la sola forza della predicazione, dell’esempio e del martirio. Quando iniziarono le persecuzioni nei confronti dei pagani, il Cristianesimo era già la prima religione dell’Impero. Al contrario, Maometto diffuse il Corano esclusivamente attraverso la guerra, visto che il suo tentativo di fare proseliti pacifici fallì quasi subito. Oltre a questo, Maometto fece massacrare decine di migliaia di persone. Basti ricordare le tribù ebree di Yatrhub (l’oasi che Maometto rinominò Medina), che si opposero all’islam per diversi anni. Alla fine, due furono esiliate, e una massacrata (Banu Qurayza) sotto gli occhi di Maometto. Tutti gli uomini furono decapitati, circa 800, davanti a figli e mogli, e Maometto tenne per se, come moglie (una delle tredici attribuitegli in tutto), una donna ebrea cui aveva appena ucciso il marito.
Montesquieu (1689 – 1755), fra i fondatori del pensiero politico moderno.
It is a misfortune to human nature, when religion is given by a conqueror. The Mahometan religion, which speaks only by the sword, acts still upon men with that destructive spirit with which it was founded.
[ITA]”E’ deprecabile per la natura umana, quando la religione viene imposta da un conquistatore. L’Islam, che parla solo attraverso la spada, ancora agisce sugli uomini con quello spirito distruttivo che l’ha fondata.”
Come ben saprete, Montesquieu aveva una posizione fortemente critica verso la Chiesa, eppure non esita un istante a distinguere Islam e Cristianesimo in base al percorso storico delle due religioni. Per chiunque abbia una conoscenza media della storia, è impossibile non arrivare alle stesse conclusioni.
Voltaire (1694 – 1778) filosofo, storico, drammaturgo e tanto altro.
… a camel-merchant [Muhammad] should stir up insurrection in his village; that in league with some miserable followers he persuades them that he talks with the angel Gabriel; that he boasts of having been carried to heaven, where he received in part this unintelligible book, each page of which makes common sense shudder; that, to pay homage to this book, he delivers his country to iron and flame; that he cuts the throats of fathers and kidnaps daughters; that he gives to the defeated the choice of his religion or death: this is assuredly nothing any man can excuse, at least if he was not born a Turk, or if superstition has not extinguished all natural light in him.
[ITA]”Un mercante di cammelli provoca una insurrezione nel suo villaggio. Alcuni miserabili seguaci si uniscono a lui; li convince che egli parla con l’Arcangelo Gabriele; si vanta di essere stato portato in paradiso, dove ha ricevuto in parte questo libro incomprensibile, ognuna delle cui pagine fa tremare il buon senso; per seguire questo libro, egli mette a ferro e fuoco la sua terra; taglia la gola dei padri e rapisce le figlie; concede agli sconfitti di scegliere fra la morte e l’Islam. Nessun uomo può scusare cose del genere, a meno che non sia nato Turco o la superstizione non abbia estinto il suo lume.”
Most blessed Father [Pope Benedict XIV]— Your holiness will pardon the liberty taken by one of the lowest of the faithful, though a zealous admirer of virtue, of submitting to the head of the true religion this performance [“Fanaticism, or Mahomet”], written in opposition to the founder of a false and barbarous sect. To whom could I with more propriety inscribe a satire on the cruelty and errors of a false prophet, than to the vicar and representative of a God of truth and mercy? … with the profoundest reverence, I kiss your sacred feet.
[ITA]”Padre benedetto – Sua Santità voglia perdonare la libertà presa da uno dei più bassi fra i fedeli, sebbene zelante ammiratore della virtù, di sottoporre al capo della vera religione questo documento, scritto in opposizione al fondatore di una setta barbara e falsa. A chi mai avrei potuto inviare una satira sulla crudeltà e sugli errori del falso profeta, se non al vicario e rappresentante di un Dio di verità e pietà?… con la più profonda reverenza, le bacio i piedi.”
L’ultimo passaggio vi ha fatto sorridere, lo so, magari perché pensavate a Voltaire come a un mangiapreti di prima categoria, ma vi chiedo di fare attenzione al primo brano. Quello che dice Voltaire è stato condiviso da tutti gli storici, giuristi, politici e sociologi fino a pochi decenni fa. È la dimostrazione che il fervore filoislamico di storici e pensatori, in Europa come nel resto del mondo, nasce solo in tempi recenti e per cause che prescindono dalla dottrina islamica (parlo, per esempio, dell’anticlericalismo e dell’avvio di studi storici del tutto scriteriati quali quelli post-coloniali).
L’opera teatrale di Voltaire del 1736, intitolata Maometto, viene ormai messa in atto solo di rado, specie dopo che, nel 1993, il noto Tariq Ramadan, presentato come volto dell’Islam moderato e particolarmente apprezzato dal nostro D’Alema, ne impedì la rappresentazione in Svizzera, giudicandola blasfema e offensiva.
Voltaire e l'islam
citazione Voltaire sull’Islam
David Hume (1711 – 1776) storico e filosofo fra i più influenti di tutti i tempi.
The admirers and followers of the Alcoran insist on the excellent moral precepts interspersed through that wild and absurd performance… Let us attend to his narration; and we shall soon find, that he bestows praise on such instances of treachery, inhumanity, cruelty, revenge, bigotry, as are utterly incompatible with civilized society…
[ITA]”Gli ammiratori e seguaci del Corano insistono sugli eccellenti precetti morali inseriti in quell’opera selvaggia e assurda… Facciamo attenzione alla sua (di Maometto) narrazione, e presto troveremo che egli onora concetti quali il tradimento, la disumanità, la crudeltà, la vendetta, il bigottismo, tutti completamente incompatibili con la società civile…”
Montesquieu, Voltaire e Hume potrebbero bastare. Parliamo forse di tre fra i pensatori e studiosi più importanti del XVIII secolo e, soprattutto, di persone capaci di comprendere il fluire storico e il netto contrasto fra il pur poco apprezzato pensiero cristiano e quello islamico. Cosa accadrebbe se un politico citasse uno di questi studiosi in pubblico? Se si citano, giustamente, i passaggi che gli autori di cui sopra hanno dedicato alla critica della Chiesa, altrettanto giustamente nessuno perde il senno (al massimo ci si può beccare la ramanzina di un’associazione cattolica). Nel caso di una critica all’Islam, anche se portata avanti tramite le parole di pensatori del passato, avrebbero luogo deflagrazioni, bandiere bruciate, bibbie stracciate e tutte quelle altre azioni che costituiscono il grottesco teatrino della reazione islamica.
Edward Gibbon (1737 – 1794) storico inglese famoso per l’incredibile lavoro sulla caduta dell’Impero Romano.
In the spirit of enthusiasm or vanity, the prophet [Muhammad] rests the truth of his mission on the merit of his book; audaciously challenges both men and angels to imitate the beauties of a single page; and presumes to assert that God alone could dictate this incomparable performance. This argument is most powerfully addressed to a devout Arabian, whose mind is attuned to faith and rapture; … and whose ignorance is incapable of comparing the productions of human genius… If the composition of the Koran exceed the faculties of a man to what superior intelligence should we ascribe the Iliad of Homer, or the Philippics of Demosthenes?
[ITA]”Con spirito di entusiasmo e vanità, il profeta basa la verità della sua missione sul merito del suo libro; con audacia sfida sia uomini che angeli a imitare la bellezza di ogni singola pagina; proclama che solo Dio avrebbe potuto dettare questo incredibile capolavoro. Tale argomento è prepotentemente indirizzato al devoto arabo, la cui mente è ottenebrata dalla fede e dall’entusiasmo; la cui ignoranza è incapace di comparare le produzioni del genio umano. Se la composizione del Corano oltrepassa le facoltà umane, a quale intelligenza superiore dovremmo ascrivere l’Iliade di Omero o le Filippiche di Demostene?“
Una piccola premessa: Gibbon è stato uno storico eccezionale. Con la sua capacità di approfondire le fonti si creò una cultura enorme, una conoscenza degli eventi e della cronologia storica difficile da eguagliare. Con quale arroganza uno storico odierno da quattro soldi, formato su testi improntati al politicamente corretto, potrebbe dirsi conoscitore della materia pari o superiore a Gibbon?
Ma torniamo al testo. La critica di Gibbon è simile a quella fatta da Razi (di cui sopra ho citato un altro passaggio) quasi un millennio prima. E’ consuetudine per i musulmani considerare il Corano un libro perfetto, profondamente coerente e inimitabile. Ebbene, tutti gli studiosi non arabi concordano nel ritenerlo del tutto sconnesso e illogico anche nella sua struttura. Decisamente lontano da qualsiasi intelligenza umana e divina.
Al Jannabi records his own testimony that he surpassed all men in conjugal vigour; and Abulfeda mentions the exclamation of Ali, who washed his body after his death, “O prophet, thy penis is erect unto the sky!”
[ITA]”Al Jannabi ci rammenta che Maometto superava tutti gli uomini nelle arti amatorie; Abufeda menziona anche l’esclamazione di Alì, che lavò il corpo di Maometto dopo la morte “O profeta, il tuo pene è eretto verso il cielo””
Ovviamente, Maometto è il sommo esempio anche per quanto riguarda le dimensioni del membro (equine anche post-mortem, a leggere qui sopra) e l’arte amatoria. Sorrido al pensiero di un passaggio simile nel Vangelo, magari con Lazzaro redivivo.
Instead of a perpetual and perfect measure of the divine will, the fragments of the Koran were produced at the discretion of Mahomet; each revelation is suited to the emergencies of his policy or passion; and all contradiction is removed by the saving maxim, that any text of Scripture is abrogated or modified by any subsequent passage.
[ITA]”Invece di essere misura perfetta e perpetua della volontà divina, i frammenti del Corano venivano prodotti a discrezione di Maometto. ogni rivelazione e fatta su misura per le emergenze della sua politica o della sua passione. E tutte le contraddizioni sono rimosse dalla massima del saving, ovvero che i passi successivi del Corano abrogano quelli precedenti sulla medesima materia.”
Una delle particolarità del Corano è proprio questa, ovvero la mancanza di intimismo e di valori. Tutto è improntato all’obbedienza, più civile che religiosa, alle parole di Maometto. Il Corano contiene addirittura l’ordine di riservare 1/5 del bottino ad Allah (ovvero a Maometto). Il bottino si ottiene in guerra e durante le razzie, cose espressamente richieste ai fedeli da Maometto. Difficile male interpretare passaggi del genere.
Arthur Schopenhauer (1788 – 1860), filosofo tedesco.
Consider the Koran, for example; this wretched book was sufficient to start a world-religion, to satisfy the metaphysical need of countless millions for twelve hundred years, to become the basis of their morality and of a remarkable contempt for death, and also to inspire them to bloody wars and the most extensive conquests. In this book we find the saddest and poorest form of theism. Much may be lost in translation, but I have not been able to discover in it one single idea of value.
[ITA]”Prendiamo il Corano per esempio; questo libro abbietto è stato sufficiente a fondare una religione diffusa in tutto il mondo, a soddisfare il bisogno metafisico di infiniti milioni di persone per dodici secoli, a diventare la base della loro moralità e di un rimarcabile spregio della morte, e anche a ispirarle a condurre guerre sanguinose e ottenere grandi conquiste. In questo libro noi troviamo la più triste e miserabile forma di teismo. Forse si perde molto nella traduzione, ma non sono stato in grado di trovarvi una singola idea di valore.”
Arthur Schopenhauer citazione sull'islam
anche Schopenhauer non apprezzava molto l’Islam
E per non farci mancare niente, mettiamo pure Schopenhauer nella lista degli islamofobi, degli ignoranti che non sanno apprezzare la sostanziale uguaglianza fra l’islam, il cristianesimo e l’ebraismo. Spero che molti lettori, almeno quelli che partivano da idee vicine al più becero relativismo culturale, adesso inizino a farsi qualche domanda. Le domande spingono sempre all’approfondimento, in questo caso storico, e questo non può fare che bene.
Alexis de Tocqueville (1805 – 1859), storico ed esperto di pensiero politico, era anche uno dei maggiori conoscitori del Corano nel XIX secolo.
I studied the Quran a great deal. I came away from that study with the conviction that by and large there have been few religions in the world as deadly to men as that of Muhammad. As far as I can see, it is the principal cause of the decadence so visible today in the Muslim world and, though less absurd than the polytheism of old, its social and political tendencies are in my opinion more to be feared, and I therefore regard it as a form of decadence rather than a form of progress in relation to paganism itself.
[ITA]”Ho studiato a lungo il Corano. Ho terminato quello studio con la convinzione che nel mondo ci sono state poche religioni così mortali per l’uomo come quella di Maometto. Per come la vedo io, l’Islam è la principale causa della decadenza, oggi così manifesta, del mondo Musulmano e, per quanto meno assurdo dell’antico politeismo, le sue tendenze sociali e politiche sono da temersi maggiormente. Reputo l’Islam una forma di decadenza piuttosto che una forma di progresso rispetto allo stesso paganesimo.“
Il secolo XIX, con il progressivo declino dell’Impero Ottomano, fu ricco di studiosi del mondo mediorientale e dell’Islam. Quasi tutti partivano da uno studio approfondito delle fonti e da una conoscenza quasi perfetta del Corano, che impregnava (ed impregna tutt’ora) le istituzioni ed il diritto di quelle terre.
Muhammad … has inserted in the Koran, not only a body of religious doctrines, but political maxims, civil and criminal laws, and theories of science. The gospel, on the contrary, only speaks of the general relations of men to God and to each other – beyond which it inculcates and imposes no point of faith. This alone, besides a thousand other reasons, would suffice to prove that the former of these religions will never long predominate in a cultivated and democratic age, whilst the latter is destined to retain its sway at these as at all other periods.
[ITA]”Maometto ha inserito nel Corano non solo un corpo di dottrine religiose, ma anche massime politiche, norme civili e penali e teorie scientifiche. Il vangelo, al contrario, parla solo di relazioni generali fra uomo e Dio e fra uomo e uomo, oltre alle quali non inculca e impone alcun obbligo. Basterebbe solo questo, oltre a mille altre ragioni, a provare che l’Islam non dominerà mai in un’epoca di cultura e democrazia, mentre il Cristianesimo è destinato a mantenere la sua influenza in questa come in tutte le altre epoche.”
La critica di Tocqueville, tagliente come una spada, riguarda proprio il punto sottolineato nel mio precedente commento, ovvero la sostanziale incompatibilità dell’Islam con la cultura e/o con qualsivoglia istituzione democratica laica.
citazione di tocqueville sull'islam
tocqueville sull’islam
William Ewart Gladstone (1809 – 1898) politico e Primo Ministro Inglese per 4 volte.
Qur’an… an accursed book… So long as there is this book there will be no peace in the world.
[ITA]”Corano… un libro maledetto… fino a che lì ci sarà questo libro non ci sarà pace nel mondo.”
Che dire, avremmo bisogno di politici così, diretti e sinceri. D’altronde ad oggi, se escludiamo quella fra narcos e Messico (e poche altre), tutte le guerre in atto nel mondo hanno una parte musulmana (o entrambe). D’altronde il Corano su questo argomento non lascia adito ad interpretazioni: la jihad non ha limiti di tempo e di luogo.
Maharishi Dayanand Saraswati (1824-1883) , maggiore leader religioso Hindu del XIX secolo.
… they should know what kind of book the Quran is. If they ask me, I have no hesitation to say that it can not be the work either of God or of a learned man, nor can it be a book of knowledge. … The Quran is the result of ignorance, the source of animalization of human being, a fruitful cause of destroying peace, an incentive to war, a propagator of hostility among men and a promoter of suffering in society.
[ITA]”… dovrebbero sapere che tipo di libro è il Corano. Se me lo chiedessero, non esiterei a dire che non può essere il lavoro di Dio o di un uomo erudito, né può essere un libro di conoscenza. Il Corano è il risultato dell’ignoranza, la fonte di imbestialimento dell’uomo, una causa della distruzione della pace, un incentivo alla guerra, un propagatore di ostilità fra gli uomini e promotore di sofferenza nella società.”
L’Induismo, come il Cristianesimo, rischiò di essere spazzato via dall’Islam. Le prime incursioni avvennero già nel VII secolo, ma fu con il Sultanato di Delhi (1206-1526) che il subcontinente indiano cadde quasi del tutto nella mani dei musulmani. Secondo il criticato studio Growth of Muslim Population in Medieval India, dal 1000 al 1500 l’Induismo perse 80 milioni di fedeli.
Il martire sikh Bhai Mati Das
Il martire sikh Bhai Mati Das, fatto segare in due dall’imperatore mughal Aurangzeb
Un grande storico e filosofo, Will Durant (premio Pulitzer e autore, con la moglie, de “La Storia della Civiltà” in 11 volumi), ha detto:
“The Mohammedan Conquest of India is probably the bloodiest story in history. It is a discouraging tale, for its evident moral is that civilization is a precarious thing, whose delicate complex of order and liberty, culture and peace may at any time be overthrown by barbarians invading from without or multiplying within.”
[ITA]”La Conquista Maomettana dell’India è probabilmente la più sanguinosa della storia. E’ un racconto scoraggiante, la cui evidente morale è che la civiltà è una cosa precaria, quel delicato complesso di ordine e libertà, cultura e pace può essere in ogni secondo rovesciato da barbari che la invadono o si moltiplicano all’interno di essa.”