Quanti di voi hanno, come me, la sensazione che si stia cercando di fare di tutto per eliminare la musica classica?
La musica classica deve essere eliminata perché il suo cuore pulsante* si inserisce nella cultura illuminista del 700-800, quella che ti dice che la libertà è un diritto di natura, che abbiamo il diritto di ribellarci anche con le armi alla tirannia dello stato e che quest'ultimo deve esistere in funzione della protezione e della promozione dei diritti dell'uomo e del cittadino e non in funzione della loro repressione.
Vedrete che più si riuscirà nell'intento di propagandare l'idea che la musica classica è una cosa obsoleta e più si affermerà anche l'idea che l'ambiente culturale da cui proviene il suo cuore pulsante è una cosa obsoleta!
* Naturalmente la musica classica c'è sempre stata. Veniva già scritta nel Medioevo e viene scritta ancora oggi (nella nostra era probabilmente è più rilevante la musica classica di scena che quella concertistica, ma va avanti anche quella concertistica, seppur abbia un pubblico di nicchia), ma penso sia chiaro a tutti che il 700-800 sia stato il periodo d'oro della musica classica, tant'è che l'intero genere musicale prende il nome dal cosiddetto "periodo classico" (1750-1820).
Se uno si interessa alla musica classica è molto probabile che finisca per interessarsi al periodo classico e quindi a farsi una cultura sulla società del tempo, che comprende non solo altre arti come l'architettura di un certo tipo e la volontà di costruire città architettonicamente orientate, ma anche quella visione filosofica del mondo che ha portato gli umani a ribellarsi ai tiranni e a sacrificare la loro vita per la libertà.
Infatti è proprio nel periodo classico che c'è stata la Rivoluzione Francese (della quale Beethoven tra l'altro era un sostenitore) e questa è stata la miccia che ha fatto esplodere le rivoluzioni liberali un po' ovunque.
Ricordatevi sempre questo: noi siamo stati EDUCATI alla democrazia liberale, gli uomini del 700 l'hanno CAPITA! La stessa differenza che c'è tra imparare l'algebra e intuirla.
Dopo la seconda guerra mondiale è arrivato il neoliberalismo, cioè una riscoperta dei suddetti valori. Proprio in quel periodo c'è stata anche un'esplosione della popolarità di Mozart, il massimo esponente del periodo classico, dopo che per tanti anni il mondo della musica classica era stato dominato dalla musica romantica-moderna e aveva quasi dimenticato il periodo classico.
L'odio nei confronti di Mozart non è nient'altro che odio nei confronti della sua società, e dei suoi valori culturali con essa.
Se muore il mito di Mozart, muore anche il mito della libertà!
Ecco perché oggi, il Partito, vuole celebrare Mozart con i due ritratti che meglio di tutti colgono il suo reale aspetto fisico (uno che gli è stato fatto da bambino, un altro che gli è stato fatto a 21 anni a Bologna).