Nel capoluogo ligure lasciano tre consiglieri comunali grillini su cinque e ora il rischio è che la rivolta possa propagarsi anche alla Regione



Arriva proprio da Genova l'ultima brutta notizia per Beppe Grillo. E ancora una volta, manco a dirlo, riguarda problemi tutti interni al suo M5S.

Perché in un MoVimento in base alle continue fronde interne l'ennesima scissione viene registrata proprio nel capoluogo ligure, città di origine e feudo politico dell'ex comico. In consiglio comunale a Palazzo Doria Tursi ben tre consiglieri grillini hanno lasciato il M5S, riducendo così la rappresentanza pentastellata a due soli uomini.

Ad abbandonare anche il capogruppo ed ex candidato sindaco Paolo Putti. Che, motivando la propria decisione insieme ai colleghi Emanuela Burlando e Mauro Muscarà, spiega: "Scendiamo da questo mezzo che non è lo stesso con cui eravamo partiti e qualcuno ha deciso di cambiare senza condividere".
Un attacco frontale alla linea dirigista imposta a livello nazionale da Beppe Grillo, con la giravolta europea sulle alleanze e sopratutto il recentissimo diktat del silenzio imposto agli eletti di qualsiasi livello: "Nel MoVimento c'è chi fa passare Putin e Trump per statisti e io devo sottoporre a giudizio le mie dichiarazioni", si lamenta Putti.
E la rivolta rischia di propagarsi anche al gruppo grillino in Regione Liguria, dove due consiglieri hanno già espresso solidarietà agli (ex) compagni di partito in Comune.
Il momento è delicato perché fra sei mesi i genovesi saranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco e i grillini sono sul punto di aprire le consultazioni online per le candidature. Tanto che fra gli "ortodossi" c'è già chi grida all'incucio: perché Putti, che era scontento da anni, si domandano, ha deciso di lasciare proprio adesso?








Grillo perde i pezzi a Genova: arriva l'ennesima scissione interna - IlGiornale.it