Turchia e Israele fanno pace pensando a Usa ed energia - Limes

La nuova via della Seta, il Corridoio economico che collega la provincia cinese dello Xinjiang al porto di Gwadar, è stata inaugurata con grande sfoggio di retorica da parte dei rispettivi governi e una serie infinita di polemiche da parte pakistana.Dei tremila chilometri di un progetto che prevede la costruzione di una rete di strade, oleodotti e ferrovie non è contento proprio nessuno, a parte i fratelli Sharif, in senso di Nawaz e Shahbaz, che agli affari hanno sempre mirato. Nonché l’altro Sharif, Raheel, che vede nella rete suddetta l’ennesimo modo per tenere sotto controllo il paese dislocando truppe ufficialmente “a protezione” dei carichi cinesi. E nemmeno tanto ufficiosamente per tenere ulteriormente sotto controllo la provincia del Balucistan in cui si trova Gwadar.I baluci, la cui maggioranza si rifiuta di essere definita pakistana, sono difatti ancora una volta sul piede di guerra a causa della doppia invasione, pakistana e cinese, della loro terra. Anche perché, come da copione, i locali non beneficiano in alcun modo delle nuove infrastrutture. I posti di lavoro creati dal progetto vanno ai cinesi o ai lavoratori esportati in loco dal resto del Pakistan, come succede da anni.D’altra parte, come sanno tutti i pakistani, baluci e non, l’invasione cinese è appena all’inizio. Il paese, ormai sempre più isolato sia in senso politico che economico, dipende ormai talmente da Pechino da non avere alternative alle mire e alle richieste cinesi.