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Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato in un’intervista al programma 60 Minutes della CBS che vuole costruire un muro al confine con il Messico, lungo 3.200 chilometri, finanziato al 100 per cento dal Messico, per bloccare l’ingresso dei migranti irregolari e per combattere il narcotraffico. Il nuovo presidente ha anche ribadito che saranno espulsi tre milioni di immigrati irregolari che hanno precedenti penali. Si stima che 11 milioni di persone vivano e lavorino negli Stati Uniti senza permesso di soggiorno. Ma a che punto è la costruzione del muro? Cosa vuole fare Donald Trump? E cosa dicono i messicani della possibilità di finanziare la costruzione del muro?

A che punto è il muro. La costruzione di una barriera di separazione tra gli Stati Uniti e il Messico è cominciata intorno alla metà degli anni Novanta. Oggi, il confine tra i due paesi, lungo 3.200 chilometri, è intervallato da una serie discontinua di recinzioni. La barriera non è una struttura unica, ma costituita da una serie di muri che attraversano aree urbane e aree disabitate al confine. Tra le aree urbane separate dal muro ci sono San Diego (California) ed El Paso (Texas). La recinzione passa principalmente in New Mexico, Arizona e California e ci sono lavori in corso in Texas per un totale di circa mille chilometri di recinzioni. Inoltre il confine tra i due paesi è stato via via militarizzato, con la costruzione di una “barriera virtuale”, costituita da un sistema di sensori, telecamere e droni monitorati dalla polizia di frontiera.

Nel 2010 la polizia di frontiera ha raggiunto la cifra record di 20mila agenti. Secondo il Guardian, il 28,8 per cento è costituito da reduci delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Nel 2012 il governo degli Stati Uniti ha speso 18 miliardi di dollari per la polizia di frontiera, più di quanto ha speso per tutti gli altri settori della polizia tra cui l’FBI (8 miliardi di dollari), la Drug Enforcement Administration (2,88 miliardi di dollari), i servizi segreti (1 miliardo di dollari). L’Homeland Security Research, una società di analisi, stima che il settore entro il 2020 varrà 107,3 miliardi di dollari.

Dal 2010 al 2015, la polizia di frontiera ha sparato e ha ucciso 33 persone che provavano ad attraversare la frontiera. Inoltre sono state raccolte decine di denunce di abusi e di deportazioni illegali di migranti messicani. Tuttavia l’immigrazione e il narcotraffico non si sono fermati, le rotte migratorie si sono spostate e sono controllate sempre di più dai narcotrafficanti. Alcuni migranti camminano per più di 50 chilometri nel deserto dell’Arizona. Dal 1990 la polizia di frontiera ha recuperato seimila corpi di migranti morti durante la traversata.

La proposta di Donald Trump. Il presidente eletto Donald Trump ha confermato la volontà di costruire un muro più esteso e fortificato lungo il confine tra Messico e Stati Uniti e si è impegnato a far pagare il progetto al Messico. Trump ha detto in campagna elettorale che sarà “un vero e proprio muro. Non un muro giocattolo come ora”. In un libro del 2015 Trump aveva citato come esempio quello che separa Israele dalla Palestina.

Se il progetto di Trump andasse in porto si dovrebbero costruire altri duemila chilometri di muro su diversi tipi di terreno, per un costo stimato tra i 10 e i 12 miliardi di dollari. Ma tutti gli analisti concordano sul fatto che l’operazione sarebbe molto più costosa. Ali F. Rhuzkan, un ingegnere di New York, ha stimato in un articolo per National Memo che il muro voluto da Trump richiederebbe circa 9.599 milioni di litri cubi di calcestruzzo, il triplo rispetto alla diga di Hoover. Secondo gli analisti, la recinzione che è stata già costruita è costata sette miliardi di dollari, e in questo caso non si trattava di un vero e proprio muro come quello annunciato da Trump.

I costi sono destinati ad aumentare anche perché Trump vorrebbe costruire la barriera in territori di proprietà privata e in territori che si trovano in zone remote, desertiche e montagnose. Uno studio condotto dal Washington Post ha stimato il costo intorno ai 25 miliardi di dollari.

Chi pagherebbe il muro. Trump insiste sul fatto che sarà il Messico a pagare la costruzione della barriera, mentre il presidente del Messico, Enrique Peña Nieto, respinge questa ipotesi. Trump ha dichiarato durante la campagna elettorale che se il Messico non pagherà il muro, bloccherà le rimesse degli immigrati messicani verso il Messico, usando una clausola del Patriot act statunitense progettato per fermare il finanziamento del terrorismo. Secondo un’analisi di Fortune sarebbe molto difficile per Trump bloccare le rimesse verso il Messico. Trump ha suggerito altre opzioni per finanziare la costruzione della barriera, tra cui l’aumento delle tasse sulle domande di visto, dazi più alti per le carte di attraversamento delle frontiere e l’applicazione di tariffe commerciali sfavorevoli al commercio con il Messico.