qui vorrei riproporre alcuni ragionamenti che sto facendo su quanto vengano pagati i lavoratori

ebbene il ragionamento classico da solo la colpa al padrone che sfrutta, lungi da me difendere i grandi industriali ma bisogna tenere presente che ci sono sempre più "padroncini" che non sono affatto ricchi, sarà anche morto il fordismo ma con esso sono diminuite le grandi multinazionali coi Rockefeller di turno, il grosso è solo gente che cerca di mandare avanti qualcosa in proprio

a tutti i livelli molti (soprattutto chi non ha mai lavorato davvero, diciamola tutta) parlano dello sfruttamento e delle paghe da fame

può darsi, ma quanto incide su questo la richiesta dei consumatori sempre più insaziabili che vogliono sempre di più a minor costo?

i famigerati consumatori/utenti sarebbero disposti a pagare di più per tenere i salari più alti? Probabilmente no

anni fa Omsa fece una delocalizzazione, ci furono le classiche proteste sindacali e campagne diffamatorie da parte di sfaccendati di Fb contro questa mossa che licenziava operai italiani

al che la Omsa disse più o meno "non facciamo la delocalizzazione ma aumentiamo il prezzo dei nostri prodotti, ci state?"

col cazzo!

è comodo fare i comunisti col pugno chiuso degli altri accomodati sul proprio divano e allora parliamone

quanto incide la concorrenza che si crea in un mercato saturo con consumatori sempre più esigenti sulla qualità del lavoro e dei salari?

non è un po' troppo autoassolutorio pensare che la colpa sia di pochi untori affamatori del popolo e non di tutti noi che siamo anche consumatori?

parliamone

il mercato soddisfa esigenze molto personali di una quantità impressionante di persone diverse, la standardizzazione ha fatto posto alla personalizzazione rendendo il valore aggiunto molto più difficile da valutare e facile viatico per lamentele.

Ma con chi dobbiamo prendercela se il prato di Lucy non ha i fiori più belli e non c'è un unicorno rosa che caca arcobaleni?