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  1. #21
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Tornando a Jot, sempre maestro in questioni politiche ed elettorali, occorre dire che oggi le elezioni servono UNICAMENTE per dare la delega a qualcuno di derubarci e di fare ciò che è voluto da chi li ha veramente messi lì.
    I brogli servono, e sono essenziali, dopo il preventivo lavaggio dei cervelli dell'opinione pubblica attraverso i media ed i sondaggi, per far prevalere chi DEVE vincere in quell'occasione.
    Ultimamente da noi hanno deciso che tutto ciò è una manfrina inutile, e ci troviamo il Picio, dopo Satana e la Jena.
    In tempi di crisi ci fanno risparmiare.
    La fatica inutile.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #22
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Io non mi riferisco a quelle dubbie, ma a tutte.
    Quando l'esito è palese, viene rovesciato dove non è controllabile.
    Non arrivano mai a questi estremi.
    Preparano il terreno prima, affinchè il divario sia sempre tale da permettere ... la sorpresa.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #23
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Ed ora i non eletti cambiano anche il nome alla demokrazia.
    Ora si usa al suo posto il termine dispregiativo di "inciucio".
    Così la gente manco la vuole più.
    Renzi: 'Italicum non si discute, serve a eliminare inciuci'

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #24
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    BROGLI IN AUSTRIA. CE LO CHIEDE L'EUROPA... - Blondet & Friends



    Maurizio Blondet 27 maggio 2016 2
    Per far presto, incollo l’articolo di Marcello Foa, che dà voce ai sospetti di tutti noi – ma non dei media mainstream.
    Brogli in Austria? Leggete questi dati, qualcosa davvero non torna – di Marcello Foa
    L’Austria è un piccolo Paese ed è una democrazia consolidata. I politologi sanno che più è piccolo è il Paese, più efficaci sono i controlli, meno elevato è il rischio di brogli. Sì, come in ogni comunità sono possibili pressioni su singoli elettori e “galoppinaggi” ma in proporzioni talmente limitate da risultare ininfluenti, soprattutto in un’elezione nazionale.
    Per questa ragione, a caldo non ho creduto ai sospetti di brogli sulle presidenziali, decise al fotofinish. Ora però il sospetto diventa decisamente plausibile. Alcuni media austriaci hanno rilevato anomalie macroscopiche.
    Nel collegio “Waidhofen an der Ybbs”, l’affluenza al voto è stata del… 146,9%. Sî, avete letto bene: 146,9%. Ci sono stati più votanti degli aventi diritto: 13.262 quelli che si sarebbero recati alle urne contro i soli 9.026 che avrebbero potuto partecipare alla consultazione elettorale. Ha vinto, ovviamente, Van der Bellen, che ha collezionato il 52,7% (6.621 voti) contro il 47,3% del candidato di destra, Hofer (5.938 voti)”.
    Vabbè, si potrebbe pensare, sono circa 700 voti. Ma che dire di quel che è successo in una città come Linz?L’affluenza alle urne, nel caso di voto ‘per conto terzi’ è stata addirittura del 598%: si tratta di persone malate che danno la procura ad altre per votare al posto loro (vedi qui). Invece dei 3.580 votanti registrati, ne sono stati contati 21.060! Naturalmente ha vinto Van der Bellen, che ha ottenuto 14mila di questi miracolosi 21mila votanti e staccando Hofer di 8500 schede.
    Mauro Bottarelli sul Sussidiario segnala inoltre come il numero dei votanti dall’estero sia aumentato di 20mila schede in una notte: il presidente della Commissione elettorale ha dichiarato che ne erano state consegnate 740.000, stimando che quelle valide sarebbero state 700.000 (dunque circa il 6% di schede nulle per vari motivi). Al mattino però, erano diventate 760.000, tutte straordinariamente valide. In tutto sessantamila schede in più!
    E sono solo tre episodi. E’ verosimile che ce ne siano altri. Ora, facciamo due conti Van der Bellen ha battuto Hofer per 8500 preferenze sospette a Linz, 700 nel collegio di Waidhofen e se ne potrebbero ipotizzare 20mila dei miracolosi 60mila voti in più per corrispondenza (considerando 2/3 al verde, 1/3 a Hofer). E fanno 29.200 voti non chiari in più per il candidato ecologista. Che alla fine ha vinto con 31mila schede di scarto.
    Vuoi vedere che in realtà gli austriaci hanno eletto un altro presidente, quello che ufficialmente ha perso? Cose inimmaginabili in un Paese europeo, in una democrazia matura consolidata, eppure i dati suggeriscono un’altra verità. Decisamente inquietante.
    PS: come segnala un lettore di questo blog, GStallmann, anche ai magistrati austriaci i conti non tornano: la “Procura federale contro la corruzione e per la prevenzione dei crimini economici” (WKSTA) ha aperto un’inchiesta circa i voti pervenuti per corrispondenza e per telefonia mobile in quattro distretti elettorali dello stato della Carinzia. Dunque, il sospetto è, anche ufficialmente, plausibile.
    Riprendo come Blondet:
    Spero che i giudici facciano il loro mestiere. Se no, dobbiamo constatare che l’Austria è diventata una repubblica dalle banane nel cuore d’Europa. Ma certo non per volontà propria. E i giudici cercassero il mandante, siamo in grado di offrire una “pistola fumante”.
    Si tratta di un tweet uscito giovedì dall’ufficio del presidente della Kommisione UE Juncker e diretta al portavoce del (l’inutile) vertice del G-7in corso in Giappone.
    Il testo diceva: “# G7 2017 Trump, Le Pen, Boris Johnson, Beppe Grillo? Uno scenario di orrore che mostra bene il motivo per cui vale la pena di combattere il populismo ‘.
    L’autore fisico del messaggio è Martin Selmayr, tedesco, che è il capo di gabinetto di Juncker, il suo più stretto collaboratore. Un tweet rivelatore: costoro vedono con orrore un prossimo G-7 con Donald Trump come presidente al posto d Obame, e gli altri come governanti d’Europa.
    Dietro Juncker, Martin Selmayr, l’autore del tweetPiccolo particolare: La Kommissione europea dovrebbe essere neutrale rispetto alla lotta politica. Ora sappiamo che sta facendo di tutto per “combattere l’orrore del populismo”. E per questi tecnocrati tracotanti da nessuno votati, sono tutti nemici uguali, nonostante le diversità di linee politiche che incarnano: Beppe Grillo come Marine Le Pen, Donald Trump come Boris Johnson, tutti nello stesso sacco. Molto interessante la citazione di quest’ultimo: è l’ex sindaco di Londra, che nulla ha in comune né col Front National né con il Movimento 5 Stelle. La sua colpa è di appoggiare il Brexit, e di aver accusato la Kommissione di avere il progetto di fare dell’’Europa un superstato napoleonico-hitleriano: il che è dimostrato qui.
    Sappiamo che dopo questa uscita, la junta della Kommissione ha tenuto lunedì una riunione d’urgenza, con solo alcuni congiurati fidati (diplomatici d’alto rango, si dice) di solo alcuni paesi (Francia e Germania, ovviamente), con questo scopo: congegnare ritorsioni, sanzioni, punizioni contro la Gran Bretagna, se il suo elettorato sceglie l’uscita dalla UE. E hanno discusso di farlo prima, in modo da influenzare – con le loro minacce – i risultati de referendum britannico. “Il punto è di avere qualcosa di pronto, non aspettare il giorno dopo il 23 giugno” (la date del referendum Brexit), come ha riferito uno dei presenti alla Reuters. Infatti subito dopo, Juncker ha diramato messaggi minacciosi all’intenzione dei votanti britannici: “I disertori non saranno riammessi – Il Regno Unito dovrà accettare di essere considerato una parte terza”, ed altre dichiarazioni che un funzionario non può e non deve fare. Ma che fa’, perché è sostenuto dalla Merkel e da Hollande. Naturalmente, con ciò conferma l’accusa dell’ex sindaco di Londra: la UE è un superstato napoleonico-hitleriano, non democratico.
    Ora è più che possibile che in quella riunione la Junta si sia occupata anche di come “combattere il populismo” anche in Austria.
    H.Ch. Stracher con Norbert Hofer. I due capi del FPO non contestano i brogli. Perché?Alla Grecia,questo superstato impone le sue catene. All’Italia, ha dato i suoi governo: non avete bisogno di votare, l’importante è combattere l’orrore populista. L’Austria è un piccolo paese ma sorvegliato speciale dopo Haider, quindi destinatario di attenzioni special, non escluse le minacce. Infatt ha stupito il fatto che la vittima dei brogli, Hofer e il suo partito, abbia detto che non contesterà lo spoglio. Qui le ipotesi sono due. Una, il partito di Hofer e Stracher non ritiene valga la pena di fare una battaglia per contestare una carica, come quella del presidente della repubblica, che è ornamentale; l’altra,che abbia ricevuto minacce. Molto convincenti. “Ricordati la fine di Haider”, eccetera.



    • Aggiungo qui una informazione datami dall’amico Enrico Galoppini:
      Luglio 2006. Clinton Curtis, la “gola profonda” che l’anno scorso accusò sotto giuramento i repubblicani di avergli ordinato il software per vincere le elezioni americane, ha messo in rete una copia identica di quel programma, con tanto di codice sorgente, per mostrare almondo quanto sia semplice manipolare un risultato elettorale, in un mondo dove si tende chiaramente a far scomparire ogni possibile traccia cartacea che permetta in qualunque modo di effettuare verifiche “tangibili” a posteriori.
      Niente di più facile che manipolare le elezioni.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #25
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Quindi in Austria Hanno Barato sul Serio, Questo è Un Argomento Decisivo per Uscire dall'Europa - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato



    A me piace stare ai fatti, se possibile verificarli. E sta emergendo un enorme imbroglio dalle elezioni presidenziali Austriache.
    da l’Ultimaribattuta.it
    Tutti ad applaudire la vittoria dei Verdi in Austria, Ue in primis, principalmente per lo scampato pericolo nazionalista. Ma una serie di dati getta un’ombra sul successo elettorale di Alexander Van der Bellen con il 50,3% dei voti.
    Anzitutto nell’ormai famoso collegio “Waidhofen an der Ybbs” si è registrata la principale anomalia: l’affluenza al voto, infatti, è stata del 146,9%. Più i votanti degli aventi diritto: 13.262 quelli che si sono recati alle urne contro i soli 9.026 che ne avrebbero avuto realmente il diritto. Guarda caso, l’esito uscito dalle urne in questo collegio è stato tutto in favore di Van der Bellen, che ha ottenuto il 52,7% (6.621 voti) contro il 47,3% del candidato di destra, Hofer (5.938 voti). Falla nel sistema del conteggio o errore più o meno volontario nella compilazione dei dati?
    Ancora non è dato saperlo: si sa però che l’eccesso di democrazia si è verificato anche nello scrutinio di Linz, capoluogo dell’Alta Austria. Nella città di 191 mila persone ha votato addirittura il 598% di aventi diritto al voto. Il mistero sul “Sondersprengel”, che significa “seggio elettorale speciale”, sarebbe stato giustificato con l’arrivo non solo delle schede degli elettori ammalati o comunque impossibilitati a recarsi ai loro seggi normali, ma anche di quelle inviate per posta.
    Proprio questa modalità di votazione, però, è sotto la lente di ingrandimento dal momento che è stata la protagonista della vittoria verde. Come è stato denunciato qui infatti, a ricorrere al voto per posta non sono solo gli austriaci che si trovano all’estero per motivi di lavoro o di studio. La percentuale di chi davvero risiede fuori dal Paese sul totale dei circa 700mila voti postali è scesa negli anni a circa il 10% del totale: la percentuale restante è composta da chi sceglie di votare da casa, senza recarsi alle urne. Eppure dei 740 mila per corrispondenza (700 mila sono quelle compilate correttamente) lunedì mattina gli scrutatori si sono trovati a contarne 760 mila: altro eccesso di democrazia che ha portato al trionfo dei Verdi, per un soffio.
    Non finisce qui: al termine dei conti del secondo turno sono state conteggiate circa 145.222 schede nulle. Se a tutto questo aggiungiamo che Wilhelm Heissenberger, sindaco di Unterrabnitz-Schwendgraben, comune austriaco di 634 abitanti, ha confessato di aver taroccato 12 schede elettorali. Certo una piccolissima percentuale che però inserita nel quadro generale dovrebbe quantomeno invitare ad un riconteggio serio e ragionato.
    Cosa sarebbe successo se avesse vinto la destra di Hofer in queste condizioni? L’Unione europea avrebbe fermato tutto, Angela Merkel si sarebbe recata a Vienna a incitare le piazze e gli Stati Uniti avrebbero cavalcato la condanna di una vittoria troppo sospetta. E invece no, in Austria hanno vinto i Verdi. E vissero tutti felici e conten
    Il Direttore, Maurizo Blondet fa anche notare un altra cosuccia:
    …..L’Austria è un piccolo paese ma sorvegliato speciale dopo Haider, quindi destinatario di attenzioni special, non escluse le minacce. Infatti ha stupito il fatto che la vittima dei brogli, Hofer e il suo partito, abbia detto che non contesterà lo spoglio. Qui le ipotesi sono due. Una, il partito di Hofer e Stracher non ritiene valga la pena di fare una battaglia per contestare una carica, come quella del presidente della repubblica, che è ornamentale; l’altra,che abbia ricevuto minacce. Molto convincenti. “Ricordati la fine di Haider”, eccetera.
    Come sapete il sottoscritto non è mai stato un sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’Euro o dall’Europa. Bene, ora lo sono. Eccome se lo sono, e mi rendo conto ogni giorno di più di avere fatto la scelta giusta ad andarmene da questo continente in putrefazione.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #26
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Ed ora i non eletti cambiano anche il nome alla demokrazia.
    Ora si usa al suo posto il termine dispregiativo di "inciucio".
    Così la gente manco la vuole più.
    Renzi: 'Italicum non si discute, serve a eliminare inciuci'
    Renzi parla della necessità di votare e di dare una maggioranza stabile.
    Questo è vero però non si accenna che le votazioni sono truccate, e pertanto servono solamente per far eleggere i predestinati dela casta politica.

    Dato che diventa sempre più complicato fare i brogli allora ad esempio il futuro senato viene nominato nell'ambito della cricca.

    La casta sa che si può far emergere il broglio, chissà se riusciamo a spiegarlo?.
    O si taglia o il caos

  7. #27
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Leggi i due articoli appena postati.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  8. #28
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    CI STANNO SCAVANDO LA FOSSA

    Maurizio Blondet 27 maggio 2016





    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #29
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    BROGLI IN AUSTRIA. CE LO CHIEDE L'EUROPA... - Blondet & Friends




    • Aggiungo qui una informazione datami dall’amico Enrico Galoppini:
      Luglio 2006. Clinton Curtis, la “gola profonda” che l’anno scorso accusò sotto giuramento i repubblicani di avergli ordinato il software per vincere le elezioni americane, ha messo in rete una copia identica di quel programma, con tanto di codice sorgente, per mostrare almondo quanto sia semplice manipolare un risultato elettorale, in un mondo dove si tende chiaramente a far scomparire ogni possibile traccia cartacea che permetta in qualunque modo di effettuare verifiche “tangibili” a posteriori.
      Niente di più facile che manipolare le elezioni.
    Bisogna meditare queste parole.
    Forza che questo è il punto molle del sistema.
    O si taglia o il caos

  10. #30
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Ricordiamoci sempre che W. Bush è diventato Presidente della più potente nazione del mondo per la decisione di UNA persona, mentre dal conteggio aveva chiaramente perso le elezioni.
    Doveva fare quello che ha fatto.
    Potenza dei teschi e delle ossa.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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