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  1. #11
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da psico Visualizza Messaggio
    Comunque il merito a 21 va riconosciuto per dovere di averlo detto in anticipo..
    Bisogna riconoscerlo che 21 settembre con sicurezza aveva annunciato prima dei brogli e di come sarebbe andato a finire.
    Questo perchè ha sempre dimostrato una perfetta conoscenza della situazione politica determinata da coloro che tirano le file del mondo, che pur avendo molto potere tuttavia, causa la superbia di sentirsi superiori, non hanno fantasia e sono prigionieri di manie di predominio.
    O si taglia o il caos

  2. #12
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    AUSTRIA, IL PRESIDENTE ELETTO (FORSE) CON PIÙ VOTI DEI VOTANTI

    26 MAGGIO 2016
    VAN DER BELLEN

    Non sono io a dirlo, sono i media austriaci a aver rifatto i conti delle schede votate rispetto al numero dei votanti per l’elezione del presidente della repubblica. E i dati, pubblicati nei media austriaci, mettono in serio dubbio la regolarità del voto.
    Il verde Van der Bellen ha vinto con uno scarto di 31mila voti sul rivale di destra Hofer. Ebbene, dai dati diffusi dai media austriaci, e riportati da Marcello Foa, direttore editoriale del Corriere del Ticino, sul suo blog, almeno 29mila voti sono molto dubbi.
    Che ne dite, se i votanti sono 100 e le schede votate sono 120, voi vi fidereste del risultato delle elezioni? Ma vediamo i dati effettivi, anzi ufficiali, anche se parziali, che escono dai controlli.
    Nel collegio “Waidhofen an der Ybbs”, riporta Foa, l’affluenza al voto è stata del… 146,9%. Sì, avete letto bene: 146,9%. Ci sono stati più votanti degli aventi diritto: 13.262 quelli che si sarebbero recati alle urne contro i soli 9.026 che avrebbero potuto partecipare alla consultazione elettorale. Ha vinto, ovviamente, Van der Bellen, che ha collezionato il 52,7% (6.621 voti) contro il 47,3% del candidato di destra, Hofer (5.938 voti)”.
    Si tratta di un piccolo collegio, ma vediamo il dato di Linz, che è una media cittadina. A Linz, riporta Foa, l’affluenza alle urne nel caso di voto ‘per conto terzi’ è stata addirittura del 598%: si tratta di persone malate che danno la procura ad altre per votare al posto loro. Invece dei 3.580 votanti registrati, ne sono stati contati 21.060! Naturalmente ha vinto Van der Bellen, che ha ottenuto 14mila di questi miracolosi 21mila votanti e staccando Hofer di 8500 schede.
    Non vi basta per avere dubbi, visto che questi sono soltanto esempi, non sono tutti i dati? Un’altra fonte, il Sussidiario, segnala inoltre come il numero dei votanti dall’estero sia aumentato di 20mila schede in una notte: il presidente della Commissione elettorale ha dichiarato che ne erano state consegnate 740mila, stimando che quelle valide sarebbero state 700mila (dunque circa il 6% di schede nulle per vari motivi). Al mattino però, erano diventate 760mila, tutte straordinariamente valide. In tutto sessantamila schede in più!
    Insomma, in soli tre scatoloni di schede votate, sono emerse decine di migliaia di schede dubbie. Il conto approssimativo fatto da Foa mette in rilievo circa 29mila voti dubbi, molto dubbi, finiti nella cassaforte di Van der Bellen, vincitore su Hofer per 31mila voti. E questo su soli tre collegi controllati. E sugli altri? Per ora è un mistero che puzza di brogli.
    Gli austriaci, per loro fortuna, non sono italiani, che ai brogli sono abituati dai tempi di Giolitti, che ancora discutono sul milione o forse più di schede pro-repubblica che sarebbero uscite dai cassetti del ministro dell’interno Romita due o tre giorni dopo la chiusura delle urne. Gli italiani del centrodestra ancora si lamentano dei cinquantamila voti pro-Prodi usciti nel 2006 dal caos di Sacrofano tra le schede arrivate dall’estero. E lasciatemi aggiungere, da me che ho avuto l’onere di presiedere per cinque volte un seggio elettorale, che togliere qualche voto a un partito e regalarne qualcun altro alla lista concorrente, è abbastanza facile se il presidente e gli scrutatori appartengono, come spesso capita, allo stesso partito e se i rappresentanti di lista sonnecchiano. Non è detto che avvenga, ma è possibile. Due o tre voti qui, quattro o cinque là, si fa presto a incoronare il vincitore sbagliato.
    Ma l’Austria è sempre l’Austria di Maria Teresa, sicuramente ci sarà una spiegazione rassicurante sulla regolarità dell’elezione del presidente. E se non ci sarà, pazienza. Ormai siamo abituati a vedere governi europei scelti da poteri forti, o furbi, che hanno sedi all’estero e quinte colonne nei paesi condannati a obbedire.

    http://www.romadailynews.it/ops-opinioni-politicamente-scorrette-di-arrigo-darmiento/austria-presidente-eletto-forse-piu-voti-dei-votanti-0286042

  3. #13
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da jotsecondo Visualizza Messaggio
    Bisogna riconoscerlo che 21 settembre con sicurezza aveva annunciato prima dei brogli e di come sarebbe andato a finire.
    Questo perchè ha sempre dimostrato una perfetta conoscenza della situazione politica determinata da coloro che tirano le file del mondo, che pur avendo molto potere tuttavia, causa la superbia di sentirsi superiori, non hanno fantasia e sono prigionieri di manie di predominio.
    Siete pregati di non esagerare con le lodi, se no divento rosso, mentre oggi conviene diventare neri.
    La realtà è molto più semplice di quanto appaia.
    Ho le idee ben chiare di come vanno le cose, come tutti voi ormai, per cui si possono sparare previsioni con la certezza assoluta di azzeccarci.
    Una volta capito il meccanismo, si constata solo più che si ripete sempre uguale.
    Non hanno neppure fantasia.
    Io ho solo il coraggio di espormi, ma ho la certezza di non fare brutte figure.
    Se ci pensate un attimo lo potete fare tranquillamente tutti voi.
    Forse qualcuno pensava che la destra avrebbe potuto vincere?
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  4. #14
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Il potere si è sempre ottenuto con la forza, ma per non doverlo esercitare in continuazione con tale sistema, l'uomo è ricorso a sotterfugi che sanzionassero nel tempo il diritto riconosciuto al dominio.

    La migliore invenzione per mantenere vivo il “potere” è quello di creare una struttura che abbia il consenso e la credibilità di poterlo
    conferire.
    La religione essendo l'amministratrice del massimo potere teorico ossia quello divino, anche se potrebbe appoggiarsi ad una entità non reale, fu usata per stabilire un alone di diritti.

    Il potere consacrato dalla religione.

    Questo sistema offriva molti vantaggi specialmente nel tramandare ai propri discendenti o amici il potere senza che gli eredi non dovessero conquistare il dominio sul campo.
    Questa soluzione aveva un difetto che subordinava il possesso del potere alle decisioni ed indicazioni della classe che gestiva la religione, una casta autoreferenziata che in certi periodi poteva diventare intrigante, affamata e capricciosa.

    Ad un certo momento per scavalcare questa facoltà di consacrazione religiosa si pensò di trovare altra via.
    La consacrazione al potere anziché derivare dall'alto poteva venire dal basso.

    Ossia sostituire la casta sacerdotale con il popolo.
    Con il grande vantaggio che la casta sacerdotale era difficile a convincere e si poteva solamente comperare mentre il popolo, adoperando i mezzi giusti, è di facile convincimento.
    O si taglia o il caos

  5. #15
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Il potere invece di rincorrerlo con la violenza o con il beneplacito del clero sacerdotale, ogni un certo periodo viene demandato al popolo e si finge di ascoltarlo attraverso il voto.

    Le votazioni sono diventate un mezzo potente per dominare.
    Agendo sulla votazioni si può determinare la gestione della consacrazione al potere.

    Il broglio elettorale è diventato è diventato una arte della politica.
    Si puo agire con numerosi sistemi.

    Azione sul numero delle schede
    Con il creare votanti dal nulla
    Aumento delle schede da scrutinare
    Variazione di numero di schede nell'atto dello spoglio in sezione elettorale
    Cambiamento della volontà dell'elettore modificando la scheda elettorale.
    Sostituzione delle schede.
    Annullamento dischede

    Il broglio ottenuto attraverso i numeri senza toccare le schede.

    Errata trascrizione del verbale dello scrutinio nel seggio elettorale.
    Errato conteggio
    Errata somma dei risultati nei vari passaggi dei dati e dei conteggi intermedi dalla sezione dove si svolge lo spoglio fino al centro finale della proclamazione dei dichiarati numeri definitivi.
    Sistema elettronico che nel calcolo delle somme ha un programma che da un valore diverso alle cifre intermedie che vengono elaborate.

    E altri sistemi innumerevoli che andrebbero citati.

    Esistono dei casi in cui brogli sono eclatanti come per esempio potrebbero essersi verificate nelle ultime votazioni austriache ma quello che fa meraviglia è la esistenza di pochissimi casi di ricorso.

    I ricorsi non vengono mai fatti ( eccetto nelle preferenze perché queste non inficiano la serietà del risultato finale proclamato).
    Se si fanno ricorsi vi è la possibilità che emergano migliaia di piccoli o grandi brogli che minano alla base la credibilità delle votazioni.

    Il broglio evidenziato sminuisce la attendibilità del sistema del voto allontanando il cittadino dall'esercizio di votare, se viene a mancare tale credibilità viene a mancare quel magnifico imbroglio che fa credere come il voto sia la base del carisma del potere.

    Se manca questo salta tutto.
    I partiti sono tutti contro tutti ma vi è un tacito accordo di non rompere il giocattolo truccabile (il voto).
    O si taglia o il caos

  6. #16
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    Grazie.
    Un merito ce l'ha anche pomo-pero per aver detto che la causa del risultato non è da ricercare solo nei voti postali, nè a Vienna.
    Si è trattato di un lavoro sistematico in tutta l'Austria, che ha portato alla quasi parità (risultato falso peggio di Giuda), cosa essenziale per poter dare il colpo di grazia con la scusa dei voti per posta.
    Ora però devono stare molto attenti, perchè la realtà, quella vera, è di un 60% per la destra, e infatti continuano i lavori al Brennero, indipendentemente dal contentino del risultato al marzianino verde (e brutto, con un nasaccio...).
    È facile pensare ai brogli diffusi quando se ne ha esperienza diretta... Ultimamente, dato che sono tutti invotabili, uso le tornate elettorali come test: voto con combinazioni particolari, ma regolarissime, di disgiunto con preferenze a candidati poco popolari di liste che prendono pochi voti oppure uso qualche altro metodo poco ortodosso. Per molto tornate ho avuto dubbi (anche se in alcuni casi erano quasi certezze), ma l'ultima volta ho azzeccato una combinazione perfetta ed ho avuto la prova tangibile del mancato conteggio di un voto regolare (prima o poi devo andarmi a leggere il verbale, che è consultabile su richiesta...).

  7. #17
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    A parte casi eccezionali (le elezioni comunali di Torino del 1993), i brogli non avvengono nei seggi, ma dopo l'invio alle prefetture, dove ogni controllo diretto è negato.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #18
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    A parte casi eccezionali (le elezioni comunali di Torino del 1993), i brogli non avvengono nei seggi, ma dopo l'invio alle prefetture, dove ogni controllo diretto è negato.
    Il trucco si fa quasi sempre nel conteggio
    O si taglia o il caos

  9. #19
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Avvengono anche nei seggi.
    A favore della sinistra, sistematicamente.
    Attraverso i rappresentanti di lista ammessi allo scrutinio.
    Quelli di sinistra sono stati perfettamente istruiti, ed in mancanza di un valido contraddittorio da parte degli sprovveduti antagonisti, fanno il bello ed il cattivo tempo a loro favore in ogni caso di scheda dubbia.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #20
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    Predefinito Re: "Non conta chi vota, ma chi conta i voti." Y. Dzugasvili detto Stalin

    Io non mi riferisco a quelle dubbie, ma a tutte.
    Quando l'esito è palese, viene rovesciato dove non è controllabile.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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