Alle origini del Califfato

Sta di fatto che il radicalismo wahhabita è stato ed è tutt'ora uno strumento utilizzato per far valere le ragioni della politica estera angloamericana: negli anni '70 contro sovietici e iraniani, oggi contro i Paesi “non allineati” come la Siria di Assad. Ma le relazioni tra Occidente, Arabia Saudita e wahhabismo sono più antiche e risalgono al XVIII secolo, agli albori stessi del regno della dinastia degli Al Saud e del pensiero di Abd Al Wahhab, che furono, piuttosto che un prodotto dell'Islam, uno strumento geopolitico nelle mani dell'intelligence britannica di allora.

Gli attentati di Bruxelles hanno risvegliato il dibattito sulla compatibilità di Islam ed Europa. Un dibattito piuttosto a senso unico, dove la religione di Maometto viene spesso indicata come il male, la base ideologica del terrorismo jihadista. Una lettura parziale ed errata, che viene smentita dalla liberazione dalle grinfie dell’Isis di Palmira, in Siria, da parte dell’esercito arabo siriano composto da 20enni e 30enni di religione musulmana. Quest’analisi tutta occidentale, basata sull’ignoranza dei commentatori in merito al mondo islamico è doppiamente pericolosa. Da un lato perchè, isolandoli e additandoli, rischia di spingere le giovani generazioni di musulmani nati in Europa e in Occidente a cedere ai predicatori più radicali, dall’altro perchè non consente all’opinione pubblica e alla politica di circoscrivere con precisione le cause e gli ambienti da cui traggono origine i movimenti estremisti.

continua