Riprendendo da una discussione passata, fra Giò e mad/Paolo.Rica.
Per me NON è vera la tesi dal sapore reazionario che le persone non sono toccate direttamente dalla scienza ma solo dalle sue applicazioni pratiche.
Tramite esse infatti la scienza - non le applicazioni che ne sono il veicolo, ma proprio l'approccio scientifico ai problemi - si intrufola nell'immaginario delle persone, ovviamente in modo non rigoroso ma cmq non nullo.
A riprova basta pensare a come sono cambiati i prodotti di narrativa fantascientifica dove si è passati da una scienza (DIETRO la tecnica che ovviamente continua a fare la parte del leone) assolutamente fumosa e del tutto inverosimile (anni '70,'80) ad una scienza verosimile e con richieste di "realismo" sempre maggiori da parte del pubblico, che nel frattempo si è acculturato a riguardo (anche se non maneggia equazioni differenziali con la naturalezza di un Nobel per la matematica).
Esempio banale: la (ormai vecchia) serie TV del Dott. House, con una medicina assolutamente plausibile dietro.