Non condivido in toto nè l'analisi nè le conclusioni dell'articolo.
Però effettivamente esprime un sentire che non è nuovo in parte dell'editoria Cattolica.




marco tosatti
20/02/2016

Meno interviste, Santità. È quello che alcuni commentatori, in particolare negli Stati Uniti, sottolineano dopo l’uso che è stato fatto della conferenza stampa che il Pontefice ha tenuto sull’aereo. La replica – che è parsa, come dicono i francesi tic-tac – su Trump; la Zika e l’evitare la gravidanza; il non “immischiarsi” con la politica italiana (su alcuni temi: perché non si può far finta che la pastorale un po’ ossessiva sui migranti non sia, in questo momento, politica, e schieramenti) hanno nascosto molte cose buone.
Ma ahimè, questo è l’effetto; tanto che una cara amica molto cattolica, stimatrice dei Francescani dell’Immacolata, e progressista mi ha detto: hai visto il nostro Papa, che bravo? Ha sdoganato la contraccezione. “Le interviste non sono il mio forte” disse tempo fa il Pontefice. E episodi recenti e meno recenti sembrano confermare questo auto-giudizio.

Tanto che Phil Lawler, direttore delle news di CatholicCulture.org, titola così questo suocommento : “Quanto è stata dannosa l’ultima intervista papale? Fatemi contare quanto”. “Questa volta il problema non può essere attribuito al sensazionalismo dei reporter – scrive Lawler – Il Pontefice ha nettamente trasmesso l’impressione di essere disposto a discutere la moralità della contraccezione nel contesto dell’epidemia di Zika. Le parole del Papa sono nel migliore dei vasi, generatrici di confusione”.

Lawler termina il suo intervento dicendo: “Le frequenti interviste pubbliche del Papa e la sua sfortunata lista di risposte infelici sono diventate una fonte prevedibile di confusione, frustrazione e persino imbarazzo per i fedeli”. Ricordano la frase del Papa sulla sua debolezza nelle interviste, Lawler conclude: “Pensierosi leader cattolici dovrebbero usare la loro influenza per persuader il Santo Padre che aveva ragione (confessando che le interviste non sono il suo forte, N.D.R.) e che sbaglia adesso a usare le interviste come un aspetto regolare del suo ministero pubblico”.

E anche Edward Pentin, del New Catholic Register si chiede se le controverse interviste del Pontefice non siano un prezzo troppo alto da pagare perla confusione che genera “tale stile informale, specialmente da parte di un papa che non è un teologo morale”

http://blog.messainlatino.it/2016/02/meno-interviste-santita.html