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Discussione: Via Crucis

  1. #11
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    SETTIMA STAZIONE

    Gesù cade per la seconda volta


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal libro delle Lamentazioni. 3, 1-2. 9. 16

    Io sono l'uomo che ha provato la miseria
    sotto la sferza della sua ira.
    Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare
    nelle tenebre e non nella luce...
    Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra,
    ha ostruito i miei sentieri...
    Mi ha spezzato con la sabbia i denti,
    mi ha steso nella polvere.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    "Il disegno divino di salvezza attraverso la messa a morte del Servo, il Giusto, era stato anticipatamente annunziato nelle Scritture come un mistero di redenzione universale, cioè di riscatto che libera gli uomini dalla schiavitù del peccato. San Paolo professa, in una confessione di fede che egli dice di avere “ricevuto”, che “Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture ” (1Cor 15,3). La morte redentrice di Gesù compie in particolare la profezia del Servo sofferente. Gesù stesso ha presentato il senso della sua vita e della sua morte alla luce del Servo sofferente. Dopo la Risurrezione, egli ha dato questa interpretazione delle Scritture ai discepoli di Emmaus, poi agli stessi Apostoli.
    San Pietro può, di conseguenza, formulare così la fede apostolica nel disegno divino della salvezza: “Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato, già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi” (1Pt 1,18-20). I peccati degli uomini, conseguenti al peccato originale, sono sanzionati dalla morte. Inviando il suo proprio Figlio nella condizione di servo, quella di una umanità decaduta e votata alla morte a causa del peccato, “colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio” (2Cor 5,21)".
    Catechismo della Chiesa Cattolica 601-602

    MEDITAZIONE
    "Io sono un verme e non un uomo, ludibrio a tutti, scherno della plebe" (Sal 22, 7): le parole del profeta salmista trovano la loro piena realizzazione in queste strette, ardue stradine di Gerusalemme, durante le ultime ore che precedono la Pasqua. E si sa che queste ore, prima della festa, sono snervanti e che le strade sono affollate. E in tale contesto che si verificano le parole del salmista, anche se nessuno ci pensa. Non si rendono certamente conto di questo coloro che dimostrano disprezzo, per i quali questo Gesù di Nazaret che cade per la seconda volta sotto la Croce è diventato oggetto di ludibrio. E Lui lo vuole, vuole che si compia la profezia. Cade, quindi, esausto a causa dello sforzo. Cade per volontà del Padre, volontà pure espressa nelle parole del Profeta. Cade per volontà propria, perché: "come si adempirebbero le Scritture?" (Mt 26, 54): "Io sono un verme e non un uomo" (Sal 22, 7), quindi neppure "Ecce Homo" (Gv 19, 5), ancor meno, ancor peggio. Il verme striscia attaccato alla terra; l'uomo, invece, come re delle creature, vi cammina sopra. Il verme rode anche il legno: come il verme, il rimorso del peccato rode la coscienza dell'uomo. Rimorso per la seconda caduta.
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    O Misericordioso ed eterno Iddio, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente l'insegnamento della sua passione per partecipare alla gloria della risurrezione.
    Egli vive e regna per i secoli eterni. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Pro peccatis suæ gentis
    vidit Iesum in tormentis
    et flagellis subditum.

    Preferisco di no.

  2. #12
    de-elmettizzato.
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    OTTAVA STAZIONE

    Gesù incontra le donne di Gerusalemme


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Luca. 23, 28-31
    Gesù , voltandosi verso le donne, disse:
    "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me,
    ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
    Ecco, verranno giorni nei quali si dirà:
    Beate le sterili e i grembi che non hanno generato
    e le mammelle che non hanno allattato.
    Allora cominceranno a dire ai monti:
    Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
    Perché se trattano così il legno verde,
    che avverrà del legno secco?".

    LA FEDE DELLA CHIESA
    Gesù non ha conosciuto la riprovazione come se egli stesso avesse peccato. Ma nell'amore redentore che sempre lo univa al Padre, egli ci ha assunto nella nostra separazione da Dio a causa del peccato al punto da poter dire a nome nostro sulla croce: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?” (Mc 15,34; 603 Sal 22,2). Avendolo reso così solidale con noi peccatori, “Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi” (Rm 8,32) affinché noi fossimo “riconciliati con lui per mezzo della morte del Figlio suo” (Rm 5,10).
    Nel consegnare suo Figlio per i nostri peccati, Dio manifesta che il suo disegno su di noi è un disegno di amore benevolo che precede ogni merito da parte nostra. “In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10). “Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8).
    Questo amore è senza esclusioni; Gesù l'ha richiamato a conclusione della parabola della pecorella smarrita: “Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli” (Mt 18,14). Egli afferma di “dare la sua vita in riscatto per molti ” (Mt 20,28); quest'ultimo termine non è restrittivo: oppone l'insieme dell'umanità all'unica persona del Redentore che si consegna per salvarla. La Chiesa, seguendo gli Apostoli, insegna che Cristo è morto per tutti senza eccezioni: “Non vi è, non vi è stato, non vi sarà alcun uomo per il quale Cristo non abbia sofferto” [Concilio di Quierzy (853)]
    Catechismo della Chiesa Cattolica 603-605

    MEDITAZIONE
    Ecco la chiamata al pentimento, al vero pentimento, al rimpianto, nella verità del male commesso. Gesù dice alle figlie di Gerusalemme che piangono alla sua vista: "Non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli" (Lc 23, 28). Non si può restare alla superficie del male, bisogna arrivare alle sue radici, alle cause, alla verità della coscienza fino in fondo. Proprio questo vuole dire il Gesù che porta la Croce, che da sempre "conosceva ciò che sta nell'uomo" (cf. Gv 2, 25) e sempre lo conosce. Perciò Lui deve restare sempre il più vicino testimone dei nostri atti e dei giudizi che su di essi facciamo nella nostra coscienza. Forse ci fa persino comprendere che questi giudizi devono essere ponderati, ragionevoli, oggettivi - dice: "non piangere" -, ma nello stesso tempo legati con tutto ciò che questa verità contiene: ce ne avverte perché è Lui che porta la Croce. Ti chiedo, Signore, di saper vivere e camminare nella verità !
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    Signore, non chiudere la porta anche se ho fatto tardi. Non chiudere la porta: sono venuto a bussare. A chi ti cerca nel pianto apri, Signore pietoso.
    Tu che vivi e regni nei secoli eterni. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Tui nati vulnerati,
    tam dignati pro me pati,
    pœnas mecum divide.

    Preferisco di no.

  3. #13
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    NONA STAZIONE

    Gesù cade per la terza volta


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32

    È bene per l'uomo portare il giogo
    fin dalla giovinezza.
    Sieda costui solitario e resti in silenzio,
    poiché egli glielo ha imposto;
    cacci nella polvere la bocca,
    forse c'è ancora speranza;
    porga a chi lo percuote la sua guancia,
    si sazi di umiliazioni.
    Poiché il Signore non rigetta mai...
    Ma, se affligge, avrà anche pietà
    secondo la sua grande misericordia.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    Tutta la vita di Cristo è offerta al Padre
    Il Figlio di Dio “disceso dal cielo non per fare” la sua “volontà ma quella di colui che” l'ha “mandato” (Gv 6,38), “entrando nel mondo dice: . . Ecco, io vengo. . . per fare, o Dio, la tua volontà. . . Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo dell'offerta del Corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre” (Eb 10,5-10). Dal primo istante della sua Incarnazione, il Figlio abbraccia nella sua missione redentrice il disegno divino di salvezza: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera” (Gv 4,34). Il sacrificio di Gesù “per i peccati di tutto il mondo” (1Gv 2,2) è l'espressione della sua comunione d'amore con il Padre: “Il Padre mi ama perché io offro la mia vita” (Gv 10,17). “Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato” (Gv 14,31).
    Questo desiderio di abbracciare il disegno di amore redentore del Padre suo anima tutta la vita di Gesù perché la sua Passione redentrice è la ragion d'essere della sua Incarnazione: “Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!” (Gv 12,27). “Non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?” (Gv 18,11). E ancora sulla croce, prima che tutto sia compiuto, egli dice: “Ho sete” (Gv 19,28).
    Catechismo della Chiesa Cattolica 606, 607

    MEDITAZIONE
    "Umiliò se stesso ancor di più , facendosi obbediente fino alla morte, anzi fino alla morte di croce" (Fil 2, 8). Ogni stazione di questa Via è una pietra miliare di questa ubbidienza e di questo annientamento. La misura di questo annientamento la cogliamo quando cominciamo a seguire le parole del profeta: "Il Signore ha posto sopra di Lui l'iniquità di noi tutti... Tutti noi andavamo, come pecore, errando, ciascuno deviava per la sua strada, ma il Signore ha posto sopra di Lui l'iniquità di noi tutti" (Is 53, 6). La misura di questo annientamento la concepiamo quando vediamo che Gesù cade ancora, per la terza volta, sotto la Croce. La cogliamo quando meditiamo chi è colui che cade, chi è colui che giace nella polvere della strada sotto la Croce, accanto ai piedi di gente nemica che non gli risparmia umiliazioni e oltraggi... Chi è colui che cade? Chi è Gesù Cristo? "Egli, pur possedendo la natura divina, non pensò di valersi della sua eguaglianza con Dio, ma preferì annientare se stesso, prendendo la natura di schiavo e diventando simile agli uomini; e dopo che ebbe rivestito la natura umana, umiliò se stesso ancor di più, facendosi obbediente fino alla morte, anzi fino alla morte di croce" (Fil 2, 6-8).
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    Dio ricco di misericordia, dona a tutti i credenti la salvezza operata dalla passione redentrice e infrangi per il tuo amore infinito i vincoli dell'antica condanna in cui ricadiamo continuamente a motivo della nostra fragilità.
    Per Cristo nostro Signore. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Eia Mater, fons amoris,
    me sentire vim doloris
    fac, ut tecum lugeam.
    Preferisco di no.

  4. #14
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    DECIMA STAZIONE

    Gesù è spogliato delle vesti


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24
    I soldati si divisero le sue vesti,
    tirando a sorte su di esse
    quello che ciascuno dovesse prendere.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    La morte di Cristo è contemporaneamente il sacrificio pasquale che compie la redenzione definitiva degli uomini per mezzo dell' “Agnello che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29) e il sacrificio della Nuova Alleanza che di nuovo mette l'uomo in comunione con Dio riconciliandolo con lui mediante il sangue “versato per molti in remissione dei peccati” (Mt 26,28).
    Questo sacrificio di Cristo è unico: compie e supera tutti i sacrifici. Esso è innanzitutto un dono dello stesso Dio Padre che consegna il Figlio suo per riconciliare noi con lui. Nel medesimo tempo è offerta del Figlio di Dio fatto uomo che, liberamente e per amore, offre la propria vita al Padre suo nello Spirito Santo per riparare la nostra disobbedienza.
    “Come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5,19). Con la sua obbedienza fino alla morte, Gesù ha compiuto la sostituzione del Servo sofferente che offre “se stesso in espiazione ”, mentre porta “il peccato di molti”, e li giustifica addossandosi “la loro iniquità”. Gesù ha riparato per i nostri errori e dato soddisfazione al Padre per i nostri peccati.
    Catechismo della Chiesa Cattolica 613-615

    MEDITAZIONE
    Quando Gesù sta sul Golgota spogliato delle vesti, i nostri pensieri si rivolgono a sua Madre: ritornano indietro, all'origine di questo corpo, che già ora, prima della crocifissione, è tutto una piaga. Il mistero dell'Incarnazione: il Figlio di Dio prende il suo corpo dal seno della Vergine. Il Figlio di Dio parla al Padre con le parole del salmo: "Non hai voluto né sacrificio, né offerte... ma tu mi hai formato un corpo" (Sal 40, 8. 7; Eb 10, 6. 5). Il corpo dell'uomo esprime la sua anima. Il corpo di Cristo esprime l'amore verso il Padre: "Allora ho detto: Eccomi, io vengo... per fare, o Dio, la tua volontà" (Sal 40, 9; Eb 10, 7). "Io faccio sempre quello che é di suo piacimento" (Gv 8, 29). Questo corpo spogliato compie la volontà del Figlio e quella del Padre con ogni piaga, con ogni brivido di dolore, con ogni muscolo strappato, con ogni rivolo di sangue che scorre, con tutta la stanchezza delle braccia, con le ammaccature del collo e delle spalle, con un terribile dolore alle tempie. Questo corpo compie la volontà del Padre quando è spogliato delle vesti e trattato come oggetto di supplizio, quando racchiude in sé l'immenso dolore dell'umanità profanata. Il corpo dell'uomo viene profanato in vari modi. In questa stazione dobbiamo pensare alla Madre di Cristo, perché sotto il suo cuore, nei suoi occhi, tra le sue mani il corpo del Figlio di Dio ha ricevuto un'adorazione piena.
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    O Dio, che hai redento l'uomo con il sangue prezioso del tuo Figlio unigenito, a quelli che adorano la croce, concedi la liberazione dal peccato e la vita eterna che dalla stessa croce è per noi scaturita.
    Per Cristo nostro Signore. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Fac ut ardeat cor meum
    in amando Christum Deum,
    ut sibi complaceam.
    Preferisco di no.

  5. #15
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    UNDICESIMA STAZIONE

    Gesù è inchiodato sulla Croce


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Marco. 15, 25-27
    Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
    E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva:
    "Il re dei Giudei".
    Con lui crocifissero anche due ladroni,
    uno alla sua destra e uno alla sinistra.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    La croce è l'unico sacrificio di Cristo, che è il solo “mediatore tra Dio e gli uomini” (1Tm 2,5). Ma, poiché nella sua Persona divina incarnata, “si è unito in certo modo ad ogni uomo”, [GS 22] egli offre “a tutti la possibilità di venire in contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale” [GS 22]. Egli chiama i suoi discepoli a prendere la loro croce e a seguirlo, poiché patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme. Infatti egli vuole associare al suo sacrificio redentore quelli stessi che ne sono i primi beneficiari. Ciò si compie in maniera eminente per sua Madre, associata più intimamente di qualsiasi altro al mistero della sua sofferenza redentrice.
    Al di fuori della croce non vi è altra scala per salire al cielo [Santa Rosa da Lima; cf P. Hansen, Vita mirabilis, Louvain 1668].
    Catechismo della Chiesa Cattolica 618

    MEDITAZIONE
    "Mi hanno traforato mani e piedi, posso contare tutte le mie ossa" (Sal22, 17-18). "Posso contare..." : che parole profetiche! Eppure si sa che questo corpo è un riscatto. Un grande riscatto è tutto questo corpo: le mani, i piedi, ed ogni osso. Tutto l'Uomo in massima tensione: scheletro, muscoli, sistema nervoso, ogni organo, ogni cellula, tutto è in massima tensione. "Io, quando sarò stato innalzato da terra, trarrò a me tutti gli uomini" (Gv 12, 32). Ecco le parole che esprimono la piena realtà della crocifissione. Fa parte di essa anche questa terribile tensione che penetra le mani, i piedi e tutte le ossa: terribile tensione del corpo tutto intero, che, inchiodato come un oggetto alle travi della Croce, sta per essere annientato fino alla fine nelle convulsioni della morte. E nella stessa realtà della crocifissione entra tutto il mondo che Gesù vuole attirare a sé. Il mondo è sottoposto alla gravitazione del corpo che tende per inerzia verso il basso. Proprio in questa gravitazione sta la passione del Crocifisso. "Voi siete di quaggiù , io sono di lassù" (Gv 8, 23). Le sue parole dalla Croce sono: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23, 34).
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    O Salvatore, sacerdote tu sei divenuto vittima; Redentore nostro ti sei fatto nostro prezzo: custodisci da tutti i mali coloro che tu hai redento.
    Tu che vivi e regni per i secoli eterni. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Sancta Mater, istud agas,
    Crucifixi fige plagas,
    cordi meo valide.
    Preferisco di no.

  6. #16
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    DODICESIMA STAZIONE

    Gesù muore sulla Croce


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 37. 39

    Venuto mezzogiorno,
    si fece buio su tutta la terra,
    fino alle tre del pomeriggio.
    Alle tre Gesù gridò con voce forte:
    Eloì , Eloì , lema sabactà ni?,
    che significa:
    Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?...
    Ed egli, dando un forte grido, spirò ...
    Allora il centurione che gli stava di fronte,
    vistolo spirare in quel modo, disse:
    "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".

    LA FEDE DELLA CHIESA
    È l'amore “sino alla fine” (Gv 13,1) che conferisce valore di redenzione e di riparazione, di espiazione e di soddisfazione al sacrificio di Cristo. Egli ci ha tutti conosciuti e amati nell'offerta della sua vita. “L'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti” (2Cor 5,14). Nessun uomo, fosse pure il più santo, era in grado di prendere su di sé i peccati di tutti gli uomini e di offrirsi in sacrificio per tutti. L'esistenza in Cristo della Persona divina del Figlio, che supera e nel medesimo tempo abbraccia tutte le persone umane e lo costituisce Capo di tutta l'umanità, rende possibile il suo sacrificio redentore per tutti .
    … La sua santissima passione sul legno della croce ci meritò la giustificazione” insegna il Concilio di Trento [Denz. -Schönm., 1529] sottolineando il carattere unico del sacrificio di Cristo come “causa di salvezza eterna” (Eb 5,9). E la Chiesa venera la croce cantando: “O crux, ave, spes unica - Ave, o croce, unica speranza” [Inno “Vexilla Regis”].
    Catechismo della Chiesa Cattolica 616, 617

    MEDITAZIONE
    Ecco il più alto, il più sublime operare del Figlio in unione col Padre. Sì : in unione, nella più profonda unione, proprio quando grida: "Elì Elì, lamma sabacthà ni" , "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15, 34; Mt 27, 46). Questo operare si esprime con la verticalità del corpo teso lungo la trave perpendicolare della Croce con l'orizzontalità delle braccia tese lungo il legno trasversale. L'uomo che guarda queste braccia può pensare che esse con lo sforzo abbracciano l'uomo e il mondo. Abbracciano. Ecco l'uomo. Ecco Dio stesso. "In Lui... noi viviamo, ci moviamo e siamo" (At 17, 28). In Lui: in queste braccia tese lungo la trave trasversale della Croce. Il mistero della Redenzione. Gesù inchiodato alla Croce, immobilizzato in questa terribile posizione, invoca il Padre. Tutte le sue invocazioni testimoniano che Egli è uno con Lui. "Io e il Padre siamo una sola cosa" (Gv 10, 30); "Chi ha visto me, ha visto il Padre" (Gv 14, 9); "Il Padre mio non ha mai lasciato di operare fino al presente ed io pure opero" (Gv 5, 17).
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    O Padre, che ci hai ridato la vita eterna nella pasqua del tuo Unigenito venuto a farsi condannare per nostro amore, rivolgi a lui i nostri cuori e la nostra vita perché sia mite con noi quando ci verrà a giudicare e ci unisca alla sua gloria di Salvatore risorto.
    Egli vive e regna per i secoli eterni. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Vidit suum dulcem Natum
    morientem desolatum,
    cum emisit spiritum.

    Preferisco di no.

  7. #17
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    Predefinito Re: Via Crucis


    Via Crucis
    TREDICESIMA STAZIONE

    Gesù è deposto dalla Croce


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Marco. 15, 42-43. 46

    Sopraggiunta ormai la sera,
    Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio,
    che aspettava anche lui il Regno di Dio,
    comprato un lenzuolo,
    calò il corpo di Gesù giù dalla croce.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    “Per la grazia di Dio, egli ”ha provato“ la morte a vantaggio di tutti” (Eb 2,9). Nel suo disegno di salvezza, Dio ha disposto che il Figlio suo non solamente morisse “per i nostri peccati” (1Cor 15,3) ma anche “provasse la morte”, ossia conoscesse lo stato di morte, lo stato di separazione tra la sua anima e il suo Corpo per il tempo compreso tra il momento in cui egli è spirato sulla croce e il momento in cui è risuscitato. Questo stato di Cristo morto è il Mistero del sepolcro e della discesa agli inferi. È il Mistero del Sabato Santo in cui Cristo deposto nel sepolcro manifesta il grande riposo sabbatico di Dio dopo il compimento della salvezza degli uomini che mette in pace l'universo intero.
    La permanenza di Cristo nella tomba costituisce il legame reale tra lo stato di passibilità di Cristo prima della Pasqua e il suo stato attuale glorioso di risorto. È la medesima Persona del “Vivente” che può dire: “Io ero morto, ma ora vivo per sempre” (Ap 1,18).
    "Questo è il mistero del disegno di Dio circa la morte e la risurrezione dai morti; se pure non ha impedito che la morte separasse l'anima dal corpo, come naturalmente avviene, li ha di nuovo ricongiunti l'uno all'altra con la Risurrezione, al fine di essere lui stesso, nella sua Persona, il punto d'incontro della morte e della vita arrestando in sé la decomposizione della natura causata dalla morte e divenendo lui stesso principio di riunione per le parti separate "[San Gregorio di Nissa, Oratio catechetica, 16: PG 45, 52B]".
    Catechismo della Chiesa Cattolica 624,625

    MEDITAZIONE
    Nel momento in cui il corpo di Gesù viene tolto dalla Croce ed è posto tra le braccia della Madre, torna innanzi ai nostri occhi il momento in cui Maria ha accettato il saluto dell'angelo Gabriele: "Ecco, tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio, che chiamerai col nome di Gesù ... il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre... e il suo regno non avrà mai fine" (Lc 1, 31-33). Maria ha detto solo: "che mi avvenga secondo la tua parola" (Lc 1, 38), come se fin d'allora avesse voluto esprimere quanto sta vivendo in questo momento. Nel mistero della Redenzione si intrecciano la Grazia, cioè il dono di Dio stesso, e "il pagamento" del cuore umano. In questo mistero siamo arricchiti di un Dono dall'alto e nello stesso tempo siamo comprati dal riscatto del Figlio di Dio. E Maria, che fu più di ogni altro arricchita di doni, paga anche di più . Col cuore. A questo mistero è unita la meravigliosa promessa formulata da Simeone durante la presentazione di Gesù nel tempio: "A te pure una spada trapasserà l'anima affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori" (Lc 2, 35). Anche questo si compie. Quanti cuori umani si aprono davanti al cuore di questa Madre che ha tanto pagato! E Gesù è di nuovo tutto nelle sue braccia, come lo è stato nella stalla di Betlemme, durante la fuga in Egitto, a Nazaret. Pietà.
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    Signore, che per la morte del tuo Figlio ci fai sperare nei beni in cui crediamo, fa' che per la sua risurrezione possiamo giungere alla meta della nostra speranza.
    Per Cristo nostro Signore. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.

    Fac me vere tecum flere,
    Crucifixo condolere,
    donec ego vixero.
    Preferisco di no.

  8. #18
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis
    QUATTORDICESIMA STAZIONE

    Gesù è deposto nel sepolcro


    V. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo.
    R. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

    PAROLA DI DIO
    Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47

    Giuseppe d'Arimatea,
    avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo,
    lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.
    Poi fece rotolare un masso
    contro l'entrata del sepolcro.
    Intanto Maria di Magdala
    e Maria madre di Joses
    stavano ad osservare dove veniva deposto.

    LA FEDE DELLA CHIESA
    La morte di Cristo è stata una vera morte in quanto ha messo fine alla sua esistenza umana terrena. Ma a causa dell'unione che la Persona del Figlio ha mantenuto con il suo Corpo, non si è trattato di uno spogliamento mortale come gli altri, perché “non era possibile che” la morte “lo tenesse in suo potere” [At 2,24] e perciò “la virtù divina ha preservato il Corpo di Cristo dalla corruzione” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 51, 3]. Di Cristo si può dire contemporaneamente: “Fu eliminato dalla terra dei viventi” (Is 53,8) e: “Il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione” (Sal 16,9-10). La Risurrezione di Gesù “il terzo giorno” (1Cor 15,4; Lc 24,46) ne era il segno, anche perché si credeva che la corruzione si manifestasse a partire dal quarto giorno. Il Battesimo, il cui segno originale e plenario è l'immersione, significa efficacemente la discesa nella tomba del cristiano che muore al peccato con Cristo in vista di una vita nuova: “Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rm 6,4).
    Catechismo della Chiesa Cattolica 627,628

    MEDITAZIONE
    Dal momento in cui l'uomo, a causa del peccato, è stato allontanato dall'albero della vita la terra è diventata un cimitero. Quanti uomini, tanti sepolcri. Un grande pianeta di tombe. Nei pressi del Calvario, vi era una tomba che apparteneva a Giuseppe d'Arimatea. In questa tomba, col consenso di Giuseppe, è stato posto il corpo di Gesù dopo la sua deposizione dalla Croce. Ve lo deposero in fretta, in modo che la cerimonia terminasse prima della festa di Pasqua, che aveva inizio al tramonto. Tra tutte le tombe sparse sui continenti del nostro pianeta, ce n'è una nella quale il Figlio di Dio, l'uomo Gesù Cristo, ha vinto la morte con la morte. "O mors! Ero mors tua!" (1 antif. Lodi Sabato Santo). L'albero della Vita, dal quale l'uomo a causa del peccato è stato respinto, si è rivelato nuovamente agli uomini nel corpo di Cristo. "Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo" (Gv 6, 51). Nonostante il nostro pianeta si ripopoli sempre di tombe, nonostante il cimitero nel quale l'uomo sorto dalla polvere ritorna in polvere cresca, tuttavia tutti gli uomini che guardano alla tomba di Gesù Cristo vivono nella speranza della Risurrezione.
    Giovanni Paolo II

    PREGHIAMO
    Scenda, Signore, la tua benedizione su noi che abbiamo commemorato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.
    Per Cristo nostro Signore. Amen.

    Padre nostro che sei nei cieli,
    sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno,
    sia fatta la tua volontà,
    come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti,
    come noi li rimettiamo ai nostri debitori
    e non ci indurre in tentazione,
    ma liberaci dal male.
    Amen.
    Quando corpus morietur,
    fac ut animæ donetur
    paradisi gloria.
    Amen.
    Preferisco di no.

  9. #19
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    Predefinito Re: Via Crucis

    Via Crucis

    Rito di conclusione


    RITO DI CONCLUSIONE

    Scenda, Signore, la tua benedizione su noi che hai riscattato con la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna.

    Per Cristo nostro Signore.

    Amen.


    Anima di Cristo, santificami.
    Corpo di Cristo, salvami.
    Sangue di Cristo, inebriami.
    Acqua del costato di Cristo, lavami.
    Passione di Cristo, confortami.
    O buon Gesù, esaudiscimi.
    Dentro le tue piaghe, nascondimi.
    Non permettere che io mi separi da te.
    Dal nemico maligno, difendimi
    Nell'ora della mia morte chiamami.
    Fa’ che io venga a te per lodarti
    con i tuoi Santi nei secoli dei secoli.
    Amen.

    (S. Ignazio di Loyola)


    Breve pausa di silenzio

    Preghiamo.

    O Dio che nel tuo misterioso disegno di salvezza hai voluto continuare la passione del tuo Figlio nelle membra piagate del suo corpo, che è la Chiesa, fa’ che, uniti alla Madre Addolorata ai pedi della Croce, impariamo a riconoscere e a servire con amore premuroso il Cristo, sofferente nei fratelli.

    Per Cristo nostro Signore.

    Amen.


    AVE CRUX SPES UNICA

    O Croce,
    indicibile amore di Dio;
    croce, salvezza eterna.

    Sostegno dei giusti,
    luce dei cristiani,
    o Croce, per te sulla terra
    Dio nella carne si è fatto schiavo;
    per te nel cielo
    l’uomo in Dio è stato fatto re;
    per te la luce vera è sorta,
    la notte fu vinta.

    Sei diventata la scala
    per cui l’uomo sale al cielo.
    Sii sempre per noi, tuoi fedeli,
    la colonna e l’àncora:
    sostieni la nostra dimora,
    conduci la nostra barca.

    Nella croce sia salda la nostra fede,
    in essa si prepari la nostra corona.
    Preferisco di no.

 

 
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