Rigorismo, che ne pensate?
In teologia il rigorismo rappresenta l'obbedienza indiscussa a ciò che prescrive la dottrina anche quando in casi particolari sarebbe più opportuno trascurare il comandamento morale per mettere in atto un libero comportamento. In questo senso il rigorismo si oppone al lassismo, al probabilismo e al probabiliorismo e viene definito come assoluto nel senso che esclude dal comportamento morale, per evitare il pericolo di sbagliare e di peccare, ogni possibilità di attenersi a un'opinione magari probabile, ma non certa.
Un rigorismo mitigato è invece quello che può considerare l'alternativa alla libera scelta fra le opzioni morali nel caso che, ritenendo dubbia la legge morale, ci si attenga a ciò che appare probabilissimo o appena probabile. Sostenitori di questa concezione moderata furono molti teologi dell'Università Cattolica di Lovanio dei secoli XVII-XVIII, inoltre il cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil (1718– 1802), il padre Tirso González de Santalla (1624-1705) generale dei gesuiti,Antoine Godeau (1605–1672), e altri.
Il rigorismo assoluto, sebbene Giansenio non l'avesse esplicitamente prescritto, come invece apertamente fecero i suoi discepoli Fromondus, Sinnichius, Arnauld e Quesnelvide, vide in primo piano il movimento di Port-Royal schierato contro il probabilismo dei gesuiti che con la casistica sottoponevano l'applicabilità della astratta legge morale riportandola al minuzioso e talvolta capzioso esame dei singoli casi.
Il rigorismo assoluto, che anche Pascal sostenne nella 5ª delle sue Lettere Provinciali, fu condannato nel 1690 da papa Alessandro VIII
siti per approfondire in breve
GIANSENIO
Il Giubileo di papa Francesco dà l'altolà al partito dei rigoristi - Pagina Nazionale - Il Mattino di Padova