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Balle di Natale

Smontiamo per voi le solite bufale

“Guarda, teorie del complotto ovunque!”

Puntuali come le luci, gli addobbi, la corsa ai regali e le abbuffate, spuntano ogni Natale tutta una serie di… balle di natale, ossia bufale sui simboli del Natale e purtroppo non sto parlando delle mie mozzarelle preferite XD
Parlo di tutte quelle teorie pseudo-cospirazioniste anti-Natale, molte delle quali si ispirano a “Zeitgeist” o nascono da (giusti) sentimenti di disappunto verso il consumismo che inquina la reale essenza del Natale cristiano: il Dio bambino viene nel mondo per salvarci e renderci meno duri di cuore.
Cerchiamo perciò di fare un po’ di chiarezza.
Bufala n°1: Il Natale in realtà è la festa del Sole Invictus

La più amata e diffusa. Ne abbiamo parlato anche nell’articolo “Gesù è nato il 25 dicembre?“. Ci sono innumerevoli variazioni sul tema, ma qui parleremo della vulgata classica.
La Chiesa ha copiato la data del 25 dicembre dalla festa del Sol Invictus, perché il Cristianesimo non fa altro che scopiazzare vecchie religioni e/o tentare di sostituirsi alla religione naturale, sfruttandone i simbolismi.
Errato. La Chiesa ha deliberatamente e consapevolmente scelto il 25 dicembre, perché in quel giorno il Sole, dopo aver raggiunto il punto più basso sull’orizzonte, sembra poi rinascere. Poiché i romani avevano notato questo, avevano scelto tale giorno per la festa del Sol Invictus (il Sole che vince sempre sulle tenebre). Udite udite, la Chiesa non fa mistero di questo simbolismo dalle origini pagane!
Il Cristianesimo, infatti, ha sempre voluto accogliere quanto di buono c’era nei culti pagani. È vero che i popoli vissuti prima di Cristo non avevano ancora ricevuto la Rivelazione, non per questo però erano privi di una spiritualità degna di essere considerata ed eventualmente riletta in chiave cristiana. Allora perché non scegliere la festa del Sole che vince sul buio dato che Gesù è la Luce del mondo (Gv 9,5 ; Gv 12,46, Gv 8,12, Mt 4,16 , Lc 1,78, ecc) e le tenebre non l’hanno vinta (Gv 1, 4-6)?
“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Giovanni 1, 9)

Infine, ricordiamoci che per il cristiano la Natura, o meglio il Creato, è opera (d’arte) di Dio e, in quanto tale, partecipa della nascita, morte e risurrezione di Cristo. Gesù ha sempre utilizzato metafore “naturali” (ad esempio Gv 12, 24) e non scordiamo che quando Gesù morì «si fece buio su tutta la Terra» (Mt 27, 45). Quindi dai, la simbologia del Sole ci sta tutta!
La bufala n°2: Babbo Natale l’ha inventato la Coca Cola

Tra l’altro molto poco politically correct, perché se la prende con un povero anziano… XD
Babbo Natale è una trovata delle multinazionali che vogliono soltanto rincitrullire i bambini e indurre gli adulti all’acquisto di una quantità spropositata di giocattoli.
Errato. Babbo Natale non se lo è inventato la Coca Cola (che, per carità, senza dubbio poi l’ha trasformato in una trovata commerciale). La tradizione popolare del nonnino con pancione e barbona bianca deriva dal (cito Wikipedia) “personaggio storico di San Nicola, vescovo di Myra, considerato il protettore dei bimbi “. Ecco svelato il mistero. Babbo Natale, era un vescovo cristiano, San Nicola (da cui nei paesi anglofoni il nome Santa Claus), benefattore dei bambini.
La barba c’è, il vestito rosso pure… ok ok, magari Babbo Natale non è obeso

La foto dimostra che San Nicolaus è stato rappresentato con barba bianca e vestito di bianco e rosso fin dalle primissime icone.
Ora, senz’altro il vero senso del Natale viene spesso snaturato da tutta l’enfasi posta sull’acquisto dei regali. Quanto a questo condivido pienamente le remore sull’eccessivo consumismo che gira intorno al “Che ti ha portato quest’anno Babbo Natale?”. Di sicuro è sbagliato insegnare ai bambini che il Natale si esaurisce solo e soltanto nel comprare e ricevere regali. Questo significherebbe che chi non può permetterseli non ha motivo di festeggiare, e questa è una grande menzogna. Tanto per cominciare, condividere e donare spesso rende più felici che ricevere. Potremmo insegnare questo ai bambini. E poi, sicuramente premiare un bimbo con un regalo di Natale è una cosa bella, ma il Natale è molto, molto di più.
La bufala n°3: L’albero di Natale è pagano

Perché dopo gli anziani ce la dobbiamo prendere anche con le piante… XD
L’albero di Natale è una tradizione che il Cattolicesimo ha copiato dai culti pagani, quindi coloro che si dicono cristiani non dovrebbero fare l’albero, perché non ha alcun significato religioso (i cristiani lo fanno solo per omologazione e senza capire il perché).
Errato. Allora, tanto per cominciare, se l’albero di Natale si fa anche in Piazza San Pietro significa che i cristiani lo possono fare senza farsi venire i sensi di colpa. Altrimenti dobbiamo ammettere che anche il Papa è un inconsapevole seguace del neopaganesimo…
L’albero di Piazza San Pietro, “significativo simbolo del Natale di Cristo, perché con le sue foglie sempre verdi richiama la vita che non muore” (Benedetto XVI)


Detto questo, il culto dell’albero in generale ha sì origini pagane, ma la genesi vera e propria della tradizione di decorare un albero per Natale è tutta cristiana. Nel medioevo infatti, durante la Notte di Natale, sui sagrati delle chiese si ricordava la vicenda di Adamo ed Eva, poiché fu a causa della loro colpa che Dio mandò nel mondo il Salvatore (la felix culpa, appunto). In occasione di tali rappresentazioni sacre, si riproduceva l’albero del Paradiso, con tanto di mele rosse appese. Perciò, se vogliamo dirla tutta, persino le palle di Natale hanno un’origine cristiana. Essendo poi l’abete un bellissimo e profumatissimo albero dalle foglie sempre verdi, sta a simboleggiare anche qui la vita che non muore.
Dunque occorre fare un distinguo: culto dell’albero (pagano) vs tradizione dell’albero di Natale (cristiana). Il culto dell’albero si trova in tutte le religioni del mondo ed è facile capire il perché: è un simbolo di forza e bellezza della natura nonché di rinascita, poiché pur perdendo le foglie, germoglia e si rinnova ad ogni primavera. Figuriamoci poi un sempreverde che fa subito pensare all’immortalità.
Anche gli ebrei avevano il loro bell’albero, quello da cui Adamo ed Eva hanno staccato la mela. La tradizione dell’albero di Natale come lo facciamo oggi, quindi, è sì collegata al culto dell’albero pagano, ma nasce dalle rappresentazioni sacre di epoca medievale.
Ricordiamo anche ciò che si narra su San Bonifacio, santo inglese che portò il Vangelo alle popolazioni germaniche circa intorno al 700 d.C. Esse veneravano il dio Thor davanti a enormi querce, dove in suo onore compivano sacrifici umani. Si tramanda, che quando san Bonifacio raggiunse quel luogo per impedire uno di questi sanguinosi rituali, un forte vento abbatté la quercia sacra, scoprendo il giovane abete che era nato sotto di essa. Il santo disse allora:


San Bonifacio: “Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro albero sacro questa notte. […] È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà.”


La bufala n°4: Festeggiare il Natale offende le altre religioni

Fare il presepe e in generale festeggiare il Natale offende il 20/30% di bambini di stranieri presenti nelle scuole e poi gli italiani si ricordano delle tradizioni (natalizie) solo quando vogliono fare propaganda contro gli immigrati.
E qui ci sarebbe da scrivere un articolo a parte. Ma siccome ci interessano poco le analisi sociologiche e politologiche, ci limiteremo alla nostra esperienza personale. Molti di noi conoscono stranieri, tra cui anche ragazzi musulmani, i quali sono spesso sono i primi a dire che: 1) Anche nel Corano si parla dell’Annunciazione e della nascita di Gesù. 2) Anche loro credono come noi nella concezione virginale di Maria. 3) Nella fede islamica Cristo è considerato uno dei più grandi messaggeri di Dio.
Ora, è evidente che ci sono delle differenze tra la religione cattolica e quelle di quel 20/30% di alunni stranieri. Ma siamo sicuri che per andare d’accordo dobbiamo nascondere o peggio annullare le differenze? Come faccio a farmi conoscere e a pormi in una relazione comunicativa con un tu, senza dirgli chi sono io?
Il problema è proprio questo: l’Occidente vive una crisi di quell’identità. Si vergogna di ammettere che gran parte di quei valori, vengono anche dal Cristianesimo.
Il fatto poi, che gli italiani si ricordino del presepe solo quando devono dare fastidio agli stranieri, è un’affermazione alquanto azzardata. Ci sono tante persone che fanno il presepe per fede e per amore. Ed è proprio quel bimbo, povero, infreddolito e rifiutato che ci ricorda di accogliere chi vive la stessa situazione e di amare chi è diverso da noi. Ne avevamo anche parlato in “Cattonerd. No al presepe? Perché non bisogna averne paura“.
Insomma, anche quest’anno il servizio anti-bufale di Cattonerd ha avuto da lavorare! Le balle di Natale si ripresentano puntuali ogni anno, spesso sempre le stesse, a volte con qualche variazione sul tema. Ma no problem, anzi, serve a ricordare che noi cristiani non siamo tutti sprovveduti che hanno deciso di prendere la pillolina rossa. Tranquilli, non stiamo vivendo dentro Catto-Matrix.
In fondo anche l’essere attaccati e il dover affrontare la sistematica critica di ciò in cui crediamo, ci ha reso molto analitici verso la nostra religione e quindi molto più consapevoli. Quello in cui crediamo non è frutto di un copia-incolla dallo Zeitgeist di turno, bensì di qualcosa che abbiamo vissuto, dell’incontro con una persona che ha cambiato realmente la nostra vita, la persona che nascerà anche quest’anno il 25 di dicembre.

Come diciamo spesso noi di Cattonerd, siate credenti, non creduloni.