L'origine della vita è più antica di 300 milioni di anni - Le Scienze
L'origine della vita è più antica di 300 milioni di anni
La vita potrebbe essersi sviluppata già 4,1 miliardi di anni fa, poco dopo la formazione della Terra. Forti indizi che all'epoca il pianeta non fosse arido e bollente come si riteneva vengono dall'analisi di due inclusioni di probabile origine biologica scoperte in antichissimi zirconi
La vita sulla Terra potrebbe essersi manifestata 300 milioni di anni prima di quanto finora pensato, ossia 4,1 miliardi di anni fa: poco dopo la formazione del pianeta, avvenuta 4,54 miliardi di anni fa, e prima del grande bombardamento di meteoriti avvenuto 3,9 miliardi di anni fa.
L'ipotesi è di un gruppo di ricercatori dell'Università della California a Los Angeles e della Stanford University che – come si legge in un articolo pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” – hanno trovato tracce di un accumulo di carbonio di probabile origine biologica all'interno di alcuni zirconi risalenti a un periodo compreso fra 3,8 e 4,38 miliardi di anni fa.
Se verrà confermato che quelle identificate sono tracce di vita, ha detto T. Mark Harrison, coautore dello studio, apparirà chiaro che "la Terra primordiale non era un pianeta infernale, asciutto e bollente; probabilmente per molti aspetti era molto più simile a oggi di quanto si pensasse. La vita sulla Terra può essere iniziata quasi istantaneamente: con gli ingredienti giusti, la vita sembra svilupparsi molto rapidamente."
Gli zirconi sono minerali che quando si formano in seguito alla solidificazione di magmi possono inglobare elementi e particelle, conservandoli in una sorta di capsula del tempo che oggi ci permette di ricavare importanti informazioni sulle condizioni ambientali esistenti in un remoto passato.
Studiando 10.000 zirconi molto antichi provenienti da una formazione rocciosa dell'Australia occidentale, Harrison e colleghi ne hanno identificati 656 che contenevano piccole inclusioni scure. I ricercatori hanno analizzato 79 di questo campioni con spettroscopia Raman, una tecnica che permette di rilevarne la struttura molecolare e chimica, scoprendo
che uno di essi aveva due inclusioni di grafite.
A colpire i ricercatori è stato il rapporto fra gli isotopi di carbonio che formavano quella grafite: nei campioni c'era un chiaro eccesso di carbonio-12, a scapito del carbonio-13. Questa sovrabbondanza di carbonio-12 è tipica dei materiali di origine organica ed è dovuta al fatto che alcuni enzimi cellulari fissano di preferenza quell'isotopo, mentre faticano a interagire con l'altro.
Il rapporto isotopico osservato potrebbe però derivare da processi non biologici, ma – osservano gli autori - un meccanismo che causi un simile accumulo di carbonio-12 in forma di grafite per poi intrappolarlo in uno zircone con le caratteristiche geochimiche del campione esaminato dovrebbe essere incredibilmente complicato e improbabile.
Per questo la migliore conferma della sua origine microbiologica sarebbe la scoperta di altre inclusioni dello stesso tipo in zirconi altrettanto antichi. La caccia all'inclusione è cominciata.