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  1. #11
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    Predefinito Re: 6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Dal diario personale di Truman:

    We have discovered the most terrible bomb in the history of the world. It may be the fire destruction prophesied in the Euphrates Valley Era, after Noah and his fabulous Ark.
    Anyway we “think” we have found the way to cause a disintegration of the atom. An experiment in the New Mexico desert was startling — to put it mildly. Thirteen pounds of the explosive caused the complete disintegration of a steel tower 60 feet high, created a crater 6 feet deep and 1,200 feet in diameter, knocked over a steel tower 1/2 mile away and knocked men down 10,000 yards away. The explosion was visible for more than 200 miles and audible for 40 miles and more.
    This weapon is to be used against Japan between now and August 10th. I have told the Sec. of War, Mr. Stimson, to use it so that military objectives and soldiers and sailors are the target and not women and children. Even if the Japs are savages, ruthless, merciless and fanatic, we as the leader of the world for the common welfare cannot drop that terrible bomb on the old capital or the new.
    He and I are in accord. The target will be a purely military one and we will issue a warning statement asking the Japs to surrender and save lives. I’m sure they will not do that, but we will have given them the chance. It is certainly a good thing for the world that Hitler’s crowd or Stalin’s did not discover this atomic bomb. It seems to be the most terrible thing ever discovered, but it can be made the most useful...

    Truman quoted in Robert H. Ferrell, Off the Record: The Private Papers of Harry S. Truman (New York: Harper and Row, 1980) pp. 55-56. Truman’s writings are in the public domain.



    [... Quest'arma è da utilizzare contro il Giappone tra oggi e il 10 agosto. Ho detto al Segretario della guerra, il signor Stimson, di utilizzarla in modo che gli obiettivi militari e soldati e marinai siano l'obiettivo e non le donne ei bambini. Anche se i giapponesi sono selvaggi, spietati, spietati e fanatici, noi, come leader del mondo per il bene comune non possiamo far cadere quella terribile bomba sulla vecchia capitale [ ndr Kyoto] o quella nuova [ndr Tokyo].
    Lui ed io siamo d'accordo. L'obiettivo sarà puramente militare...]
    Ultima modifica di Yeratel; 07-08-15 alle 11:20
    Non habebit Deum patrem, qui Ecclesiam noluerit habere matrem.

  2. #12
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    Predefinito Re: 6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    I massoni sono nemici assoluti di Cristo e della Chiesa cattolica.
    Oltre 600 documenti pontifici lo confermamo infallibilmente.

    Truman era massone e 2 mesi dopo diventerà 33° grado.
    Si tratta di satanismo luciferiano.

    Da quello che si sa della massoneria si capisce che non può essere un caso.
    si, ma dubito in questo caso c'entra il motivo religioso, visto che già nel Giappone i cristiani erano perseguitati o comunque discriminati
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  3. #13
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    Predefinito Re: 6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Oggi 6 agosto 2016 (festa liturgica della TRASFIGURAZIONE DI NSGC e primo giorno della NOVENA ALLA MADONNA DELL’ASSUNTA, v. me qui: La Novena della Madonna... https://forum.termometropolitico.it/264063-la-novena-della-madonna-assunta-3.html#post15686841) ricordiamo i cattolici giapponesi di Nagasaki (6-9 agosto del 1945):




    Carlo Di Pietro - Giornalista e Scrittore
    “L'evangelizzazione del Giappone ha una precisa data d'inizio: il 15 agosto 1549, giorno in cui lo spagnolo Francisco Javier, fondatore insieme a sant'Ignazio di Loyola dell'Ordine dei Gesuiti, sbarcò nell'arcipelago provenendo dalla penisola di Malacca. Il 6 e 9 agosto del 1945 gli abitanti di Hiroshima (6) e Nagasaki (9) morirono polverizzati (RIP) durante gli attentati di terrorismo firmati "Zio Tom".
    La comunità di Nagasaki era a maggioranza cattolica.

    “Our Lady statue at Orua Cathedral, Nagasaki, Japan, ca. 1933”
    “Cattedrale Urakami, Nagasaki, Giappone, ca. 1933, prima degli attentati di terrorismo. La bomba atomica che fu lanciata (il 9) dagli Yankee su Nagasaki è esplosa a soli 500 metri dalla cattedrale distruggendola completamente. La Messa per le vittime si è celebrata sei giorni dopo - il 15 agosto 1945 - nella chiesa dell'Assunzione di Maria.”


    http://www.ilgiornale.it/news/politi...a-1159529.html
    “Quel dubbio atroce: la Bomba su Nagasaki per punire il Papa.
    La città giapponese distrutta dall'atomica dopo Hiroshima era la più cattolica del Paese. E gli Alleati non amavano Pio XII Renato Farina - Dom, 09/08/2015
    Su Nagasaki resta un interrogativo gigante. Il punto esclamativo è la bomba atomica al plutonio che uccise circa 80mila persone il 9 agosto del 1945, tre giorni dopo Hiroshima.
    Il punto di domanda è: perché Nagasaki? Esistono delle carte ufficiali che spiegano come fosse in un elenco di città maledette. Si scartò Kyoto perché era troppo importante culturalmente. Un'altra era coperta di nubi. La bomba cadde allora «innocentemente» lì.
    La tesi che espongo è un tantino diversa. Si colpì Nagasaki perché era l'unica città a maggioranza cattolica del Giappone (e peraltro Hiroshima era la seconda per numero di papalini). Gli americani vollero punire così Pio XII per non essersi schierato, almeno dopo l'8 settembre, dalla parte degli Alleati. Anzi aveva osato protestare contro la distruzione dell'abbazia di Montecassino. In Vaticano era già stato recapitato un piccolo, odioso avviso di garanzia: cinque bombe di piccolo calibro cadute nei giardini a pochi metri dalla sua abitazione, a un passo da piazza San Pietro, sfiorando l'appartamento del suo massimo collaboratore, monsignor Domenico Tardini, la sera del 5 novembre del 1943; e poi ancora il 1° marzo del 1944 (un morto).
    Torniamo però a Nagasaki. Cito da Asia-news. Scrive uno storico: «Secondo il comando militare alleato, la bomba atomica era una necessità, perché non si trattava di piegare una resistenza armata, ma l'idea molto viva tra i giapponesi che Dio era dalla loro parte…. L'atomica avrebbe dovuto scalfire questa certezza perché infliggeva un colpo mortale allo shintoismo artificialmente trasformato in ideologia militarista». Invece, continua l'analista, la bomba più che il cuore della religione giapponese colpì in pieno il quartiere cattolico di Nagasaki, il più importante e numeroso centro della Chiesa in Estremo Oriente. Perirono quasi tutti. L'epicentro dell'esplosione era stata proprio la loro cattedrale che, tra l'altro, in quel momento era affollata di fedeli in coda davanti al confessionale per prepararsi alla festa dell'Assunta».
    E le prove? Non ce ne sono. Salvo una: l'orrore che la ragione nutre per il caso. Da pochi mesi è scomparso il cardinal Giacomo Biffi. Un grande conoscitore delle ragioni profonde della cattiveria umana, la persona meno mistica e più credente in Dio (ma anche nell'esistenza del diavolo) che abbia incontrato. In un dialogo che ebbi con lui, quando si era già ritirato in una piccola casa sulle colline di Bologna, mi espose le sue idee. In quei giorni – era il 2008 – si stava per celebrare a Nagasaki la beatificazione, voluta da Benedetto XVI, di 188 nuovi martiri. Non erano certo i primi a essere portati sugli altari lì a Nagasaki.
    Ho ritrovato le osservazioni di Biffi nella sua meravigliosa autobiografia («Memorie e digressioni di un italiano cardinale», Siena, Cantagalli, 2010). Dove scrive: «A Nagasaki fin dal secolo XVI era sorta la prima consistente comunità cattolica del Giappone. A Nagasaki il 5 febbraio 1597 avevano dato la vita per Cristo trentasei martiri (sei missionari francescani, tre gesuiti giapponesi, ventisette laici), canonizzati da Pio IX nel 1862. Quando riprende la persecuzione nel 1637 vengono uccisi addirittura trentacinquemila cristiani. Poi la giovane comunità vive, per così dire, nelle catacombe, separata dal resto della cattolicità e senza sacerdoti; ma non si estingue. Nel 1865 il padre Petitjean scopre questa “Chiesa clandestina”, che si fa da lui riconoscere dopo essersi accertata che egli è celibe, che è devoto di Maria e obbedisce al Papa di Roma; e così la vita sacramentale può riprendere regolarmente. Nel 1889 è proclamata in Giappone la piena libertà religiosa, e tutto rifiorisce. Nel 1929, di 94.096 cattolici nipponici ben 63.698 sono di Nagasaki».
    Ed ecco la domanda squassante, che nella conversazione che ricordo era molto meno domanda e molto più terribile dubbio: «Possiamo ben supporre che le bombe atomiche non siano state buttate a casaccio. La domanda è quindi inevitabile: come mai per la seconda ecatombe è stata scelta, tra tutte, proprio la città del Giappone dove il cattolicesimo, oltre ad avere la storia più gloriosa, era anche più diffuso e affermato?». Io gli suggerii quell'idea della punizione contro il Papa. Non ho il diritto di dire come mi rispose. Non si accusa così alla leggera. Ma in sede storica si può scrivere un punto di domanda ciclopico. Perché? E elencare indizi. Quello dei bombardamenti su San Pietro li ho accennati. So che molti nulla sanno del doppio attacco aereo e più che altro simbolico a Pio XII. L'attribuzione di questo attacco è considerata dubbia: forse che siano state azioni dimostrative della Repubblica di Salò? La testimonianza di Tardini parla di «una squadriglia alleata (che) sorpassava il Vaticano». Il fatto poi che non se ne sappia nulla, o pochissimo, è la prova regina che non siano stati i nazi-fascisti. Non perché fossero più bravi e più rispettosi del Papa, figuriamoci. Ma perché se ci fosse anche una sola possibilità di attribuirglielo, tu che leggi, l'avresti sentito raccontare cento volte in tivù. Altri indizi. In quei tempi da Radio Londra si rimproverava duramente il Papa per il suo neutralismo. Poi le bombe. Poi la Bomba..."



    I cattolici e le bombe atomiche in Giappone

    http://www.lafedequotidiana.it/i-cattolici-e-le-bombe-atomiche-in-giappone-un-ricordo-a-70-anni-dalla-strage/
    "I cattolici e le bombe atomiche in Giappone: un ricordo a 70 anni dalla strage
    Il 6 agosto di ogni anno, festa liturgica della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, è il triste anniversario della prima bomba atomica della storia sganciata sulla città giapponese di Hiroshima. Quest’anno ricorre il 75° anniversario. Quel giorno del 1945, alle 8:15 del mattino, morirono sul colpo tra 70-80.000 persone, mentre negli anni seguenti le radiazioni sprigionate dall’esplosione hanno prodotto ancora migliaia di vittime (lo stesso accadde il 9 agosto del 1945, alle 11:00, a Nagasaki, dove fu ripetuto lo stesso orrore, con le stesse conseguenze sui corpi dei colpiti). Facendo memoria delle vittime delle atomiche, si può riflettere anche sulla dolorosa storia della fede di uno dei più amati e particolari paesi del mondo: il Giappone, terra di santità nascosta.
    Forse in molti non sanno che nelle due città di Hiroshima e Nagasaki (nel 1929 di 94.096 cattolici nipponici ben 63.698 erano a Nagasaki) vi erano i maggiori centri della cristianità giapponese, quella cristianità che arrivò nella terra del Sol Levante nel XVI secolo, grazie ai padri gesuiti con a capo San Francesco Saverio, quella cattolicità che sopravvisse a violente persecuzioni e visse una fede in segreto, attraverso i cosidetti Kakure Kirishitan, quei cristiani giapponesi che si resero ‘catacombali’ per 200 anni.
    Ad Hiroshima, dopo l’esplosione atomica, fece clamore la storia di 8 gesuiti che sopravvissero illesi e senza conseguenze per le radiazioni. Furono testimoni oculari di quell’abominio. Il padre gesuita Pedro Arrupe racconterà l’esperienza drammatica che lui ed i suoi compagni si ritrovarono a dover condividere: «Ero nella mia stanza con un altro prete alle 8:15, quando improvvisamente vedemmo una luce accecante, come un bagliore al magnesio. Non appena aprii la porta che si affacciava sulla città, sentimmo un’esplosione formidabile simile al colpo di vento di un uragano. Allo stesso tempo porte, finestre e muri precipitarono su di noi in pezzi. Salimmo su una collina per avere una migliore vista. Da lì potemmo vedere una città in rovina: di fronte a noi c’era una Hiroshima decimata. […] Non dimenticherò mai la mia prima vista di quello che fu l’effetto della bomba atomica: un gruppo di giovani donne, di diciotto o venti anni, che si aggrappavano l’un l’altra mentre si trascinavano lungo la strada. Continuammo a cercare un qualche modo per entrare nella città, ma fu impossibile. Facemmo allora l’unica cosa che poteva essere fatta in presenza di una tale carneficina di massa: cademmo sulle nostre ginocchia e pregammo per avere una guida, poiché eravamo privi di ogni aiuto umano. […] il 7 agosto, alle cinque di mattina, prima di cominciare a prenderci cura dei feriti e seppellire i morti, celebrai Messa nella casa. In questi momenti forti uno si sente più vicino a Dio, sente più profondamente il valore dell’aiuto di Dio. In effetti ciò che ci circondava non incoraggiava la devozione per la celebrazione per la Messa. La cappella, metà distrutta, era stipata di feriti che stavano sdraiati sul pavimento molto vicini l’uno all’altro mentre, soffrendo terribilmente, si contorcevano per il dolore».
    Un altro dei sopravvissuti, Padre Hubert Schiffer ha testimoniato: «Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto ad un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia voce. Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravissuti».
    Ed a quanti chiedevano loro spiegazioni sul come mai fossero sopravvissuti, padre Schiffer rispondeva: «Noi crediamo che siamo sopravvissuti perché vivevamo il messaggio di Fatima. In quella casa noi pregavamo e vivevamo il Rosario». Altro fatto sorprendente accadde a Nagasaki. Il Mugenzai no Sono, cioè il Giardino dell’Immacolata, un convento francescano fondato da San Massimiliano Kolbe, rimase miracolosamente in piedi mentre migliaia di edifici in tutta la città furono rasi al suolo."

    https://forum.termometropolitico.it/...ne-truman.html
    https://forum.termometropolitico.it/...-nagasaky.html




    Samurai cattolici
    “La resistenza dimenticata dei samurai cristiani di Rino Cammilleri da: Il Timone”
    https://forum.termometropolitico.it/...cattolici.html


    La lezione del Giappone | Radio Spada

    http://www.radiospada.org/2014/01/la...-del-giappone/
    "Qualche giorno fa durante l’udienza generale Bergoglio ha rievocato una storia fondamentale da ricordare ovvero la storia della chiesa cattolica in Giappone.
    Il messaggio cristiano è presente in sol levante dalla metà del ‘500 quando il gesuita Francisco Javier iniziò l’opera di evangelizzazione di quei luoghi lontani. Dal 1548 al 1590 la comunità cattolica giapponese cresce tanto da portare la prima delegazione gesuita interamente giapponese in un viaggio nel cuore della cristianità europea.
    Il crescente incontro del popolo giapponese con il messaggio di Cristo non poteva non inquietare lo shogun Tokugawa Leyasu che vedeva spodestata la propria autorità di fronte ad un trono ben più alto ed eterno di quello temporale.
    Il cristianesimo entra in clandestinità con centinaia di migliaia di fedeli nel 1614, l’anno in cui viene svolta l’ultima processone a Nagasaki prima della distruzione delle 11 chiese .
    La repressione non si fermerà all’abbattimento delle chiese ma proseguirà con la persecuzione fisica dei fedeli. Il divieto di professare il culto provocherà una serie di rivolte, come quella di Shimbara guidata dal giovanissimo samurai Shiro Amakusa ma animata soprattutto dai contadini, il che iconograficamente la rende una sorta di Vandea giapponese. Una rivolta repressa nel sangue, conclusa con un assedio e ladecapitazione dei rivoltosi ( comprese donne e bambini ) presso il castello di Horu. La spiaggia riempita di migliaia di pali con migliaia di teste conficcate a monito verso tentazioni cattoliche future è una immagine infernale del martirio dimenticato di questi lontani difensori della fede.
    I cristiani di Giappone quindi si sono visti costretti ad entrare in clandestinità. Una sorta di cristianità nascosta , priva di organizzazione ufficiale, senza chiese e comunicante attraverso codici non riconoscibili ai “profani”. La vita cristiana proseguiva nelle comunità attraverso un custode designato dei testi sacri, unannunciatore che visitava le famiglie per annunciare le domeniche e le feste. Catechismo e battesimi
    avvengono regolarmente. Il tutto lontano dalla guida della Santa Sede dato che la popolazione giapponese dal 1641 vive blindata e privata di ogni contatto con soggetti provenienti dall’estero.
    Si deve attendere fino al 1853 per la forzatura del blocco doganale e con essa anche per il ritorno di missionari Europei. A partire dal 1871 con il riconoscimento delle comunità cristiane durante la restaurazione Meiji vengono riedificate chiese e luoghi per il culto.
    Il peso di questi lungi 250 anni di cristianità nascosta sopravvissuta nelle pura fede senza la guida e l’organizzazione di diocesi e strutture ecclesiastiche organizzate è eccezionale dal punto di vista della potenza della fede stessa ed è la dimostrazione di come nulla si possa di fronte la verità . Come il messaggio di Cristo è sopravvissuto senza guida in Giappone, cosi sopravvivrà anche ora nonostante le divisioni e il timone traballante della barca di Pietro. Federico Franzin"

    Omelia di Pio XI in occasione della consacrazione del primo vescovo giapponese

    http://www.radiospada.org/2015/08/om...vo-giapponese/
    "OMELIA DI SUA SANTITÀ PIO XI IN OCCASIONE DELLA CONSACRAZIONE DEL PRIMO VESCOVO GIAPPONESE MONSIGNOR HAYOSAKA, VESCOVO DI NAGASAKI Fonte:Vatican.va
    Festa di Cristo Re Basilica Vaticana Domenica 30 ottobre 1927
    A Mons. Hayosaka, Vescovo di Nagasaki
    Venerabile fratello,
    Dopo appena un anno dalla consacrazione dei primi sei Vescovi Cinesi, avvenuta qui, presso il sepolcro degli Apostoli, nella maestà e santità di questo stesso tempio, con grande Nostra soddisfazione abbiamo conferito la pienezza del sacerdozio a te, che fosti il primo alunno giapponese del Collegio Urbaniano ed ora il primo Vescovo del Giappone. Noi crediamo che mentre compivamo il sacro rito, le ossa di Francesco Saverio, che per primo portò alla vostra patria la fede cattolica, e dei gloriosi martiri che per Cristo perdettero la vita tra voi, abbiano gioito e fremuto nei loro sepolcri. Da poco è stato certamente compiuto un evento di grandissima importanza, che riesce gradito ed amabile non soltanto al clero ed ai fedeli dell’insigne Impero Giapponese, ma anche ai maggiorenti e ai cittadini che sono estranei alla nostra Religione.
    Un evento di grandissima importanza, abbiamo detto. Infatti, l’avere elevato te, Venerabile Fratello, ad una dignità così eccelsa, prova senza dubbio che sono numerosi i chierici che in Giappone aspirano e si preparano al sacerdozio e che fra i sacerdoti indigeni qualcuno si è già formato ed è ritenuto degno quale Vescovo, di guidare il suo clero e il suo popolo. Non per un solo motivo ti abbiamo chiamato in questa Alma Città per consacrarti con l’imposizione delle mani presso il sepolcro degli Apostoli.
    Infatti, abbiamo compiuto questo affinché il primo Vescovo indigeno del Giappone tornasse alla sua gente quale inviato da questo centro dell’unità cattolica; abbiamo compiuto questo per compiacere i Pastori e i Missionari che colà attendono alla propagazione della fede cattolica, e contemporaneamente per premiare e ringraziare tutte quelle persone dell’uno o dell’altro sesso che dal 1889 hanno operato ed operano sempre più per promuovere la formazione del clero indigeno. Infine, abbiamo compiuto questo per manifestare quanto apprezziamo il grado e il progresso della vostra civiltà, nonché la stima e il rispetto sensibilmente accresciuti nello Stato Giapponese per la nostra Religione. D’altra parte, i tuoi connazionali Ci danno di sé una grande speranza: dotati, come sono, di grande forza d’animo e di costanza, una volta che abbiano abbracciato la fede cattolica, resteranno ad essa fedeli; né si spegnerà facilmente il ricordo di quelle comunità cristiane che dal secolo diciassettesimo al diciannovesimo — quantunque in questo periodo fosse vietato ai Missionari di entrare in Giappone — segretamente perseverarono nella fede ancorché non fosse presente nessun sacerdote.
    Pertanto, dell’odierna solennità abbiamo di che grandemente rallegrarCi Noi, e tu stesso con Noi, Venerabile Fratello; tanto più che la tua consacrazione episcopale cade sotto gli auspìci di questo giorno, nel quale la Chiesa celebra la regalità di Gesù Cristo e il Suo impero su tutto il mondo. Questo infatti è l’ufficio che ti viene affidato; per questo sei mandato, Venerabile Fratello, per dilatare quanto potrai il regno di Cristo fra i tuoi; e tanto più lo dilaterai quanto più sarai apostolo zelante di Cristo e farai dei tuoi sempre più zelanti apostoli di Cristo.
    È parimenti di buon auspicio l’esserci riuniti per la celebrazione di questo santissimo rito mentre si chiude il settimo centenario della morte del beato Padre Francesco d’Assisi. In questo santissimo Patriarca che, acceso di ardore apostolico, si gloriò del nome e compì l’ufficio di Araldo del Grande Re, avrai un potentissimo patrono e intercessore presso Dio. Le sue faustissime feste centenarie che abbiamo celebrato quest’anno con ammirevole partecipazione di tutto il mondo cattolico e non senza abbondantissimi frutti spirituali, abbiamo qui voluto concludere, in questa stessa ora, innalzando solennemente a Dio Ottimo Massimo le preghiere del ringraziamento.
    Procedendo sotto auspici così lieti, Venerabile Fratello, « fa raccolta nella messe, quale figlio saggio » (Prov., X, 5); e il Padrone della messe favorisca e benedica le tue fatiche. Anche se sarai lontano dal sepolcro di Pietro e dalla Nostra dimora, tuttavia Pietro ti proteggerà con il suo patrocinio, e Noi ti accompagneremo con il conforto del Nostro amore e delle Nostre preghiere. E certamente avverrà che tu, Venerabile Fratello, germe novello dell’episcopato Giapponese, secondo quanto disse Cristo Signore (Ioan., XV, 16) produrrai frutto, e il tuo frutto rimarrà. Amen, Amen."



    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  4. #14
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    Lightbulb Re: 6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Oggi 6 AGOSTO 2019 (festa liturgica della TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO e primo giorno della NOVENA ALLA MADONNA DELL’ASSUNTA) ricordiamo i cattolici giapponesi vittime del terrorismo massonico-statunitense a Hiroshima e Nagasaki (6-9 agosto del 1945) ed il martirio del presidente cattolico ispano-ecuadoriano Gabriel Gregorio García y Moreno y Morán de Buitrón (Guayaquil, 24 dicembre 1821 – Quito, 6 agosto 1875)...«Dios no muere!» (Dio non muore!)...





    Gabriel Garcia Moreno – il quale nutriva una grande devozione nei confronti del Sacro Cuore di NSGC e fu ucciso da sicari della massoneria anche per questo oltre che per ragioni politiche, può essere considerato un martire della fede seppur non beatificato ufficialmente - fu il Presidente dell'Ecuador dal 2 aprile 1861 al 30 agosto 1865 e dal 10 agosto 1869 al 5 agosto 1875; questa è l'immagine del Sacro Cuore intronizzata nel Parlamento dell'Equatore, infatti nel 1873 egli consacrò la sua patria al Sacro Cuore:



    http://www.michaeljournal.org/images/ecuador.jpg



    Due libri essenziali su di lui ed altri articoli in lingua italiana:


    Antonio Socci e Rino Camilleri, Pio IX e Garcia Moreno, Il Papa "scomodo" e il Presidente Cattolico, Edizioni Krinon 1988.
    http://image.anobii.com/anobi/image_...8&time=&type=4






    Franco Adessa, Gabriel Garcia Moreno, Edizioni Civiltà, Brescia 1997.
    https://www.effedieffeshop.com/pimag...g-1340-636.jpg






    “Articolo di Luca Fumagalli (6 agosto 1875: anniversario dell'assassinio di Garcia Moreno):
    Gabriel Garcia Moreno: la politica al servizio di Cristo Re | Radio Spada
    https://i0.wp.com/radiospada.org/wp-...7/81837-01.jpg




    “6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKI.”
    https://forum.termometropolitico.it/...-nagasaky.html
    “Le bombe di Hiroshima e Nagasaki e il massone Truman.”
    https://forum.termometropolitico.it/...ne-truman.html


    “La resistenza dimenticata dei samurai cristiani di Rino Cammilleri da: Il Timone”
    Samurai cattolici
    https://forum.termometropolitico.it/...cattolici.html




    Quel dubbio atroce: la Bomba su Nagasaki per punire il Papa - IlGiornale.it
    “Quel dubbio atroce: la Bomba su Nagasaki per punire il Papa
    La città giapponese distrutta dall'atomica dopo Hiroshima era la più cattolica del Paese. E gli Alleati non amavano Pio XII Renato Farina - Dom, 09/08/2015”
    http://ciaosilvia.forumfree.it/?t=72850755
    I cattolici e le bombe atomiche in Giappone: un ricordo a 70 anni dalla strage | lafedequotidiana.it


    "I miracoli del Rosario a Hiroshima e Nagasaki."
    https://www.radiospada.org/2019/08/i...ma-e-nagasaki/
    “La lezione del Giappone | Radio Spada”
    La lezione del Giappone | Radio Spada
    “Omelia di Pio XI in occasione della consacrazione del primo vescovo giapponese”
    Omelia di Pio XI in occasione della consacrazione del primo vescovo giapponese | Radio Spada
    "OMELIA DI SUA SANTITÀ PIO XI IN OCCASIONE DELLA CONSACRAZIONE DEL PRIMO VESCOVO GIAPPONESE MONSIGNOR HAYOSAKA, VESCOVO DI NAGASAKI Fonte:Vatican.va
    Festa di Cristo Re Basilica Vaticana Domenica 30 ottobre 1927 A Mons. Hayosaka, Vescovo di Nagasaki.”








    6 AGOSTO 2019: inizio NOVENA (dal 6 al 14 agosto) IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA AL CIELO; TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE…



    «6 AGOSTO TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE»








    «6 agosto, Trasfigurazione di Nostro Signore Cristo Gesù.
    Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Unigenito hai confermato i misteri della fede con la testimonianza dei padri e, con voce partita da nube luminosa, hai meravigliosamente proclamata la perfetta adorazione dei figli, concedici, propizio, di poter divenire coeredi del Re della gloria e partecipi della sua medesima gloria.»
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    Novena alla B. V. Maria Assunta in Cielo (dal 6 al 14 agosto) - Sodalitium
    «Novena alla B. V. Maria Assunta in Cielo (dal 6 al 14 agosto).
    Allegrezze di Maria in Cielo.

    1 – Rallegratevi, o Sposa dello Spirito Santo, per quella gioia che ora godete in Paradiso, perché per la vostra purezza e virginità siete esaltata in corpo ed anima sopra tutti i cori angelici. Ave Maria.
    2 – Rallegratevi, o vera Madre di Dio, per quel piacere che godete in Paradiso, perché come il sole quaggiù in terra illumina tutto il mondo, così Voi col vostro splendore adornate ed illuminate tutto il Paradiso. Ave Maria.
    3 – Rallegratevi, o Figlia di Dio, per quel gaudio che ora godete in Paradiso, perché tutte le gerarchie degli Angeli e tutti gli spiriti beati vi onorano, riconoscendovi per Madre del loro Creatore e ad ogni minimo cenno vi sono ubbidientissimi. Ave Maria.
    4 – Rallegratevi, o Ancella della SS. Trinità, per quell’allegrezza che godete in Paradiso, perché tutte le grazie che domandate al vostro Figlio vi sono subito concesse; anzi non si concede grazia in terra che non passi per le vostre santissime mani. Ave Maria.
    5 – Rallegratevi, o augustissima Regina, perché Voi sola meritaste di sedere alla destra del vostro SS. Figlio, il quale siede alla destra del suo divin Padre. Ave Maria.
    6 – Rallegratevi, o Speranza dei peccatori e Rifugio dei tribolati, per l’allegrezza che avete in Paradiso, perché tutti quelli che vi lodano e riveriscono, il divin Padre li premierà in questo mondo con la sua santa grazia, e nell’altro con l’immensa gloria del Cielo. Ave Maria.
    7 – Rallegratevi, Madre, Figlia e Sposa di Dio, perché tutte le grazie, tutti i gaudi, le allegrezze e i favori che godete in Paradiso, non diminuiranno mai, anzi aumenteranno fino al giorno del giudizio e dureranno per tutti i secoli dei secoli. Ave Maria.»










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    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda
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    “Orazione per la Trasfigurazione di Nostro Signore (6.8) --->”
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    «6 agosto, Trasfigurazione di Nostro Signore Cristo Gesù.

    Mentre infatti "il suo volto risplendeva come il sole - dice di Gesù il Vangelo - le sue vesti divennero bianche come la neve" (Mt 17,2). Ora quelle vesti, d'un tale splendore di neve - osserva san Marco - che nessun tintore potrebbe farne di così bianche sulla terra (Mc 9,2), che altro sono se non i giusti, inseparabili dall'Uomo-Dio e suo regale ornamento, se non la tunica inconsutile, che è la Chiesa, e che Maria continua a tessere al suo Figliuolo con la più pura lana e con il più prezioso lino? Sicché, per quanto il Signore, attraversato il torrente della sofferenza, sia personalmente già entrato nella sua gloria, il mistero della Trasfigurazione non sarà completo se non allorché l'ultimo degli eletti, passato anch'egli attraverso la laboriosa preparazione della prova e gustata la morte, avrà raggiunto il capo nella sua resurrezione. O volto del Salvatore, estasi dei cieli, allora risplenderanno in te tutta la gloria, tutta la bellezza e tutto l'amore. Manifestando Dio nella diretta rassomiglianza del suo Figliuolo per natura, tu estenderai le compiacenze del Padre al riflesso del suo Verbo che costituisce i figli di adozione, e che vagheggia nello Spirito Santo fino alle estremità del manto che riempie il tempio (Is 6,1)" (dom Prosper Guéranger).
    Nel quadro di Rubens: in alto la scena della Trasfigurazione sul monte Tabor con san Pietro, san Giacomo e san Giovanni; in basso ai piedi del monte gli altri Apostoli con l'indemoniato epilettico e gli scribi. Dalla bacheca di don Ugo Carandino.»

    «6 agosto 1456. János Hunyadi (nobile della Transilvania che combatteva i Turchi da due decenni a capo dell'Esercito ungherese) e San Giovanni da Capestrano (Frate francescano) a Belgrado (Nándorfehérvá) sconfiggono l'esercito ottomano guidato dal sultano Maometto II. Papa Callisto III, durante l'assedio, ordina la campana di mezzogiorno per invitare i credenti a pregare per la vittoria. San Giovanni da Capestrano, unico alleato di János Hunyadi, incaricato dal Papa di predicare in favore della crociata, fu così efficace che i contadini ed i piccoli proprietari terrieri, male armati ma pieni di entusiasmo, si aggregarono all'esercito di Hunyadi alla maggior gloria di Dio. Questa vittoria decide la sorte della cristianità.»

    «“L'evangelizzazione del Giappone ha una precisa data d'inizio: il 15 agosto 1549, giorno in cui lo spagnolo Francisco Javier, fondatore insieme a sant'Ignazio di Loyola dell'Ordine dei Gesuiti, sbarcò nell'arcipelago provenendo dalla penisola di Malacca. Il 6 e 9 agosto del 1945 gli abitanti di Hiroshima (6) e Nagasaki (9) morirono polverizzati (RIP) durante gli attentati di terrorismo firmati "Zio Tom". La comunità di Nagasaki era a maggioranza cattolica.”
    “Our Lady statue at Orua Cathedral, Nagasaki, Japan, ca. 1933”
    “Cattedrale Urakami, Nagasaki, Giappone, ca. 1933, prima degli attentati di terrorismo. La bomba atomica che fu lanciata (il 9) dagli Yankee su Nagasaki è esplosa a soli 500 metri dalla cattedrale distruggendola completamente. La Messa per le vittime si è celebrata sei giorni dopo - il 15 agosto 1945 - nella chiesa dell'Assunzione di Maria.
    [B]6 agosto 1945. Vile "esportazione di democrazia" e di "diritti civili" sulla cittadina di Hiroshima. Si stimano più di 100.000 morti fra i soli residenti inermi. L'oscuro Medioevo !!!! + R. I. P. +»


    “Preghiera al Santo del giorno.
    In nómine Patris
    et Fílii
    et Spíritus Sancti.
    Amen.
    Incipit della Formula Hormisdae, spesso ripetuta negli Atti del Concilio Vaticano (1870):
    «Prima salus est, regulam rectae fidei custodire et a constitutis Patrum nullatenus deviare. Et quia non potest Domini Nostri Jesu Christi praetermitti sententia dicentis: Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam. Haec quae dicta sunt rerum probantur effectibus, quia in sede apostolica immaculata est semper Catholica conservata religio».
    [B]«Prima condizione per la salvezza è quella di custodire la norma della retta fede e non deviare in alcun modo da quanto è stato stabilito dai Padri. E non si può trascurare l'espressione del Signore Nostro Gesù Cristo, che dice: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. Questa affermazione è provata dai fatti, perché nella Sede Apostolica la religione cattolica è stata sempre conservata pura».
    Eterno Padre, intendo onorare sant'Ormisda, e Vi rendo grazie per tutte le grazie che Voi gli avete elargito. Vi prego di accrescere la grazia nella mia anima, per i meriti di questo santo, ed a lui affido la fine della mia vita tramite questa speciale preghiera, così che per virtù della Vostra bontà e promessa, sant'Ormisda possa essere mio avvocato e provvedere tutto ciò che è necessario in quell'ora. Così sia.”






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    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
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    “TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO.
    Ant. Ben. Et ecce, * vox de nube dicens: Hic est Fílius meus diléctus, in quo mihi complácui; ipsum audíte, allelúja.
    Ed ecco * dalla nube una voce che disse: Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo, alleluia.
    Ant. Magn. Et audiéntes * discípuli cecidérunt in fáciem suam et timuérunt valde: et accéssit Jesus, et tétigit eos dixítque eis: Súrgite et nolíte timére, allelúja.
    Udito ciò, * i discepoli caddero bocconi per terra e furon presi da gran paura: ma Gesù s'accostò, li toccò e disse loro: Alzatevi e non temete, alleluia.”
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    “TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
    Dal «Discorso tenuto il giorno della Trasfigurazione del Signore» da sant'Anastasio sinaita, vescovo.
    (Nn. 6-10; Mélanges d'archéologie et d'histoire, 67 [1955] 241-244)
    È bello restare con Cristo!

    Il mistero della sua Trasfigurazione Gesù lo manifestò ai suoi discepoli sul monte Tabor. Egli aveva parlato loro del regno di Dio e della sua seconda venuta nella gloria. Ma ciò forse non aveva avuto per loro una sufficiente forza di persuasione. E allora il Signore, per rendere la loro fede ferma e profonda e perché, attraverso i fatti presenti, arrivassero alla certezza degli eventi futuri, volle mostrare il fulgore della sua divinità e così offrire loro un'immagine prefigurativa del regno dei cieli. E proprio perché la distanza di quelle realtà a venire non fosse motivo di una fede più languida, li preavvertì dicendo: Vi sono alcuni fra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nella gloria del Padre suo (cfr. Mt 16, 28).
    L'evangelista, per parte sua, allo scopo di provare che Cristo poteva tutto ciò che voleva, aggiunse: «Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E là fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui» (Mt 17, 1-3).
    Ecco le realtà meravigliose della solennità presente, ecco il mistero di salvezza che trova compimento per noi oggi sul monte, ecco ciò che ora ci riunisce: la morte e insieme la gloria del Cristo.
    Per penetrare il contenuto intimo di questi ineffabili e sacri misteri insieme con i discepoli scelti e illuminati da Cristo, ascoltiamo Dio che con la sua misteriosa voce ci chiama a sé insistentemente dall'alto. Portiamoci là sollecitamente. Anzi, oserei dire, andiamoci come Gesù, che ora dal cielo si fa nostra guida e battistrada. Con lui saremo circondati di quella luce che solo l'occhio della fede può vedere. La nostra fisionomia spirituale si trasformerà e si modellerà sulla sua. Come lui entreremo in una condizione stabile di trasfigurazione, perché saremo partecipi della divina natura e verremo preparati alla vita beata.
    Corriamo fiduciosi e lieti là dove ci chiama, entriamo nella nube, diventiamo come Mosè ed Elia come Giacomo e Giovanni.
    Come Pietro lasciamoci prendere totalmente dalla visione della gloria divina. Lasciamoci trasfigurare da questa gloriosa trasfigurazione, condurre via dalla terra e trasportare fuori del mondo. Abbandoniamo la carne, abbandoniamo il mondo creato e rivolgiamoci al Creatore, al quale Pietro in estasi e fuori di sé disse: «Signore, è bello per noi restare qui» (Mt 17, 4).
    Realmente, o Pietro, è davvero «bello stare qui» con Gesù e qui rimanervi per tutti i secoli. Che cosa vi è di più felice, di più prezioso, di più santo che stare con Dio, conformarsi a lui, trovarsi nella sua luce?
    Certo ciascuno di noi sente di avere con sé Dio e di essere trasfigurato nella sua immagine. Allora esclami pure con gioia: «È bello per noi restare qui», dove tutte le cose sono splendore, gioia, beatitudine e giubilo. Restare qui dove l'anima rimane immersa nella pace, nella serenità e nelle delizie; qui dove Cristo mostra il suo volto, qui dove egli abita col Padre. Ecco che egli entra nel luogo dove ci troviamo e dice: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa» (Lc 19, 9). Qui si trovano ammassati tutti i tesori eterni. Qui si vedono raffigurate come in uno specchio le immagini delle primizie e della realtà dei secoli futuri.
    Antiphona. Christus Jesus, * splendor Patris et figúra substántiæ ejus, portans ómnia verbo virtútis suæ, purgatiónem peccatórum fáciens, in monte excélso gloriósus apparére hódie dignátus est.
    Antifona. Cristo Gesù, * splendore del Padre, e figura della sua sostanza, che tutto sostiene colla potenza del suo verbo, dopo aver fatta la purificazione dei peccati, oggi s'è degnato di mostrarsi glorioso su un'alta montagna.”
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    “TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
    Doppio di II classe.
    Paramenti bianchi.
    Guéranger, L'anno liturgico - Trasfigurazione di Nostro Signore
    Guéranger, L'anno liturgico - Trasfigurazione di Nostro Signore

    La festa della Trasfigurazione di Gesù era da molto tempo celebrata il 6 agosto in diverse chiese d'Oriente e d'Occidente.
    La Santa Chiesa Romana ricorda il mistero della Trasfigurazione del Signore il Sabato delle Quattro Tempora di Quaresima e la Seconda Domenica di Quaresima. Gli Armeni la celebrano a partire dal secolo IV ed è una delle loro solennità principali. I Greci festeggiano la Trasfigurazione la settima domenica dopo Pentecoste, commemorandola anche il 6 agosto. In Occidente fu Papa Callisto III, nel 1457, a estenderla a tutta la Chiesa per ringraziare il Salvatore della vittoria che i Cristiani, guidati da san Giovanni da Capestrano e da Janos Hunyadi, avevano ottenuta sui Turchi a Belgrado il 22 luglio 1456. La data, la stessa in cui a Roma giunse la notizia ufficiale della vittoria (6 agosto 1456) coincide provvidenzialmente col settimo mese dall'Epifania: i fulgori del Dio-Uomo si manifestano pienamente con la testimonianza di Dio Padre, della Legge rappresentata da Mosè e dei Profeti rappresentati da Elia.
    Pio X innalzò tale festa al grado di doppio di II classe.
    SANTA MESSA
    - All'Epistola.
    Qualche falso dottore negava la potenza divina di Gesù e il suo ritorno glorioso. San Pietro lo confuta dicendo, che sulla montagna santa egli ha visto la divina maestà del Cristo, che è un pegno della sua potenza e della realtà della sua venuta gloriosa. Del resto anche le profezie sono là per illuminarci in mezzo alle oscurità della nostra condizione umana.
    * Sermone di san Leone papa.
    Sermone sulla Trasfigurazione, prima della metà.
    Il Signore manifesta la sua gloria davanti ai testimoni che ha scelto, e quella forma corporale che gli è comune col resto degli uomini la fa risplendere di tale fulgore, che la sua faccia è scintillante come il sole, e le sue vesti bianche come la neve. Con questa trasfigurazione egli certo si proponeva soprattutto di togliere dal cuore dei discepoli lo scandalo della croce; e far sì che l'ignominia volontaria della sua passione non sconcertasse coloro davanti ai quali avrebbe svelato l'eccellenza della sua nascosta dignità. Ma con non minore provvidenza egli fondava la speranza della santa Chiesa, con che conoscendo l'intero corpo di Cristo quale trasformazione gli era riservata, ciascun dei membri potesse ripromettersi di partecipare alla gloria onde aveva visto risplendere il capo.
    Ma volendo confermare gli Apostoli ed elevarli ad una scienza perfetta, egli racchiuse un altro ammaestramento in questo miracolo. Mosé infatti ed Elia, la legge cioè e i profeti, apparvero in conversazione col Signore; così che nella presenza di queste cinque persone si compiva esattamente ciò che sta scritto: «Sul deposto di due o tre testimoni si stabilisce ogni cosa» (Deut. 19,15). Che di più stabile, che di più certo di questa cosa, cui la tromba del vecchio e del nuovo Testamento annunziano concordemente, intorno alla quale gli istrumenti delle antiche testimonianze concordano colla dottrina evangelica? Infatti le pagine delle due alleanze s'accordano insieme perfettamente; e colui che le figure aveano preannunziato sotto il velo dei loro misteri, ora si mostra scoperto nello splendore della sua gloria.
    Pertanto l'Apostolo Pietro animato da queste rivelazioni di cose misteriose, sprezzante del mondo e infastidito della terra, si lascia trasportare fuori di sé fino all'estasi dei desideri eterni; e nel colmo della gioia per tutto quello che vede, domanda di rimaner con Gesù là dove lo diletta la manifestazione della sua gloria. E perciò esclama: «Signore, è bene per noi lo stare qui; se vuoi, facciamo tre tende, una per te, una per Mosé e una per Elia» (Matt. 17,4). Ma a questa proposta il Signore non rispose, mostrando così che il suo desiderio, sebbene non fosse cattivo, però non era ordinato, perché il mondo non poteva essere salvato se non colla morte di Cristo, e perché la fede dei credenti dall'esempio del Signore apprendesse, che, nelle tentazioni di questa vita, se non si deve mai dubitare delle promesse della beatitudine, tuttavia occorre domandare piuttosto la pazienza che la gloria.
    ** Omelia di san Giovanni Crisostomo.
    Omelia 57 su Matteo, al principio.
    Il Signore aveva sovente, parlato ai discepoli di pericoli, sovente della sua passione, sovente della loro stessa morte, e aveva ingiunto molte cose dure e ardue; e tutto questo per la vita presente, e per un tempo più prossimo, mentre i beni erano nella speranza e nell'aspettativa: come ad esempio, che salverebbero l'anima propria perdendo la vita; ch'egli sarebbe venuto nella gloria del Padre suo a rendere il premio; e per renderli ancora più certi di ciò colla stessa vista, e per mostrare cos'è questa gloria colla quale sarebbe venuto, la scopre loro, e la fa vedere per quanto potevano contemplarla in questa vita presente, affinché oggi, massimamente Pietro, non si rattristassero né della propria, né della morte del Signore.
    E guarda come procede nel parlare del regno della geenna. Dicendo: «Chi ama la vita sua, la perde; e chi la perderà per me, la salverà» (Joann 12,25); e dicendo: «Renderà a ciascuno secondo le opere sue» (Matth. 16,27), egli designò e il regno e la geenna. Quindi dopo aver parlato dell'uno e dell'altra, fa sì vedere cogli occhi il regno, ma non già la geenna, perché ciò sarebbe stato necessario solo con uomini più rozzi e più ignoranti; ma essendo essi virtuosi e sensati, bastò confermarli colla vista del meglio. E ciò era anche molto più conveniente per lui stesso. Tuttavia non scartò del tutto l'altro mezzo, e talvolta mette quasi sotto gli occhi l'orribile quadro della geenna, come quando ritrae la storia di Lazzaro, e la parabola del creditore che reclama cento denari.”
    https://sardiniatridentina.blogspot....gnore.html?m=1





    “SANTI SISTO II, Papa, e FELICISSIMO E AGAPITO, Diaconi, Martiri.
    Paramenti rossi.
    1. SAN SISTO II, Papa e Martire.
    Grecia?,? - Roma, 6 agosto 258.
    XXIV Papa della Chiesa cattolica.

    Elezione: 30 agosto 257.
    Fine pontificato: 6 agosto 258.
    Predecessore: papa santo Stefano I.
    Successore: papa san Dionisio.
    Sepoltura e Santuario principale: Basilica di San Sisto Vecchio.
    Attributi: Tiara papale, pastorale, palma del martirio, vesti clericali.
    Patrono di: Bellegra, Caldonazzo, Castelpoggio, Colle d'Anchise, Girgenti di Pescorocchiano, Gombito, Joppolo, Manerbio, Morbello, Nocelleto di Carinola, Onelli di Cascia, Pomezzana, Verolanuova, Villa Collemandina.
    2. SANTI FELICISSIMO E AGAPITO, Diaconi e Martiri.
    † Roma, 6 agosto 258.

    Il Papa San Sisto II fu martirizzato, nello stesso oratorio in cui era stato sorpreso a celebrare una sinassi, con i due diaconi Felicissimo e Agapito, durante la crudele persecuzione di Valeriano, il 6 agosto 258. Il suo nome è iscritto nel Canone della Messa fra i Papi.
    * Sisto II, Ateniese, da filosofo fattosi discepolo di Cristo, accusato nella persecuzione di Valeriano di predicare pubblicamente Cristo, è arrestato e trascinato nel tempio di Marte, dove lo si minaccia della pena del capo se non sacrifica a quest'idolo. Ma ricusatosi con somma costanza a questa empietà, mentre è condotto al martirio fattoglisi incontro san Lorenzo e dicendogli con dolore:«Padre, dove vai senza il tuo figlio? Santo Pontefice, dove t'affretti senza il tuo ministro?». Risponde: «Io non ti abbandono, o figlio, ti sono riserbati maggiori cimenti per la fede di Cristo: fra tre giorni mi seguirai, il levita seguirà il sacerdote: frattanto, se hai qualche cosa nei tesori, dallo ai poveri». Egli dunque fu ucciso lo stesso giorno insieme coi diaconi Felicissimo e Agapito, e coi suddiaconi Gennaro, Magno, Vincenzo e Stefano, e fu sepolto nel cimitero di Callisto il 6 di Agosto; gli altri invece nel cimitero di Pretestato. Regnò undici mesi e dodici giorni. Nel qual tempo tenne un'ordinazione nel mese di Dicembre, e creò quattro preti, sette diaconi e due vescovi.
    P.S. La Commemorazione è già presente nel link della Santa Messa della festa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo.”



    «NOVENA IN PREPARAZIONE DELLA FESTA DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA AL CIELO
    (6 - 14 Agosto)

    ℣. Deus, ☩ in adiutorium meum intende.
    ℞. Domine, ad adiuvandum me festina.
    Gloria Patri.
    [℣. Provvedi, ☩ o Dio, al mio soccorso.
    ℞. Signore, affrettati ad aiutarmi.
    Gloria al Padre.]
    In questa sacra Novena, figurandoci d'esser presenti alla gloriosa Assunzione di Maria Santissima, ne accompagneremo con divoto tripudio il vago trionfo; ed in memoria di quella misteriosa corona di dodici stelle onde fu coronata in cielo, le offriremo questa picciola corona di dodici salutazioni angeliche ed altrettante affettuose benedizioni, dicendo:
    I.Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste invitata dal vostro diletto al cielo. Ave.
    II. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste assunta dagli Angeli santi in cielo. Ave.
    III. Sia benedetta, o Maria, l'ora in cui foste incontrata da tutta corte del cielo. Ave.
    IV. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste ricevuta con tanto onore in cielo. Ave.
    V. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste collocata alla destra del vostro Figlio in cielo. Ave.
    VI. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste coronata con tanta gloria in cielo. Ave.
    VII. Sia benedetta, o Maria, l'ora in cui foste intitolata Figlia, Madre e Sposa di Dio nel cielo. Ave.
    VIII. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste riconosciuta Regina sovrana di tutto il cielo. Ave.
    IX. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste venerata da tutti gli spiriti beati del cielo. Ave.
    X. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale foste costituita Avvocata nostra in cielo. Ave.
    XI. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale cominciaste a pregare per noi in cielo. Ave.
    XII. Sia benedetta, o Maria, l'ora nella quale vi degnerete di ricevere noi tutti in cielo. Ave.
    ℣. Assumpta est Maria in cœlum, gaudent Angeli.
    ℞. Laudantes benedicunt Dominum.
    Orémus.
    Famulorum tuorum, quæsumus, Domine, delictis ignosce; ut, qui tibi placere de actibus nostris non valemus, Genitricis Filii tui Domini nostri intercessione salvemur: Qui tecum vivit et regnat in sæcula sæculorum. Amen.
    ℣. Nos cum prole pia benedicat Virgo Maria.
    ℞. Amen.
    [℣. Maria è stata assunta in cielo: ne gioiscono gli Angeli.
    ℞. Ne lodano e benedicono il Signore.
    Preghiamo.
    Perdona, o Signore, i delitti dei tuoi servi: affinché noi che non possiamo placarti con le nostre azioni, veniamo salvati per l'intercessione della Madre del Figlio tuo e Signor nostro, che con te vive e regna nei secoli dei secoli. Così sia.
    ℣. La Vergine Maria benedica noi e tutti i suoi devoti.
    ℞. Amen.]»








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    «6 AGOSTO 2019: TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE.

    "O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Unigenito confermasti con la testimonianza dei patriarchi i misteri della fede, e con la voce uscita dalla nube luminosa proclamasti mirabilmente la perfetta adozione dei figli, concedici, nella tua bontà, di divenire coeredi della gloria e partecipi della medesima" (Colletta del giorno). Nobile formula, che riassume la preghiera della Chiesa e ci presenta il suo pensiero in questa festa di testimonianza e di speranza.
    Senso del mistero.
    Ma è bene osservare subito che la memoria della gloriosa Trasfigurazione è già stata fatta due volte nel Calendario liturgico: la seconda Domenica di Quaresima e il Sabato precedente. Che cosa significa ciò, se non che la solennità odierna ha come oggetto, più che il fatto storico già noto, il mistero permanente che vi si ricollega, e più che il favore personale che onorò Simon Pietro e i figli di Zebedeo, il compimento dell'augusto messaggio di cui essi furono allora incaricati per la Chiesa? Non parlate ad alcuno di questa visione, fino a quando il Figlio dell'uomo non sia risuscitato dai morti (Mt 17,9). La Chiesa, nata dal costato squarciato dell'Uomo-Dio sulla croce, non doveva incontrarsi con lui faccia a faccia quaggiù; e quando, risuscitato dai morti, avrebbe sigillato la sua alleanza con lei nello Spirito Santo, solo della fede doveva alimentarsi il suo amore. Ma, per la testimonianza che supplisce la visione, nulla doveva mancare alle sue legittime aspirazioni di conoscere.
    La scena evangelica.
    A motivo di ciò, appunto per lei, in un giorno della sua vita mortale, ponendo tregua alla comune legge di sofferenza e di oscurità che si era imposta per salvare il mondo, egli lasciò risplendere la gloria che colmava la sua anima beata. Il Re dei Giudei e dei Gentili (Inno dei Vespri) si rivelava sul monte dove il suo pacifico splendore eclissava per sempre i bagliori del Sinai; il Testamento dell'eterna alleanza si manifestava, non più con la promulgazione d'una legge di servitù incisa sulla pietra, ma con la manifestazione del Legislatore stesso, che veniva sotto le sembianze dello Sposo a regnare con la grazia e lo splendore sui cuori (Sal 44,5). La profezia e la legge, che prepararono le sue vie nei secoli dell'attesa, Elia e Mosè, partiti da punti diversi, si incontravano accanto a lui come fedeli corrieri al punto di arrivo; facendo omaggio della loro missione al comune Signore, scomparivano dinanzi a lui alla voce del Padre che diceva: Questi è il mio Figlio diletto! Tre testimoni, autorizzati più di tutti gli altri, assistevano a quella scena solenne: il discepolo della fede, quello dell'amore, e l'altro figlio di Zebedeo che doveva per primo sigillare con il sangue la fede e l'amore apostolico. Conforme all'ordine dato e alla convenienza, essi custodirono gelosamente il segreto, fino al giorno in cui colei che ne era interessata potesse per prima riceverne comunicazione dalle loro bocche predestinate.
    Data della festa.
    Fu proprio quel giorno eternamente prezioso per la Chiesa ? Parecchi lo affermano. Certo, era giusto che il suo ricordo fosse celebrato di preferenza nel mese dell'eterna Sapienza: Splendore della luce increata, specchio immacolato dell'infinita bontà (Verso alleluiatico; cfr. Sap 7,26).
    Oggi, i sette mesi trascorsi dall'Epifania manifestano pienamente il mistero il cui primo annuncio illuminò di così dolci raggi il Ciclo ai suoi inizi; per la virtù del settenario qui nuovamente rivelata, gli inizi della beata speranza [1] sono cresciuti al pari dell'Uomo-Dio e della Chiesa; e quest'ultima, stabilita nella pace del pieno sviluppo che l'offre allo Sposo (Ct 8,10), chiama tutti i suoi figli a crescere come lei mediante la contemplazione del Figlio di Dio fino alla misura dell'età perfetta di Cristo (Ef 4,13). Comprendiamo dunque perché vengano riprese in questo giorno, nella sacra Liturgia, formule e cantici della gloriosa Teofania. Sorgi, o Gerusalemme; sii illuminata; poiché è venuta la tua luce, e la gloria del Signore s'è levata su di te (I Responsorio di Mattutino; cfr. Is 60,1). Sul monte, infatti, insieme con il Signore viene glorificata la sua Sposa, che risplende anch'essa della luce di Dio (Capitolo di nona; cfr. Ap 21,11).
    Le vesti di Gesù.
    Mentre infatti "il suo volto risplendeva come il sole - dice di Gesù il Vangelo - le sue vesti divennero bianche come la neve" (Mt 17,2). Ora quelle vesti, d'un tale splendore di neve - osserva san Marco - che nessun tintore potrebbe farne di così bianche sulla terra (Mc 9,2), che altro sono se non i giusti, inseparabili dall'Uomo-Dio e suo regale ornamento, se non la tunica inconsutile, che è la Chiesa, e che Maria continua a tessere al suo Figliuolo con la più pura lana e con il più prezioso lino? Sicché, per quanto il Signore, attraversato il torrente della sofferenza, sia personalmente già entrato nella sua gloria, il mistero della Trasfigurazione non sarà completo se non allorché l'ultimo degli eletti, passato anch'egli attraverso la laboriosa preparazione della prova e gustata la morte, avrà raggiunto il capo nella sua resurrezione. O volto del Salvatore, estasi dei cieli, allora risplenderanno in te tutta la gloria, tutta la bellezza e tutto l'amore. Manifestando Dio nella diretta rassomiglianza del suo Figliuolo per natura, tu estenderai le compiacenze del Padre al riflesso del suo Verbo che costituisce i figli di adozione, e che vagheggia nello Spirito Santo fino alle estremità del manto che riempie il tempio (Is 6,1).
    Il mistero dell'adozione divina.
    (...)
    INNO
    O tu che cerchi Cristo, leva gli occhi in alto; ivi scorgerai il segno della sua eterna gloria.
    La luce che risplende manifesta Colui che non conosce termine, il Dio sublime, immenso, senza limiti, la cui durata precede quella del cielo e del caos.
    Egli è il Re delle genti, il Re del popolo giudaico, e fu promesso al patriarca Abramo e alla sua stirpe per tutti i secoli.
    I Profeti sono i suoi testimoni, e sotto la loro garanzia, testimone egli stesso, il Padre ci ordina di ascoltarlo e di credere in lui.
    Gesù, sia gloria a te che ti riveli agli umili, a te insieme con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
    [1] San Leone: II Discorso sull'Epifania.
    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 941-946.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...61&oe=5C0C8228


    “6 agosto 2019: San Sisto II, papa e martire, e i santi Feliciano e Agapito, martiri.
    Agapito diacono subì il martirio a Roma insieme al compagno Felicissimo, ai subdiaconi Gennaro, Magno, Vincenzo e Stefano, al Pontefice Sisto e al beato Quarto. Tutti furono decapitati e sepolti nel cimitero di Prestato.
    Agapito, diacono, santo, martire di Roma, fu sepolto unitamente a Felicissimo nel cimitero di Pretestato. Nel IV secolo si rese necessario un ampliamento del luogo della loro sepoltura, per il gran numero di pellegrini che lo visitavano. I suddiaconi che patirono il martirio con Gennaro, Magno, Vincenzo e Stefano furono inumati nella cripta dei papi. Nel 1049 le ossa d'Agapito vennero traslate in S. Maria in Via Lata da S. Leone IX. Le sue reliquie si rinvennero il 24 agosto 1491 e con esse molte altre tra le quali quelle dei martiri Ippolito e Dario; tutte furono temporaneamente portate nella chiesa di S. Ciriaco. In S. Maria in Via Lata, l'8 maggio 1639, furono ritrovate nell'altare maggiore, in una cassetta di piombo, alcune sue ossa con la dicitura: Corpus S. Agapiti Martyris. La reliquia della testa risulta in questa chiesa da un inventario del 1454. Una parte di questa fu adoperata nel XVII secolo per la consacrazione dell'altare maggiore di Santo Spirito in Sassia e qui riposta da Monsignor Francesco Febei. Alcune reliquie dei martiri Agapito, Felicissimo e Vincenzo sono nell'altare della cappella maggiore di S. Maria della Consolazione. Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari.”

    “Il 6 agosto 1623 papa Urbano VIII Barberini (qui ritratto da cardinale) viene esaltato al Sommo Pontificato.”

    “Il 6 agosto 1458 muore Papa Callisto III de Borja y Cabanilles, Sommo Pontefice.”

    «Il 6 agosto 1889 moriva a San Giorgio a Cremano, l'Eminentissimo Cardinale Guglielmo Massaia, Cappuccino, intrepido missionario della vera Fede e della vera Civiltà in Etiopia. Commentando la morte di queste illustre porporato, Leone XIII esclamò: "È morto un santo!".»


    “Gabriel Garcia Moreno, Presidente cattolico dell'Equador, assassinato dalla Massoneria il 6 agosto 1875. Scriveva al venerato Pio IX:
    "Che fortuna per me, Santo Padre, essere odiato e calunniato per amore del nostro Divino Redentore, e che immensa felicità per me, se la Vostra benedizione mi ottenesse dal cielo di versare il mio sangue per colui che, essendo Dio, volle versare il suo sulla Croce per noi!».”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...67&oe=5C093EB7





    Gabriel Garcia Moreno: la politica al servizio di Cristo Re | Radio Spada
    https://i0.wp.com/radiospada.org/wp-...7/81837-01.jpg






    https://www.radiospada.org/2019/08/i...ma-e-nagasaki/
    La lezione del Giappone | Radio Spada
    Omelia di Pio XI in occasione della consacrazione del primo vescovo giapponese | Radio Spada
    https://www.radiospada.org/2019/08/d...spo-de-lerida/











    Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
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    Ultima modifica di emv; 06-08-20 alle 18:36 Motivo: Rimozione di contenuti inappropriati
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  5. #15
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    Predefinito Re: 6-9 agosto UN GENOCIDIO MASSONICO DI CATTOLICI: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Non avevo mai riflettuto sul fatto che la bomba è stata sganciata il giorno della trasfigurazione e questo mi fa fare delle associazioni simboliche. L'evento raccontato nei vangeli ci parla della veste di Gesù come "sfolgorante" (bisognerebbe approfondire i termini originali... chi ne sa di più intervenga) e quindi emanante una luce. Una luce piena di energia "folgorante" e penso alla luce e all'energia dell'atomica come terrificante "luce" del male opposta alla luce del Cristo in quel giorno. Penso alle parole agghiaccianti di Truman che parlava di una bomba che usava l'energia dell'Universo, quell'Universo di cui il Cristo è il Signore. L'idea di una trasfigurazione nel mondo materiale bel si rappresenta nel potere trasformante dell'energia atomica. Basti pensare che all'epoca, prima di sganciare la bomba, alcuni scienziati avevano il timore concreto che una fissione di tali proporzioni avrebbe spezzato i legami di idrogeno nell'aria con la conseguente distruzione del mondo.
    E la nube (del Signore) che copre Mosè ed Elia sembra richiamata, nel suo opposto, dall'ombra del fungo.
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  6. #16
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    Predefinito Re: STORIA - 6-9 agosto Un Genocidio Massonico Di Cattolici: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Ricordiamo le vittime e i sopravvissuti.

    Come cattolici riflettiamo sulla coincidenza delle date e sui simbolismi degli eventi.
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  7. #17
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    Predefinito Re: STORIA - 6-9 agosto Un Genocidio Massonico Di Cattolici: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Metto qui un bell’articolo di Radio Spada sul samurai cattolico di Nagasaky
    https://www.radiospada.org/2020/08/i...o-di-nagasaki/

  8. #18
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    Predefinito Re: STORIA - 6-9 agosto Un Genocidio Massonico Di Cattolici: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Citazione Originariamente Scritto da Galloromanzo48 Visualizza Messaggio
    Metto qui un bell’articolo di Radio Spada sul samurai cattolico di Nagasaky
    https://www.radiospada.org/2020/08/i...o-di-nagasaki/
    Bell’articolo, grazie.

    Tra l’altro l’autore chiede come mai proprio Nagasaki... perchè era la città più cattolica del Giappone e magari chi non crede a queste cose pensa che l’argomento che Truman fosse massone non conti nulla, che sia solo un pregiudizio.

    Guardate un po’... le consonanti (per chi non lo sapesse le uniche lettere che contano in etimologia e quindi in simbolica):

    N G S K

    La k è la c dura...

    NSGC...

    Nostro Signore Gesù Cristo.
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  9. #19
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    Lightbulb Re: STORIA - 6-9 agosto Un Genocidio Massonico Di Cattolici: HIROSHIMA e NAGASAKY

    6 AGOSTO 2021: festa liturgica della TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO e primo giorno della NOVENA ALLA MADONNA DELL’ASSUNTA (festa del 15 agosto); in ricordo dei cattolici giapponesi di Hiroshima e Nagasaki (6-9 agosto del 1945) e del Presidente dell'Ecuador Gabriel García Moreno (Guayaquil, 24 dicembre 1821 – Quito, 6 agosto 1875)…PER NON DIMENTICARE...

    Sulla storia dei cattolici giapponesi ha scritto alcuni bei libri Rino Cammilleri:




    Rino Cammilleri, Shimabara no ran. La grande rivolta dei samurai cristiani, Il Timone, 2012.

    https://www.iltimone.org/prodotto/shimabara-no-ran-la-grande-rivolta-dei-samurai-cristiani-di-rino-cammilleri-a29/

    "SHIMABARA NO RAN. La grande rivolta dei samurai cristiani.
    A cura di: Rino Cammilleri
    La grande rivolta dei samurai cristiani nel 1637. Duramente perseguitati, circa quarantamila cristiani giapponesi, donne e bambini compresi, si arroccarono alla penisola di Shimabara, nel castello i Hara, tenendo testa per cinque mesi al più grande esercito di samurai che la storia del Giappone avesse mai visto. Vennero tutti massacrati. Poi il Giappone si chiuse al mondo esterno. Quando, dopo due secoli, i missionari europei poterono tornare trovarono i discendenti di quegli antichi cristiani che avevano conservato la fede, tramandandosela nella clandestinità. Solo alla fine del XIX secolo cessarono le persecuzioni dei cristiani nel Sol Levante. I pochi rimasti vivevano quasi tutti a Nagasaki. E furono centrati da una delle due bombe atomiche…"






    Rino Cammilleri, Il crocifisso del samurai, Rizzoli 2009









    https://www.facebook.com/donugo.casasanpiox
    “Il Monte Tabor, in Galilea, con la basilica della Trasfigurazione, uno dei capolavori dell'architetto Antonio Barluzzi (costruita nella metà degli anni '20). Antonio Barluzzi. Architetto in Terra Santa
    https://www.centrostudifederici.org/...n-terra-santa/
    don Ugo Carandino”

    “Oggi è l'anniversario della morte del Presidente dell'Ecuador Gabriel Garcia Moreno (6 agosto 1875), fervente cattolico, difensore dei diritti di Cristo e della Chiesa nella società: per questi motivi fu assassinato su ordine della massoneria.
    Garcia Moreno è morto per rimanere fedele a Cristo Re, mentre i sedicenti cattolici dell'attuale partitocrazia si vendono alla setta per qualche poltrona.
    don Ugo Carandino”






    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda”

    https://www.sursumcorda.cloud/tags/trasfigurazione.html
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...gnore-6-8.html
    “ORAZIONE PER LA TRASFIGURAZIONE DI NOSTRO SIGNORE (6.8)”

    https://www.sursumcorda.cloud/tags/g...ia-moreno.html
    https://www.sursumcorda.cloud/artico...-no-muere.html


    “Terrorismo, 6 agosto 1945, ore 8:15, gli "esportatori di democrazia" sganciano la bomba atomica Little Boy sulla città di Hiroshima”.





    Numeri speciali di “Chiesa Viva” (Ottobre 2017 e Novembre 2017) su Gabriel Garcia Moreno:


    https://www.chiesaviva.com/508%20mensile.pdf
    https://www.chiesaviva.com/509%20mensile.pdf






    La prima edizione italiana del libro di Padre Agostino Berthe su Gabriel Garcia Moreno e la sua recente ristampa:



    Padre Agostino Berthe, Garcia Moreno. Vindice e martire del Diritto cristiano, I ed., Pia società San Paolo Alba, Roma 1940.


    https://www.picclickimg.com/d/w1600/...erthe-1940.jpg
    https://www.picclickimg.com/d/l400/p...erthe-1940.jpg







    https://i0.wp.com/edizionipiane.it/w...cia-moreno.png
    https://edizionipiane.it/prodotto/garcia-moreno/








    IN RICORDO DEL PRESIDENTE DELL'ECUADOR E DEI CATTOLICI GIAPPONESI...

    Luca, A.M.D.G.
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  10. #20
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    Predefinito Re: STORIA - 6-9 agosto Un Genocidio Massonico Di Cattolici: HIROSHIMA e NAGASAKY

    Alcune considerazioni fuori dal coro, se posso:

    -Le bombe atomiche sul Giappone furono decise da Truman sulla base di considerazioni militari piuttosto ovvie:

    - Su Okinawa dopo due mesi di battaglia convenzionale, gli usa avevano avuto 13000 morti e 50.000 feriti, e i giapponesi si erano fatti sterminare fin quasi all'ultimo. Nel Giappone continentale c'erano almeno 20 volte gli effettivi rispetto ad Okinawa, e le stime di una battaglia sul suolo giapponese erano di oltre un milione di perdite americane.
    Truman aveva la responsabilità delle vite americane, e doveva fare tutto quanto in suo potere per salvaguardarle.

    - Il Giappone fino al consiglio dell'imperatore dopo le bombe atomiche era dominato dai militari, che erano assolutamente decisi a resistere fino allo sterminio, convinti che dopo aver subito un tasso di perdite del genere, gli americani avrebbero ammorbidito i termini di resa. Durante l'ultimo consiglio imperiale che decise la resa, solo il voto dell'imperatore, fino al momento puttosto assente anche perchè tenuto in disparte, fece pendere la bilancia in favore della pace.

    - Se il Giappone non si fosse arreso, e ogni resoconto è in favore della resa sotto la pressione delle atomiche, sarebbero continuati i bombardamenti aerei, che avevano fino a quel momento causato molti più morti delle atomiche, senza contare il tremendo massacro di civili durante la battaglia dopo l'invasione. A questo possiamo aggiungere la morte per inedia di centinaia di migliaia di persone, visto che già da mesi il Giappone era del tutto privo di rifornimenti alimentari, e le scorte erano già esaurite. Per cui gli ulteriori morti sarebbero stati milioni e pure molti.

    Parlare di crimini in una guerra spietata come la seconda guerra mondiale, relativamente a quelli causati da un'arma diversa dalle altre, mi pare del tutto ipocrita, visto che molto piu sommessamente vengono criticati i bombardamenti alleati sulla Germania (600.000 morti civili), anche se in risposta a quelli tedeschi.

    Che poi ci si voglia trovare una coincidenza fra date di ricorrenze cattoliche, beh...ognuno è libero di trovarci quello che vuole

 

 
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