Giovani Democratici crescono: su Facebook si accusano di “furto di password”
E’ nata una piccola polemica che vede protagonista Giuseppe Rezzano, già membro della segreteria nazionale della Giovanile del PD. Tutto nasce da un’immagine su Facebook.
Da qualche giorno Facebook è invaso dalle immagini della serie “Roba da…”: “Roba da Giuristi”, “Roba da Liceo Scientifico”, “Questo è il Liceo Classico”, “Roba da Romani”. Un’ondata di citazioni, aneddotica varia, situazioni tipiche nei gruppi umani che si autocelebrano prendendosi poco sul serio, sottolineando i propri difetti ma anche le proprie forze, raccontandosi grazie a una frase ironica. Perciò, quando nel pomeriggio abbiamo visto apparire la “Roba da Giovani Democratici”, non ci siamo stupiti più di tanto. Il campionario di situazioni divertenti proposte dalla giovanile del Partito Democratico, però, è particolare, perchè una delle immagini fa scoppiare un piccolo caso. Si tratta della quattordicesima foto del set, su un totale di ventiquattro: “il sito nazionale non aggiornato da mesi causa ex responsabile comunicazione SILURATO che scappa con la password? Roba da Giovani Democratici”, ovviamente. E un poscritto: “davvero! XD”. 31956 131901830170379 131693930191169 292270 2897880 n Giovani Democratici crescono: su Facebook si accusano di furto di password
FRENA, COMPAGNO - Aspetta: il responsabile comunicazione nazionale dei Giovani Democratici è davvero scappato con la password del sito del partito, dopo essere stato messo alla porta forse poco educatamente, paralizzando di fatto la comunicazione istituzionale della giovanile del principale partito dell’opposizione italiana? Tutti i Giovani Democratici nella lista di amici di chi scrive, interrogati in proposito, mostratagli l’immagine e contestualmente chiedendo se qualcosa sapevano della vicenda, e se potevano confermare la veridicità del fatto, cadono dalle nuvole. “Lo apprendo adesso” dice uno. “Devo verificare”, conferma un quadro locale di una qualche importanza, “certo, se fosse vero sarebbe veramente ridicolo”, chiude. E in effetti, andando a controllare, l’ultimo aggiornamento in prima pagina del portale GDOnline.it risale ad Aprile, e l’ultimo pezzo di commento racconta di quando il segretario Bersani ad Annozero fece il terzo grado a Marco Travaglio. In breve, il sito è fermo da due mesi.
CHI ERA COSTUI? – Il responsabile comunicazione di cui fa menzione l’immagine è lo stesso che troviamo nell’organigramma del sito internet (vecchio, a questo punto): si tratta di Giuseppe Rezzano, campano di Maddaloni, in provincia di Caserta, che nel 2009 entra nella Segreteria Nazionale dei Giovani Democratici. Secondo l’articolo di un quotidiano locale, Rezzano è “laureato in Tecniche sanitarie di laboratorio biomedico alla Seconda Università di Napoli”, ma soprattutto “autista e accompagnatore dell’ex presidente della Provincia Sandro De Franciscis nell’ultimo periodo prima delle dimissioni”. Sandro de Franciscis è un medico di area cattolica, prima nella Margherita, poi nell’UDEUR di Mastella, infine di nuovo nel PD a sostegno di Rutelli; già presidente della Provincia di Caserta, si dimette nel 2009 quando viene promosso alla guida del Bureau Medical di Lourdes: ma questa, probabilmente, è un’altra storia.
SILURATO – Nel 2009 nella segreteria, nel 2010 fuori: “silurato”, dice l’immagine, evidentemente scritta e pubblicata da qualcuno molto in alto all’interno della giovanile del partito, se è vero che nessuno degli interrogati sa qualcosa dell’accaduto. Il dubbio si scioglie (o si infittisce?) quando Giuseppe Rezzano in persona non si accorge di cosa sta avvenendo e decide di rispondere personalmente, pubblicando una nota nel suo profilo. “Mi vedo costretto ad intervenire”, scrive, ”sull’ennesimo (sic) scherzo di cattivo gusto fatto ai danni della mia persona.” Peppe Rezzano afferma di non essere “scappato da nulla” , conferma di essere stato escluso dalla Segreteria Nazionale dei GD e che il sito è fermo perchè il gruppo dirigente non ha ritenuto di chiedergli “nulla” – probabilmente quindi, neanche la password per accedervi, visto che afferma che nessuno si sarebbe “posto il problema di come continuare il lavoro portato avanti da me”. E non lascia margini di scusa al gruppo dirigente della Giovanile, Rezzano, attaccando a tutto campo l’attuale dirigenza, guidata dal siciliano Fausto Raciti. E per Rezzano non è stato ne “semplice” ne “privilegiato lavorare per mesi in un ufficio dove non è stato possibile nemmeno leggere la posta elettronica o di come sia ‘gratificante’ attendere per giorni interi risposte dal partito, per giunta mai arrivate, su proposte presentate.” I Giovani Democratici, per Rezzano, dovrebbero finalmente “ritornare a parlare di politica e di tematiche giovanili, che da molto tempo sono lontane dal dibattito”. Insomma, ci chiediamo, che succede fra i Giovani Democratici?