Tramonta il sogno solare
Solar Impulse sorgerà di nuovo il prossimo aprile, per completare le tappe che mancano a concludere una missione: far sapere al mondo che un futuro alimentato con le energie rinnovabili è possibile
BERNA - L'amarezza e il disappunto sono inevitabili, ma su tutto vince la tenacia di chi non si arrende alle difficoltà. L'impresa del Solar Impulse 2, l'aereo che tra marzo e agosto avrebbe dovuto compiere il giro del mondo con la sola energia del sole, tramonta. Per ora.
Sorgerà di nuovo il prossimo aprile, per completare le tappe che mancano a concludere una missione dall'intento preciso: far sapere al mondo che un futuro alimentato con le energie rinnovabili è possibile.
La battuta d'arresto si deve ad un problema alle batterie, più serio di quanto non si fosse pensato in un primo momento. Durante l'ultima tappa, una traversata del Pacifico dal Giappone alle Hawaii durata 117 ore e 52 minuti, le batterie del velivolo monoposto si sono surriscaldate.
Per sostituirle e testarle serviranno "alcuni mesi", spiegano gli organizzatori, e quando l'aereo sarà pronto a decollare le giornate saranno troppo brevi per garantire un irraggiamento solare sufficiente. Da qui la decisione, sofferta ma obbligata, di rimandare tutto alla prossima bella stagione.
"Far accadere l'impossibile richiede più tempo rispetto al possibile", ha detto in un video su YouTube Bernard Piccard, il pilota svizzero che con André Borschberg si è alternato alla cloche in una cabina non pressurizzata grande appena 3,8 metri cubici. "L'avventura continua. Anche se il Solar Impulse non vola, non significa che dobbiamo smettere di far crescere la consapevolezza su un futuro pulito".
Progettato dal Politecnico di Losanna l'aereo, che sfrutta la propulsione di 117mila celle voltaiche posizionate sulle ali, era partito da Abu Dhabi a marzo e aveva fatto tappa in Oman, India, Birmania, Cina e Giappone per poi arrivare, il 3 luglio scorso, alle Hawaii. Otto tappe in cui si era già accumulato ritardo sulla tabella di marcia, per via della necessità di attendere condizioni meteo favorevoli al volo.
La seconda tranche del viaggio storico prevede di raggiungere Phoenix (Arizona), fare altre due tappe in Usa, sorvolare l'Atlantico alla volta del Mediterraneo e quindi tornare al punto di partenza, negli Emirati Arabi Uniti.
Tutto rinviato al 2016, ma il 2015 può comunque essere archiviato con risultati positivi: una crescente attenzione dei media mondiali e tre record del mondo, stabiliti da Borschberg tra il Giappone e le Hawaii con il volo più lungo a propulsione solare, sia per durata che per distanza percorsa, e con il più lungo volo in solitaria di tutti i tempi.