CITTÀ DEL VATICANO - «Mi chiedo se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza perché non sa più confrontarsi con essa». Lo ha detto il Papa, durante l’udienza del mercoledì dedicata al tema del legame fra uomo e donna. «Ma così - ha aggiunto - «rischiamo un passo indietro, la rimozione della differenza infatti è il problema non la soluzione», «per risolvere i loro problemi di relazione l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia».
L’ascolto reciproco
Non riconoscendo la differenza sessuale, ha argomentato il Papa, «rischiamo un passo indietro, la rimozione della differenza infatti è il problema non la soluzione», «per risolvere i loro problemi di relazione l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia». Uomo e donna, ha ricordato il Papa, «siamo fatti per ascoltarci a vicenda, e senza l’arricchimento e reciproco in questa relazione» di pensiero, di lavoro, di affetti e di azione, «i due non possono nemmeno capire fino in fondo cosa significhi essere uomo e donna. La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi di libertà e profondità per l’arricchimento della comprensione di queste differenze, ma anche molti dubbi e scetticismo».
Il Papa: «Mi chiedo se teoria gender non sia espressione di frustrazione» - Corriere.it