La Carlo Erminero & Co. ha realizzato un sondaggio per il Salone della Csr e dell’innovazione sociale, il più importante evento in Italia dedicato all’evoluzione della responsabilità d’impresa verso scenari sempre più innovativi e sostenibili presso l’università Bocconi di Milano, riguardante alcun esempi di nuovi stili di vita basati sulla condivisione e i processi collaborativi, alcuni dei quali chiaramente favoriti dalla diffusione di internet.
L’accoglienza di queste nuove pratiche non è la stessa, muta molto in base a cosa si sta parlando, vediamo le risposte alle domande:
La potenziale adesione è quella di coloro che ora non utilizzano il servizio ma lo farebbero volentieri.
Vediamo che vi sono grosse differenze nel grado di conoscenza, in genere alto, delle pratiche, quelle legate a nicchie del mondo del lavoro, come il crowdsourcing (condivisione di idee e progetti) e il coworking (condivisione degli spazi di lavoro), che coinvolgon solo una parte della popolazione, esposta a lavoro in settori ad alta tecnologia solitamente. Anche gli investimenti etici in fondo si rivolgono a coloro che fanno un uso della finanza un po’ più avanzato
La conoscenza è molto alta per realtà più “casalinghe” come i prodotti a km zero o l’utilizzo di distributori di latte o acqua alla spina. Queste sono anche le pratiche più utilizzate, in cui è anche massima la corrispondenza tra coloro che sono favorevoli e coloro che le utilizzano effettivamente.
La massima differenza tra conoscenza ed effettivo utilizzo è nelle pratiche che implicano un certo livello di fiducia, come i GAS (Gruppi di acquisto solidale). l’uso del car sharing o del car pooling, o l’acquisto sul web di prodotti usati. Qui la classica diffidenza degli italiani ha un impatto maggiore, ci si fida poco degli estranei, l’Italia del resto era da sempre il Paese conosciuto dagli autostoppisti come il più ostile. E questo si ripete con le versioni più moderne, anche se più sicure, di autostop come il car pooling.
La CE&Co afferma che tra le persone più aperte a queste innovazioni non vi sono enormi differenze e concentrazioni, sono trasversali a tutto il panorama politico, ma un po’ più concentrati tra i 30 e i 40 anni, e tra i laureati, ma non di molto (circa del 5%).
Anche tra uomini e donne e Nord e Sud non si trovano differenze rilevanti.


Scritto da: Gianni Balduzzi
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