Ho poco tempo perché mi arriva gente e quindi sarò telegrafico: evidentemente qualcuno NON si è letto storia degli ebrei sotto il fascismo di De Felice altrimenti qualcuno non solo non avrebbe sparato sciocchezze sulla discriminazione e sugli stipendi e le pensioni che venivano pagate ma davanti ai suicidi, alle vessazioni, ai furti, alle infamie gratuite, al veleno lanciato sui giornali dai tanti carlo nord dell'epoca, al lento stringersi del cappio (parole di de felice) avrebbe taciuto e magari, davanti al suicidio di quell'ufficiale eroe di guerra che la patria, fascisticamente, ricompensava cacciandolo via, e al commento del carlo nord dell'epoca "un vero ebreo: ha voluto risparmiare il colpo di pistola e si è gettato nel vuoto" forse, dico forse un filino di vergogna l'avrebbe provato (o forse no: come gli stalinisti che dicono che in ucraina non c'è stato genocidio e che stalin era un grande). Ne suggerisco la lettura, giusto per riflettere su come si arrivo al 16 ottobre 1943 e a quali furono le responsabilità di Mussolini (che De Felice qua e là minimizza, almeno a livello personale, ricorda come cercò di tenere lontano Preziosi) e del fascismo (che invece NON minimizza).
Bullshit
Quanto allo sport, premesso che il campionato del 34 fu - letteralmente - rubato (cfr. Storia critica del calcio italiano di Gianni Brera) quasi quanto quello del 66 dall'inghilterra e che Carnera era un immenso bluff ancorché coraggioso (cfr. I re ring di alfredo pigna), gli unici successi sportivi che il regime può attribuirsi sono semmai quelli dell'olimpiade di Berlino che videro l'ottima organizzazione della squadra italiana (e del resto tutte le dittature dall'Urss alla Germania est puntano sullo sport). Quanto al dare la qualifica di campioni fascisti a Coppi (Coppi!) e Bartali (che tra parentesi trasportava documenti per salvare ebrei) direi che la cosa è un tantino delirante (di Nuvolari non so, la questione è controversa).
E comunque direi che in quanto a campionati mondiali, europei, medaglie olimpiche, campioni di ciclismo, motociclismo, automobilismo, nuoto ecc. anche la democrazia ha fatto la sua parte...
Il resto a dopo.
off topic
P.S. Prescindendo da tutto: ma la fesseria di paragonare l'Italia di quasi cento, dicesi cento anni fa, agricolo, semianalfabeta, terra di emigrazione, con trenta - quaranta milioni scarsi di abitanti concentrati nelle campagne con l'Italia di adesso, basata su industrie (sempre meno) e servizi, con 60 milioni di abitanti, terra di immigrazione, e città con milioni di abitanti, informatizzata (insomma...) e tecnologica non dovrebbe essere palese? Così come la pretesa di paragonare il regime che ha asservito (e distrutto: mi sa che il fascismo ha fatto entrare in italia ben più marocchini della democrazia. E molto più violenti) un paese agricolo ecc. con diciamo, il regime attuale...
luogo comune o
locus communis