Nigeria : i nostri fratelli uccisi per la Fede. Chiese totalmente distrutte. Le parole del Papa.

ANSA) - MAIDUGURI (NIGERIA), 29 GIUGNO - "Mi hanno detto che i fedeli uccisi nelle chiese attaccate (dai Boko Haram) sono decine.
Uomini, donne e bambini".
Lo ha riferito al telefono un abitante di Shibok, città del nord-est nigeriano nei cui dintorni sono state prese d'assalto alcune chiese.
Le autorità locali parlano di "tre chiese bruciate fino alle fondamenta".

Boko Haram fa strage di cristiani in Nigeria, ma il ministro degli Esteri Mogherini ( al solito ... N.d.R.) non ha espresso alcuna indignazione.
" Sabato scorso il ministro degli Esteri italiano ha emesso una sintetica nota stampa con cui esprimeva “indignazione” per la condanna capitale inflitta a 183 esponenti della Fratellanza Musulmana e per le condanne (assurde, ma col nostro modo di vedere le cose) irrogate a un gruppo di giornalisti di Al Jazeera.
Però di fronte allo sterminio di cristiani – dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria all’India - la candidata ad Alto Rappresentante della Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea tace.
Lagos –
Ennesima strage di cristiani in Nigeria, dove ieri – domenica 29 giugno – almeno 50 persone sono state trucidate dalle milizie islamiste di Boko Haram in tre villaggi dello Stato del Borno, nel nord del Paese.
Fonti locali, rilanciate da alcune agenzie di stampa italiane, hanno riferito che i guerriglieri qaedisti nigeriani hanno attaccato domenica mattina almeno tre villaggi - Kautikari, Kwada e Neuragali - attaccando civili inermi con bombe e armi leggere, in modo indiscriminato.
Obiettivo i fedeli cristiani riuniti in preghiera durante la messa mattutina, funzioni religiose trasformatesi in martirio cristiano per la fede.
Giunti sul posto a bordo di moto, i miliziani di Boko Haram – con una tecnica simile a quella usata dalle SS naziste durante la Seconda Guerra Mondiale - ( sottolineatura nostra N.d.R ) hanno inseguito i fedeli che si erano dati a precipitosa fuga per salvarsi, trucidandoli senza pietà.
Che l’obiettivo fossero precisamente i cristiani è dimostrato dall’incendio di almeno cinque chiese, distrutte dalla furia islamo-nazista di Boko Haram, che mantiene una capacità di penetrazione nel territorio significativa, non scalfita dalla offensiva lanciata di recente dalle Forze Armate nigeriane nel nord-est della Nigeria, che evidentemente non ha l’incisività che dovrebbe avere grazie alle informazioni di intelligence ricevute da Paesi occidentali quali Francia, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti.
Tuttavia, la circostanza più preoccupante è l’assenza di una pronuncia da parte del ministro degli Esteri italiano – Federica Mogherini – che invece è stata molto dura verso il governo egiziano, cui sabato scorso è stato trasmessa una nota molto dura “per la conferma in Egitto della condanna a morte di 183 esponenti della Fratellanza Musulmana e le pesanti pene decise per un gruppo di giornalisti di Al Jazeera“, per cui il Governo italiano ha espresso “indignazione“.
La durezza della nota peraltro non tiene conto che trattasi di ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano, malgrado sia condivisibile manifestare contrarietà per la pena di morte ... ( fonte )

Il Papa ha commentato , con dolore di padre, questo ennesimo martirio di tanti nostri fratelli nella Fede :
" La preghiera all’inizio della Messa ( di ieri 30 giugno Festa dei Primi martiri della Chiesa di Roma N.d.R.) ricorda che il Signore ha “fecondato con il sangue dei martiri i primi germogli della Chiesa di Roma”.
“Si parla della crescita di una pianta“ e questo fa pensare a quello che diceva Gesù: “il Regno dei Cieli è come un uomo che abbia gettato a terra il seme, poi va a casa sua“ e – dorma o vegli - “il seme cresce, germoglia, senza che lui sappia come“.
Questo seme è la Parola di Dio che cresce e diventa Regno di Dio, diventa Chiesa grazie alla “forza dello Spirito Santo“ e alla “testimonianza dei cristiani“:
“Sappiamo che non c’è crescita senza lo Spirito: è Lui che fa la Chiesa, è Lui che fa crescere la Chiesa, è Lui che convoca la comunità della Chiesa.
Ma anche è necessaria la testimonianza dei cristiani.
E quando la testimonianza arriva alla fine, quando le circostanze storiche ci chiedono una testimonianza forte, lì ci sono i martiri, i più grandi testimoni.
E quella Chiesa viene annaffiata dal sangue dei martiri.
E questa è la bellezza del martirio.
Incomincia con la testimonianza, giorno dopo giorno, e può finire come Gesù, il primo martire, il primo testimone, il testimone fedele: con il sangue“.
“Ma c’è una condizione per la testimonianza, perché sia vera deve essere senza condizioni“: “Abbiamo sentito il Vangelo, questo che dice al Signore di seguirlo, ma gli chiede una condizione: andare a congedarsi o a seppellire il padre …
il Signore lo ferma: ’No!’.
La testimonianza è senza condizioni.
Deve essere ferma, deve essere decisa, deve essere con quel linguaggio che Gesù ci dice, tanto forte: ’Il vostro linguaggio sia sì, sì, no, no’.
Questo è il linguaggio della testimonianza“.
“Oggi – ha detto Papa Francesco - guardiamo questa Chiesa di Roma che cresce, irrigata dal sangue dei martiri. Ma anche è giusto – ha proseguito - che noi pensiamo a tanti martiri di oggi, tanti martiri che danno la loro vita per la fede“.
E’ vero che sono stati tanti i cristiani perseguitati al tempo di Nerone, ma “oggi non ce ne sono meno“:
“Oggi ci sono tanti martiri, nella Chiesa, tanti cristiani perseguitati.
Pensiamo al Medio Oriente, cristiani che devono fuggire dalle persecuzioni, cristiani uccisi dai persecutori.
Anche i cristiani cacciati via in modo elegante, con i guanti bianchi: anche quella è una persecuzione.
Oggi ci sono più testimoni, più martiri nella Chiesa che nei primi secoli.
E in questa Messa, facendo memoria dei nostri gloriosi antenati, qui a Roma, pensiamo anche ai nostri fratelli che vivono perseguitati, che soffrono e che con il loro sangue fanno crescere il seme di tante Chiese piccoline che nascono.
Preghiamo per loro e anche per noi “.



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