Premetto che la domanda non ha intenti polemici ma meramente chiarificatori.
Non credete che la Scienza contemporanea, rispetto a quella del XIX Secolo e dei primi del Novecento, sia più, per così dire, fiacca, ammorbidita, poco propositiva nella definizione di determinati obiettivi e nel perseguimento dei propri scopi, perché ormai succube dell'umanitarismo cristiano, di quel sentimento di misericordia e carità che ci invita tutti quanti ad essere "umani" e quindi deboli e quindi poco attenti al Progresso?
Non credete che il concetto di Progresso col tempo sia stato mistificato, e che il Progressismo contemporaneo, essendo tutto incentrato sulla conservazione e sulla giustificazione delle debolezze e degli istinti bestiali dell'uomo, non sia rivolto, come dovrebbe essere, al miglioramento dell'uomo (e quindi al suo superamento) ma alla sua conservazione, se non addirittura, in alcuni casi, alla sua regressione?
Alla luce di ciò, in definitiva, non credete che la misericordia cristiana e il Marxismo Culturale che ne deriva siano delle maledizioni per la Scienza e dei seri pericoli per la libertà della ricerca scientifica?