Ricordati un particolare però, i soldati russi che sono comparsi in Crimea erano senza alcun segno identificativo, niente insegne o qualsiasi cosa che potesse identificarli come soldati russi, secondo me a Mosca non erano del tutto sicuri che non ci sarebbe stata una reazione da parte degli ucraini i quali in realtà sono stati colti come si usa dire con le braghe calate, se gli ucraini invece fossero stati preparati a una simile eventualità avrebbero combattuto eccome.
Credo che a Mosca abbiano fatto male i calcoli sulle reali intenzioni della parte della popolazione cosiddetta filorussa, che fosse filorussa non credo che equivalga a dire che fosse a favore della disgregazione dello stato ucraino o della perdita della Crimea, peraltro credo che abbiano avuto la fallace convinzione che un ucraino russofono fosse in realtà un russo acquisito quando in realtà sembra che il senso di appartenenza alla nazione ucraina fosse altrettanto forte anche in quelle popolazioni, le differenze fra Ucraini russofoni e gli altri ucraini dell'ovest sono differenze regionali e politiche, un po' come in Italia fra Nord e Sud, anzi credo che le azioni della Russia non hanno fatto altro che creare un dilemma politico per questa parte della popolazione Ucraina: da una parte si è costituito un blocco elettorale con una maggioranza saldamente nelle mani di Ucraina occidentale e centrale, dall'altra parte sono proprio loro in prima linea nella guerra contro i separatisti del Donbass se andiamo a vedere la composizione della Guardia Nazionale.Personalmente, mi aspettavo un maggiore "attivismo" da parte di elementi filo-russi nelle regioni di Odessa e Kharkiv. Comunque, anche "recuperare" mezza Ucraina, sarebbe stato un, almeno parziale, insuccesso, per Mosca, il cui obiettivo doveva essere "riguadagnare" (ma non occupare o annettere) l'intero territorio ucraino, esclusa, al limite la parte più occidentale, attorno a Lviv. E senza Kyiv, è difficile pensare che si possa ricostituire qualcosa di analogo all'ex Unione Sovietica. Tra l'altro, mentre fino a qualche anno fa, mi sembra che tale progetto di ricostituzione fosse abbastanza evidente, ora, non si capisce bene, secondo me, quali siano gli obiettivi di Mosca, se stia cioè puntando ancora ad una nuova "Unione Sovietica", o se, invece, stia perseguendo un'idea di una "Grande Russia". In parte i due scenari si sovrappongono, ma ci sono anche grandi differenze. Tra l'altro una "Grande Russia" sarebbe poco più grande dell'attuale Russia, e molto più piccola di una nuova "Unione Sovietica", per cui non costituirebbe un significativo incremento del peso geopolitico di Mosca.
L'unica speranza di Mosca è che il Donbass riesca a resistere e che diventi una specie di Transnistria o di Ossezia limitandosi ad un appoggio indiretto, in quel caso il conflitto verrebbe congelato e magari Mosca potrebbe mandare dei peacekeeper, in quel caso ogni futuro attacco Ucraino darebbe a Mosca un pretesto per intervenire come è successo con la guerra in Georgia.Penso che a Mosca considerino poche cose peggiori di un'adesione dell'Ucraina alla NATO, In particolare se questa adesione avvenisse dopo una riconquista militare del Donbass, senza un conseguente intervento russo. Perché la Russia passerebbe per uno stato che magari "minaccia", ma poi non agisce. E questo può avere ripercussioni anche su una possibile futura adesione alla NATO della Finlandia (cosa che porterebbe la NATO a controllare anche la sponda nord del golfo di Finlandia, oltre a rendere più esposte la Carelia e la penisola di Kola).
(https://en.wikipedia.org/wiki/Enlarg...f_NATO#Finland)
Insomma, se l'Ucraina realmente pensasse di riprendersi il Donbass con un'operazione militare, credo che Mosca, al punto in cui siamo, e dal suo punto di vista, sarebbe quasi costretta ad opporsi militarmente. A meno che non accetti di abbandonare ogni residua speranza di tornare ad essere una grande potenza (cosa che ora già non è più).
Saluti.
Midìl