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  1. #11
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Elogio dell'insulto


    L'insulto "per iscritto", come la bestemmia, è sempre stato un genere letterario molto sottovalutato.
    Per lo più viene confinato - Dante ne fu maestro - in quella variante tecnicamente definita come "invettiva", che è un insulto monodirezionale, che non si attende risposta, come d'altronde lo sono la bestemmia e la lettera anonima.
    Monodirezionale, per ovvie ragioni tecniche, in quanto prima di Internet, i tempi di stampa e di diffusione delle informazioni rendevano pressochè impossibile l'insulto "scritto" tramite contradditorio serrato; mentre nella sua forma "parlata" e interattiva, dall'agorà greca alla televisione, l'insulto ha sempre avuto invece notevole successo.
    Il forum, viceversa, è uno strumento adattissimo e convenientissimo allo sviluppo dell'insulto, anche come genere letterario; la possibilità di ripensare e rifinire con calma epiteti, allusioni e turpiloquio danno la possibilità di creare piccoli gioielli di contumelia, senza essere pressati dal dover rispondere nell'immediato, cosa che spesso conduce a risposte deboli e inefficaci.
    Sfortunatamente, a me - forse per una disgraziata inclinazione a essere piuttosto gentile con tutti - di rado capita di essere insultato: non escludo che la ragione possa essere anche quella che forse non mi accorgo di essere insultato; il che ritengo condizione quanto mai desiderabile, come il "cornuto ignaro", tanto per capirci.

    Comunque sia, nella realtà virtuale, un bell'insulto tra nick può valere certamente quanto e più di un complimento; è dimostrazione di forte interesse verso il nick insultato, investimento di tempo e ingegno nella costruzione accurata di aggettivi, metafore e paragoni: insomma anche per fare un bell'insulto occorre metterci tempo, cuore, impegno e ricerca di repertorio; e per alimentare una lunga discussione a base di insulti occorre poi anche fantasia, irruenza e follia: proprio come in una storia d'amore, altrimenti - come mi pare abbia stabilito la Cassazione per "coglione" - se l'insulto è trito e banale, risulta depotenziato al punto da non essere nemmeno più considerato un insulto.
    Resta il fatto che la risposta più feroce che si possa propinare a un nick che ti insulta in questi tempestosi forum è quello di ignorarne l'insulto, lasciandolo appeso al suo post, con la sua cacchina dentro, nell'incertezza straziante se il suo insulto sia stato nemmeno letto
    o preso in considerazione.
    Non è facile, però è tutto qui.

  2. #12
    Eroe Faustiano
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    quando io era ggiovane laggente non si insultaveno!

  3. #13
    paracadute zen
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Non so se questo sia il posto giusto per questo thread, ma dato che si parla di parole, questo mi è sembrato il posto meno inadatto ad una riflessiione linguistica di genere. Se però così non fosse perdonatemi, dato che non ho trovato una collocazione milgiore.

    Se è uomo decide di insultare una donna, per qualunque ragione lo faccia, a torto o a ragione, la prima cose che fa è quella di darle della puttana, troia e altre sconvenienze, ma sempre di genere analogo. Se la donna insultata volesse rispondere all'offesa ricevuta non saprebbe come offendere altrettanto sanguinosamente chi l'ha gratificata del titolo di puttana, sgualdrina, mignotta e simili, sempre con attributi che fanno riferimento alla sua moralità... Se la donna offesa da queste contumelie dovesse rispondere con altrettanta efficacia all'offesa ricevuta, non avrebbe termini equivalenti per farlo, perchè il puttano, il mignotto o lo sgualdrino non esistono... Solo le donne, pare che possano prostituirsi, infatti... Anche il lessico della lingua italiana (hahinoi!) dimostra di essere discriminante nei confronti del sesso femminile, dato che anche la lingua risente degli antichi parametri e della mentalità di marca patriarcale, e quindi maschilista, che ha per tanto tempo governato il mondo. In passato le donne tacevano solamente e quindi è per questo che in alcuni casi, Ancora oggi mancasno loro alcune parole.

    Che cosa fare allora per rimettere le cose in pari, se mancano i termini equivalenti all'offesa ricevuta? Purtroppo si deve ricorrere ad un artificio linguistico e concettuale e, dato che chi ti ungiuria ha una donna per madre, purtroppo si può solo dargli del FIGLIO DI PUTTANA... Ed ecco che ancora una volta è una donna a farne le spese, affinchè un'altra possa rintuzzare l'offesa ricevuta. Ma quando si va a toccare la mamma tutti I SIGNORI O PASEUDOM TALI, se ne scandalizzano assai di più di quando l'insultante ha gratificato di puttana l'oggetto della sua ira. La mamma infatti non si tocca non la si può nominare invano come fosse Dio e allora l’offesa diventa subito una questione gravissima, appunto un fatto di lesa maestà "materna"!

    In sostanza neanche in una lite si riesce ad ottenere la PARITA' FRA UOMO E DONNA, e non parlo certo della forza fisica che in questo caso non è in questione, perché verb almente mancano le parole equivalenti dell’insulto al maschile, corrispettive dell'offesa ricevuta. Si potrebbe dare del maiale a chi ti da della troia, ma l'insulto non avrebbe cert lam stessa efficacia, dato che i MASCHI VANNO SPESSO FIERI DI ESSERE TUTTI UN PO' MAIALI. Solo quando per difenderti rispondi, nell’unico modo che loro riconoscono come offensivo, allora col sangue agli occhi, la reazione e la seguente: “Tu mia madre non devi neanche permetterti di nominarla, hai capito?” E te lo dice anche se si tratta di colui che ti ha appena dato della di prostituta, nei vari modi, più o meno volgari, a seconda del grado di confidenza e d'incazzatura. Ai maschi non ci si può azzardare ad insultare la mamma pena la riprovazione di qualunque altro uomo, ma nessuno si scandalizza più di tanto se tu vieni chiamata puttana per ragioni anche banali, quali un diverbio per una questione di parcheggio o se non parti subito a razzo allo scattare del semaforo verde.
    Ma anche nei forum di discussione, proprio come questo, accade che un folle o forse anche soltanto un cretino più frustrato di un altro, si permetta di trovare da ridire su ogni cosa che tu scrivi, esprimendosi con il massimo della volgaritàpossibile, dandoti l’epiteto di puttana, declinato nelle diverse maniere, senza che ti abbia mai vista né conosciuta, solo perché hai un’opinione diversa dalla sua. Ma se osi rispondere come detto sopra, citandogli i presunti facili costumi della sua mammina, allora si scandalizza anche il moderatore, che non per altro è uomo anche lui, e ti riprende dicendoti che tu hai trasceso e di non farlo più, pena l’espulsione, anche se non sei certo stata tu ad iniziare la guerra delle ingiurie. Così va il mondo… anche nel terzo millennio, e così va a farsi friggere la parità di genere anche in internet.
    Tuttavia trovo davvero molto triste che per pareggiare un’offesa gratuita, dato che mai e poi mai chi ti da della mignotta ti ha mai visto battere il marciapiede, una donna sia costretta a doverne insultare un’altra, solo perché ha avuto la sfortuna di aver generato, suo malgrado, un cretino.

    Tutto questo sproloquio per dire cosa? Che c'è il complotto del patriarcato e del dizionario di italiano?
    Trollhunter delle 2 Sicilie.

  4. #14
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Kroenen Visualizza Messaggio
    Tutto questo sproloquio per dire cosa? Che c'è il complotto del patriarcato e del dizionario di italiano?
    Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

    Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

    Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...

    Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.

  5. #15
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

    Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

    Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...

    Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.
    Ammazza che due palle, da scommetterci che nelle paturnie ci infilavi la religione.

    Uno ti rompe i coglioni?

    Dagli della testa di cazzo, della merdaccia o dello stronzo, senza rovesciarci le tue paranoie da femminista inacidita fuori tempo massimo.
    Il resto è una ciarla senza fine, senza tregua e specialmente senza senso.
    Preferisco di no.

  6. #16
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio
    Elogio dell'insulto


    L'insulto "per iscritto", come la bestemmia, è sempre stato un genere letterario molto sottovalutato.
    Per lo più viene confinato - Dante ne fu maestro - in quella variante tecnicamente definita come "invettiva", che è un insulto monodirezionale, che non si attende risposta, come d'altronde lo sono la bestemmia e la lettera anonima.
    Monodirezionale, per ovvie ragioni tecniche, in quanto prima di Internet, i tempi di stampa e di diffusione delle informazioni rendevano pressochè impossibile l'insulto "scritto" tramite contradditorio serrato; mentre nella sua forma "parlata" e interattiva, dall'agorà greca alla televisione, l'insulto ha sempre avuto invece notevole successo.
    Il forum, viceversa, è uno strumento adattissimo e convenientissimo allo sviluppo dell'insulto, anche come genere letterario; la possibilità di ripensare e rifinire con calma epiteti, allusioni e turpiloquio danno la possibilità di creare piccoli gioielli di contumelia, senza essere pressati dal dover rispondere nell'immediato, cosa che spesso conduce a risposte deboli e inefficaci.
    Sfortunatamente, a me - forse per una disgraziata inclinazione a essere piuttosto gentile con tutti - di rado capita di essere insultato: non escludo che la ragione possa essere anche quella che forse non mi accorgo di essere insultato; il che ritengo condizione quanto mai desiderabile, come il "cornuto ignaro", tanto per capirci.

    Comunque sia, nella realtà virtuale, un bell'insulto tra nick può valere certamente quanto e più di un complimento; è dimostrazione di forte interesse verso il nick insultato, investimento di tempo e ingegno nella costruzione accurata di aggettivi, metafore e paragoni: insomma anche per fare un bell'insulto occorre metterci tempo, cuore, impegno e ricerca di repertorio; e per alimentare una lunga discussione a base di insulti occorre poi anche fantasia, irruenza e follia: proprio come in una storia d'amore, altrimenti - come mi pare abbia stabilito la Cassazione per "coglione" - se l'insulto è trito e banale, risulta depotenziato al punto da non essere nemmeno più considerato un insulto.
    Resta il fatto che la risposta più feroce che si possa propinare a un nick che ti insulta in questi tempestosi forum è quello di ignorarne l'insulto, lasciandolo appeso al suo post, con la sua cacchina dentro, nell'incertezza straziante se il suo insulto sia stato nemmeno letto
    o preso in considerazione.
    Non è facile, però è tutto qui.
    Trovo molto interessante il tuo intervento e ci ho trovato alcuni spunti molto stimolanti, come queloo dell'insulto che per essere efficace debba essere "creativo" e non ripetitivo, altrimenti perde di efficacia e quindi di interesse. Lpèarte di insultare è qui9ndim puer sempremun'arte purché venga fatto con i dovuti crismi che derivano da cultura, fantasia e spirito caustici che sono doti non, come se fosse un insulto, mentre invece essere una gattara è un merito, riconosciuto ormai persino socialmente! Ma quin nel forum l'arte dell'insulto non c'è. Mancano genialità, fantasia e spirito di cuI gli insultatori sono evdentemente sprovvisti. Essi battono ad esempio sempre sulla vecchiaia, come se esserlo fosse una colpa ed essere giovani un gran vanto. Ci si vanta dimuna merioto e ad essere giovani xchwe neriti c'è?mn Ogni vecchio è stato giovane e ogni giovane sarà prima o poi vecchio, se riuscirà ovviamente ad arrivarci... Quindi deridere la vecchiaia (o presunta tale) è la accusa più stupidfa da fare a qualcuno perché nessuno può decidere quando nasdere e quindi l'età è, un piìurom accidente del caso.
    Ci son dei topos su cui questi pwersionaffinii amano esercitarsi tipo la mia professione di insegnante con le relative considerazioni negative del mio ruolo, che tuttavia non possono essere che illazioni e come tali sciocchezze qualunquiste. Per questo non riescino a smontarmi perché costoro mancano di tutte quelle qualità che tu hai ben menzionato. Io so di essere quella che sono, e chi m'insulta non ingiuria mica me, ma quella che egli crede che io sia, ed è questo fa la differenza...
    Ultima modifica di Xenia888; 13-02-14 alle 01:36

  7. #17
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Ma qui nel forum l'arte dell'insulto non c'è.

    STRATAGEMMA N.37
    Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi,
    oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa)
    al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.


    (Arthur Schopenhauer, "L'arte di ottenere ragione", Piccola Biblioteca Adelphi 274, Milano, 1992)


    Ahimé sì: pochi hanno gli strumenti culturali per costruire insulti efficaci e originali e a quei pochi spesso manca la pazienza per architettarli: questi ultimi infatti tendono a insultare quando gli scappa la pazienza e non per seguire lo stratagemma n. 37 di Arthur Schopenhauer.
    L'impaziente insultatore da forum ricorre quindi al trito repertorio che gli è familiare, come il guitto della Commedia dell'Arte cui manchi la battuta originale e salace; e, come il guitto, spesso grida il suo insulto non tanto per l'interlocutore quanto per la platea, che si immagina ovviamente composta di suoi pari, per mendicare un ridacchino o un "like".
    Quindi invece dell'arte dobbiamo accontentarci del mestiere: l'insulto stereotipo e seriale ricapitola forse la parabola dell'arte moderna, dai capolavori di Raffaello ai multipli seriali di Andy Warhol che riproducono all'infinito un'immagine fotografica.
    Si perde, come scrive Benjamin, “l’hic et nunc dell’opera d’arte, la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova”, e questo è un sintomo dell'impoverimento culturale connesso all'evoluzione tecnologica e sociale dei tempi moderni e forse tocca le nuove generazioni più dell'impoverimento economico.
    Arrivato all' "O tempora... o mores" passando per Schopenhauer e "Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit" (ma soprattutto partendo da "quella puttana di tua madre") devo confessare che mi scappa un po' da ridere, meglio fermarsi qui, eh?

    Ultima modifica di trash; 13-02-14 alle 08:46

  8. #18
    paracadute zen
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

    Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

    Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...
    Rimane il nocciolo della questione: e con ciò?
    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.
    Ti dai più arie di una pala eolica: so che sarà un profondo dispiacere, ma nell'organigramma dei miei pensieri sei tra gli ultimi posti... càpita.
    Trollhunter delle 2 Sicilie.

  9. #19
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Miles Visualizza Messaggio
    Non sono adepto al genere granny, grazie.
    a me pare il contrario.
    "True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country"

  10. #20
    Eroe Faustiano
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da trash Visualizza Messaggio

    Catilina aveva ragione anche nel dire "Fanculo ciccione", sia perche' effettivamente Cicerone era ciccione, sia perche' lui era un bel romano, mentre l'altro era un avvocato sabino di merda, razza ignobile che sopravvive ancora nel 3 millennio.

 

 
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