Originariamente Scritto da
Raymond la Science
Dov'era la lobby migrante che protegge i migranti e perseguita gli italiani?
Spezza piantina di oleandro per donarlo alla fidanzata: rischia 3 anni di carcere | Blitz quotidiano
ROMA – Un etiope di 40 anni, nel giugno scorso ha spezzato un rametto di
oleandro per donarlo alla fidanzata. L’uomo, nel compiere il gesto avrebbe spezzato due rametti della piantina che si trovava in un aiuola nei pressi della metro Cavour a Roma ed
ora rischia una condanna da 6 mesi a tre anni per danneggiamento aggravato.
A fermare e denunciare a piede libero El Israel, questo il nome dell’uomo, sono stati due agenti che hanno applicato il codice alla lettera. La denuncia, malgrado l’entità del gesto, è andata avanti: il pm ha infatti chiesto il rinvio a giudizio, che è stato accolto dal gip. Il processo inizierà il 15 febbraio davanti alla V sezione penale del Tribunale di Roma: i
l reato è troppo grave ed esula dalla competenza del giudice di pace. Nel capo di imputazione si legge:
“Ha danneggiato, spezzando i rami, un oleandro posto a ridosso di una aiuola decorativa. Con l’aggravante di aver commesso il fatto su un bene esposto per necessità e consuetudine alla pubblica fede”.
L’avvocato Gianluca Arrighi che lo difende spiega di chi è la colpa. A quanto pare, i giudici stanno applicando alla lettera le leggi. Il problema insomma, sarebbe da ricondurre al legislatore:
”Può sembrare assurdo, ma la legge è stata applicata in modo corretto. Spezzare volontariamente i rami di una pianta che si trova in un luogo pubblico integra il reato di danneggiamento aggravato. Il problema è del legislatore che non prevede per i maggiorenni l’istituto dell’irrilevanza del fatto e non modifica il principio della obbligatorietà dell’azione penale, imponendo al pubblico ministero di perseguire tutti i reati procedibili d’ufficio”.