(ASCA) - Roma, 22 gen - Uno dei vescovi lefebvriani di cui papa Benedetto XVI starebbe per revocare la scomunica, Richard Williamson, e' al centro di una polemica in Germania e in Svezia per aver negato, in un'intervista tv, la realta' dell'Olocausto.
''Credo che le prove storiche, in misura preponderante, vadano contro il fatto che sei milioni di ebrei siano stati uccisi nelle camere gas come effetto di un ordine deliberato di Adolf Hitler'', ha detto mons. Williamson in un'intervista al canale televisivo svedese Svt andata in onda ieri sera.
''Credo che le camere a gas non siano mai esistite'', aggiunge il vescovo tradizionalista in risposta ad una esplicita domanda dell'intervistatore. A morire nei campi di concentramento nazisti, per il vescovo tradizionalista sarebbero stati solo ''due o trecentomila ebrei. Ma nessuno di loro mori' per il gas in una camera a gas''. ''Se l'antisemitismo e' cattivo - afferma ancora Williamson nell'intervista - e' contro la verita'. Se qualcosa e' vero, non e' cattivo. Non mi interessa la parola anti-semitismo''.
Williamson, un ex-anglicano convertito al cattolicesimo, e uno dei quattro vescovi ordinati scismaticamente da mons.
Lefebvre in persona nel 1988, era gia' stato al centro di polemiche nello scorso marzo, quando in un'intervista al settimanale cattolico britannico Catholic Herald aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti ''Protocolli dei Savi di Sion'', un falso storico antisemita. In quell'occasione, la Fraternita' Sacerdotale San Pio X, il gruppo fondato da mons.
Lefebvre per il suo dissenso dalle riforme del Concilio Vaticano II su liberta' religiosa, ecumenismo e liturgia, si era rifiutata di prendere le distanze dal proprio vescovo.
In seguito all'intervista, che e' stata girata nel seminario tedesco della Fraternita' a Zaitzkofen nello scorso mese di novembre , il Zentralrat der Juden in Deutschland, la principale organizzazione ebraica tedesca, avrebbe denunciato mons.
Williamson alla polizia. Secondo le leggi in vigore in Germania, e' illegale negare l'Olocausto e il vescovo rischia il carcere.
La polemica su Williamson si viene ad aggiungere ad un clima di tensione gia' alto, in Germania, tra ebrei e lefebvriani. In una lettera circolare inviata a Natale, il superiore della Fraternita' per la Germania, p. Franz Schmidberger (che non e' scomunicato dalla Chiesa cattolica, in quanto il provvedimento si applica solo ai vescovi), ha scritto che ''gli ebrei di oggi partecipano della colpa di deicidio, fino a quando non prenderanno le distanze dai loro predecessori credendo nella divinita' di Gesu' Cristo''.
Secondo quanto scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, Dieter Graumann, vicepresidente del Zentralrat der Juden in Deutschland, ha chiesto alla Chiesa cattolica tedesca di prendere esplicitamente le distanze dalla Fraternita' San Pio X, anche in vista dell'annunciato (ma mai confermato) viaggio di papa Benedetto XVI in Israele. Fino ad oggi, l'unica risposta e' arrivata dal vescovo di Amburgo, mons.
Hans-Jochen Jaschke, che ha ricordato come, al momento in cui scrive, ''la Chiesa cattolica non abbia nulla a che fare con la Fraternita'''.
http://www.asca.it/news-VATICANO__VE...4005-ORA-.html