Tele2 limita il p2p sulla sua rete
ma ai clienti non lo dice: multa
L'azienda lo aveva detto alla stampa ma mai - come fa notare l'Antitrust, che ha fatto scattare il provvedimento - scritto in modo trasparente sul sito o sul contratto. L'Aduc contento a metà: "Sanzione ridicola, solo 60mila euro" di ALESSANDRO LONGO
TELE2 limita il peer to peer, ai propri utenti Adsl, senza nemmeno avvisarli, e per questo motivo è stata multata dall'Antitrust. È la prima volta che in Italia viene sanzionato un operatore per i filtri al peer to peer. C'è voluto un anno di istruttoria per arrivare a questo risultato. La denuncia è partita da Aduc, che ora esulta, ma a metà: "La multa è ridicola", "solo 60mila euro", scrive in una nota, dove però aggiunge anche che "la condanna è importante". La questione scalda da anni forum e blog della internet nostrana: sono in tanti a lamentarsi perché, dopo aver attivato un'Adsl con Tele2 attirati dai bassi prezzi, non riuscivano a fare il peer to peer durante una parte consistente della giornata. Soprattutto protestano perché con eMule i download sono lentissimi o addirittura a velocità tendente allo zero. Tele2 ha dichiarato più volte alla stampa di non bloccare il peer to peer, ma di limitarne la velocità durante le ore di maggior traffico. Secondo le proteste, però, questi limiti rendano di fatto il peer to peer impraticabile, per quanto va lento.
Il punto, che ha fatto scattare la multa, è che Tele2 ha detto queste cose solo alla stampa. Non l'ha scritto in modo trasparente né sul sito né sul contratto, come ribadito dall'Antitrust nelle motivazioni della sentenza. Lo stesso vale per altri operatori, che limitano il peer to peer: solo pochi lo scrivono sul sito, come fa per esempio Ngi (per alcune offerte Adsl, quelle più economiche). In passato anche Wind ha dichiarato di limitare il peer to peer in certi casi, ma tuttora non lo scrive sul sito. Insomma, la questione è un buco nero nei rapporti tra utenti e operatori Adsl, e chissà se questa decisione dell'Antitrust almeno renderà più trasparenti le offerte. Significa anche, però, che ad oggi è lecito limitare il peer to peer, in Italia. Basta dichiararlo a chiare lettere.
Negli Usa, invece, l'Authority tlc nazionale ha vietato di bloccare il peer to peer, perché è una pratica che va a toccare uno dei capisaldi di internet: la neutralità della rete. Quel principio secondo cui tutti i bit devono essere trattati in modo uguale dall'operatore, senza discriminare un servizio o un'applicazione.
Gli operatori sono tentati di togliere benzina al peer to peer perché occupa tantissima banda: circa il 50 per cento del traffico internet, nel mondo, è costituito dal peer to peer (secondo uno studio di Cisco Systems). Per gli operatori è un danno economico, perché la banda costa: è una risorsa limitata.
D'altro canto, gli utenti hanno almeno diritto- come ricorda l'Antitrust- a sapere se il servizio che comprano limita o no alcuni servizi e in quali circostanze. Questa multa spezza una lancia a favore di questo diritto, ma solo l'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) potrebbe fissare le regole che meglio definiscano la questione. Al momento, però, non si è ancora pronunciata.
(21 gennaio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/01/sez...e2-limita.html