Originariamente Scritto da
Manfr
Evviacosì
A questo punto spero ammetterete anche voi che con dentro certi personaggi è IMPOSSIBILE essere costruttivi, PSE o meno. Qui non parliamo di sfumature del partito plurale, ma di visioni del mondo totalmente divaricate (giacchè la weltanschaung di Rutelli su questi temi riverbera anche su quelli economici, cosicchè il "Rutelli medio" è nelle posizioni DIAMETRALMENTE opposto al "D'Alema medio" o anche solo al "Fassino medio"). Se l'obiettivo è battere Berlusca e fare qualche riforma concordata, è a questo punto NECESSARIO un chiarimento interno del PD, e una separazione consensuale. Capisco che il peso contrattuale dei cattolici liberisti conservatori nel PD sia elevato, e lo sarebbe meno nell'UDC, che viceversa aumenterebbe il suo pesantemente : ma tra dover intavolare trattative per la vittoria col Graaaaaaaaaaande Ceeeeeeeeeeentro, e restare inchiodati dalla confusione al 25%, la prima opzione mi pare preferibile.
Il nostro NON è un Paese a "vocazione maggioritaria", facciamocene una ragione: ci vuole un grande partito nazionale, e noi siamo un popolo con tradizioni politiche e culturali troppo divaricate ed individualizzate perchè ciò accada. Se a destra il percorso è semifattibile, per la rinomata abulia dei conservatori italiani, non vuol dire che ciò sia altrettanto replicabile anche a sinistra.