Nella stessa zona dove si sono sviluppate le aziende informatiche
si affollano nuove società che lavorano sulle tecnologie bio sanitarie
California, high tech e investimenti
nasce la "Staminal Valley"
All'origine della trasformazione un referendum statale che ha superato i veti della destra
e ha stanziato 3 miliardi di dollari per un tipo di ricerca discussa ma di grandi possibilità
di PAOLO PONTONIERE
SAN FRANCISCO - Mentre Wall Street implode e il mondo trema per gli effetti della stretta creditizia, Silicon Valley è impegnata in un'altra rivoluzione tecnico-finanziaria. Questa volta a ricreare un'atmosfera da corsa all'oro - tanto comune da queste parti come lo sono i crash del mercato azionario a Manhattan - è la convergenza che si sta realizzando tra capitali, industrie biofarmacotecnologiche e nanotecnologiche e scienze dell'informazione. Una convergenza che avviene a dispetto dell'amministarazione Bush e della destra creazionista, che nel 2001 misero al bando la ricerca staminale.
Fortemente osteggiata, prima alle urne e poi in tribunale, la spinta per lo svilppo di un'industria genetica californiana indipendente dai diktat politici governativi, iniziata all'indomani della proibizione bushiana, ha portato quest'anno al lancio defintivo del California Institute for Regenerative Medicine e alla nascita di quella che puo essere a ragion veduta essere definita la Staminal Valley, ovvero la Valle delle Staminali, il centro mondiale della genetica e della nascente industria bio-pharma-info-tecnologica. Un'industria che l'anno scorso ha attirato oltre sei miliardi di dollari di capital venture. Sono stati investiti in startup come la Portola Pharmaceuticals Inc, la Relypsa Inc e la Ilypsa Inc. Nella prima, che opera nel campo delle patologie cardiovascolari intervengono alcune delle VC più blasonate della Valley come la Kleiner Perkins Caufield & Beyers e la Greylock Partners mentre nella seconda investe invece la Schwab, una delle poche banche di investimento che ancora resistono sulla breccia del disastro creditizio. La Ilypsa di recente è stata invece acquistata per 420 milioni di dollari dalla Amgen. La Relypsa opera nel campo della detossificazione e la Ilypsa in quello del trattamento delle malattie dei reni.
Ma a fare della Silicon Valley nello specifico, e della Califonia più in generale, l'Eldorado della ricerca genetica planetaria più che i venture capital è stato l'intervento pubblico. Di inziativa popolare, però. La California, grazie alla approvazione della Prop.71 nel 2004 (un referendum popolare), è l'unico stato al mondo che il diritto di fare ricerca genetica ce l'ha scritto nella costituzione. E non solo, ma ha anche stanziato 3 miliardi di dollari per finanziare la costruzione di laboratori e di progetti di ricerca nel settore bio-genetico-informatico.
"Il passaggio della Prop. 71 è stata una sorta di bomba atomico-politico-scientifica", afferma Michael Bellomo, autore di The Stem Cell Divide, un best seller sulle vicende che riguardarono la battaglia per la 71: "Ha fatto passare la ricerca nel campo delle staminali dal regno dell'utopia a quello della fattibilità".
Quest'anno, dopo una lunga battaglia legale con la People's Advocate, la National Tax Limitation Foundation e il California Bioethics Council, tre organizzazioni della destra sociale, che avevano fatto ricorso contro la 71, il California Institute for Regenerative Medicine (CIRM) ha finalmente distribuito i primi 500 milioni di dollari dei 3 miliardi affidatigli dagli elettori. I 500 milioni del CIRM ne hanno attirato altri 800 stanzaiti da investitori privati per un totale di 1300 che verranno impiegati nella costruzione di vere e proprie città della ricerca staminale. Stanford spenderà 200 milioni di dollari, di cui 47 elargiti dal CIRM, per costruire il nuovo centro per la medicina rigenerativa e staminale: 4 piani con laboratori ultramoderni in grado di ospitare una ventina di equipe di ricerca. La UCSD (Università di California a San Diego), che riceverà 41 milioni di dollari, è impegnata nella costruzione di un laboratorio da 115 milioni di dollari. La Berkely University invece userà i finanziamenti del CIRM per aggiungere due piani al Li Ka-shing Medical Center, un gigaplex della salute da 256 milioni di dollari. La Univerisity of California San Francisco costruirà invece un laboratorio destinato a diventare il centro nevralgico del CIRM. Progettato dall'architetto Rafael Vinoli si snoderà lungo il versante occidentale di Monte Sutro, un posto dal quale si gode una vista mozzafiato della città, dell'Oceano Pacifico e del Golden Gate Bridge.
Anche dall'alto delle colline di La Jolla, dove sorgerà il nuovo edificio del centro per la ricerca staminale dello Scripps Research Insititute, si gode una bella vista dell'oceano, ma invece di ritrovarsi a ridosso di un campus univerisitario, il centro dello Scripps è circondato da campi di Golf e una volta che sarà completato, sarà facile confonderlo con uno dei tanti grandi hotel per villeggianti facoltosi che si addensano a ridosso della riserva naturale di Torrey Pines, paradiso dei golfisti californiani.
"Grazie al CIRM la California è diventa un magnete internazionale per scienziati e aziende biotecnologiche", dichiara Evan Snyder del Burnham Institute for Medical Research, un'altro degli Istituti finanziati dal CIRM, "Un fatto vantaggioso anche per la comunità, l'arrivo di tanti talenti causa un innalzamento del dibattito cuturale e del benessere generale".
E di talenti ne stanno arrivando a bizzeffe. Peter Donovan, uno dei principali ricercatori della Johns Hopkins University ha lasciato Baltimora per la UC Irvine. Mertin Pera, uno dei maggiori ricercatori mondiali nel campo delle staminali, si è trasferito dall'Australia alla USC di San Diego. Anche professionisti meno famosi come Laura Elias, Holger Willennbring, Su Gao e Julio Ramirez hanno scelto laboratori californiani.
Hanno scelto la California anche ditte come la Advanced Cell Technology, una leader del settore, che ha trasferito il quartier generale nell'area di Los Angeles e ditte come la Zosano Pharma Inc, la Biomerix Corp e la Cordis Corp - una sussidiaria della Johnson & Johnson - che hanno tutte avviato un cantiere nell'area compresa tra Freemont, Redwood City, Paolo Alto e Menlo Park. Ditte che si andranno cosi ad aggiungere ad aziende vetuste come la Genentech, la SRI e la Clontech alle centinaia piccole e medie già presenti nella fascia di Biothech City, una bretella industriale che collega per vie tortuose South San Francisco a San Jose.
"S'è creata una situazione molto dinamica", aggiunge Snyder, "E se ne avvantaggeranno soprattutto i californiani". Dal punto di vista economico di sicuro perché lo stato, in cambio del suo investimento, la California riceverà una fetta sostanziosa degli introiti generati dai brevetti e dai farmaci che verranno sviluppati dai laboratori del CIRM mentre i californiani, gli stessi farmaci, li otterranno gratis o a prezzi di favore.
(6 ottobre 2008)
http://www.repubblica.it/2007/02/sez...tml?ref=hpspr1
In italia, invece, già siamo una colonia tecnologica e tali reteremo.