La Corte suprema del Delaware difende il diritto all'anonimato dei blogger
La Corte suprema del Delaware difende il diritto all'anonimato dei blogger
Il problema dell'anonimato in rete continua ad accendere dibatti fra esperti, opinionisti, informatici e giuristi. Proprio da quest'ultimo versante è giunta un'ulteriore importante voce a difesa del diritto all'anonimato per gli utenti dell'internet ed in particolare per i blogger: la Corte Suprema dello stato americano del Delaware ha respinto il ricorso volto all’identificazione di un blogger anonimo accusato di affermazioni presumibilmente diffamatorie.
La recente sentenza della Corte Suprema del Delaware che ha la richiesta di identificazione del blogger avanzata da un consigliere comunale della cittadina di Smyrna, Patrick Cahill, richiesta approvata in prima battuta da un tribunale locale il quale tuttavia avrebbe applicato gli “standard sbagliati”, secondo il convincimento della Corte Suprema.
Il caso risale ad un anno fa, quando in un paio di interventi del blogger (John Doe) sui leggeva che Mr. Cahill “ha un ovvio deterioramento mentale...è un paranoico e tutti in città lo sanno”. L’accusato ne aveva subito richiesto l’identità al gestore Comcast, la quale a sua volta aveva notificato lo stesso utente che, di fronte al via libera della corte locale, si era infine appellato alla Corte Suprema.
La sentenza della Corte chiarisce che il blogger in questione va tutelato contro “il negativo effetto rispetto alla libertà d’espressione anonima e al Primo Emendamento su internet quando si presentano querele per diffamazioni insulse principalmente allo scopo di molestare o smascherare l’identità dell’altra parte”.
Pur non entrando nello specifico della natura giuridica del web, la Corte ha comunque aggiunto una nota importante pur se spesso sottovalutata: "Internet fornisce uno strumento di comunicazione in cui una persona offesa da interventi anonimi altrui può replicare immediatamente, rispondendo alle presunte diffamazioni sullo stesso sito o blog, e quindi può rispondere in modo quasi contemporaneo di fronte alla medesime persone che hanno letto le affermazioni iniziali”.
Fonte: NY times http://www.nytimes.com/2005/10/06/technology/06blog.html (14:09)
Apogeo on line http://www.apogeonline.com/webzine/2005/10/17/13/200510171301 (14:09)