Brambilla, la Vittoria…
Yi bu Yi bu (trad. = passo dopo passo)
La prima cosa che salta agli occhi, a proposito dell’incontro Ocse sul turismo tenutosi in ottobre a Riva del Garda, sono i reportages dei giornalisti nazionali e provinciali, tutti a scrivere le stesse cose. Ma non gli stessi concetti come sarebbe ovvio, bensì le medesime parole! Come se troppo impegnati coi pasticcini del buffet si siano poi regolati a scrivere quello che gli ha passato l’ufficio propaganda.
Questa è la stampa, bellezza!
Ma stavo parlando di Michela Vittoria Brambilla, nota ai meno (prima delle partecipazioni scosciate in tivu) per la sua struggente battaglia: “Finalmente vengo anch’io” che non era per favorire il suo fidanzato, ma per far entrare i cani nei luoghi turistici.
Sottosegretaria alla presidenza con delega al turismo la druda si lanciò in una conferenza stampa affiancata dal suo datore di lavoro nel luglio scorso, (http://video.palazzochigi.it/brambilla020708.asx ) in cui espresse concetti ripetuti paro- paro in varie sedi fino ad approdare esausti a Riva del Garda dove si sono riposati affranti.
Cosa dicevano questi concetti?
Poche idee ma confuse:
''Il settore del turismo deve cominciare ad elaborare strategie che servano, da un lato, a meglio difendere il patrimonio di ricchezza che gia' possiede ma, dall'altro, a tutelare maggiormente anche quelle che sono le sue potenziali prospettive di crescita''
''Non c'e' gara purtroppo oggi, nella globalizzazione, fra le cicale che operano nel mondo della finanza e le parsimoniose formiche che cercano di produrre, invece, nell'alveo dell'economia reale'' (una bottarella di rinforzo al governo e via)
Per rilanciare il turismo, il sottosegretario aveva pertanto proposto di concentrarsi su una programmazione sistematica di tutte le strutture, su una maggiore sinergia internazionale per le reti di trasporto, la grande logistica e le reti web.
Avendo a disposizione l'Enit, ovviamente, il lavoro si sarebbe concentrato per lo sviluppo del turismo, dei "grandi eventi…
In particolare, ha sostenuto, ''il trasporto aereo entro pochi anni assorbira' la maggior parte dei flussi turistici soprattutto di provenienza intercontinentale. Pensare che i mercati continuino a farsi la guerra su questo versante e' inutile e dannoso per una promozione turistica che voglia essere di grande presa e lungo respiro''.
(Questo sembra più uno spottone pro-CAI, ma andiamo avanti)
FINO QUI LE PAROLE
ORA VEDIAMO I FATTI:
Se andate qui
http://yibuyibu.blogspot.com/2008/11...-shanghai.html
troverete il blog di Alberto Fattori che vive in Cina e che ha scritto la cronaca della più importante fiera del turismo mondiale, che si svolge a Shangai e in cui l’Italia, BRILLAVa PER LA SUA ASSENZA (Escluso San Marino con uno squallido stand).
4.000 espositori, 106 Paesi rappresentati, 1300 buyers, milioni di cinesi che sognano di venire in Italia probabilmente per l’infuocata delegata al turismo non sono nulla.
Però, leggo con soddisfazione che è già stato appaltato all’architetto Giampaolo Imbrigli lo stand Italia per l’Expo di Shangai del 2010
Vabbè, campacavallo…
ALDO VINCENT
http://aldoelestorietese.dilucide.com