Il pontefice agli scienziati della sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze
«Scienza e fede non in contraddizione»
Il Papa incontra Stephen Hawking, il teorico che esclude la necessità dell'intervento di Dio nella creazione
Il Papa in Vaticano accanto alla carrozzella di Hawking (Reuters)
CITTÀ DEL VATICANO - Scienza e fede cristiana non sono in contraddizione. Lo ribadisce il Papa che, citando i suoi predecessori sulla cattedra di san Pietro e Galileo Galilei, ha rivolto un discorso ai partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, tra i quali il fisico Stephen Hawking, principale teorico della non necessità dell'intervento di Dio nella creazione.
NATURA E DIO - La natura è un «libro scritto da Dio», lo credeva anche Galileo e le successive scoperte non escludono la percezione del cosmo come un insieme ordinato, ha detto Joseph Ratzinger. «La filosofia recente ha proposto immagini per spiegare l'origine del cosmo basate su uno o più elementi del mondo materiale», ha osservato Benedetto XVI. «Una genesi non vista come una creazione, ma piuttosto come mutazione o trasformazione, che implica una sorta di interpretazione orizzontale dell'origine del mondo». Ma per «svilupparsi ed evolvere, il mondo deve prima esistere», in altre parole «deve essere creato dal primo Essere che è tale per sua stessa essenza», è la conclusione del pontefice.
«LIBRO ORDINATO» - Le recenti teorie che sembrano escludere la necessità di un intervento divino nella creazione, come quella di Hawking, non possono non considerare la presenza di «un ordine, di un'intrinseca matematica», ribatte il Papa. «Il mondo, lungi dall'essere originato dal caos, somiglia a un libro ordinato. Nonostante elementi irrazionali, caotici e distruttivi intervenuti nel corso della sua trasformazione, resta leggibile alla mente umana». Quindi, secondo il filosofo Ratzinger, si evidenziano relazioni indiscutibili «nel mondo inorganico tra microstruttura e macrostruttura, nel mondo organico e animale tra struttura e funzione, e nel mondo spirituale tra la conoscenza della verità e l'aspirazione alla libertà». In Vaticano sino al 4 novembre la Pontificia accademia delle scienze a porte chiuse discuterà delle teorie scientifiche sull'evoluzione dell'universo e della vita.
http://www.corriere.it/cultura/08_ot...4f02aabc.shtml
"Evoluzione libro scritto da Dio"
Papa: "Scienza e fede complementari"
"La scienza e la fede cristiana non sono in contraddizione": lo afferma Benedetto XVI che ha rivolto un discorso ai partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, in Vaticano, tra i quali c'è il fisico Stephen Hawking. La verità scientifica "è essa stessa una forma di partecipazione della verità divina" ha spiegato Joseph Ratzinger, grato del "mutuo arricchimento in cerca della verità e a beneficio dell'umanità".
"La scienza così intesa - ha aggiunto Benedetto XVI - può aiutare la filosofia e la teologia a capire anche più compiutamente la persona umana e la rivelazione di Dio circa l'uomo, una rivelazione che è completa e perfetta in Gesù Cristo".
La natura è un "libro scritto da Dio", continua il Papa, lo credeva "anche Galileo" e le successive scoperte "non escludono la percezione del cosmo come un insieme ordinato". "Possiamo non essere capaci in prima battuta di vedere l'armonia del tutto. Resta sempre, tuttavia - ha affermato Ratzinger - un'ampio raggio di eventi intelligibili, e il processo è razionale nella misura in cui rivela un ordine di corrispondenze evidenti e finalità innegabili".
"I miei predecessori Pio XII e Giovanni Paolo II hanno osservato che non vi è alcuna opposizione tra la comprensione della creazione da parte della fede e l'evidenza fornita dalle scienze empiriche", ha poi concluso Benedetto XVI.
"Le ricerche sulle particelle generatrici di ogni tipo di materia e le migliorate tecniche di osservazione hanno esteso enormemente negli anni recenti la nostra comprensione
dell'universo", ha poi proseguito il presidente della Pontificia accademia delle scienze, lo scienziato Nicola Cabibbo. "I cosmologi stanno iniziando ad indagare oltre i limiti posti dal Big Bang. I risultati di questi studi, largamente interdisciplinari, arricchiscono considerevolmente la nostra conoscenza circa la realtà naturale e sollevano anche nuove domande. Tra queste, per esempio, l'individuazione di un multiverso, o la natura dei buchi neri, o l'energia oscura che causa l'accelerazione recentemente scoperta nell'espansione dell'universo. Aspettiamo i futuri risultati del Lhc del Cern di Ginevra che potra' chiarire alcune di queste questioni".
E anche nelle scienze umane recenti, le scoperte "hanno aumentato la nostra comprensione dei processi sottostanti all'evoluzione della vita". "Anche in questo caso - ha osservato, però, Cabibbo - molte domande restano aperte". L'Accademia intende concentrare la sua attenzione più "sul processo evoluzionistico che sull'origine trascendente degli esseri viventi o sulla creazione del mondo" temi che, tuttavia "non potranno non essere indirettamente toccati durante la discussione".
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