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    Predefinito Il dolce sapore del cielo

    Il dolce sapore del cielo

    Il superamento di ogni bisogno, la conquista del cielo, sogno di ogni epoca umana era realtà.
    Coloro che avevano visto il passato ricordavano con terrore quell’epoca e la cancellavano subito dalla mente.Tanto era forte il crampo che prendeva lo stomaco!
    I nati nella nuova epoca, quando leggevano certi libri o vedevano certi film erano restii a credere che il mondo avesse visto realtà di quel tipo.
    Non osavano immaginare che esseri umani potessero utilizzare, come schiavi o finti liberi, altri esseri umani per avere dei miseri pezzi di carta o dei pezzi di materiale ferroso.
    Non osavano immaginare che tanta gente non avesse un lavoro, una casa;
    che tante persone non mangiassero abbastanza e altre morissero addirittura di fame ;
    che i bambini morissero per mancanza di cibo.
    Non osavano immaginare che esseri umani uccidessero altri esseri umani per motivi futili e banali; che ci fossero le guerre;
    che si distruggessero con le bombe tesori millenari, testimoni della storia dell’umanità;
    che un liquido brutto e nero fosse così importante.
    Non osavano immaginare che donne e uomini vendessero il loro corpo e, a volte, anche la loro anima per apparire in televisione, sui giornali;
    che le persone non esprimessero quello che sentivano nei cuori, ma solo quello che conveniva ai loro interessi;
    che un organo, chiamato Stato, imponesse tasse e decidesse sulle scelte delle persone in tema di rapporti d’amore e di vita, decidesse il giusto e l’ingiusto;
    che si nascondesse la conoscenza e si diffondesse l’ignoranza;
    che un malato dovesse pagare per essere curato;
    che la scuola non insegnasse sapere, ma ideologie;
    che un laureato non trovasse occupazione;
    che non si lavorasse o si lavorasse a segmenti;
    che l’informazione fosse solo al servizio di chi godeva del guadagno e nascondesse la verità;
    che chi produceva era povero e chi non produceva era ricco;
    che si andasse in pensione, orma,i vecchi e , dopo una vita di lavoro, fosse dura tirare avanti;
    che non tutti avessero una casa e che le case fossero diverse da persona a persona;
    che chi praticasse lo sport non lo facesse per passione e piacere, ma per denaro;
    che la donna non fosse ritenuta pari all’uomo e vivesse una condizione, spesso, negativa;
    che si dovessero pagare i trasporti e che i mezzi fossero così carenti;
    che gli anziani fossero abbandonati al loro destino, perché, ormai, improduttivi.
    Non riuscivano ad immaginare che ci fossero le armi;
    che ci fossero gli eserciti, la polizia, le guardie varie;
    che ci fossero le banche, le assicurazioni.
    Non riuscivano ad immaginare una politica, fatta non per le esigenze comuni, ma per gl’interessi di comitati d’affare e, anche, di bande di criminali.
    Non riuscivano ad immaginare che la stragrande maggioranza della popolazione, che viveva in condizioni precarie, non si ribellasse e, anzi, prendesse a modello proprio coloro, che avevano interesse a tenerli in quella situazione di sottomissione.
    I figli della nuova epoca non osavano credere, studiando la storia dell’umanità, che potessero essere esistiti periodi così bui e tristi per l’umanità! “

    Da “Il dolce sapore del cielo”
    di Giuseppe Calocero

  2. #2
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    Predefinito I pappataci e la realtà del mondo

    I pappataci e la realtà del mondo.

    Un editoriale di “Le Monde” di alcuni giorni fa metteva in risalto l’analisi di alcune organizzazioni non governative in cui si affermava che, con un costo annuo di trenta miliardi di dollari la sottoalimentazione, che interessa 932 milioni di persone, potrebbe essere sradicata.
    “Meno del 5% del solo piano Pulson. Una miseria!”
    Ogni cinque minuti muore di malnutrizione un bambino di meno di dieci anni e non si trovano 60 dollari necessari a curarlo!
    Per salvare le banche sono state mobilitate migliaia di miliardi in un battere di ciglia e non si trovano trenta miliardi di dollari annui per salvare milioni di vite umane!
    In questa realtà, tra le migliaia di miliardi donate alla banche ed pochi miliardi non trovati per salvare vite umane c’è tutto l’attuale sistema nella sua crudeltà più cupa.
    Eppure c’è chi ancora si ostina ad incensare l’attuale modo di produzione forse non proprio in buona fede ma con la cultura dei pappataci.
    In questa dimensione sociale non c’è
    libertà, perché questa può solo combinarsi con la soddisfazione dei bisogni materiali e spirituali;
    non c’è uguaglianza, pochi sono i ricchi, tanti sono coloro che stentano a vivere una vita decente, molti sono gli esseri umani che sono costretti a vivere come schiavi, molti ancora sono quelli sottoalimentati;
    non c’è fratellanza, gl’interessi diversi portano ogni giorno tanti individui a condurre una loro guerra personale;
    non c’è giustizia, poiché essa è gestita con la forza del denaro;
    non c’è pace, ogni giorno vi sono guerre grandi e piccole.
    Il dono della vita nell’attuale sistema diviene un inferno per tante persone in un mondo in cui il re assoluto è il guadagno.
    Questo re non si ferma davanti a nulla pur di affermarsi.
    Non si ferma davanti allo sfruttamento dell’essere umano, davanti a milioni di persone sottoalimentate, davanti a milioni di bambini che muoiono per fame, davanti a milioni di donne schiavizzate, davanti agl’incidenti sul lavoro, uno ogni quattro minuti.
    I pappataci del sistema più la realtà è cruda e più cercano di imbonire le persone con idee vuote, luoghi comuni, tabù, superstizioni, fraseologie vuote, falsi miti.
    E non è facile per chi vive con l’oppressione del bisogno sottrarsi alla prigione ideologica dei pappataci.
    Ma è necessario!
    Perché un mondo nuovo è possibile!
    Il capitalismo ha ormai assolto il suo compito storico.
    La storia pone nuove obiettivi e nuove frontiere!

    “ la riviera del sangue in la quale bolle
    qual che per violenza in altrui noccia.
    Oh cieca cupidigia e ira folle,
    che sì ci sprono ne la vita corta,
    e ne l’eterna poi sì mal c’immolle!”
    Dante Alighieri Inferno

    Il “Sommo Poeta” aveva immerso i violenti contro il prossimo nella persona e negli averi nel Flegetonte, fiume di sangue bollente, custoditi e saettati dai Centauri.
    Se lo vogliamo, se ci immergiamo nella conoscenza, se uniamo le forze possiamo costruire un mondo in cui l’essere umano sia il centro di ogni attività, non il guadagno, e possiamo liberarci dalla prigione del bisogno.
    Se lo vogliamo, possiamo conquistare il cielo ed assaporare il suo dolce sapore!

  3. #3
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    Che cosa vuole significare questa poesia?
    Potresti dirmi a chi vuoi fare riferimento?
    Davide Zerillo

  4. #4
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    Predefinito Un sogno che la storia farà realtà

    Un sogno che la storia farà realtà.
    “Ogni persona aveva un lavoro, a cui si doveva accedere compiuti i diciotto anni. Il tempo di lavoro era di due ore al giorno dal lunedì al venerdì. Si lavorava, quindi, dieci ore alla settimana.
    Due ore ancora della giornata erano dedite allo studio. Sempre dal lunedì al venerdì.
    La nuova società voleva persone, che raggiungessero le più alte vette della conoscenza e dava molta importanza ad essa, come fonte di sapere e di libertà.
    Dopo aver dedicato al lavoro e allo studio quattro ore totali della giornata, ognuno era libero di fare ciò che più gli piacesse.I lavori più alienanti e faticosi erano svolti da robot, impostati per assolvere i compiti loro assegnati…
    L’età lavorativa aveva termine a 50 anni per le donne e a 55 per gli uomini.
    Ogni cittadino era esonerato dal prestare lavoro e dal dedicarsi allo studio per sei settimane all’anno.
    In questo periodo di riposo poteva viaggiare, visitare ogni posto del mondo, soggiornare in ogni luogo, con la possibilità di usufruire di alloggi o dei centri alberghieri.
    La stessa cosa si poteva fare ogni giorno, svolti i compiti lavorativi e di studio, visto il livello di eccellenza dei trasporti, che permettevano, tramite i Celeste 120, aerei velocissimi, di raggiungere le località più lontane in pochissimo tempo.
    Il tipo di organizzazione economica e sociale permetteva poi di svolgere i propri compiti di lavoro e di studio in qualsiasi parte del mondo…Nella nuova società non c’era denaro.Non c’erano più merci da vendere o da comprare…
    La produzione era esclusivamente per il consumo, per soddisfare le necessità dei cittadini.
    L’essere umano e i suoi bisogni materiali e spirituali era stato messo al centro di ogni azione economica e sociale.
    Ogni persona doveva solo dare il suo contributo produttivo per ricevere tutto quello che a lei necessitava.
    D’altronde i beni prodotti erano di una tale quantità che ogni membro della società poteva usufruirne in abbondanza, anche oltre le necessità.”
    Il dolce sapore del cielo
    Giuseppe Calocero
    Sembra un sogno, ma è solo una società senza plusvalore e senza profitto, senza sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
    Già nella situazione attuale si produce più dei bisogni della popolazione mondiale, nonostante, in tantissimi casi, gl’impianti produttivi non siano utilizzati al massimo.
    In questi giorni i mass-media stanno terrorizzando le persone sugli effetti della recessione in alcune aree del mondo, ma proprio questa situazione mostra come l’attuale sistema sia contro l’essere umano, visto che pur potendo produrre beni per soddisfare pienamente i bisogni dell’umanità, si riduce la produzione perché il mercato non è in grado di comprare i beni prodotti.
    La miseria, la fame, l’annullamento di ogni dignità umana di chi si trova a dover cercare ogni giorno di sopravvivere non conta in alcun modo.
    In questo mondo conta solo il profitto!
    E’ inutile pensare di rifondare il capitalismo, come dicono alcuni. Questo sistema va solo superato!
    “ Non basta. Bisogna inventare qualcosa di nuovo. E’ ora di finirla di procedere attraverso aggiustamenti strutturali dell’economia, che premiano soltanto i ricchi e allargano il solco con i poveri. Bisogna mettersi in testa che il capitalismo finanziario, dominatore dell’economia negli ultimi 30 anni, è fallito. Non va rifondato, va cambiato”
    Cardinale Maradiaga, presidente della Caritas internazionale ed osservatore della Santa Sede alla Banca mondiale ed al Fondo monetario internazionale.
    Fonte Famiglia Cristiana
    E’ vero va cambiato, ma questo può avvenire solo se lo si supera e si buttano il mercato ed il profitto nella spazzatura della storia, come avverrà, e s’instaura una società nuova con al centro le persone ed i loro bisogni.

  5. #5
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    Compagno juppiter10, sono belle idee queste, specialmente quella per una persona di lavorare e avere tempo per lo studio.
    Davide Zerillo

  6. #6
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    Predefinito

    Per una vita di libertà!

    In questo ultimo periodo i mezzi d’informazione ci stanno riempiendo la testa di ideologie sulla crisi finanziaria e produttiva e sulle tragiche conseguenze che essa porterà per milioni di persone in tutto il mondo. Si parla di milioni di posti di lavoro che andranno persi e di condizioni di vita che peggioreranno per un gran numero di persone.
    Gl’istituti di statistica scoprono che vi sono, anche nei paesi più sviluppati, grandi percentuali di popolazione che soffrono la fame o che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
    Come se la disoccupazione, la miseria, la fame, le guerre fossero solo un problema contingente e non strutturale al sistema capitalistico.
    Secondo il “Rapporto Unicef 2008” oggi nel mondo muoiono dieci milioni di bambini sotto i cinque anni.
    Questi bambini non riescono a diventare giovani!
    Eppure basterebbero modeste somme di denaro per salvare queste vite!
    Nel 2007 la spesa militare è stata di 1.204 miliardi di dollari, ma non si trova qualche miliardo di dollari per salvare la vita di questi bimbi.
    Il progetto di ridurre le morti a 9000 al giorno è stato presentato come un obiettivo molto ambizioso.
    Secondo il Tribunale permanente contro i crimini dell’umanità, istituito da un Trattato internazionale, ratificato da 106 stati, tra gli stati mancanti vi sono la Cina e gli USA, sarebbero 300.000 i bambini presenti in formazioni militari, dopo che solo recentemente sono state accertate le dimensioni del massacro effettuato durante la guerra Iran-Iraq di 30 anni fa, quando masse di ragazzini furono utilizzati per sminare le strade.
    La verità è che l’attuale sistema sociale in qualsiasi fase è fame, miseria, guerre, morti per milioni di persone.
    Negli ultimi anni vi sono stati profitti record per le imprese, eppure milioni di persone non hanno visto migliorare la loro vita; milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto ridursi lo stipendio, perdere diritti, peggiorare condizioni di lavoro e di vita.
    Che piova o ci sia il sole per chi vive offrendo al mercato capitalistico braccia o cervello la realtà è sempre dura da vivere!
    Per salvare le banche hanno investito e continuano ad investire miliardi di euro e dollari.
    Per salvare la vita a milioni di persone, che vivono di lavoro, mettono in campo solo briciole, tanto per apparire caritatevoli!
    La campagna sulla crisi è finalizzata a fa perdere altri diritti ed a far accettare condizioni di lavoro e di vita peggiorative, perché il “Re Profitto” possa prosperare, al di là dei cambiamenti che possano esserci all’interno del sistema e nei rapporti tra le imprese nel prossimo futuro.
    La verità è che il capitalismo è alla fine del suo percorso progressivo per l’umanità e che è solo sfruttamento, miseria, fame, guerre, morti.
    Il capitalismo è schiavitù materiale e morale.
    Scegliere la libertà vuol dire essere per il superamento delle attuali condizioni socio-economiche, per una società che si basi sul concetto: da “ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo le sue necessità”, in cui ogni essere umano possa mangiare, bere, vestirsi, avere una casa, usufruire dei beni prodotti, conoscere e nella conoscenza elevare il suo intelletto e se stesso a livelli eccezionali.
    Non esiste libertà senza la libertà materiale e spirituale, intimamente legate tra di loro.
    Non esiste civiltà senza persone libere materialmente e spiritualmente, le sole in grado di concepirla e realizzarla.
    L’attuale sistema non è né libero né civile, poiché vive sulla disuguaglianza sociale e contempla nel suo agire miseria, fame, guerre, morti per milioni di persone.
    Scegliere la libertà vuol dire scegliere di vivere ed adoperarsi per una nuova dimensione sociale ove al centro di ogni attività ci sia il benessere di ciascun essere umano e dell’umanità intera.

  7. #7
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    un gran contributo, veramente.

    mavvaaaaaaffanculo...

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da iuppiter10 Visualizza Messaggio
    Per una vita di libertà!

    In questo ultimo periodo i mezzi d’informazione ci stanno riempiendo la testa di ideologie sulla crisi finanziaria e produttiva e sulle tragiche conseguenze che essa porterà per milioni di persone in tutto il mondo. Si parla di milioni di posti di lavoro che andranno persi e di condizioni di vita che peggioreranno per un gran numero di persone.
    Gl’istituti di statistica scoprono che vi sono, anche nei paesi più sviluppati, grandi percentuali di popolazione che soffrono la fame o che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
    Come se la disoccupazione, la miseria, la fame, le guerre fossero solo un problema contingente e non strutturale al sistema capitalistico.
    Secondo il “Rapporto Unicef 2008” oggi nel mondo muoiono dieci milioni di bambini sotto i cinque anni.
    Questi bambini non riescono a diventare giovani!
    Eppure basterebbero modeste somme di denaro per salvare queste vite!
    Nel 2007 la spesa militare è stata di 1.204 miliardi di dollari, ma non si trova qualche miliardo di dollari per salvare la vita di questi bimbi.
    Il progetto di ridurre le morti a 9000 al giorno è stato presentato come un obiettivo molto ambizioso.
    Secondo il Tribunale permanente contro i crimini dell’umanità, istituito da un Trattato internazionale, ratificato da 106 stati, tra gli stati mancanti vi sono la Cina e gli USA, sarebbero 300.000 i bambini presenti in formazioni militari, dopo che solo recentemente sono state accertate le dimensioni del massacro effettuato durante la guerra Iran-Iraq di 30 anni fa, quando masse di ragazzini furono utilizzati per sminare le strade.
    La verità è che l’attuale sistema sociale in qualsiasi fase è fame, miseria, guerre, morti per milioni di persone.
    Negli ultimi anni vi sono stati profitti record per le imprese, eppure milioni di persone non hanno visto migliorare la loro vita; milioni di lavoratori e lavoratrici hanno visto ridursi lo stipendio, perdere diritti, peggiorare condizioni di lavoro e di vita.
    Che piova o ci sia il sole per chi vive offrendo al mercato capitalistico braccia o cervello la realtà è sempre dura da vivere!
    Per salvare le banche hanno investito e continuano ad investire miliardi di euro e dollari.
    Per salvare la vita a milioni di persone, che vivono di lavoro, mettono in campo solo briciole, tanto per apparire caritatevoli!
    La campagna sulla crisi è finalizzata a fa perdere altri diritti ed a far accettare condizioni di lavoro e di vita peggiorative, perché il “Re Profitto” possa prosperare, al di là dei cambiamenti che possano esserci all’interno del sistema e nei rapporti tra le imprese nel prossimo futuro.
    La verità è che il capitalismo è alla fine del suo percorso progressivo per l’umanità e che è solo sfruttamento, miseria, fame, guerre, morti.
    Il capitalismo è schiavitù materiale e morale.
    Scegliere la libertà vuol dire essere per il superamento delle attuali condizioni socio-economiche, per una società che si basi sul concetto: da “ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo le sue necessità”, in cui ogni essere umano possa mangiare, bere, vestirsi, avere una casa, usufruire dei beni prodotti, conoscere e nella conoscenza elevare il suo intelletto e se stesso a livelli eccezionali.
    Non esiste libertà senza la libertà materiale e spirituale, intimamente legate tra di loro.
    Non esiste civiltà senza persone libere materialmente e spiritualmente, le sole in grado di concepirla e realizzarla.
    L’attuale sistema non è né libero né civile, poiché vive sulla disuguaglianza sociale e contempla nel suo agire miseria, fame, guerre, morti per milioni di persone.
    Scegliere la libertà vuol dire scegliere di vivere ed adoperarsi per una nuova dimensione sociale ove al centro di ogni attività ci sia il benessere di ciascun essere umano e dell’umanità intera.
    Compagno iuppiter10, è la terza via quello che ci vuole.
    Stai tranquillo che il Mondo sarebbe migliore.
    Davide Zerillo

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Dodo88 Visualizza Messaggio
    un gran contributo, veramente.

    mavvaaaaaaffanculo...
    Compagno Dodo88, non è il modo questo di rispondere.
    Potresti essere più educato.
    Davide Zerillo

  10. #10
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    Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice!

    La parola libertà nell’attuale sistema è tra le più usate. Con essa s’intende di tutto, quasi sempre a sproposito.
    Addirittura si fanno guerre in nome della libertà!
    La verità è che il capitalismo per libertà intende la possibilità di aumentare i profitti ed utilizzare per questo obiettivo al massimo grado la forza lavoro.
    Quale libertà ha il disoccupato?
    Chi ha un lavoro precario, il cassintegrato, il lavoratore o la lavoratrice in mobilità, chi perde il posto di lavoro?
    Chi vive con 1200 euro al mese o chi ha una pensione di 600 euro al mese?
    Il giovane che studia una vita per un futuro senza futuro?
    La parola libertà non agganciata a soddisfazione dei bisogni è vuota di ogni contenuto.
    Nell’attuale sistema essere liberi significa per tante persone poter scegliere tra occupazione con stipendi da fame, disoccupazione, pensioni misere e, per una buona percentuale, addirittura la fame, quella vera.
    In molti casi si è costretti a morire per guerre in nome del dio “profitto”, ove tanti bambini non possono scegliere di vivere.
    Senza cibo per la pancia e la mente non vi può mai essere libertà!
    L’essere umano ha necessità naturali, materiali e spirituali; ha bisogno di mangiare, bere, vestirsi, avere una casa, allo stesso modo della necessità di conoscere ed elevarsi nella più alta cultura.
    Questa società viene incontro alle sue aspirazioni naturali?
    La realtà da risposta negativa.
    Di conseguenza cercare la libertà nel capitalismo è “cercar Maria per Ravenna”.
    “Nella nuova società non c’era denaro.
    Non c’erano quindi stipendi, non c’erano banche, assicurazioni, non c’era niente di collegabile al “vil denaro”.
    Non c’erano più merci da vendere o da comprare, non vi erano, di conseguenza, prezzi, che determinavano il valore di una merce.
    La produzione era esclusivamente per il consumo, per soddisfare le necessità dei cittadini.
    L’essere umano e i suoi bisogni materiali e spirituali era stato messo al centro di ogni azione economica e sociale.
    Ogni persona doveva solo dare il suo contributo produttivo per ricevere tutto quello che a lei necessitava…
    I programmi toccavano tutto lo scibile del sapere umano senza nascondere nulla della storia dell’umanità, affinché ognuno con il suo sapere liberamente raggiungesse la verità.”
    Il dolce sapore del cielo
    Giuseppe Calocero
    Questa è libertà!
    “Gli esseri umani sarebbero necessariamente liberi se fossero necessariamente uguali”, scriveva Voltaire.
    “Sii dolce con te stesso;
    hai diritto di stare al mondo.
    Con tutte le ipocrisie,
    le ingratitudini
    e i sogni andati in fumo,
    il mondo è ancora bello.
    Metti uno specchio nell’anima
    E lotta per essere felice!”
    Scriveva un poeta anonimo.
    Metti uno specchio nell’anima e lotta per essere felice!

 

 
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