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Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
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    Predefinito Sicilia, gli assessori guadagnanopiù di un ministro: aumenti del 115%

    L’aumento negli ultimi anni dell’era Cuffaro documentato da un rapporto della Corte dei Conti

    Sicilia, aumenti del 115% agli assessori


    In tre anni stipendi raddoppiati e infornata di precari:
    conti a rischio con il federalismo



    ROMA — C'è un numero che da solo spiega perché il federalismo fiscale e la Regione siciliana non possono andare d'accordo. Si trova a pagina 57, riga 6, di un rapporto appena sfornato dalla Corte dei conti dove si denuncia che nel triennio 2005-2007 l'indennità di carica per i componenti della giunta regionale è aumentata del 114,77%. C'è scritto proprio così: +114,77%. Mentre nel Paese infuriava la bufera sui costi della politica, mentre a Roma si cercava di salvare la faccia proponendo sforbiciate qua e là, mentre Romano Prodi tagliava del 30% il suo stipendio e quello dei suoi colleghi, la spesa per l'indennità degli assessori siciliani magicamente più che raddoppiava. Con il risultato che oggi un componente della giunta regionale guadagna più di un ministro. Chi è assessore e deputato regionale porta a casa più di 14 mila euro netti al mese. Gli assessori esterni se ne devono invece far bastare 11 mila o giù di lì. Il loro stipendio è infatti di 18.120,70 euro lordi al mese: 217.448 l'anno. Circa 15 mila più di un ministro non parlamentare. Va da sé che con la riforma federalista questo andazzo non potrà continuare. Ma i sacrifici a cui saranno chiamati gli assessori faranno ridere rispetto al resto dei problemi. Il personale, per esempio. La relazione della Corte rivela che nel triennio 2005-2007 la spesa per gli stipendi è aumentata del 18,1%, il triplo dell'inflazione.
    Nel 2007 i dipendenti sono costati 714 milioni, il 37% più del 2001. All'esplosione ha contributo, spiegano i magistrati contabili, «il notevole ampliamento del numero di dipendenti a tempo determinato a seguito della decisione assunta dalla giunta regionale di procedere alla contrattualizzazione» di alcuni precari. Quanti erano? 3.496. Più o meno come tutti i dipendenti della Regione Lombardia e degli enti collegati, che secondo il conto annuale del Tesoro sono 3.961. Per inciso, la Lombardia ha 9 milioni e mezzo di abitanti contro i 5 milioni della Sicilia. La mega infornata di precari risale alla fine del 2005, pochi mesi prima delle elezioni regionali che avrebbero confermato Salvatore «Totò» Cuffaro alla presidenza della Regione. Come se non bastasse, sottolinea il rapporto della Corte dei conti, l'amministrazione regionale ha poi provveduto a «stabilizzare» altri 130 precari l'anno successivo e ancora altri 197 nel 2007.
    Non c'è perciò da stupirsi che la bulimica macchina regionale si sia gonfiata all'inverosimile: alla fine del 2006 si contavano 20.448 dipendenti, di cui 14.291 a tempo indeterminato, 5.455 ex precari stabilizzati e 702 lavoratori socialmente utili. I dirigenti sono ben oltre duemila, con un aumento inarrestabile della spesa per le retribuzioni «di posizione di risultato», determinato dal «notevole incremento del numero degli uffici di massima dimensione e delle strutture intermedie». Ma siccome è regola che non ci siano figli e figliastri, pure i dipendenti «a tempo» hanno avuto la loro parte. E poco importa che l'aumento del «trattamento accessorio» per questo personale sia stato concesso, dice la Corte dei conti, «in violazione delle disposizioni normative e contrattuali». Perché il 6 febbraio scorso, una decina di giorni dopo le dimissioni di Cuffaro e un paio di mesi prima delle elezioni che avrebbero incoronato Raffaele Lombardo, la Regione ha approvato per legge una tanto scontata quanto provvidenziale sanatoria. Per non parlare dei consulenti.
    Le norme fissano in tre il numero massimo per ogni assessorato più un consulente per il servizio «controllo strategico»? Ebbene, nel 2007 gli incarichi di consulenza affidati da 10 dei 12 assessori, più il presidente, erano 51, di cui 5 per il cosiddetto controllo strategico. E che dire della spesa per le pensioni? Nel 2007 è arrivata a 538 milioni, il 31,6% in più rispetto al 2001, con una crescita del 7,8% soltanto nell'ultimo anno. Il motivo? L'aumento del 51,6% dei dipendenti della Regione che se ne sono andati in pensione: 413 persone in dodici mesi. Inevitabili, a fronte di questa situazione, gli interrogativi. Perché Lombardo è potente alleato di Silvio Berlusconi, che a lui deve la schiacciante e decisiva vittoria del centrodestra nei collegi elettorali dell'isola. Ma sa benissimo che la riforma, pure «a misura di Sicilia» come lui stesso ha chiesto, potrebbe rivelarsi un massacro se venissero tagliati massicciamente i trasferimenti alle Regioni meno virtuose. Anche perché i segnali di una svolta, in Sicilia, mancano del tutto. La Regione ha varato un piano di riorganizzazione che dovrebbe comportare un risparmio di circa 1,6 milioni di euro l'anno negli stipendi dei dirigenti dal 2008 al 2010.

    A parte le considerazioni circa l'entità dell'economia prevista, considerando che il monte «salari» dei dirigenti, salito fra il 2001 e il 2005 di oltre il 45%, supera ormai i 160 milioni di euro, i magistrati contabili arrivano a mettere in discussione che il modestissimo risparmio possa essere conseguito, anche perché «emerge in maniera evidente che l'attuazione delle misure proposte non prevede una diminuzione delle strutture burocratiche». Se infatti il numero delle aree e dei servizi viene ridotto da 546 a 403, quelle delle unità operative aumenta da 1.184 a 1.329. Ma in discussione, sanità a parte, è anche l'intera struttura delle uscite regionali. A una fortissima crescita della spesa per stipendi e pensioni ha fatto riscontro, negli ultimi tre anni, un calo dei trasferimenti alle famiglie (-9,8%) e alle imprese (-42,9%). E se la Regione, dice la Corte dei conti, spende troppo poco per le opere pubbliche e il turismo, sulla formazione professionale corrono fiumi di denaro. L'anno scorso, 432 milioni di euro. Ma senza che se ne vedano risultati, se è vero, come sottolinea il rapporto, che «la disoccupazione giovanile, alla quale dovrebbe prevalentemente rivolgersi la spesa per la formazione professionale, nel 2005 è stata del 40,6% per gli uomini e del 52,1% per le donne».
    Sergio Rizzo
    27 agosto 2008
    http://www.corriere.it/politica/08_a...4f02aabc.shtml

    Ecco perchè il centrodestra fa man bassa in Sicilia....

    Questi dovrebbero votare il federalismo assieme a Bossi?

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    L’aumento negli ultimi anni dell’era Cuffaro documentato da un rapporto della Corte dei Conti

    Sicilia, aumenti del 115% agli assessori

    In tre anni stipendi raddoppiati e infornata di precari:
    conti a rischio con il federalismo


    ROMA — C'è un numero che da solo spiega perché il federalismo fiscale e la Regione siciliana non possono andare d'accordo. Si trova a pagina 57, riga 6, di un rapporto appena sfornato dalla Corte dei conti dove si denuncia che nel triennio 2005-2007 l'indennità di carica per i componenti della giunta regionale è aumentata del 114,77%. C'è scritto proprio così: +114,77%. Mentre nel Paese infuriava la bufera sui costi della politica, mentre a Roma si cercava di salvare la faccia proponendo sforbiciate qua e là, mentre Romano Prodi tagliava del 30% il suo stipendio e quello dei suoi colleghi, la spesa per l'indennità degli assessori siciliani magicamente più che raddoppiava. Con il risultato che oggi un componente della giunta regionale guadagna più di un ministro. Chi è assessore e deputato regionale porta a casa più di 14 mila euro netti al mese. Gli assessori esterni se ne devono invece far bastare 11 mila o giù di lì. Il loro stipendio è infatti di 18.120,70 euro lordi al mese: 217.448 l'anno. Circa 15 mila più di un ministro non parlamentare. Va da sé che con la riforma federalista questo andazzo non potrà continuare. Ma i sacrifici a cui saranno chiamati gli assessori faranno ridere rispetto al resto dei problemi. Il personale, per esempio. La relazione della Corte rivela che nel triennio 2005-2007 la spesa per gli stipendi è aumentata del 18,1%, il triplo dell'inflazione.
    Nel 2007 i dipendenti sono costati 714 milioni, il 37% più del 2001. All'esplosione ha contributo, spiegano i magistrati contabili, «il notevole ampliamento del numero di dipendenti a tempo determinato a seguito della decisione assunta dalla giunta regionale di procedere alla contrattualizzazione» di alcuni precari. Quanti erano? 3.496. Più o meno come tutti i dipendenti della Regione Lombardia e degli enti collegati, che secondo il conto annuale del Tesoro sono 3.961. Per inciso, la Lombardia ha 9 milioni e mezzo di abitanti contro i 5 milioni della Sicilia. La mega infornata di precari risale alla fine del 2005, pochi mesi prima delle elezioni regionali che avrebbero confermato Salvatore «Totò» Cuffaro alla presidenza della Regione. Come se non bastasse, sottolinea il rapporto della Corte dei conti, l'amministrazione regionale ha poi provveduto a «stabilizzare» altri 130 precari l'anno successivo e ancora altri 197 nel 2007.
    Non c'è perciò da stupirsi che la bulimica macchina regionale si sia gonfiata all'inverosimile: alla fine del 2006 si contavano 20.448 dipendenti, di cui 14.291 a tempo indeterminato, 5.455 ex precari stabilizzati e 702 lavoratori socialmente utili. I dirigenti sono ben oltre duemila, con un aumento inarrestabile della spesa per le retribuzioni «di posizione di risultato», determinato dal «notevole incremento del numero degli uffici di massima dimensione e delle strutture intermedie». Ma siccome è regola che non ci siano figli e figliastri, pure i dipendenti «a tempo» hanno avuto la loro parte. E poco importa che l'aumento del «trattamento accessorio» per questo personale sia stato concesso, dice la Corte dei conti, «in violazione delle disposizioni normative e contrattuali». Perché il 6 febbraio scorso, una decina di giorni dopo le dimissioni di Cuffaro e un paio di mesi prima delle elezioni che avrebbero incoronato Raffaele Lombardo, la Regione ha approvato per legge una tanto scontata quanto provvidenziale sanatoria. Per non parlare dei consulenti.
    Le norme fissano in tre il numero massimo per ogni assessorato più un consulente per il servizio «controllo strategico»? Ebbene, nel 2007 gli incarichi di consulenza affidati da 10 dei 12 assessori, più il presidente, erano 51, di cui 5 per il cosiddetto controllo strategico. E che dire della spesa per le pensioni? Nel 2007 è arrivata a 538 milioni, il 31,6% in più rispetto al 2001, con una crescita del 7,8% soltanto nell'ultimo anno. Il motivo? L'aumento del 51,6% dei dipendenti della Regione che se ne sono andati in pensione: 413 persone in dodici mesi. Inevitabili, a fronte di questa situazione, gli interrogativi. Perché Lombardo è potente alleato di Silvio Berlusconi, che a lui deve la schiacciante e decisiva vittoria del centrodestra nei collegi elettorali dell'isola. Ma sa benissimo che la riforma, pure «a misura di Sicilia» come lui stesso ha chiesto, potrebbe rivelarsi un massacro se venissero tagliati massicciamente i trasferimenti alle Regioni meno virtuose. Anche perché i segnali di una svolta, in Sicilia, mancano del tutto. La Regione ha varato un piano di riorganizzazione che dovrebbe comportare un risparmio di circa 1,6 milioni di euro l'anno negli stipendi dei dirigenti dal 2008 al 2010.

    A parte le considerazioni circa l'entità dell'economia prevista, considerando che il monte «salari» dei dirigenti, salito fra il 2001 e il 2005 di oltre il 45%, supera ormai i 160 milioni di euro, i magistrati contabili arrivano a mettere in discussione che il modestissimo risparmio possa essere conseguito, anche perché «emerge in maniera evidente che l'attuazione delle misure proposte non prevede una diminuzione delle strutture burocratiche». Se infatti il numero delle aree e dei servizi viene ridotto da 546 a 403, quelle delle unità operative aumenta da 1.184 a 1.329. Ma in discussione, sanità a parte, è anche l'intera struttura delle uscite regionali. A una fortissima crescita della spesa per stipendi e pensioni ha fatto riscontro, negli ultimi tre anni, un calo dei trasferimenti alle famiglie (-9,8%) e alle imprese (-42,9%). E se la Regione, dice la Corte dei conti, spende troppo poco per le opere pubbliche e il turismo, sulla formazione professionale corrono fiumi di denaro. L'anno scorso, 432 milioni di euro. Ma senza che se ne vedano risultati, se è vero, come sottolinea il rapporto, che «la disoccupazione giovanile, alla quale dovrebbe prevalentemente rivolgersi la spesa per la formazione professionale, nel 2005 è stata del 40,6% per gli uomini e del 52,1% per le donne».
    Sergio Rizzo
    27 agosto 2008
    http://www.corriere.it/politica/08_a...4f02aabc.shtml

    Ecco perchè il centrodestra fa man bassa in Sicilia....

    Questi dovrebbero votare il federalismo assieme a Bossi?
    Sarà per questo che Bossi vuole garantire alla Sicilia una fiscalità di vantaggio?

  3. #3
    vae victis
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    Il problema della spesa pubblica in Italia lo si risolve prendendo a pedate nel culo questi pezz* di non so cosa che vincono le elezioni a suon di clientelismi,non vedo altra via.
    Abituati MALE come sono voglio vedere con il Federalismo cosa faranno,son proprio curioso.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da kingzorc Visualizza Messaggio
    Il problema della spesa pubblica in Italia lo si risolve prendendo a pedate nel culo questi pezz* di non so cosa che vincono le elezioni a suon di clientelismi,non vedo altra via.
    Abituati MALE come sono voglio vedere con il Federalismo cosa faranno,son proprio curioso.
    Beh, Calderoli vorrebbe garantire una fiscalità di vantaggio per la Sicilia, al di là del suo essere regione a statuto speciale; per quanto ne so non si parla degli stessi privilegi per la Sardegna.

  5. #5
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    Sbaglio o da qualche mese a questa parte i privilegi della casta non interessano più ai bananas del forum? Ho avuto la stessa impressione quando si è parlato della norma, passata sotto quasi silenzio, appena varata da Berlusconi per ampliare i voli di Stato appena ridotti da Prodi.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Dav. c. G. Visualizza Messaggio
    Sbaglio o da qualche mese a questa parte i privilegi della casta non interessano più ai bananas del forum? Ho avuto la stessa impressione quando si è parlato della norma, passata sotto quasi silenzio, appena varata da Berlusconi per ampliare i voli di Stato appena ridotti da Prodi.
    non ha mai fregato niente a nessuno...era solo uno dei tanti argomenti sotto i riflettori dalla macchina mediatica berlusconiana..

  7. #7
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    Per fortuna fuori dalla Sicilia non si sa quanto guadagnano i commessi dell'ARS (16 mensilità! Più, ovviamente, i cfu!)

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    L’aumento negli ultimi anni dell’era Cuffaro documentato da un rapporto della Corte dei Conti

    Sicilia, aumenti del 115% agli assessori

    In tre anni stipendi raddoppiati e infornata di precari:
    conti a rischio con il federalismo


    ROMA — C'è un numero che da solo spiega perché il federalismo fiscale e la Regione siciliana non possono andare d'accordo. Si trova a pagina 57, riga 6, di un rapporto appena sfornato dalla Corte dei conti dove si denuncia che nel triennio 2005-2007 l'indennità di carica per i componenti della giunta regionale è aumentata del 114,77%. C'è scritto proprio così: +114,77%. Mentre nel Paese infuriava la bufera sui costi della politica, mentre a Roma si cercava di salvare la faccia proponendo sforbiciate qua e là, mentre Romano Prodi tagliava del 30% il suo stipendio e quello dei suoi colleghi, la spesa per l'indennità degli assessori siciliani magicamente più che raddoppiava. Con il risultato che oggi un componente della giunta regionale guadagna più di un ministro. Chi è assessore e deputato regionale porta a casa più di 14 mila euro netti al mese. Gli assessori esterni se ne devono invece far bastare 11 mila o giù di lì. Il loro stipendio è infatti di 18.120,70 euro lordi al mese: 217.448 l'anno. Circa 15 mila più di un ministro non parlamentare. Va da sé che con la riforma federalista questo andazzo non potrà continuare. Ma i sacrifici a cui saranno chiamati gli assessori faranno ridere rispetto al resto dei problemi. Il personale, per esempio. La relazione della Corte rivela che nel triennio 2005-2007 la spesa per gli stipendi è aumentata del 18,1%, il triplo dell'inflazione.
    Nel 2007 i dipendenti sono costati 714 milioni, il 37% più del 2001. All'esplosione ha contributo, spiegano i magistrati contabili, «il notevole ampliamento del numero di dipendenti a tempo determinato a seguito della decisione assunta dalla giunta regionale di procedere alla contrattualizzazione» di alcuni precari. Quanti erano? 3.496. Più o meno come tutti i dipendenti della Regione Lombardia e degli enti collegati, che secondo il conto annuale del Tesoro sono 3.961. Per inciso, la Lombardia ha 9 milioni e mezzo di abitanti contro i 5 milioni della Sicilia. La mega infornata di precari risale alla fine del 2005, pochi mesi prima delle elezioni regionali che avrebbero confermato Salvatore «Totò» Cuffaro alla presidenza della Regione. Come se non bastasse, sottolinea il rapporto della Corte dei conti, l'amministrazione regionale ha poi provveduto a «stabilizzare» altri 130 precari l'anno successivo e ancora altri 197 nel 2007.
    Non c'è perciò da stupirsi che la bulimica macchina regionale si sia gonfiata all'inverosimile: alla fine del 2006 si contavano 20.448 dipendenti, di cui 14.291 a tempo indeterminato, 5.455 ex precari stabilizzati e 702 lavoratori socialmente utili. I dirigenti sono ben oltre duemila, con un aumento inarrestabile della spesa per le retribuzioni «di posizione di risultato», determinato dal «notevole incremento del numero degli uffici di massima dimensione e delle strutture intermedie». Ma siccome è regola che non ci siano figli e figliastri, pure i dipendenti «a tempo» hanno avuto la loro parte. E poco importa che l'aumento del «trattamento accessorio» per questo personale sia stato concesso, dice la Corte dei conti, «in violazione delle disposizioni normative e contrattuali». Perché il 6 febbraio scorso, una decina di giorni dopo le dimissioni di Cuffaro e un paio di mesi prima delle elezioni che avrebbero incoronato Raffaele Lombardo, la Regione ha approvato per legge una tanto scontata quanto provvidenziale sanatoria. Per non parlare dei consulenti.
    Le norme fissano in tre il numero massimo per ogni assessorato più un consulente per il servizio «controllo strategico»? Ebbene, nel 2007 gli incarichi di consulenza affidati da 10 dei 12 assessori, più il presidente, erano 51, di cui 5 per il cosiddetto controllo strategico. E che dire della spesa per le pensioni? Nel 2007 è arrivata a 538 milioni, il 31,6% in più rispetto al 2001, con una crescita del 7,8% soltanto nell'ultimo anno. Il motivo? L'aumento del 51,6% dei dipendenti della Regione che se ne sono andati in pensione: 413 persone in dodici mesi. Inevitabili, a fronte di questa situazione, gli interrogativi. Perché Lombardo è potente alleato di Silvio Berlusconi, che a lui deve la schiacciante e decisiva vittoria del centrodestra nei collegi elettorali dell'isola. Ma sa benissimo che la riforma, pure «a misura di Sicilia» come lui stesso ha chiesto, potrebbe rivelarsi un massacro se venissero tagliati massicciamente i trasferimenti alle Regioni meno virtuose. Anche perché i segnali di una svolta, in Sicilia, mancano del tutto. La Regione ha varato un piano di riorganizzazione che dovrebbe comportare un risparmio di circa 1,6 milioni di euro l'anno negli stipendi dei dirigenti dal 2008 al 2010.

    A parte le considerazioni circa l'entità dell'economia prevista, considerando che il monte «salari» dei dirigenti, salito fra il 2001 e il 2005 di oltre il 45%, supera ormai i 160 milioni di euro, i magistrati contabili arrivano a mettere in discussione che il modestissimo risparmio possa essere conseguito, anche perché «emerge in maniera evidente che l'attuazione delle misure proposte non prevede una diminuzione delle strutture burocratiche». Se infatti il numero delle aree e dei servizi viene ridotto da 546 a 403, quelle delle unità operative aumenta da 1.184 a 1.329. Ma in discussione, sanità a parte, è anche l'intera struttura delle uscite regionali. A una fortissima crescita della spesa per stipendi e pensioni ha fatto riscontro, negli ultimi tre anni, un calo dei trasferimenti alle famiglie (-9,8%) e alle imprese (-42,9%). E se la Regione, dice la Corte dei conti, spende troppo poco per le opere pubbliche e il turismo, sulla formazione professionale corrono fiumi di denaro. L'anno scorso, 432 milioni di euro. Ma senza che se ne vedano risultati, se è vero, come sottolinea il rapporto, che «la disoccupazione giovanile, alla quale dovrebbe prevalentemente rivolgersi la spesa per la formazione professionale, nel 2005 è stata del 40,6% per gli uomini e del 52,1% per le donne».
    Sergio Rizzo
    27 agosto 2008
    http://www.corriere.it/politica/08_a...4f02aabc.shtml

    Ecco perchè il centrodestra fa man bassa in Sicilia....

    Questi dovrebbero votare il federalismo assieme a Bossi?
    Schifo...non ho parole....il problema è che la gente certe cose non le sà, o non le vuole sapere!

  9. #9
    "CATTOCOMUNISTA"
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    Citazione Originariamente Scritto da bator Visualizza Messaggio
    Ecco perchè il centrodestra fa man bassa in Sicilia....

    Questi dovrebbero votare il federalismo assieme a Bossi?

    Non è una novità. La Sicilia è un feudo del PDL basato sul clientelismo e lo spreco.

    E vincono sempre e comunque.

    Catania è stata portata alla bancarotta da Scapagnini (PDL e medico personale di Berlusconi).... ci sono state elezioni comunali di recente: indovinate chi ha vinto?
    Sempre la destra.

    Non c'è niente da fare. Gli italiani capiranno che cos'è il PDL e Berlusconi solo quando faranno la fame VERA.
    Perchè finchè sentiranno parlare di cose vaghe come sprechi e debiti ("debiti dello stato? echemmifrega mica sono miei") non cambierà nulla.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da garulfo Visualizza Messaggio
    Non c'è niente da fare. Gli italiani capiranno che cos'è il PDL e Berlusconi solo quando faranno la fame VERA.
    Perchè finchè sentiranno parlare di cose vaghe come sprechi e debiti ("debiti dello stato? echemmifrega mica sono miei") non cambierà nulla.
    Purtroppo temo che con questo governo gli italiani "lo capiranno" molto piu' presto di quel che si crede

    Un paese che sta in piedi su una marea di furbi e qualcuno che lavora poteva stare in piedi finchè c'era grasso che colava oggi come oggi è destinato a fallire (se cio' non è ancora successo lo dobbiamo solo al fatto di avere l'euro .... ma anche cosi' tutto ha un limite..)

 

 

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