È un bel po' che non frequento il forum, e leggiucchiando i post di questo periodo (Georgia, Palestina, Tibet, Kurdistan, ecc.) stavo pensando a una cosa.
Che praticamente la destra oggi a quanto pare è un po' senza bussola, cioè senza un principio-guida valido in generale, per quanto riguarda le questioni nazionali, l’autodeterminazione dei popoli e l’imperialismo.
Ad esempio (il segno “>” indica genericamente “esercita controllo o influenza su”: controllo territoriale diretto più o meno brutale o, più blandamente, una forte influenza sulle scelte chiave di politica estera):
1. Usa > Italia (e altri paesi Nato)
2. Usa > Iraq occupato
3. Iraq > Kurdistan iracheno
4. Usa > Afghanistan
5. Croazia > Istria
6. Francia > Corsica
7. Italia > Alto Adige
8. Spagna > Paesi baschi
9. Spagna > Catalogna
10. Spagna > Ceuta e Melilla
11. Inghilterra > Gibilterra
12. Inghilterra > Irlanda del nord
13. Cina > Tibet
14. Cina > Turkestan cinese
15. Indonesia > Timor est (fino a pochi anni fa)
16. Australia > Timor est (da qualche anno)
17. Israele > Gaza
18. Siria > Libano
19. Sudan > Darfur
20. Serbia > Montenegro (fino a poco fa)
21. Serbia > Kosovo (" " " ")
22. Russia > Georgia
23. Russia > Cecenia
24. Georgia > Ossezia del Sud
25. Impero asburgico > Boemia, Slovacchia, Veneto, Romania, Serbia, ecc.
26. Italia > Libia, AOI (fino alla II g.m.)
27. Francia, UK > rispettivi possedimenti d’oltremare (fino alle decolonizzazioni)
(NB: La lista non è ovviamente esaustiva; sono solo una trentina di situazioni che mi sono venute in mente così al momento)
Cioè, c’è una ragione per cui uno che volesse recuperare l’Istria o la Corsica, o che volesse un’Italia indipendente dalla Nato e veramente libera nelle proprie scelte di politica estera, non dovrebbe al contempo volere un Tibet libero o una Georgia libera nella sua politica estera dai condizionamenti di Mosca? E, uno che volesse una Georgia indipendente, perché non dovrebbe anche volere una Ossezia indipendente? O un Kashmir indipendente sia da India che dal Pakistan? O un Montenegro indipendente?
Voglio dire, mi pare che invece di fatto invece il principio-guida seguito in questi ultimi tempi da molti camerati sia sostanzialmente un po’ un “riflesso condizionato” del tipo “vediamo da che parte stanno gli Usa (e/o l’Inghilterra e/o Israele), e noi stiamo dall’altra parte per fargli un dispetto”.
Però non mi pare una cosa su una base ideologicamente molto solida.
Ma per dire, per esempio, facciamo un esperimento: quotate la lista seguente di numeri da 1 a 27, e scrivete a fianco “1”, “2” o “X” a seconda di chi ha le vostre simpatie rispettivamente a sx o a dx del segno “>”.Così vediamo se emergono discrepanze e perchè.
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