VDARE.COM, o VDARE, è un sito web che sostiene politiche di riduzione dell’immigrazione, in particolare dell'immigrazione clandestina, negli Stati Uniti. L’ex redattore di Forbes Peter Brimelow supporta il sito attraverso la sua VDARE Foundation.

Il nome VDARE e il simbolo del sito, la testa di una femmina di daino bianco, si riferiscono a Virginia Dare, la prima bambina nata da immigrati inglesi nel Nuovo Mondo. Subito dopo la sua nascita scomparve con il resto di uno dei primi insediamenti inglesi, e leggenda dice che si trasformò in una femmina di daino bianco.

Collaboratori:

Peter Brimelow, nato in Gran Bretagna e trasgeritosi in Canada e negli Stati Uniti, è fondatore di VDARE e un ex redattore di Forbes e National Review

"Athena Kerry", pseudonimo di un'autrice che afferma di essersi laureata nel 2006 in un'Università Cattolica.

Steve Sailer, scrittore e critico cinematografico per la rivista The American Conservative, autore di controversi articoli sulla razza, la biologia umana, e le questioni di genere.

Howard Sutherland, un avvocato di New York

Chilton Williamson, un autore e editorialista che ha scritto a lungo riguardo la vita nell’Ovest americano.

Marcus Epstein


Sam Francis è stato inoltre un regolare collaboratore fino alla sua morte avvenuta nel 2005.


VDARE ospita inoltre i contributi di: Virginia Abernethy, Paul Gottfried, Kevin Michael Grace, Kevin B. MacDonald, Rob Sanchez, J. Philippe Rushton, e Jared Taylor.

VDARE ospita anche il columnist Pat Buchanan, Paul Craig Roberts, ex vice Segretario del Tesoro nell’amministrazione Reagan, e Michelle Malkin.


(da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
http://en.wikipedia.org/wiki/VDARE



Perchè VDARE.COM / Il daino bianco?

di Peter Brimelow


Perché VDARE? Bè, avevamo pensato a MSDARE (1), ma non volevamo una causa antitrust.

Sono sempre stato affascinato dalla storia di Virginia Dare. Fu la prima bambina inglese a nascere nel Nuovo Mondo, nell’agosto del 1587, poco dopo la fondazione di quella che sarebbe stata conosciuta come "l’ultima colonia" sull’isola di Roanoke, al largo della costa del Nord Carolina. Dice qualcosa del coraggio di quei coloni che qualunque donna incinta avrebbe attraversato l'Atlantico, equivalente allora ad una spedizione lunare - e la madre di Virginia, Elenor, era niente meno che la figlia di John White, il governatore della colonia.
Probabilmente dovreste avere una figlia voi stessi per comprendere ciò che White dovette provare tre anni dopo, quando finalmente fece ritorno da un viaggio di approvvigionamento in Inghilterra, molto ritardato dall’Armada spagnola. L'insediamento era abbandonato. Più di un centinaio di coloni, tra cui sua figlia e sua nipote, erano svaniti. Non li avrebbe mai più rivisti.

Oggi, Virginia Dare sembra essere scomparsa persino dall’educazione americana. Dopo aver costituito un appuntamento fisso per le precedenti generazioni. Anche Franklin D. Roosevelt si sentì libero di pronunciare un discorso commemorativo per il 350° anniversario della sua nascita. Per un momento pensai di renderle omaggio dando il suo nome all’eroina di un capitolo conclusivo in forma romanzata progettato per Alien Nation (2), riguardante la partenza dell’ultima famiglia bianca di Los Angeles. Sembrava. . . simmetrico.
Ne fui dissuaso.

Tuttavia i multiculturalisti saranno felici di sapere che c'è sempre la possibilità che i coloni siano sopravvissuti, mescolandosi agli indiani locali. Ci sono leggende secondo le quali Virginia Dare quale giovane donna si trovò coinvolta in un triangolo d’amore con un guerriero e uno stregone incollerito, che la trasformò in un daino bianco. E vi sono seri indizi che l’ultima colonia possa dare risposta al problema storico degli indiani Lumbee di Robeson County, North Carolina, un gruppo lingua inglese dalle non chiare origini.
In questo caso Virginia Dare potrebbe risultare il simbolo del prossimo nirvana razziale che gli entusiasti dell'immigrazione sono portati a fantasticare quando li costringi a vedere i risultati statistici della politica corrente.
O forse no. L'attrice Heather Locklear (Melrose Place, ecc) è rivendicata come un’importante Lumbee. Ma se, attraverso un qualche miracolo di ricombinazione genetica, Virginia Dare fosse rinata nel bel volto di Ms Locklear, John White potrebbe bene averla riconosciuta.

VDARE è venuto alla luce perché molte grandi questioni attuali e in via di sviluppo non sono più trattate dal sistema mediatico – sia liberal o "conservatore".
Tuttavia, a volte sono riportate innocentemente dalla stampa locale. Pertanto, il Southampton Press di Long Island's (Donna Giacontieri, Is Town Seal Offensive?, 24 settembre 1999) ha portato alla luce la storia di una versione locale del fenomeno di Virginia Dare: l’"Anti-Bias Task Force" della zona è passato in città per abolire il suo sigillo, raffigurante un pellegrino e le parole "Primo insediamento inglese nello Stato di New York."
Le motivazioni: "mostra un’offensiva rappresentazione di un genere, di una razza e di un periodo storico..."

"Un periodo storico..."?

Yeah. Si chiama America



Note:

(1) Gioco di parole con Microsoft, N.d.T.
(2) Famoso libro dell'autore, N.d.T.


Per l’articolo originale vedere:
http://www.vdare.com/why_vdare.htm


In basso una illustrazione della leggenda di Virginia Dare e una foto dell'attrice Heather Locklear.